Concetti Chiave
- During the German occupation, around 2 million Jews in Poland were killed, with restrictions on fleeing to the east imposed by the Soviets in 1939.
- Jews were isolated in ghettos starting in early 1940, with conditions worsening as barbed wire and concrete walls were erected.
- The exploitation of Jewish labor was intense, but ultimately futile as production failed to contribute significantly to the German war effort.
- In 1942, extermination camps were established in Poland as part of a larger plan, differing from concentration camps, and utilized gas chambers for mass executions.
- The Nazi regime's racial ideology framed Jews as inferior, leading to their dehumanization and the Holocaust being motivated by racist beliefs rather than religious persecution.
Indice
La vita degli ebrei in Polonia
Prima della guerra, in Polonia vivevano più di 3 milioni di ebrei, sotto la dominazione tedesca ne caddero circa 2 milioni.
Per qualche tempo gli fu concesso di fuggire a est, ma nel '39 i sovietici bloccarono anche questo passaggio
Sempre nel 1939 un'ordinanza del governatore Frank impose che tutti gli ebrei dovessero apporre una stella gialla sui vestiti. Poco dopo, si ritenne che gli ebrei che risiedevano in Polonia dovvessero essere isolati nei ghetti.
L'isolamento nei ghetti
Il progetto fu attuato nei primi mesi del 1940 . Il risultato fu la reclusione degli ebrei nei ghetti, i ghetti andavano via via a trasformarsi in recinzioni sempre più imponenti, dapprima venne utilizzato il filo spinato per contenerli, poi si passò alla costruzione di alti muri di cemento.
Lo sfruttamento e la fame
I soggetti idonei per lavorare, ogni mattina si recavano in delle fabbriche, industrie o laboratori. Da qui cominciò lo sfruttamento intensivo della mano ebraica.
Nei loro confronti fu attuata una politica ambigua, In teoria, il popolo ebraico doveva lavorare per rifornire il punto bellico tedesco, in pratica tutto ciò risulto inutile, proprio perchè il risultato della produzione risultò uno strumento di morti di massa.
L'inizio dello sterminio
Lo sterminio degli ebrei polacchi iniziò "solo" nel 1942,fino ad allora dovettero affrontare nei ghetti il problema della fame, del sovraffollamento e il dilagare di malattie, prime fra tutte il tifo, causato dai pidocchi.
Hitler, nel suo discorso al Reichstag nel '39, affermò che la guerra non si sarebbe conclusa con l'annientamento del bolscevico, ma con l'annientamento della razza ebrea in Europa.
Fu una violenza totale, comprendeva vittime senza distinzione di sesso, età e professione, fino al 1941, lo sterminio era compreso anche i territori sovietici, di lì a poco, si vedrà che lo sterminio si allargò sulla scala europea fino a comprendere la polonia, l'europa centrale e l'europa occidentale.
I centri di sterminio
Nella prima metà del 42, furono creati 3 centri di sterminio in Polonia che facevano tutti parte di un vasto progetto. E' necessario differenziare questi 3 centri dai campi di concentramento.
Questi infatti nacquero negli anni 30 per i soggetti ritenuti pericolosi per lo Stato, tali centri, poi, vennero utilizzati come luoghi di esecuzioni di massa che avvenivano tramite le camere a gas, perchè per gli stessi carnefici erano dure da sopportare le fucilazioni collettive-
La deportazione a Treblinka
1942: il presidente del consiglio ebraico di varsavia venne informato del fatto che gli ebrei sarebbero stati portati più a est, e così proseguì per tutto il mese di agosto.
Da varsavia i deportati erano condotti a Treblinka, considerato luogo di transito e di disinfezione, in tal modo giustificarono le baracche-spogliatoio.
Usciti da queste strutture gli ebrei poterono leggere un cartello con su scritto "alle docce".
Nudi e denudati anche della loro dignità, gli ebrei venivano condotti in una specie di tubo, ove si trovavano 3 camere mascherate da docce, collegate a una stanza che conteneva il motore diesel che produceva il monossido di carbonio.
La resistenza nel ghetto di Varsavia
Le traumatiche esperienze di deportazioni, portarono gli ebrei a dare vita all'Organizzazione ebraica di combattimento.
Nel 1943, Himmler visitò Varsavia e rimase contrariato dal fatto che nella capitale polacca vivessero ancora un numero rilevante di ebrei, Così, ordinò il "rastrellamento" ove vennero catturate tra le 5000 e le 6000 persone.
Nel 1943 Himmler ordinò la completa cancellazione del ghetto di Varsavia.
