Daniele
Genius
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Concetti Chiave

  • L'immigrazione è un fenomeno storico, inizialmente verso le Americhe da parte degli europei, oggi più rilevante nei Paesi in via di sviluppo verso l'Europa.
  • L'Europa, grazie alla stabilità politica e a opportunità lavorative, attrae immigrati da regioni povere o sotto dittature, nonostante i conflitti culturali e razziali.
  • In molti casi, gli immigrati occupano lavori che i giovani europei evitano, riducendo così la percezione di concorrenza nel mercato del lavoro.
  • La tolleranza e l'integrazione sono fondamentali per gestire il fenomeno migratorio, garantendo diritti fondamentali come lavoro, istruzione e assistenza sanitaria.
  • Politiche migratorie moderne puntano a creare accordi tra paesi per gestire i flussi migratori, evitando problemi come la "fuga dei cervelli".

In questo appunto vengono riportare due versioni alternative di temi sull'immigrazione, fenomeno oggi sempre più attuale. L'immigrazione è un fenomeno che è iniziato da secoli e ha interessato nelle varie epoche sia i Paesi sviluppati sia i Paesi in via di sviluppo. In passato molto diffusa era l'immigrazione che conduceva gli europei in particolare modo verso le Americhe, terre di grande sviluppo economico e di grande attrattiva in passato. Il fenomeno oggi invece interessa maggiormente i Paesi in via di sviluppo che spesso si spostano dai propri Paesi d'origine per motivi legati a guerre, lotte intestine e religiose verso quei Paesi che sono maggiormente stabili.


Indice

  1. Tema sull'immigrazione
  2. Tema sull'immigrazione

Tema sull'immigrazione

Con il termine etimologico immigrazione vogliamo intendere quel fenomeno, quello spostamento di persone, di cui si sente spesso parlare dai mass-media, con un fine ben preciso: cercare fortuna in altri Paesi, trovare lavoro in altre nazioni più all’avanguardia e con un tasso di industrializzazione elevato.
L’Europa appare oggi più bisognosa che mai di modelli di convivenza multiculturale. il fenomeno dell'immigrazione in Italia e in EuropaProprio in questo periodo, infatti, la Comunità Europea, a causa della sua stabilità politica, delle condizioni di relativo benessere di cui godono i suoi abitanti, della disoccupazione in alcuni settori e carenza di manodopera in occupazioni più faticose e meno retribuite, esercita un’irresistibile attrattiva sulle regioni circostanti, favorendo la mobilità dei lavoratori di Paesi diversi.
Quest’attrattiva è resa più forte, come ho detto prima, dalla miseria in cui versano le popolazioni di molti paesi dell’Africa e dell’Asia e dalle feroci dittature a cui alcuni di questi paesi sono sottoposti.
Ma anche dai paesi dell’Est, sconvolti da gravi difficoltà economiche e da conflitti sanguinosi, sono molti a cercare rifugio in Europa, nella speranza di trovarvi migliori condizioni di lavoro e di vita.
Molto spesso gli immigrati non trovano questo in quanto i loro rapporti con le popolazioni europee sono conflittuali, conseguenti dalla diffusione di atteggiamenti razzisti.
Gli abitanti dei paesi che li ospitano sono preoccupati poiché vedono gli immigrati stranieri, dei potenziali competitori.
In realtà, nella gran parte dei casi la temuta “concorrenza” non si verifica, perché i lavoratori immigrati vanno proprio ad occupare quei posti di lavoro dai quali i giovani europei rifuggono, considerandoli troppo faticosi o umilianti.
A creare sospetti nei confronti degli immigrati c’è la paura dello straniero (xenofobia) dovuta alla scarsa conoscenza della storia e della cultura dei paesi extra-europei, quindi si pensa di dover sfuggire o addirittura combatterli e scacciarli.
Per questo la maggioranza degli immigrati è relegata (dalla nostra società) in una posizione molto marginale, facendoli occupare abitazioni fatiscenti, senza servizi igienici, alimentando pregiudizi sulla scarsa pulizia e delinquenza, solo perché diversi per colore della pelle e cultura.
Da queste premesse risulta che l’Europa del futuro prossimo sarà multietnica e multireligiosa per via del fenomeno dell'immigrazione che è in espansione.
Questa nuova prospettiva è sconvolgente, e la nostra capacità di adattamento dovrà affrontare una prova non facile. Le terre che erano fino a tempi recenti terre di emigrazione sono diventate mete sognate. L’Inghilterra e la Francia hanno sostenuto ondate più massicce di quelle che oggi avvengono in Italia. Per attenuare e addirittura risolvere molti problemi si dovrebbero aprire, per esempio, le scuole di ogni tipo ai nuovi arrivati; infatti, dalle esperienze acquisite in più contesti, potrebbero derivare vantaggi sociali, poiché saremo esposti a culture diverse, apprenderemo nuove conoscenze, gli immigrati acquisiranno nuove specializzazioni e qualifiche a costo di molti sacrifici.
La permanenza di questo flusso non certo disordinato e clandestino, giacché molto spesso il loro viaggio, pagato a caro prezzo si compie in condizioni disastrose e si trasforma il più delle volte in tragedia, potrebbe costituire una forma di cooperazione assai più efficace di altre forme di aiuto per il decollo economico dei paesi poveri del Mediterraneo.
Qual è allora, il miglior modo per fronteggiare la situazione?
Secondo me, il rimedio sarebbe quello non di “chiusura delle porte” dell’Europa, cioè delle frontiere comunitarie facendo di essa una fortezza assediata, bensì quella legata alla tolleranza, poiché dovrà essere punto di forza di quest’ondata migratoria.
Un atteggiamento di tolleranza è certo indispensabile per evitare le violenze contro i lavoratori extracomunitari garantendo loro i diritti, che ora sono riservati ad alcuni di loro più fortunati. Perciò si dovranno garantire oltre al diritto al lavoro, il diritto ad un’abitazione, all’assistenza medica, alla scuola per i figli e non ultimi i diritti a conservare i costumi, la religione e la cultura dei paesi d’origine. Il fenomeno dell'immigrazione sta diventando incontrollabile e l'Europa diventerà ormai sempre più multietnica.

