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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Braidotti Cecilia

Appunti di Patologia sistemica 2. Le esacerbazioni della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) sono responsabili di gran parte della morbilità, della mortalità e dei costi sanitari associati alla BPCO. Studi recenti hanno implicato le infezioni da virus respiratori come una delle principali cause di esacerbazioni della BPCO. Ci sono anche prove che l'infezione cronica da virus si verifica nella BPCO e può essere un meccanismo che aumenta l'infiammazione indotta dal fumo e contribuisce alla patogenesi della BPCO.
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Dal corso del Prof. C. Braidotti

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Appunto
3,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Lingua latina della professoressa Cecilia Braidotti. L'esametro dattilico è un verso costituito da sei metri dattilici, di cui i primi quattro dattili o spondei, il quinto sempre dattilico, il sesto spondeo o trocheo. Raramente si trova lo spondeo in quinta sede (esametro spondiaco). All'interno del verso cade una pausa che si chiama cesura se cade all'interno del metro, dieresi se cade tra due metri.
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Questo appunto si riferisce al corso di Lingua latina della professoressa Cecilia Braidotti. I verbi incoativi si formano aggiungendo al tema del presente il suffisso -sco e indicano un'azione in movimento, un progressivo cambiamento di stato, che può essere durativa o momentanea (lo svolgimento, oppure l'inizio o la fine del processo). Spesso al suffisso -sco si accompagna un prefisso perfettivizzante per sottolineare l'immediatezza del cambiamento di stato.
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Questo appunto si riferisce al corso di Lingua latina della professoressa Cecilia Braidotti. Il tema del presente latino indica l'azione nel suo svolgimento in opposizione al tema del perfetto, che indica l'azione nella sua compiutezza. Ci sono quattro categorie di presente latino: - presente a raddoppiamento; - presente con suffisso -sco; - presente con infisso nasale; - presente con suffisso nasale. All'interno del presente si può fare una distinzione tra aspetto durativo e aspetto momentaneo dell'azione: da temi del presente semplici con valore durativo si possono formare temi composti con prefissi perfettivizzanti con valore momentaneo.
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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. Il tema del perfetto latino indica un'azione compiuta in opposizione al tema del presente che indica un'azione nel suo svolgimento. Ci sono quattro categorie di perfetto in latino: - perfetto con alternanza vocalica (apofonia quantitativa e/o qualitativa); - perfetto con raddoppiamento; - perfetto sigmatico; - pefetto in -ui.
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Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. Il rotolo di papiro (volumen) fu il primo mezzo di scrittura. Dal II-IV sec. d.C. si cominciò a usare la pergamena, pelle di animali trattata. Poiché si trattava di un materiale costoso, si diffuse l'uso di riutilizzare i codici raschiando la scrittura precedente (palinsesti). Nell'VIII-IX sec. d.C. avvenne il passaggio dalla maiuscola alla minuscola. Gli amanuensi medievali copiavano un codice (antigrafo) su un altro (apografo), commettendo errori, grazie ai quali è possibile ricostruire i rapporti tra i codici e tentare di risalire al testo dell'autore facendone l'edizione critica.
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4,3 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. L'uso dei pronomi indefiniti in latino ha avuto uno sviluppo notevole perché supplisce all'assenza dell'articolo. Da quis, che è l'indefinito della possibilità pura, si è formata una serie di composti che chiariscono l'indefinitezza: - quidam: persona individuata ma non identificata; - aliquis: persona esistente ma non nota; - quispiam: equivalente ad aliquis, ma poco usato; - quisquam: persona che non esiste o di cui si contesta l'esistenza.
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Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. Verbi frequentativi, intensivi o iterativi sono verbi derivati dal tema del supino del verbo da cui derivano e presentano un paradigma regolare della prima declinazione. Sono verbi che accentuano con varie sfumature l'azione del verbo: possono infatti aumentare l'intensità dell'azione o indicarne la ripetizione.
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3,7 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. A differenza dell'apofonia indoeuropea, che è un'alternanza vocalica quantitativa o qualitativa funzionale dal punto di vista morfologico, l'apofonia latina è un fenomeno fonetico meccanico, consistente nell'indebolimento vocalico e nella progressiva chiusura della vocale breve postonica, dovuta alla forza espiratoria dell'originario accento prototonico latino. Il fenomeno è giunto talvolta fino alla caduta della vocale (sincope).
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Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. Si definisce breve una sillaba aperta contenente una vocale breve; si definisce lunga una sillaba aperta contenente una vocale lunga e ogni sillaba chiusa. L'accento latino si basa sulla legge della penultima sillaba: se la penultima sillaba è lunga l'accento cade sulla penultima, se la penultima sillaba è breve l'accento cade sulla terzultima. Dunque in latino non ci sono parole accentate oltre la terzultima sillaba (legge del trisillabismo), né sull'ultima (legge della baritonesi). Nella divisione in sillabe il nesso muta cum liquida può dividersi o meno, determinando una sillaba precedente chiusa o aperta, a seconda delle necessità della metrica.
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3,5 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. L'aspirazione iniziale prevocalica era propria del latino arcaico e rimase in età classica nel latino urbano, era ignorata invece nel latino rustico. Questo portò a doppioni (hedera/edera) e ipercorrettismi. Lo sappiamo dalle fonti (Varrone, Mario Vittorino, Sant'Agostino, Nigidio Figulo, Catullo) e dai graffiti di Pompei. L'aspirazione consonantica, estranea al latino originario, era un tentativo di riprodurre in latino le consonanti aspirate del greco.
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4 / 5
Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dalla professoressa Cecilia Braidotti. La pronuncia del latino arcaico e classico è detta scientifica e non corrisponde alla nostra attuale pronuncia del latino, detta ecclesiastica perché adottata dalla Chiesa: - nel dittongo ae erano pronunciate entrambe le vocali; - la -s- intervocalica passa a -r- (rotacismo); - la -u- era pronunciata sempre come semivocale, anche in posizione iniziale davanti a vocale e in posizione intervocalica; - il gruppo -ti- davanti a vocale non era assibilato nella pronuncia in [tz] almeno fino al IV sec. d.C.; - le velari c e g erano sempre pronunciate con suono gutturale, anche davanti a vocali dolce (i, e) e a nasale nel gruppo gn-.
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Questo appunto è relativo al corso di Lingua latina tenuto dall professoressa Cecilia Braidotti. L'alfabeto latino è un adattamento dell'alfabeto greco che a sua volta deriva dall'alfabeto fenicio. Il latino riprende, in particolare, l'alfabeto greco di tipo occidentale attraverso la mediazione dell'alfabeto etrusco: il latino conserva infatti il digamma e non presenta distinzione tra e lunga e breve e tra o lunga e breva, come nell'alfabeto greco di Cuma; come nell'alfabeto etrusco, invece, il latino presenta un unico segno per la gutturale sorda e sonora.
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