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Concetti Chiave

  • L'origine della "soluzione finale" risale a pratiche di genocidio già esistenti in Europa, evolutesi in un piano sistematico di deportazione e sterminio degli ebrei sotto il regime nazista.
  • La conferenza di Wannsee, tenutasi il 20 gennaio 1942, formalizzò la pianificazione del genocidio ebraico, stabilendo i ruoli e i tempi per l'attuazione della "soluzione finale".
  • Adolf Eichmann, presente alla conferenza, fu incaricato di redigere il verbale dell'incontro, che delineava l'uso di campi di sterminio come metodo principale per l'eliminazione degli ebrei.
  • Il piano prevedeva lo sfruttamento dei prigionieri abili al lavoro nelle infrastrutture, mentre gli inabili, donne e bambini venivano destinati all'eliminazione immediata.
  • L'importanza della conferenza di Wannsee fu riconosciuta solo dopo il processo di Eichmann negli anni '60, quando emerse come simbolo dell'efficienza burocratica e dell'orrore dell'Olocausto.
In questo appunto di Storia si tratterà della Conferenza di Wannsee e del contesto che portò allo sterminio di 6 milioni di ebrei.
Conferenza di Wannsee: informazioni sul periodo storico articolo

Indice

  1. La strada verso la “soluzione finale”: dai ghetti allo sterminio
  2. La conferenza di Wannsee

La strada verso la “soluzione finale”: dai ghetti allo sterminio

Il genocidio non è stato inventato da Hitler ma gli europei lo hanno sempre praticato ma fuori dal continente. Per esempio, è successo durante le conquiste coloniali, ma erano accettati.

Inoltre, alla fine dell’800 ci furono campi di concentramento spagnoli a Cuba, altri in sud Africa. Il sistema delle deportazioni è legato alla fase imperialistica. La Russia nel 1900 aveva i campi di concentramento, ma durante la guerra civile, servivano per risolvere un problema interno. Furono chiusi solo nel 1990.
Allontanare gli ebrei dalla Germania era stato un caposaldo dei nazisti fin dall’inizio. La presa del potere nel gennaio del 1933 aveva permesso a Hitler di perseguire il suo piano; per tutti gli anni ’30 una pioggia di misure aveva intensificato l’isolamento della comunità giudaica tedesca, erodendone i diritti, le posizioni legali ed economiche. L’obiettivo di espellere gli ebrei, anche se non si sapeva ancora come. All’inizio del conflitto, dopo l’invasione della Polonia, si procedette a una deportazione di tutti gli ebrei sottoposti al controllo tedesco, confinandoli in una riserva alla periferia dello spazio vitale conquistato. Da qui derivano i primi confinamenti nei ghetti.
Successivamente si pensò di deportare gli ebrei fuori dall’Europa, sottoponendoli a insostenibili condizioni di vita, con conseguente abbassamento del tasso di natalità e un progressivo annientamento fisico. Nell’estate del 1940 fu presa in considerazione l’isola del Madagascar, colonia francese ma venne scartata per il proseguire della guerra con la Gran Bretagna. Vennero perciò presi in considerazione i territori dell’Unione Sovietica, che Hitler mirava a conquistare. L’avanzata ebbe inizio il 22 giugno del 1941, con l’obiettivo di distruggere una popolazione considerata inferiore. Tra luglio e agosto vengono uccisi migliaia di uomini di origine ebraica; inizia uno sterminio di massa degli ebrei e di altri civili nelle zone occupate dai tedeschi in Unione Sovietica e in Serbia. Una rapida vittoria appariva alle porte, ma la via verso Mosca, col giungere dell’autunno e del freddo, congelò ogni velleità tedesca. Intanto verso la fine di settembre del 1941, Hitler aveva poi autorizzato l’uso delle ferrovie del Reich per il trasporto degli Ebrei tedeschi, austriaci e cecoslovacchi verso le zone occupate della Polonia e dell’Unione Sovietica, dove i Nazisti ne avrebbero poi assassinato la maggior parte.
Dato che anche l’opzione dei territori a est sembra impraticabile, si cerca una nuova opzione per risolvere definitivamente il problema ebraico, per trasformare l’eccidio di massa in un genocidio.
Per approfondimenti sugli ebrei vedi qua

