Concetti Chiave
- La diaspora si riferisce alla dispersione di una comunità lontana dalla madrepatria, con un ruolo significativo nella storia ebraica.
- Le comunità ebraiche iniziarono a formarsi con l'esilio babilonese e la successiva permanenza di gruppi in Mesopotamia.
- Durante la dominazione persiana, gli Ebrei si stabilirono in Egitto come soldati, creando insediamenti come quello di Elefantino.
- Tra il III e il II secolo a.C., la diaspora ebraica si espanse nel Mediterraneo orientale, favorita dalla mobilità sociale.
- L'ultimo impulso alla diaspora ebraica avvenne con la conquista romana di Gerusalemme nel 70 d.C. e la rivolta del 133 d.C.
Indice
Il concetto di diaspora
Con il termine “diaspora” ci si riferisce alla dispersione di una comunità che vive lontana dalla propria madrepatria. In questo senso la diaspora non è un fenomeno esclusivamente ebraico, ma ha avuto un ruolo determinante nella storia di questo popolo.
La diaspora ebraica antica
Dalla storia più antica di Israele fino ai giorni nostri comunità ebraiche vivono e fioriscono lontano dalla terra d’origine.
La nascita di questi centri è quasi sempre violenta. Con la caduta di Gerusalemme e l’esilio babilonese un numero ingente di Ebrei venne deportato in Mesopotamia. Al momento del rientro, gruppi anche numerosi decisero di rimanere nella regione, dando vita a comunità plurisecolari la cui esistenza riecheggia nella Bibbia nel libro di Tobia, che vive con la sua famiglia a Ninive (è questa la prima diaspora).Espansione ebraica nel Mediterraneo
Nel periodo di dominazione persiana, gli Ebrei erano stati utilizzati in Egitto come soldati e avevano avuto in cambio terra da coltivare. Il loro passaggio è ben evidente a Elefantino, una cittadina dell’Alto Egitto, in cui sono stati trovati documenti ebraici risalenti al VI secolo a.C. La diaspora ebraica ebbe una fase di forte incremento tra il III e il II secolo a.C.
Comunità ebraiche fiorirono in tutto il Mediterraneo orientale, solo in parte originate da deportazioni: anche il clima di grande mobilità sociale favorì lo spostamento di persone e l’accoglienza di diverse culture. In questa seconda fase, i centri più importanti furono Alessandria, nel delta del Nilo, e Antiochia in Siria.
La diaspora sotto l'impero romano
L’ultimo impulso alla diaspora, il più tragico, si ebbe nel 70 d.C., quando i Romani conquistarono Gerusalemme, e nel 133 d.C, quando, a seguito di una violenta rivolta, fu vietato agli Ebrei persino di avvicinarsi alla città: a questa data si fa risalire l’inizio della diaspora dell’intera popolazione ebraica.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "diaspora" nel contesto ebraico?
- Quali furono le cause principali della diaspora ebraica antica?
- Come si sviluppò la diaspora ebraica sotto l'impero romano?
Il termine "diaspora" si riferisce alla dispersione di una comunità lontana dalla propria madrepatria, un fenomeno che ha avuto un ruolo determinante nella storia del popolo ebraico.
La diaspora ebraica antica fu causata principalmente da eventi violenti come la caduta di Gerusalemme e l'esilio babilonese, che portarono alla deportazione di molti Ebrei in Mesopotamia.
La diaspora ebraica sotto l'impero romano si intensificò tragicamente nel 70 d.C. con la conquista di Gerusalemme e nel 133 d.C. con il divieto per gli Ebrei di avvicinarsi alla città, segnando l'inizio della diaspora dell'intera popolazione ebraica.