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Eugenio Repe.
10 S. Romano, L’ordinamento giuridico, Macerata, Quodlibet, 2018, cit. p. 38.
giuridico, nonché la tutela dei diritti e delle libertà dei cittadini. In questo contesto, il pluralismo
giuridico rappresenta una sfida per le istituzioni giuridiche. Le diverse fonti di diritto possono
infatti entrare in conflitto tra loro, creando situazioni di incertezza e di confusione. Per
affrontare questa sfida, le istituzioni devono essere in grado di gestire la complessità del
pluralismo giuridico, cercando di armonizzare le diverse fonti di diritto e di garantire la
coerenza e la coesione dell'ordinamento giuridico. Inoltre, secondo la teoria istituzionale di
Romano, le istituzioni devono essere in grado di adattarsi ai cambiamenti sociali e di evolversi
nel tempo, al fine di garantire la continuità e la stabilità dell'ordinamento giuridico. In questo
senso, il pluralismo giuridico rappresenta una fonte di stimolo e di innovazione per le istituzioni
giuridiche, che sono chiamate a confrontarsi con nuove sfide e nuove esigenze sociali.
11. 11.1. Il decisionismo di Carl Schmitt
12. Carl Schmitt è stato uno dei più importanti filosofi e giuristi del Novecento, noto soprattutto per
la sua teoria del decisionismo, che ha rivoluzionato l'approccio alla giustizia e alla politica.
Innanzitutto, occorre precisare che il decisionismo di Schmitt nasce in un contesto di crisi della
modernità, in cui la stabilità degli ordinamenti giuridici e politici viene messa in discussione da
una serie di fenomeni come la guerra, il nazionalismo, il totalitarismo e l'emergere di nuove
forme di potere. In questo scenario, Schmitt propone una concezione del potere che si distingue
nettamente dalle teorie liberale e marxiste, ponendo al centro della sua analisi il concetto di
“decisione”. Infatti, Schmitt afferma che la decisione, e non la legge o la morale, è il fattore
11
determinante nel diritto e nella politica . Secondo Schmitt, il potere non può essere fondato su
una razionalità tecnica o su una legalità formale, ma deve essere basato sulla capacità di
decidere in situazioni di crisi, in cui le regole del gioco non sono più chiare o non sono più in
grado di garantire l'ordine sociale. La decisione, in questo senso, rappresenta un atto di
sovranità, che pone fine alla situazione di incertezza e stabilisce un nuovo ordine. La decisione,
però, non può essere fondamentale solo per situazioni di crisi: essa costituisce l'essenza stessa
del potere politico. In sostanza, il diritto deve essere basato sulla decisione di un'autorità
sovrana che ha il potere di definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Questo potere
decisionale deve essere esercitato da una figura sovrana che Schmitt chiama "il sovrano", il
quale è in grado di prendere decisioni politiche e giuridiche senza dover giustificare o
razionalizzare le sue azioni. Quindi, per Schmitt, la sovranità è l'essenza del diritto e della
politica, e il sovrano è colui che la possiede, inoltre non è limitato da alcuna norma, legge o
costituzione, ma ha il potere di creare e modificare tali strumenti legali. Questo significa che la
11 Per “decisionismo” si intende una «concezione della sovranità e dell’ordinamento giuridico elaborata dal filosofo
del diritto C. Schmitt, secondo cui il fondamento del diritto sarebbe una decisione originaria e non condizionata»,
http://bitly.ws/IxDt.
sovranità non è subordinata a nessuna forma di giustizia, ma piuttosto è la fonte stessa del diritto
e della giustizia. Un altro aspetto fondamentale di questa teoria è che l'essenza stessa del potere
politico si fonda anche sulla distinzione amico/nemico. Questa distinzione, secondo Schmitt, è
l'elemento costitutivo della politica e consiste nell'identificazione di un nemico esterno o interno
che minaccia la sopravvivenza della comunità politica. La distinzione amico/nemico non è una
distinzione morale o giuridica, ma una distinzione politica, che si basa sulla capacità di
mobilitare le energie della comunità politica e di organizzarle per difendere i propri interessi
contro il nemico. Questa distinzione costituisce la base della sovranità politica, che si esercita
nelle situazioni di emergenza o di crisi già citate in precedenza. Il decisionismo di Schmitt è
stato fortemente criticato per il suo atteggiamento antidemocratico e per la sua visione del
potere politico che rischia di giustificare forme autoritarie e totalitarie di potere, di produrre una
visione conflittuale e antagonista della politica, e di trascurare le questioni etiche e morali che
sono centrali per la costruzione di una società giusta e solidale.
13.
14. GLI ORDINAMENTI GIURIDICI NELL’ERA MODERNA
15. L’era moderna ha visto l'emergere di uno sistema centralizzato e di una struttura giudiziaria
organizzata, il che ha portato alla creazione di un sistema di leggi uniforme e coerente. Questo
sistema ha rappresentato un importante passo avanti rispetto alle precedenti forme di
ordinamento giuridico, caratterizzate da una grande diversità di norme e di pratiche giuridiche.
