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DERIVA DA FATTORI GENETICI.
APPROCCIO DIAGNOSTICO
CLINICO consiste nell’identificazione dei segni e sintomi (quando un k. Si individua tramite esame clinico
•
……………… molto spesso il tumore è allo stadio già molto avanzato)
RADIOLOGICO
• ANATOMO-PATOLOGICO
•
Quadro clinico può essere caratterizzato da segni e sintomi specifici o generici, cioè legati alla presenza di
qualunque tumore (calo ponderale, astenia, febbre,dolore
toracico,dispnea,polmonite,ascesso,atelectsia,versamento pleurico,disfonia,disfagia,paralisi diaframmatica).
Definiscono tumori maligni che si sono già diffusi e sono diventati sistemici. Sono segni e sintomi che non ci
dicono qual è l’origine della neoplasia ma ci dicono che questa è in fase già avanzata.
Ci sono poi segni o sintomi più specifici, legati alla sede in cui la neoplasia si sviluppa( dispnea, tosse,
polmoniti recidivanti,ascessi polmonari,singhiozzo).
Sindrome della vena cava superiore: è legata alla compressione della vena cava superiore da parte del
tumore primitivo ma soprattutto delle metastasi nel mediastino, questa compressione impedisce il ritorno
venoso al cuore, avremo quindi un ristagno di sangue nella circolazione testa-collo.
Sindrome di Horner: è un’infiltrazione per contiguità del plesso brachiale, possono dare una sintomatologia di
paralisi brachiale.
Sindromi paraneoplastiche sono legate al fatto che alcuni tumori possono produrre degli ormoni:
Ipersecrezione di ADH
• Sindrome di Cushing (eccesso di ormoni glucorticoidi nel circolo ematico)
• Iperparatiroidismo (ipercalciemia, calcoli renali, per iper prod. di paratormone)
• Ipersecrezione di Calcitonina
•
Diagnosi anatomo-patologica
Non è sufficiente parlare di cancro ma bisogna definirlo, in ambito medico si va dalla metodica meno
invasiva alla più invasiva.
esame citologico dell’espettorato: sensibilità del 65%, due terzi dei polmoni vengono identificati con questa
•
procedura. Il medico osserva le cellule dell’espettorato.
brushing (pneumologo strofina uno spazzolino con guida endoscopica sulla lesione) prelievo di celllule di
•
superficie e esecuzione striscio del vetrino.
lavaggio bronco-alveolare o VAL: introduzione di soluzione fisiologica con una certa pressione e questa
•
soluzione stacca le cellule che vengono raccolte tramite aspirazione e valutate. Nel caso di versamento
pleurico esame citologico del versamento pleurico(procedura per neoplasia in fase avanzata).
esame citologico di effusioni pleuriche
• citologica agoaspirativa transbronchiale o transtoracica : effettuate su controllo radioscopico, per trovare la
•
lesione e raggiungere il target con un ago sottile(aghi da 21goge in su). Trans toracico approccio rischioso
per rischio di pneumotorace.
biopsia endoscopica o chirurgica in toracoscopia, approccio invasivo.
•
È importante classificare i tumori al polmone anche dal punto di vista isto-patologico
CLASSIFICAZIONE MACROSCOPICA
CARCINOMI CENTRALI: interessano i bronchi principali. Interessati da polmonite recidivante e cmq
sintomatologia tardiva. Ci interessano soprattutto questi due tipi:
Carcinoma a piccolo cellule / microcitoma
• squamoso
•
i carcinomi centrali possono manifestarsi dal punto di vista clinico abbastanza precocemente in quanto
danno una sintomatologia precoce.
CARCINOMI PERIFERICI: originano dai bronchi di piccolo calibro. Ricordiamo un tipo in particolare:
Adenocarcinoma
•
i carcinomi periferici non danno problemi dal punto di vista respiratorio o disturbi locali e quindi vengono
diagnosticati tardivamente.
C’è anche un sottogruppo di carcinomi bronchiolo-alveolari che originano dai bronchioli o dagli alveoli.
Questi sono in genere localizzati al di sotto della pleura, quindi sono tumori periferici.
Abbiamo visto quindi che questa distinzione ha un importanza significativa dal punto di vista clinico: i
carcinomi centrali possono manifestarsi dal punto di vista clinico abbastanza precocemente, mentre quelli
periferici non danno disturbi respiratori, quindi sono asintomatici e quando si manifestano indicano una
lesione già ad uno stadio avanzato.
COMPLICANZE (sopratutto dei carcinomi centrali):
bronchiale emottisi (fuori uscita di sangue dai bronchi) emoftoe (saliva striata di sangue)
ulcerazione
bronchiale polmoniti [il tumore si comporta come qualsiasi corpo estraneo che ostacola il
ostruzione
passaggio del muco, il muco dunque ristagna e si infetta provocando quindi queste polmoniti]
ascessualizzazione ( è difficile stabilire se l’ascesso è un ascesso vero o è un cancro
necrosi
asessualizzato, può creare quindi un problema di diagnosi differenziale)
DIFFUSIONE:
LOCALE
A) Carcinomi centrali pericardio, aorta, cava, vene polmonari, nervi, colonna vertebrale
B) Carcinomi periferici pleura, diaframma, parete toracia, plesso brachiale
La sintomatologia riguarda la sede che infiltra
A DISTANZA
A) Linfatica a linfonodi locoregionali
B) Ematica spt microcitoma e carcinoma a grandi cellule a fegato, surreni, ossa, encefalo, polmone
controlaterale
Mts all encefalo sono quelle che danno più spesso mortalità.
