Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il sionismo è un movimento politico moderno mirato a creare uno Stato ebraico in Palestina, sostenendo il legame tra cultura ebraica e la terra promessa.
  • La nascita del sionismo è legata al trattato di Sèvres del 1920, che frammentò l'Impero Ottomano e favorì l'emergere di nuove dinamiche politiche nel Medio Oriente.
  • Theodor Herzl, influenzato dall'antisemitismo in Europa, promosse il sionismo come soluzione alla questione ebraica, spingendo per un ritorno degli ebrei in Palestina.
  • I rapporti tra sionisti e nazionalisti arabi furono tesi, poiché entrambi consideravano la Palestina come patria, portando a conflitti e tensioni crescenti.
  • L'ideologia sionista puntava a riunire gli ebrei dispersi per creare una patria in Palestina, mentre gli antisionisti lo consideravano un movimento colonialista.
In questo appunto viene descritto il sionismo. Di seguito vengono riportate informazioni riguardo cos’è il sionismo, quando e dove è nato, qual è il pensiero sostenuto dal movimento, qual è stato il rapporto tra i sionisti e gli arabi e quali sono gli obiettivi del sionismo.
Sionismo: nascita e obiettivi perseguiti dal movimento articolo

Indice

  1. Cos’è il sionismo
  2. Cenni storici sulla nascita del sionismo
  3. Obiettivi perseguiti dal nazionalismo arabo
  4. Rapporto tra il sionismo e gli arabi
  5. Pensiero sostenuto dal movimento sionista

Cos’è il sionismo

La parola “sionismo” deriva direttamente da “Siòn”, il nome attribuito alla collina di Gerusalemme dove si estende la parte più antica della città.

Esso viene utilizzato per indicare il movimento politico moderno che sostiene la necessità di preservare, aumentare e propagare la consapevolezza dell'appartenenza alla cultura ebraica mediante la nascita di uno Stato ebraico. In tutta l'Europa orientale alla fine del XIX secolo, numerosi gruppi di base promossero il reinsediamento nazionale degli ebrei nella loro patria e la diffusione della lingua ebraica. Questi gruppi erano chiamati gli "Amanti di Sion" e si opponevano alla formazione del movimento ebraico.
Per ulteriori approfondimenti sul sionismo vedi qui

Cenni storici sulla nascita del sionismo

Alla fine della Prima Guerra Mondiale, il trattato di Sèvres del 1920 stipulato tra l’Impero Ottomano e le potenze vincitrici, gettò le basi per lo scoppio della questione palestinese avvenuta molti anni dopo. Con tale accordo l’Impero ottomano sembrò smembrato e in Medio Oriente si formarono alcuni nuovi Stati controllati dalla Francia e dalla Gran Bretagna, sotto forma di mandato: la Palestina e l’Iraq passarono sotto il controllo della Gran Bretagna, che di fatto esercitò già un dominio sulla penisola araba, mentre la Siria e il Libano furono affidati alla Francia. All’interno di questi Paesi, amministrati dalle potenze europee sin dal 1920, si formarono dei partiti politici il cui obiettivo era quello di eliminare la presenza straniera e di modernizzare lo Stato come già stava avvenendo in Turchia con il generale Atatürk, pur conservando legge islamica. Per raggiungere questo scopo, si formarono gruppi militanti islamici, chiamati Fratelli Musulmani. In Palestina il nazionalismo arabo si scontrò con le esigenze degli emigrati ebrei che cercavano di creare uno Stato ebraico (antico regno di Israele). Infatti, sia gli Ebrei che gli Arabi palestinesi consideravano la Palestina come la propria patria e, nel tempo, ciò causò atti di terrorismo sempre più violenti e sanguinosi. Gli Inglesi non riuscirono a gestire il problema e nel 1948 preferirono lasciare il mandato di amministrazione del territorio.
Per ulteriori approfondimenti sulla nascita del sionismo vedi qui