Tema sull'immigrazione

- Versione di Nebulosa95

Ogni anno uomini e donne di tutto il mondo si spostano dai paesi più poveri a quelli più ricchi, in cerca di fortuna e un lavoro più dignitoso. Questo fenomeno è causato soprattutto dai regimi dittatoriali, dalla povertà e dalle guerre. Nei paesi più ricchi però, gli immigrati poveri vengono visti con disprezzo da molti degli abitanti. Da questo possono nascere fenomeni come il razzismo. Oggi, a differenza di molti anni fa, le politiche migratorie non si limitano solo a controllare le frontiere, ma cercano anche di creare degli accordi tra i paesi di origine e di destinazione di questi flussi, ed utilizzarli a loro vantaggio. Spesso, infatti, gli immigrati vengono assunti in industrie e pagati abbastanza bene. Questo fatto però provoca un problema chiamato “fuga dei cervelli”: molte persone sono attratte dai paesi più sviluppati e anche le persone più istruite, che sono molto utili ai paesi più poveri che a quelli più ricchi, si trasferiscono in questi ultimi.
Negli ultimi dieci anni la Fao ha organizzato diversi progetti per rimettere in sesto la Jugoslavia dopo una lunga guerra, e far ritornare gli Jugoslavi emigrati in Europa, iniziando una nuova vita nel loro paese d’origine.

Autori che hanno contribuito al presente documento: pukketta, Nebulosa95.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine storica del fenomeno dell'immigrazione?
  2. L'immigrazione è un fenomeno che è iniziato da secoli, coinvolgendo sia i Paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo, con gli europei che in passato si dirigevano verso le Americhe.

  3. Quali sono le cause principali dell'immigrazione verso l'Europa oggi?
  4. Le cause principali includono guerre, dittature, povertà nei Paesi di origine, e l'attrattiva dell'Europa per la sua stabilità politica e opportunità lavorative.

  5. Quali sono le sfide che gli immigrati affrontano nei Paesi europei?
  6. Gli immigrati spesso affrontano conflitti con le popolazioni locali, xenofobia, e sono relegati in posizioni marginali, vivendo in condizioni precarie.

  7. Come potrebbe l'Europa affrontare meglio il fenomeno dell'immigrazione?
  8. L'Europa dovrebbe adottare un atteggiamento di tolleranza, garantendo diritti fondamentali agli immigrati, come il diritto al lavoro, all'abitazione, e all'istruzione.

  9. Quali sono le conseguenze della "fuga dei cervelli" nei Paesi di origine?
  10. La "fuga dei cervelli" priva i Paesi più poveri di persone istruite e qualificate, che si trasferiscono nei Paesi più sviluppati, aggravando le difficoltà economiche dei Paesi di origine.

Domande e risposte

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