Concetti Chiave
- I Campi di concentramento nazisti furono strutture progettate per rinchiudere dissidenti politici, ebrei, omosessuali, e altre minoranze considerate "nemiche" dal regime nazista.
- L'arianizzazione e la ghettizzazione furono passi preliminari alla creazione dei campi, iniziando con l'esclusione e la ghettizzazione degli ebrei, culminando nella "Soluzione finale" nel 1942.
- Auschwitz-Birkenau fu il più grande campo di concentramento, inizialmente destinato a produzione agricola, ma in seguito utilizzato per lo sterminio e il lavoro forzato di massa.
- I detenuti dei campi erano sottoposti a condizioni di vita disumane e spesso utilizzati per lavori forzati o esperimenti scientifici atroci; molti furono uccisi per la loro "inutilità" al lavoro.
- Primo Levi, scrittore italiano e sopravvissuto ad Auschwitz, descrive nei suoi libri la brutalità dei campi e l'intento nazista di spezzare la resistenza degli internati attraverso metodi violenti e disumanizzanti.
Indice
L’opera di arianizzazione e i ghetti
Nel 1933, con l’inasprirsi della politica e dittatura Nazista, nacquero i primi Campi di concentramento, progettati per rinchiudere i dissidenti politici e le altre persone considerate “inferiori” dalla terribile ideologia nazista. Nel 1936 vennero costruiti i tristemente famosi Campi di concentramento di Dachau, di Buchenwald e di Auschwitz, passati alla storia per le crudeltà e il terrore di cui furono protagonisti. La persecuzione degli ebrei, considerati “razza inferiore” rispetto alla “razza ariana”, a cui Hitler si vantava di appartenere, iniziò dapprima con l’esclusione e la ghettizzazione della popolazione.
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Che cosa furono i Campi di concentramento nazisti
I Campi di concentramento furono dunque lo strumento dell'azione politica che imponeva l'annientamento dell'avversario; lo strumento di potere per riprodurre il terrore e il modello perfetto della società totalitaria. Nel Campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che fu il più grande in assoluto, inizialmente non si facevano stermini, perché era destinato alla coltivazione di patate. Poi però, arrivò a contenere fino a 150.000 persone che vi lavoravano fino allo stremo. Il campo era diviso in tre ed era circondato da 50 sottocampi:- uno a Cracovia dove si controllavano le statistiche delle uccisioni;
- uno a Birkenau dove venivano uccise le persone;
- uno a Monowice che era campo di lavoro.
Per ulteriori approfondimenti sui Campi di concentramento nazisti vedi qui

La vita nel campo di concentramento: l’esperienza di Primo Levi
Moltissimi furono gli ebrei italiani che vennero deportati nei Campi di concentramento. Tra questi, lo scrittore Primo Levi, visse sulla propria pelle la deportazione. Fu mandato nel campo di concentramento di Auschwitz di cui ha raccontato molto nei suoi libri come “Se questo è un uomo” o “I sommersi e i salvati”. Di quest’ultimo riportiamo un brano, nel quale egli racconta la crudeltà dello smistamento e la condizione di sofferenza in cui l’ideologia nazista costrinse a far vivere gli ebrei deportati: “Occorre ricordare che il sistema concentrazionario, fin dalle sue origini (che coincidono con la salita al potere del nazismo in Germania), aveva lo scopo primario di spezzare la capacità di resistenza degli avversari: per la direzione del campo, il nuovo giunto era un avversario per definizione, qualunque fosse l’etichetta che gli era stata affibbiata, e doveva essere demolito subito, affinché non diventasse un esempio, o un germe di resistenza organizzata. Su questo punto le SS avevano le idee chiare, e sotto questo aspetto è da interpretare tutto il sinistro rituale, diverso da Lager a Lager, ma unico nella sostanza, che accompagnava l’ingresso; i calci e i pugni subito, spesso sul viso; l’orgia di ordini urlati con collera vera o simulata; la denudazione totale; la rasatura dei capelli; la vestizione con stracci. È difficile dire se tutti questi particolari siano stati messi a punto da qualche esperto o perfezionati metodicamente in base all’esperienza, ma certo erano voluti e non casuali: una regia c’era, ed era vistosa.”Per ulteriori approfondimenti sui Campi di concentramento nazisti vedi qui
Domande da interrogazione
- Qual era lo scopo principale dei Campi di concentramento nazisti?
- Come iniziò la persecuzione degli ebrei sotto il regime nazista?
- Quali erano le condizioni di vita nei Campi di concentramento?
- Qual era l'esperienza di Primo Levi nei Campi di concentramento?
- Quali categorie di persone furono perseguitate nei Campi di concentramento?
I Campi di concentramento nazisti furono progettati per l'annientamento degli avversari e per riprodurre il terrore, fungendo da modello di società totalitaria.
La persecuzione iniziò con l'esclusione e la ghettizzazione degli ebrei, considerati "razza inferiore", culminando nella "Soluzione finale" per il loro sterminio sistematico.
Nei Campi di concentramento, le persone vivevano in condizioni proibitive, di asservimento e indebolimento, spesso morendo per malattie e condizioni di lavoro estreme.
Primo Levi, deportato ad Auschwitz, descrisse nei suoi libri la crudeltà e la sofferenza vissuta, evidenziando il sistema volto a spezzare la resistenza degli avversari.
Oltre agli ebrei, furono perseguitati oppositori politici, omosessuali, zingari, asociali, sacerdoti, testimoni di Geova e criminali, ognuno contraddistinto da un colore specifico.