CLASSIFICAZIONE ISTOLOGICA
Carcinoma squamocellulare 25-40%,
• Adenocarcinoma 25-40% è un tumore tipico dei non fumatori ed è tipicamente un tumore periferico.
• adenocarcinoma bronchiolo-alveolare
• carcinoma a piccole cellule (20-25%) (microcitoma), carcinoma a grandi cellule 10-15%
•
Questa classificazione è importante perché associa a questi tumori fattori di rischio differenti, per esempio il
carcinoma squamoso è il carcinoma tipico dei fumatori. La mucosa bronchiale in condizioni normali è
formata da epitelio ciliato e muco-secernente. Nei soggetti fumatori l’epitelio bronchiale, poiché sottoposto
continuamente a stimoli irritativi, va incontro a una trasformazione: METAPLASIA SQUAMOSA, l’epitelio si
trasforma in epitelio squamoso. Questa metaplasia squamosa già di per sé è una lesione precancerosa e
sottopone l’epitelio a un rischio più elevato di sviluppare il carcinoma squamo-cellulare.
CLASSIFICAZIONE ISTOLOGICA (non si fa più ora questa classificazione)
1. Carcinoma a piccole cellule microcitoma, chemiosensibile, solitamente metastatico alla prima
osservazione
2. Carcinoma non a piccole cellule (tutti gli altri), non chemiosensibile, possono beneficiare però di
intervento chirurgico, solitamente non metastatico
Questa classificazione ora non si usa più perché ci sono tumori non a piccole cellule che rispondono bene
anche a chemioterapie, per esempio gli adenocarcinomi rispondono molto bene alle terapie bersaglio
specifiche.
CARCINOMA SPINOCELLULARE /squamo cellulare è un tumore centrale tipico dei fumatori. Lo stimolo
irritativo del fumo porta ad una trasformazione del normale epitelio bronchiale ciliato e muco-secernente in
epitelio squamoso. Questa trasformazione prende il nome di METAPLASIA SQUAMOSA ed è una lesione
precancerosa. La lesione precancerosa è una lesione che ha la possibilità di evolvere verso il carcinoma ma
se si interrompe la causa che l’ha determinata questa regredisce. Se invece il soggetto non smette di
sottoporsi allo stimolo irritativo la metaplasia si trasforma in displasia ed evolve in carcinoma in situ. Non è
automatico però che questa si trasformi in carcinoma invasivo se si adottano delle pratiche di prevenzione e
di diagnosi precoce.
METAPLASIA SQUAMOSADISPLASIACARCINOMA IN SITUCARCINOMA INVASIVO
ADENOCARCINOMA
più frequente
• più comune nelle femmine e nei non fumatori
• tumore periferico
•
CARCINOMA A PICCOLE CELLULE (MICROCITOMA)
centrale
• Chemiosensibile
• SEMPRE ASSOCIATA A FUMO DI SIGARETTA
• Spesso esordio con malattia metastatica
• Più frequentemente associata a sindromi paraneoplastiche
•
PROGNOSI:
Sopravvivenza media a 5 anni 20%
• 20-30% sono trattabili chirurgicamente
• 45% sopravvivenza per pazienti con diagnosi precoce
•
La diagnosi deve avvenire prima del trattamento, infatti il microcitoma non è quasi mai operabile perché
questo tumore può essere piccolo nella sede in cui origina ma può aver dato già metastasi diffuse.
PROGNOSI DIPENDE:
ISTOTIPO (es. microcitoma 2% a 5 aa)
• GRADING (Per il microcitoma non si usa un sistema di gradina perché è sempre 3.
• STAGING (TMN)
• TUMORI DELLE VIE ESCRETRICI URINARIE
.
Le vie escretrici urinarie comprendono il bacinetto renale, l’uretere, la vescica e l’uretra. Sono tutte ricoperte
da epitelio di transizione o uretelio. Per cui tratteremo i tumori che riguardano questo epitelio e che prendono
il nome di carcinomi a cellule transazionali o uroteliomi.
Incidenza in costante aumento, è una patologia spesso legata alla professione (soggetti esposti alle vernici
e coloranti); infatti i fattori etiopatogenetici sono: fumo, cancerogeni chimici, vernici…
Spesso multicentrici: più focolai neoplastici
CLASSIFICAZIONE MACROSCOPICA:
1. Carcinoma PAPILLARE = cresce verso il lume dell’organo. (85%) (crescita esofitica)
2. Carcinoma IN SITU / PIATTI = non vegetano, la crescita non è rivolta verso il lume ma verso la parete
dell’organo, infiltrandola.
Questa classificazione ha un importanza anche dal punto di vista clinico, il carcinoma papillare non tende ad
infiltrare l’organo mentre il carcinoma in situ tende invece a farlo e, poiché potrebbe incontrare i vasi
sanguinei, potrebbe dare più facilmente metastasi. Inoltre il carcinoma papillare da una sintomatologia
precoce e sono trattabili chirurgicamente molto meglio degli altri. Per esempio se una vescica è colpita dal
carcinoma papillare questo può essere rimosso per via endoscopica, se la stessa vescica è invece affetta
dal carcinoma piatto bisogna rimuovere tutta la vescica(cistectomia)
Sintomi, segni clinici del carcinoma transazionale:
Ematuria macroscopica (di solito è un segno della calcolosi, dei tumori del rene) o microscopica (cioè
•
quella che va ricercata nei campioni citologici delle urine)
Pollachiuria (aumentata frequenza minzionale con scarsa quantità di urina)
• Idronefrosi (ci può essere per esempio perché un tumore papillare chiude il lume di un uretere e quindi
•
l’urina si accumula a monte)
C. papillare ematuria microscopica, idronefrosi
C.piatto pollachiuria
Diagnosi precoce mediante:
Citologia: si prele