Obiettivi perseguiti dal nazionalismo arabo

Da parte ebraica gli obiettivi erano molto chiari. Già nel periodo antecedente la Prima guerra mondiale, in Europa e in Russia, erano sorti dei movimenti di antisemitismo, ovvero contro gli Ebrei, come per esempio i pogrom, sommosse popolari antisemite con conseguenti devastazioni e saccheggi, in Russia, caratterizzati da persecuzioni e violenze per cui, molti ebrei per salvarsi, erano fuggiti in paesi più tolleranti come negli USA. Queste violenze avevano spinto un giornalista ebreo austriaco, Theodor Herzel, a lottare affinché gli Ebrei si riappropriassero di un loro Stato. Egli aveva seguito molto da vicino il caso Dreyfus come corrispondente da Parigi di un giornale austriaco: lo sviluppo preso da tale caso nonché l’ondata di violenza scatenatasi in Europa contro gli Ebrei, lo convinsero che la soluzione della questione ebraica non poteva essere risolta con l’integrazione nei vari Stati europei. Infatti, egli sosteneva che la patria per eccellenza degli Ebrei non poteva essere che la Palestina, in quanto terra promessa da Dio, come è scritto nella Bibbia. Di conseguenza, si formò un partito politico (Sionismo) il cui scopo era di lottare per il ritorno degli Ebrei in Palestina. Così molti ebrei confluirono in Palestina e acquistarono delle terre dai ricchi proprietari arabi, formando così un nuovo stato. Da all’ora in poi, gli Arabi palestinesi cominciarono a sentirsi come derubati dalla presenza ebrea nel loro territorio ed inizierà in quella regione un lungo e sanguinoso conflitto fra due etnie.
Per ulteriori approfondimenti sugli obiettivi del nazionalismo arabo vedi qui

Rapporto tra il sionismo e gli arabi

I nazionalisti arabi percepivano il sionismo come una minaccia ai propri ideali. Questa sensazione è aumentata dal momento in cui è cresciuto il movimento operaio sionista, che aveva come obiettivo quello di aumentare l'occupazione degli immigrati ebrei, garantire la creazione di un proletariato ebraico. All’inizio questo movimento ha cercato di sviluppare insediamenti ed economie separati e ha fatto una campagna per l'impiego esclusivo degli ebrei e poco dopo fece una campagna contro l'impiego degli arabi.
Sionismo: nascita e obiettivi perseguiti dal movimento articolo

Pensiero sostenuto dal movimento sionista

L’ideologia sionista consisteva in una negazione della vita ebraica nella diaspora. Dal 1897 al 1948, l'obiettivo principale era stabilire le basi per una patria ebraica in Palestina e, successivamente, consolidarla. In una variazione unica del principio di autodeterminazione, considerava questo processo come un raduno di esiliati (kibbutz galuyot) per cui gli ebrei di tutto il mondo avrebbero il diritto di emigrare nella Palestina storica, come un rifugio dalla persecuzione, una zona che Mosè nella Bibbia dichiarò essere la terra dei loro antenati. Gli amanti di Sion uniti nel 1884 e nel 1897 fu organizzato il primo congresso sionista. Gli antisionisti lo vedono come un'ideologia o movimento colonialista e razzista.

Domande da interrogazione

  1. Cos'è il sionismo?
  2. Il sionismo è un movimento politico moderno che promuove la creazione di uno Stato ebraico per preservare e diffondere la cultura ebraica, originato dalla collina di Siòn a Gerusalemme.

  3. Quali sono le origini storiche del sionismo?
  4. Il sionismo ha radici alla fine del XIX secolo in Europa orientale, con gruppi come gli "Amanti di Sion" che promuovevano il reinsediamento degli ebrei in Palestina, intensificatosi dopo la Prima Guerra Mondiale e il trattato di Sèvres del 1920.

  5. Quali erano gli obiettivi del nazionalismo arabo in relazione al sionismo?
  6. Il nazionalismo arabo mirava a eliminare la presenza straniera e modernizzare lo Stato, scontrandosi con gli ebrei che cercavano di creare uno Stato ebraico in Palestina, considerata patria da entrambe le parti.

  7. Come si è sviluppato il rapporto tra sionisti e arabi?
  8. Il rapporto tra sionisti e arabi è stato conflittuale, con i nazionalisti arabi vedendo il sionismo come una minaccia, soprattutto con l'aumento dell'occupazione ebraica e la creazione di economie separate.

  9. Qual è il pensiero sostenuto dal movimento sionista?
  10. Il movimento sionista sostiene la creazione di una patria ebraica in Palestina come rifugio dalla persecuzione, basandosi sul principio di autodeterminazione e il raduno degli esiliati ebrei nel loro territorio ancestrale.

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