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Appunti di Lettere e filosofia - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Una innovazione morfologica comune alle lingue germaniche è la comparsa di un preterito debole caratterizzato da un suffisso in dentale, che si è conservato nelle lingue moderne. Elemento discriminante che consente di distinguere verbi deboli e verbi forti è dunque il preterito. I verbi deboli sono verbi secondari e costituiscono una serie aperta e sono caratterizzati da suffissi. Si individuano tre classi di verbi deboli sulla base del suffisso: - prima classe: suffisso ja; - seconda classe: suffisso o lunga; - terza classe: suffisso e lunga.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Una innovazione morfologica comune alle lingue germaniche è la creazione di sei classi di verbi forti in seguito all'elaborazione sistematica e tipica dell'apofonia o alternannza vocalica radicale. - prima classe: ei (presente) oi (preterito singolare) i (preterito plurale e participio preterito); - seconda classe: eu (presente) ou (preterito singolare) u (preterito plurale e participio preterito); - terza classe: enC (presente) onC (preterito singolare) nC (preterito plurale e participio preterito); - quarta classe: e (presente) o (preterito singolare) e lunga (preterito plurale) - (participio preterito); - quinta classe: e (presente) o (preterito singolare) e lunga (preterito plurale) e (participio preterito); - sesta classe: a (presente) o (preterito singolare) o lunga (preterito plurale) a (participio preterito).
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Un fenomeno fonetico comune a tutte le lingue germaniche consiste nella caduta del fonema n davanti ad h e enl conseguente allungamento di compenso della vocale precedente. Si tratta di un'innovazione fonologica comune del germanico. Si creano in questo modo nelle lingue germaniche nuovi fonemi vocalici lunghi rispetto a quelli originari.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Nelle lingue germaniche si ha la comparsa di un nuovo fonema comune e2 lunga, così chiamato per distinguerlo dalla e lunga dell'indoeuropeo, continuata come e lunga nelle lingue germaniche. Difficile stabilire da dove derivi questo fonema e2 lunga, non sembra possibile infatti ricondurre tutte le sue attestazioni a un'origine comune, si possono solo individuare i casi in cui compare: - avverbio her; - prestiti dal latino; - in caso di sparizione di sibilante sonora davanti a consonante; -vocale radicale nei preteriti degli antichi verbi a raddoppiamento nelle lingue del germanico settentrionale e occidentale.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

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3,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Nelle lingue germaniche le sonanti liquide e nasali dell'indoeuropeo sviluppano una vocale di appoggio u davanti alla sonante stessa. Si hanno dunque gli esiti ur, ul, un, um quando le sonanti r, l, n, m, costituivano centro di sillaba.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

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5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Nelle lingue germaniche si ha un fenomeno di confusione dei timbri vocalici a, o: i timbri vocalici indoeuropei a breve e o breve si confondono in un unico timbro a breve; i timbri vocalici indoeuropei a lungo e o lungo si confondono in un unico timbro o lungo. I timbri a breve e o lungo del germanico non sono dunque di derivazione indoeuropea.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

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3,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. La conseguenza della comparsa di un accento intensivo protosillabico nelle lingue germaniche è un diverso trattamento del vocalismo indoeuropeo. Le lingue germaniche tendono a conservare il vocalismo tonico (in sillaba iniziale) e ad indebolire il vocalismo atono (le vocali lunghe si abbreviano, le vocali brevi scompaiono). Quando la vocale atona della sillaba finale si indebolisce fino a scomparire (sincope), si compromette il sistema flessivo.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

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3,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Tutte le lingue germaniche sono interessate da un mutamento del sistema dell'accento, che comporta a sua volta notevoli effetti fonologici e morfologici. Si afferma infatti nelle lingue germaniche un accento intensivo protosillabico che per natura e posizione differisce molto dall'accento indoeuropeo, che doveva essere invece di natura musicale.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. L'alternanza grammaticale fu notata da Grimm. Si tratta di una difformità di esiti a livello morfologico: nei paradigmi dei verbi forti l'infinito e il preterito singolare presentano una sorda, il preterito plurale e il participio preterito una sonora. Verner notò che nell'infinito e nel preterito singolare i fonemi interessati occupavano una posizione postonica, nel preterito plurale e nel participio preterito una posizione pretonica.
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Esame Filologia germanica A

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Appunto
3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Secondo la legge di Verner, le occlusive sorde indoeuropee divenute fricative sorde in tutte le lingue germaniche si sonorizzano in posizione interna di parola in ambiente sonoro e in sillaba pretonica. Si tratta di un'integrazione della legge di Grimm relativa alla prima mutazione consonantica, secondo cui le occlusive sorde indoeuropee divengono fricative sorde nelle lingue germaniche.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

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3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. La prima mutazione consonantica è pangermanica, comune a tutte le lingue germaniche, predocumentaria, attestata in un'epoca preistorica precedente la scrittura, sistematica e ineccepibile, in quanto interessa tutte le occlusive e non conosce eccezioni. Essa consiste in: - spirantizzazione delle occlusive sorde: le occlusive sorde i.e., in cui sono confluite anche le occlusive sorde aspirate, diventano fricative sorde; - desonorizzazione delle occlusive sonore: le occlusive sonore i.e. diventano occlusive sorde; - deaspirazione delle occlusive sonore aspirate: le occlusive sonore aspirate i.e. sonore semplici.
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Esame Filologia romanza