Ci fu una tenace e organizzata resistenza tanto da sbalordire il generale tedesco Von Sammern.
I primi incendi si svilupparono nei combattimenti, dopodichè, Stroop ordinò la sistematica distruzione di tutti gli edifici del ghetto e per scovare e stanare gli ebrei che si nascondevano nelle fogne, vennero usati i gas.
La conferenza di Wannsee
1942, Wannesse, si tenne una conferenza finalizzata a pianificare lo sterminio degli ebrei di tutti i territori europei conquistati.
Poco tempo dopo venne deciso che tutti questi ebrei sarebbero stati portati ad Auschwitz, ove esisteva una rete di campi di concentramento.
A Birkenau furono costruiti un complesso di forni crematori per bruciare i cadaveri.
La vita nei lager
All'arrivo del Convoglio, gli ebrei, erano sottoposti alla famosa selezione e venivano valutati da un medico, se essi erano idonei o meno al lavoro.
I non idonei venivano inviati ai crematori.
A Birkenau non veniva usato l'ossido di carbonio, bensì un antiparassitario a base di acido prussico.
Coloro che erano considerati idonei al lavoro venivano inviati nei lager, nei dintorni di Auschwitz.
La condizione di vita era durissima, tanto che alcuni morivano per sfinimento nel giro di pochi mesi. I prigionieri dei lager vennero chiamati musulmani, ovvero individui biologicamente vivi ma privi di emozioni.
L'unico modo per sopravvivere era quello di sottrarsi ai lavori più duri e di trovare razioni supplementari di cibo.
L'ideologia nazista nei lager
Primo Levi, diceva che il mondo dei lager non era affatto semplice, ma esisteva una zona, la zona grigia, composta da prigionieri che per sopravvivere, accettavano posti di responsabilità, facendo tra intermediari fra nazisti e deportati.
Nei lager non esistevano forme di solidarietà, non potevano esistere.
L'ideologia che il lager assunse, nel sistema del Terzo Reich, una funzione ideologica.
I prigionieri razzialmente inferiori, assumevano nei lager tutte le caratteristiche che l'ideologia nazista gli assegnava: ipocriti, falsi, immorali e privi di solidarietà verso il prossimo.
Osservando i prigionieri dei lager e il loro modo di agire, i nazisti potevano confermare tutti i loro pregiudizi razzisti.
La violenza nazista sugli ebrei
Quello nazista viene cosiderato il più grave episodio di violenza subito dagli ebrei, non fu il primo, ma fu caratterizzato dal fatto che, tutto ciò che prima avevano subito gli ebrei erano vicende di motivo religioso, ma quello nazista, fu condotto a nome di un'ideologia razzista e che portava all'eliminazione completa di tutti gli ebrei.
Domande da interrogazione
- Qual era la situazione degli ebrei in Polonia prima e durante la Seconda Guerra Mondiale?
- Quali misure furono adottate dai nazisti per isolare e sfruttare gli ebrei?
- Come si sviluppò il processo di sterminio degli ebrei polacchi?
- Quali furono le reazioni degli ebrei di fronte alla persecuzione nazista?
- Qual era la condizione di vita nei campi di concentramento e come venivano trattati i prigionieri?
Prima della guerra, in Polonia vivevano oltre 3 milioni di ebrei, ma sotto la dominazione tedesca ne morirono circa 2 milioni. Gli ebrei furono isolati nei ghetti e sottoposti a condizioni di vita estremamente dure, culminando nello sterminio di massa iniziato nel 1942.
Gli ebrei furono costretti a indossare una stella gialla e furono confinati nei ghetti, dove furono sfruttati come forza lavoro. I ghetti furono circondati da filo spinato e muri di cemento, e le condizioni di vita erano terribili, con fame, sovraffollamento e malattie.
Lo sterminio iniziò nel 1942 con la creazione di centri di sterminio in Polonia. Gli ebrei furono deportati in luoghi come Treblinka e Auschwitz, dove furono uccisi in massa tramite camere a gas e forni crematori.
Gli ebrei organizzarono una resistenza, come l'Organizzazione ebraica di combattimento, e ci furono episodi di resistenza armata, come nel ghetto di Varsavia, che sorpresero i comandanti tedeschi.
Nei campi di concentramento, le condizioni di vita erano durissime, con molti prigionieri che morivano per sfinimento. I prigionieri erano sottoposti a selezioni e coloro non idonei al lavoro venivano inviati ai crematori. La vita nei lager era caratterizzata da una totale assenza di solidarietà e da una lotta per la sopravvivenza.