Tuttavia, l'adozione di un sistema giuridico uniforme ha anche portato ad alcune sfide, poiché le
leggi dovevano essere applicate a un'ampia gamma di situazioni sociali, economiche e culturali,
il che ha richiesto un grado di flessibilità e adattamento che non era stato necessario in
precedenza. Questo nuovo modo di intendere l’ordinamento giuridico ha consentito, dopo la
Seconda Guerra Mondiale, la creazione di organizzazioni internazionali come, ad esempio,
l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) che ha rappresentato un importante passo avanti
nella costruzione di un sistema giuridico globale più forte ed efficace. L'ONU ha giocato un
ruolo fondamentale nella promozione dei diritti umani e della pace a livello mondiale, attraverso
12
la creazione di convenzioni e protocolli internazionali , come la Dichiarazione Universale dei
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Diritti dell'Uomo del 1948 . La Dichiarazione rappresenta un importante punto di riferimento
per la tutela dei diritti umani, sancendo la dignità e i diritti inalienabili di tutti i membri della
famiglia umana, senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o
12 Consultare il sito Ministero della Salute alla pagina Nazioni Unite [ultima consultazione: 15.06.2023].
13 Il 10 dicembre 1948, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò e proclamò la Dichiarazione Universale dei
Diritti Umani, il cui testo completo è riportato nelle pagine successive. Dopo questa solenne decisione, l'Assemblea
delle Nazioni Unite incaricò il Segretario Generale di diffondere ampiamente questa Dichiarazione, pubblicando e
distribuendo il suo testo non solo nelle cinque lingue ufficiali dell'Organizzazione internazionale, ma anche in tutte
le altre lingue possibili utilizzando ogni mezzo a sua disposizione, http://bitly.ws/IyUS.
di altra natura. Inoltre, l'ONU ha promosso la creazione di organizzazioni specializzate, come
l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'Organizzazione Internazionale del Lavoro e
l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura, al fine di affrontare sfide specifiche e
promuovere il benessere globale. Oltre all'ONU, altre organizzazioni internazionali hanno svolto
un ruolo importante nello sviluppo degli ordinamenti giuridici a livello globale: la Corte
Internazionale di Giustizia, ad esempio, è stata istituita nel 1945 come organo giudiziario delle
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Nazioni Unite, con il compito di risolvere le controversie tra gli Stati membri ; la Corte Penale
Internazionale, fondata nel 1998, è invece un tribunale permanente incaricato di giudicare i
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crimini contro l'umanità, la guerra e il genocidio. Un’altra importante evoluzione nell’era
moderna degli ordinamenti giuridici è rappresentata dall'Unione europea: la sua creazione ha
comportato la definizione di nuove norme e leggi comuni agli Stati membri che hanno aderito a
tale organizzazione, in materia di commercio, migrazione, ambiente, diritti umani e molti altri
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ambiti ancora . L'UE ha anche creato un sistema giuridico proprio, con la Corte di giustizia
dell'Unione europea che si occupa di garantire l'applicazione uniforme delle leggi comunitarie e
di risolvere eventuali dispute tra gli Stati membri. Infine, l'emergere di organizzazioni non
governative (ONG) e di movimenti sociali ha ulteriormente arricchito il panorama degli
ordinamenti giuridici moderni. Questi gruppi hanno svolto un ruolo importante nell'indirizzare
l'attenzione sulla necessità di una maggiore tutela dei diritti umani, dell'ambiente e della
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giustizia sociale, spingendo i governi a prendere misure legislative adeguate . Riguardo a
quest’ultimo aspetto, l'era moderna ha visto anche l'emergere di una nuova concezione di diritto,
la quale ha sostenuto che il diritto stesso deve essere basato sulla ragione, sulla giustizia e sulla
libertà individuale. Questa concezione ha portato alla creazione di un sistema di leggi fondato
sui diritti umani e sulla tutela della libertà individuale, che ha rappresentato un importante passo
avanti rispetto alle precedenti forme di ordinamento giuridico, caratterizzate da un approccio più
autoritario e conservatore. Tuttavia, questa nuova concezione di diritto ha anche portato ad
alcune sfide, poiché ha richiesto una radicale riforma del sistema giudiziario e delle leggi
14 La Corte Internazionale di Giustizia rappresenta una continuazione naturale della Corte Permanente di Giustizia
Internazionale, che fu creata attraverso la Carta della Società delle Nazioni nel 1919. L'istituzione di entrambe le
corti è il risultato del superamento dei limiti del tradizionale metodo di risoluzione vincolante delle controversie,
come l'arbitrato internazionale. Infatti, la Corte Internazionale di Giustizia, pur avendo una natura essenzialmente
arbitrale, si distingue per le sue procedure e la sua composizione permanenti, http://bitly.ws/IyZp.
15 La Corte Penale Internazionale ha la sua sede all'Aia, nei Paesi Bassi, dove si trova anche la Corte Internazionale
di Giustizia. Tuttavia, queste due corti non devono essere confuse: la Corte Internazionale di Giustizia, infatti, ha la
sua base legale nella Carta delle Nazioni Unite ed è responsabile della risoluzione delle controversie tra gli Stati
membri dell'ONU, che attualmente sono 193; la Corte penale internazionale, invece, si occupa dei crimini
internazionali commessi dagli individui e non dagli Stati, ed ha la propria base giuridica nello Statuto di Roma, di
cui fanno parte 123 Paesi, http://bitly.ws/BKGv.
16 Consultare il si