Facoltà Lettere e filosofia

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4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Innovazioni morfologiche del germanico: - elaborazione dell'apofonia radicale e formazione di sei classi di verbi forti; - formazione di un preterito debole con suffisso in dentale; - riduzione del sistema verbale i.e. con perdita di alcune categorie modali (congiuntivo) temporali (aoristo e perfetto); - sincretismo nella distribuzione dei casi nominali e pronominali (perdita di locativo, ablativo e strumentale); - creazione di una flessione in nasale per alcuni sostantivi (declinazione debole, contrapposta a quella forte); - doppia flessione degli aggettivi, forte e debole.
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Esame Filologia romanza

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Le innovazioni del germanico sono quei caratteri innovativi, fonologici e morfologici, che accomunano le lingue germaniche nel confronto con le lingue indoeuropee. Innovazioni fonologiche del germanico: - prima mutazione consonantica; - elaborazione dell'alternanza grammaticale; - accento intensivo protosillabico; - trattamento diversificato delle vocali i.e. a seconda della posizione nella parola; - sviluppo in u delle sonanti; - confusione dei timbri vocalici o ed a; - presenza di un fonema e2 di origine oscura; - passaggio di e ad i davanti a n seguita da consonante; - caduta di n davanti ad h e allungamento di compenso della vocale precedente.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. I fonemi delle lingue indoeuropee, e in particolare germaniche, si denominano individuando il luogo di articolazione e il modo di articolazione. I fonemi vocalici sono caratterizzati da vibrazioni periodiche o fenomeni di risonanza a livello laringeo. I fonemi consonantici possono essere sordi o sonori, orali o nasali, intensi o leni, lunghi o brevi, occlusivi o fricativie, a seconda del luogo di articolazione, labiali, nasali, dentali, palatali.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. La lingua indoeuropea/germanica comune doveva avere i fonemi risultanti dalla comparazione tra le lingue indoeuropee/germaniche attestate. Il fonema è l'unità fonica minima avente valore distintivo di significato. I fonemi si individuano sulla base del criterio delle coppie minime. Rask evidenziò che la concordanza fonologica anon consiste necessariamente nella conservazione del fonema, ma nella sistematicità del mutamento in tutte le serie lessicali in cui esso compare.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

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4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. La concordanza morfologica è il ricorso a espedienti morfologici identici per esprimenre i rapporti grammaticali necessari alla costituzione della frase. Le concordanze morfologiche tra lingue geneticamente imparentate riguardano anche i casi eccezionali di anomalia (casi di eteroclisia o suppletivismo). La concordanza fonologica costituisce la prova che ci dà la sicurezza della parentela genetica tra le lingue: essa consiste in una corrispondenza perfetta tra parole di lingue diverse, scomponendo ciascuna parola nei singoli fonemi e confrontandole fonema per fonema. Non si tratta di una uguaglianza, ma di una corrispindenza basata su mutazioni sistematiche e costanti di fonemi.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

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5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. La concordanza lessicale ha il merito di aver attirato l'attenzione degli studiosi per la sua evidenza. Essa è alla base delle concordanze fonologiche e morfologiche ed è significativa quando interessa un alto numero di esempi. Si fonda sul principio dell'arbitrarietà naturale del segno linguistico. Essa può tuttavia anche non essere indizio di parentela genetica tra le lingue quando è dovuta a prestiti lessicali da una lingua all'altra.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Il germanico comune è la lingua comune ricostruita sulla base delle testimonianze delle lingue germaniche storiche. Si tratta dell'insieme metacronico dei caratteri comuni a tutte le lingue germaniche, e viene ricostruito, mediante la comparazione delle lingue guermaniche attestate, sulla base delle concordanze fonologiche, lessicali e morfologiche.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Le lingue germaniche sono unite da un numero considerevole di caratteri comuni, il che consente loro di essere raggruppate sotto l'aggettivo 'germanico'. Esse derivano infatti da una comune lingua madre, detta gemanico o protogermanico, parlata dagli indoeuropei che occupavano la cerchia nordica. Applicando il metodo comparativo-ricostruttivo alle lingue germaniche, si arriva alla ricostruzione del germanico comune. Per protogermanico si intende dunque la lingua germanica comune non attestata, per germanico comune la lingua germanica comune ricostruita.
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Esame Filologia germanica A

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo A, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Un criterio di classificazione delle lingue germaniche è quello geografico, che sulla base degli stanziamenti delle tribù germaniche individua lingue germaniche settentrionali, occientali e orientali. Un altro criterio di classificazione si basa sulle affinità linguistiche. Due sono le scuole di pensiero che difendono rispettivamente due diversi tipi di bipartizione: - l'esistenza di un gruppo goto-nordico, contrapposto al germanico occidentale (isoglossa goto-nordica); - l'esistenza di un gruppo nordico-germanico occidentale, contrapposto al germanico orientale (isoglossa nord-occidentale).
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