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Concetti Chiave

  • I Lager erano gestiti da ufficiali delle SS, con un'amministrazione mirata a minimizzare i costi e massimizzare l'efficienza dello sterminio.
  • I deportati venivano trasportati in condizioni disumane su vagoni merci piombati, senza cibo o acqua, con molte vittime già durante il viaggio.
  • All'arrivo nei campi, i prigionieri venivano spogliati di vestiti e beni personali, che venivano poi redistribuiti ai familiari dei soldati tedeschi.
  • Il sistema delle "camere a gas" era utilizzato nei campi di sterminio per uccidere molte persone con poche risorse umane, impiegando gas tossici come il Zyklon-B.
  • La ribellione del ghetto di Varsavia nel 1943 rappresenta uno dei pochi tentativi di resistenza ebraica contro la deportazione nei campi di sterminio.

Indice

  1. Gestione dei campi di sterminio
  2. Condizioni dei deportati
  3. Tecniche di soppressione
  4. Ribellione nel ghetto di Varsavia

Gestione dei campi di sterminio

La gestione dei campi di sterminio destinati all'attuazione della soluzione finale impegna così un'amministrazione numerosa e attentissima a minimizzare i costi e a ottenere il massimo dei risultati. Il tutto avviene sotto la supervisione di ufficiali delle SS, che sono il corpo a cui è affidata la gestione complessiva di tutti i Lager (i campi).

Condizioni dei deportati

Gli ebrei vengono deportati nei campi in ferrovia, dopo esser stati caricati su vagoni merci piombati (cioè con gli sportelli saldati dall'esterno), senza distribuzione di cibo o acqua. Le condizioni igieniche all'interno dei carri piombati sono tragiche e molti, vecchi, malati e bambini, muoiono già nel percorso di trasferimento. L'orrore dei campi di sterminio e la resistenza nel ghetto di Varsavia articoloAll'arrivo nei campi i deportati sopravvissuti vengono spogliati di vestiti e averi, che vengono poi distribuiti tra i familiari dei soldati tedeschi. Alle donne vengono tagliati capelli utilizzati per fabbricare pantofole o calzature per i marinai dei sommergibili.

Tecniche di soppressione

I responsabili nazisti contano che le condizioni assolutamente inumane cui i detenuti sono costruiti nei campi di concentramento, così come la cattiva alimentazione e il pesantissimo lavoro cui sono sottoposti, facciano già morire i più deboli tra gli ebrei internati. Gli altri sono comunque eliminati man mano, attraverso il loro trasferimento nei campi di sterminio, dove si impiegano tecniche moderne di soppressione capaci di uccidere moltissime persone con l'utilizzo di un numero relativamente modesta di guardie e di addetti amministrativi. Il sistema è quello delle "camere a gas". I gruppi di internati destinati alla soppressione vengono denudati e condotti in locali che sembrano docce collettive. Una volta rinchiusi dentro, dai condotti viene fatto uscire un gas tossico (monossido di carbonio, in qualche caso, acido cianidrico prodotto da una grande industria chimica tedesca, la IG-Farben, con il nome di Zyklon-B, in altri casi). Una volta completata l'operazione, si procede all'ispezione dei corpi dei deceduti, nel corso della quale vengono estratti i denti d'oro per poter riutilizzare il metallo prezioso. Poi i corpi delle persone soppresse vengono portati nei forni crematori dove si procede alla cremazione ovver all'incenerimento dei corpi. Capita abbastanza spesso che i lavori di spoliazione e preparazione dei cadaveri siano affidati a dei Sonderkommandos (Squadrea speciali) di detenuti ebrei, che in cambio di un trattamento alimentare leggermente migliore si occupano della preparazione dei forni e delle salme che devono essere cremate. Di norma anche i membri di queste squadre dopo alcune settimane di lavoro vengono soppressi.

In tutta questa operazione vengono sterminati 6 milioni di ebrei di cui 1 milione di bambini. I rastrellamenti di ebrei non si limitano all'Europa dell'Est. Nei campi di sterminio arrivano ebrei dall'Italia, dalla Francia, dall'Olanda, dei Balcani, dalle isole dell'Egeo. Gran parte di costoro è denunciata e consegnata alle polizie locali da connazionali non ebrei anche se vi siano anche i casi di persone ariane che di propria iniziativa o dietro compenso di denaro cerchino di proteggere o nascondere gli ebrei ricercati.

Ribellione nel ghetto di Varsavia

In qualche raro caso ci sono anche tentativi di ribellione degli ebrei che cercano di sottrarsi alla deportazione. L'esempio più importante è quello della ribellione del ghetto di Varsavia, avvenuta il 19 aprile del 1943 quando i gruppi di ebrei che ancora restano nel ghetto della città polacca cercano di ribellarsi al contingente militare inviato per deportarli nei campi di sterminio. Alcuni ebrei possiedono delle armi e molti altri abbandonano le case e si nascondono nel labirinto di bunker e rifugi che si trovano sotto il getto. Solo pochi ebrei riescono a sfuggire al rastrellamento e all'attacco al ghetto predisposto dalle autorità naziste. Il 16 maggio del 1943 il generale nazista che ha il compito di operare la repressione annuncia che l'operazione è stata portata a termine, informando i suoi superiori che nel corso della repressione sono morti o sono stati uccisi 28.000 ebrei.

Domande da interrogazione

  1. Qual era il ruolo delle SS nella gestione dei campi di sterminio?
  2. Le SS erano responsabili della supervisione e gestione complessiva dei campi di sterminio, assicurandosi che l'amministrazione fosse efficiente nel minimizzare i costi e massimizzare i risultati.

  3. Come venivano trasportati gli ebrei nei campi di sterminio?
  4. Gli ebrei venivano deportati in treni merci piombati, senza cibo o acqua, in condizioni igieniche tragiche, causando la morte di molti durante il viaggio.

  5. Quali tecniche venivano utilizzate nei campi di sterminio per l'eliminazione degli internati?
  6. Nei campi di sterminio venivano utilizzate camere a gas, dove gli internati venivano esposti a gas tossici come il monossido di carbonio o lo Zyklon-B, per uccidere un gran numero di persone con poche risorse umane.

  7. Quali erano le conseguenze umane dei campi di sterminio?
  8. Nei campi di sterminio furono sterminati 6 milioni di ebrei, inclusi 1 milione di bambini, provenienti da diverse parti d'Europa, spesso denunciati da connazionali non ebrei.

  9. Cosa accadde durante la ribellione del ghetto di Varsavia?
  10. Il 19 aprile 1943, gli ebrei del ghetto di Varsavia tentarono di ribellarsi contro la deportazione, ma la repressione nazista portò alla morte o all'uccisione di 28.000 ebrei entro il 16 maggio 1943.

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