Appunti di Diritto privato sulla classificazione degli ordinamenti giuridici.
Gli ordinamenti giuridici possono essere classificati secondo alcuni criteri. L’esempio di tentativo più celebre di classificazione dei sistemi giuridici statali contemporanei può esserci fornito giurista francese del XX secolo René David, il quale raggruppò gli ordinamenti vigenti nel mondo in “famiglie”. Il primo criterio più diffuso è quello che distingue tra ordinamenti giuridici di common law e di civil law. Negli ordinamenti di common law il diritto viene stabilito attraverso le sentenze dei giudici, i quali si basano sui precedenti giurisprudenziali per risolvere le controversie legali. Il diritto comune, infatti, si basa sulla giurisprudenza, ovvero l'insieme delle decisioni prese dai giudici in casi precedenti, che diventano fonte di diritto vincolante per le decisioni future. Gli ordinamenti di common law sono caratteristici di Paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti. Al contrario, un sistema giuridico di civil law è basato sulla legge scritta, ovvero un codice di norme giuridiche elaborate da un organo legislativo. In questo sistema, la giurisprudenza ha un ruolo limitato, e il diritto è stabilito principalmente attraverso la legge scritta. Il modello di civil law è caratteristico dei Paesi dell’Europa continentale, Italia inclusa. Un altro elemento di differenza tra i due sistemi giuridici riguarda il metodo di interpretazione delle norme giuridiche. Nella common law, i giudici sono tenuti a interpretare le leggi in modo creativo, basandosi sulla giurisprudenza e sui principi generali del diritto, al fine di garantire una giustizia equa e una coerenza delle decisioni. Nella civil law, invece, l'interpretazione delle norme giuridiche è più rigorosa e letterale, basandosi sul testo della legge scritta1. Un altro criterio che può essere utilizzato per classificare gli ordinamenti giuridici è quello della forma di governo. In primo luogo, va precisato che la forma di governo si riferisce all'organizzazione istituzionale e al potere politico di uno Stato, ovvero alla modalità in cui le decisioni politiche vengono prese e attuate. A seconda della forma di governo, lo Stato può essere governato da una sola persona (monarchia), da un gruppo di persone (oligarchia), da rappresentanti del popolo (democrazia), o da una combinazione di questi elementi. Gli ordinamenti giuridici monarchici sono caratterizzati dal fatto che il capo dello Stato è un monarca, ovvero una persona che detiene il potere per diritto ereditario o per acclamazione. In questo tipo di ordinamenti, il monarca ha il potere di nominare i ministri e di promulgare le leggi, anche se spesso questi poteri sono limitati dalla Costituzione o dalle consuetudini politiche. Per quanto riguarda invece gli ordinamenti giuridici oligarchici, il potere è concentrato in un gruppo ristretto di persone, che possono essere aristocratiche, militari, economiche o religiose. In questo tipo di ordinamenti, la legge può essere manipolata dalle élite per favorire i propri interessi. Gli ordinamenti giuridici democratici sono ordinamenti in cui il potere politico è esercitato dai rappresentanti del popolo, che sono eletti attraverso. In questo tipo di ordinamenti, la legge è creata dal Parlamento o da un'assemblea eletta, ed è vincolante per tutti i cittadini. Infine, gli ordinamenti giuridici costituzionali sono sistemi in cui la Costituzione ha un ruolo fondamentale nell'organizzazione istituzionale dello Stato. In questo tipo di ordinamenti, la Costituzione stabilisce i limiti e le modalità di esercizio del potere politico, garantendo la protezione dei diritti e delle libertà dei cittadini. Un’altra classificazione è quella in base all'area geografica: in questo caso si possono distinguere tra ordinamenti giuridici di diritto anglosassone, di diritto romano-germanico, di diritto musulmano e di diritto orientale. Per quanto riguarda gli ordinamenti giuridici di diritto anglosassone, come già indicato poc’anzi, si tratta di sistemi che si basano sulla giurisprudenza, ovvero sulle decisioni dei tribunali. In questi ordinamenti, la legge viene interpretata e applicata in base a precedenti giudiziari, che costituiscono la fonte principale del diritto. Gli ordinamenti di common law sono diffusi soprattutto nei Paesi di lingua inglese, come il Regno Unito e gli Stati Uniti. Coincidente con il già citato sistema di civil law, gli ordinamenti di diritto romano-germanico si basano sulla legge scritta, ovvero sulle norme codificate. In questi ordinamenti la legge viene creata dal legislatore e viene applicata dai tribunali. Gli ordinamenti di civil law sono diffusi soprattutto nei Paesi di lingua latina, come Francia, Italia, Spagna e Germania. Nel caso degli ordinamenti giuridici di diritto islamico ci troviamo di fronte a sistemi basati sulla sharia2. In questi ordinamenti, la legge viene interpretata e applicata in base alle fonti del diritto islamico, tra cui il Corano, la Sunna3 e il giudizio dei giuristi. Gli ordinamenti di diritto islamico sono diffusi soprattutto nei Paesi a maggioranza musulmana, come l'Iran, l'Arabia Saudita e l'Egitto. Infine, per quanto riguarda gli ordinamenti giuridici di diritto orientale, va precisato che l'Asia è una regione molto vasta e diversificata e, di conseguenza, gli ordinamenti giuridici asiatici sono quindi molto vari e differenziati tra loro. Tuttavia, alcuni tratti comuni possono essere individuati. In molti Paesi asiatici, ad esempio, si osserva una forte influenza della cultura e della religione sul diritto. In particolare, il confucianesimo ha esercitato un'influenza significativa sul diritto in Cina, Corea e Giappone. In questi Paesi, la concezione del diritto è strettamente legata alla morale e alla virtù, e il diritto viene visto come un mezzo per regolare i rapporti tra le persone e per promuovere la giustizia sociale. Un altro tratto distintivo degli ordinamenti giuridici asiatici è la presenza di un forte potere centralizzato e autoritario, infatti molti governi asiatici hanno un ruolo molto forte nella creazione e nell'applicazione del diritto, e i tribunali sono spesso subordinati al potere politico4. In alcuni Paesi asiatici, come il Giappone e la Corea del Sud, si è assistito a un forte processo di occidentalizzazione del diritto a partire dall'Ottocento con l'introduzione di modelli di diritto di common law e di civil law. Tuttavia, anche in questi Stati la cultura e la tradizione hanno continuato a esercitare una forte influenza sul diritto, che si è sviluppato in modo autonomo rispetto ai modelli dell’occidente. Infine, va segnalato che in molti Paesi asiatici si stanno attuando riforme giuridiche per adeguare il diritto alle esigenze della globalizzazione e del mercato. Ad esempio, in Cina si sta lavorando per sviluppare un sistema giuridico più efficiente e indipendente, mentre in India si sta cercando di semplificare e modernizzare le procedure giudiziarie. Infine, un particolare esempio di criterio di classificazione è quello della fonte del diritto. In questo caso si possono distinguere tra ordinamenti di diritto positivo e di diritto naturale, in questo caso ci troviamo di fronte a due approcci diversi alla creazione e all'applicazione del diritto. Il diritto naturale ha radici antiche, risalenti ai filosofi greci come Platone.
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