La conferenza di Wannsee

Il 20 gennaio 1942 si tenne in una villa alla periferia di Berlino quella che sarà conosciuta come la “Conferenza di Wannsee”; vi presero parte 15 tra i più alti funzionari del partito nazista e del governo tedesco, più una stenografa la cui l’identità rimane ignota. A convocarli fu il generale delle SS Reinhard Heydrich, che all’epoca era il capo dell’Ufficio centrale per la sicurezza nazionale, della polizia e dei servizi segreti. Tra i presenti, spicca la figura di Adolf Eichmann, che fu incaricato di stendere il verbale dell’incontro.
L’incontro, che durò appena 90 minuti, era considerato ufficialmente “una colazione di lavoro”, tanto che anche il verbale della seduta era intitolato ufficialmente “Colloquio dei segretari di Stato”. Nessuno obiettò sul quello che doveva essere il destino degli ebrei, non solo di quelli presenti nei territori soggetti all’Asse (Paesi Bassi, Belgio, Polonia, Francia, Germania, ecc…) ma di tutta l’Europa; la loro morte era qualcosa di certo. Un “lavoro” burocratico in cui bisognava solo stabilire i tempi, i modi e i ruoli dei vari funzionari, per coordinare le azioni dello sterminio.
Bisognava perciò convogliare le soluzioni regionali in un'unica soluzione definitiva, l’annientamento totale degli ebrei, setacciando tutta l’Europa, deportarli nei ghetti di transito e poi a est dove dal novembre 1941 si stavano allestendo campi di sterminio dotati di camere a gas. Si decise per questo metodo dato che le fucilazioni di massa, usate fino ad allora, non erano più un’opzione praticabile dato l’alto numero delle vittime e che molti soldati tedeschi iniziarono a dare segni di gravi problemi di disagio psicologico.
Nel nuovo progetto si prevedeva lo sfruttamento degli ebrei in grado di lavorare, e impiegarli nella costruzione delle infrastrutture. Avevano previsto che molti sarebbero morti per le disumane condizioni di vita e i sopravvissuti sarebbero stati sottoposti a terribili trattamenti. Non sarebbero stati risparmiati gli inabili a lavoro, le donne e i bambini. La soluzione finale era ormai avviata su scala totale.
Il giorno dopo la conferenza Heydrich informò telefonicamente Himmler che le operazioni preliminari della soluzione finale erano state predisposte. Le linee strategiche dei due gerarchi vengono ricondotte a un programma globale basato sulle deportazioni, sullo sfruttamento del lavoro dei prigionieri il più possibile efficace e sull’immediata eliminazione degli inabili al lavoro. Nelle settimane successive si tengono numerosi incontri con funzionari inferiori per informarli sui piani da seguire.
Il 17 marzo 1942 il primo convoglio di ebrei destinati all’uccisione immediata nelle camere a gas arriva nel campo di concentramento di Bełżec. Era l’inizio dell’operazione Reinhard finalizzata all’annientamento di tutti gli ebrei presenti nel governatorato generale delle terre polacche occupate dai tedeschi.
Durante il processo di Norimberga, processo ai gerarchi nazisti, si scoprirono le immagini in cui i bulldozer inglesi hanno caricato migliaia di cadaveri a Bergenbelsen dove erano stati confluiti i prigionieri Aushwitz dopo che i tedeschi avevano capito che l’armata rossa stava arrivando. In questo contesto la “Conferenza di Wannsee” venne presa in considerazione solo marginalmente, in quanto non era ancora emersa dagli archivi nessuna copia del verbale. Un esemplare superstite (sulle 30 copie originali) fu rinvenuto nel 1947, tra il materiale sequestrato dagli americani presso il ministero degli Esteri; nel 1948-1949, tale documento fu presentato dall’accusa come prova, nell’ambito di un processo celebrato contro alcuni funzionari nazisti di medio livello.
Al grande pubblico, comunque, l’esistenza e l’importanza della Conferenza di Wannsee divennero note solo nel 1960-1961, allorché Adolf Eichmann fu processato a Gerusalemme (condannato e impiccato). Hanna Arendt, nel suo celebre resoconto del processo (Eichmann in Jerusalem, pubblicato nel 1963-1964), le dedicò un intero capitolo: a suo giudizio, grazie alla conferenza, l'Olocausto divenne un’attività di ordinaria amministrazione, una questione priva di contenuti etici, che zelanti burocrati affrontarono con metodo e con la consueta efficienza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il contesto storico che ha portato alla Conferenza di Wannsee?
  2. Il contesto storico includeva l'isolamento e la deportazione degli ebrei dalla Germania, con l'obiettivo di risolvere il "problema ebraico" attraverso il genocidio, culminando nella Conferenza di Wannsee per coordinare lo sterminio.

  3. Qual era l'obiettivo principale della Conferenza di Wannsee?
  4. L'obiettivo principale era coordinare e pianificare l'annientamento totale degli ebrei in Europa, stabilendo tempi, modi e ruoli per lo sterminio.

  5. Chi ha partecipato alla Conferenza di Wannsee e quale ruolo ha avuto Adolf Eichmann?
  6. Alla conferenza hanno partecipato 15 alti funzionari nazisti e Adolf Eichmann, che fu incaricato di stendere il verbale dell'incontro.

  7. Quali metodi furono decisi durante la Conferenza di Wannsee per attuare la "soluzione finale"?
  8. Fu deciso di utilizzare campi di sterminio con camere a gas, poiché le fucilazioni di massa non erano più praticabili, e di sfruttare il lavoro degli ebrei abili.

  9. Come è stata scoperta l'importanza della Conferenza di Wannsee nel dopoguerra?
  10. L'importanza emerse durante il processo di Eichmann a Gerusalemme e grazie al ritrovamento di un verbale nel 1947, che fu usato come prova nei processi contro i nazisti.

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