I materiali pubblicati sul sito costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazione all’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso.
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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Guerrieri Anna Maria

Riassunto per l'esame di lingua e traduzione francese e del prof. Gurrieri, basato su appunti personali del publisher e studio autonomo del libro consigliato dal docente Grammatica e storia della lingua francese inclusi, dell'università degli Studi di Catania - Unict. Scarica il file in PDF!
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Appunti di filologia germanica sulla seconda lezione basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni della prof. Guerrieri dell’università degli Studi di Tor Vergata - Uniroma2, facoltà di Lettere e filosofia. Scarica il file in formato PDF!
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Trascrizioni esatte degli appunti delle lezioni del modulo A di Filologia Germanica. Programma sull'inglese antico basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni della prof. Guerrieri dell’università degli Studi di Tor Vergata - Uniroma2. Scarica il file in formato PDF!
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4 / 5
Questi sono gli appunti del modulo B del corso tenuto dalla prof.ssa Guerrieri riguardo lo studio del sassone e del componimento poetico noto come "Heliand". In questi appunti presi tramite le registrazioni del corso sono stati inseriti tutti i commenti relativi al passo da portare all'esame orale. E' consigliato leggere assieme a questi appunti il libro redatto da Paolo Ramatt "Grammatica dell'antico sassone".
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Questi appunti sono la raccolta di tutti gli argomenti seguiti a lezione con la professoressa di filologia germanica Anna Maria Guerrieri. Consistono nello studio di parte della letteratura germanica, ma soprattutto delle 15 innovazioni che risulterà necessario conoscere per superare l'esame. Essendo un'introduzione allo studio della filologia germanica, non ci dovrebbero essere problemi con gli argomenti trattati. Per evitare malintesi, metto l'indice generale: Introduzione alla filologia……………………………………………………………………………3 • La filologia e lo studio della stirpe germanica...……………………………………………..4 La filologia germanica………………………………………………………………………………14 • Introduzione alle lingue germaniche e al gruppo orientale……………………………………………………………………………………..15 • Storia delle lingue germaniche occidentali………………………………………………… 20 • Le rune nel mondo germanico……………………………………………………………………….25 • Introduzione alle innovazioni delle lingue germaniche………………………………………….32 • La prima mutazione consonantica…………………………………………………………………34 • La legge di Werner………………………………………………………………………………….45 • L' accento germanico……………………………………………………………………………….48 • La flessione dell'aggettivo………………………………………………………………………….53 • La Wortbildung……………………………………………………………………………………..54 • L' innovazione vocalica……………………………………………………………………………57 • I verbi forti…………………………………………………………………………………………64 • I verbi deboli……………………………………………………………………………………….74
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3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Traduzione e analisi linguistica dei vv. l64-195 del Cristo primo di Kynewulf o "Avvento". Si tratta della settima sezione del poemetto, presenta la struttura di un dialogo tra due dialoganti identificabili in Maria e Giuseppe. La fonte del componimento è un vangelo apocrifo: Maria è incinta e teme che questo allontani Giuseppe.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. L'Exeter book, uno dei principali manoscritti che tramandano poesia anglosassone, presenta carattere miscellaneo: contiene 36 componimenti diversi, tutti poetici, di argomento cristiano e pagano. Scritto verso la fine del X sec. in zona sassone occidentale, contiene il "Cristo di Kynewulf", un poemetto di argomento cristologico diviso in tre parti, che descrivono le tre venute del Cristo, l'"Avvento", l'"Ascensione", il "Giudizio Universale".
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. La poesia anglosassone è prevalentemente attestata da quattro manoscritti: - Exeter Book o Liber o Codex Exoniensis; - Cotton Vitellius A XV o Beowulf manuscript; - Junius Eleven; - Vercelli book.
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4,7 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. La flessione verbale delle lingue germaniche in generale e dell'inglese in particolare presenta diversi tipi flessionali: - verbi forti: sei classi di verbi caratterizzati da apofonia; - verbi deboli: denominativi o deverbativi, caratterizzati da un suffisso in dentale al preterito; - verbi preterito-presente: antichi preteriti flessi alla maniera forte con significato di presente; - verbi atematici: relitti di una categoria di verbi radicali atematici indoeuropei sopravvissuti nelle lingue germaniche. In inglese sono rappresentati dai verbi essere, volere, fare, andare.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. I sostantivi inglesi si ripartiscono principalmente in due declinazioni: - declinazione forte: comprende i tipi flessionali in vocale (temi in -a, -o, -i, -u); - declinazione debole: comprende i tipi flessionali in nasale. Vi sono inoltre alcuni tipi flessionali consonantici: si tratta di temi in -ter/-tor, in dentale, in -nd, in -es/-os e di temi radice o nomi radicali.
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4,3 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. La Wortbildung è la formazione delle parole. Ogni parola nelle lingue germaniche è costituita dai seguenti elementi: radice, formanti, desinenza. Non solo le radici, ma anche i formanti sono confrontabili a livello indoeuropeo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Fenomeno caratteristico del consonantismo dell'inglese antico, ed esclusivo dell'inglese tra le lingue germaniche, è la palatalizzazione delle consonanti velari davanti a vocale palatale primaria, in posizione iniziale e interna di parola. Altri fenomeni del consonantismo inglese sono: - geminazione; - caduta di h intervocalica o intersonantica postonica; - influenza delle consonanti palatali sul vocalismo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Per vocalismo dell'inglese antico si intende il vocalismo del sassone occidentale, di cui riusciamo meglio a ricostruire la fonologia. L'inglese antico presenta vocali palatali, centrali e velari, lunghe e brevi. Caratteristica dell'anglosassone è il suono ae. Fenomeni del vocalismo inglese antico: - progressiva chiusura delle vocali; - monottongazione dei dittonghi o passaggio a nuovi dittonghi lunghi; - metafonia (palatale e velare); - frattura.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. L'alfabeto runico nordico era di 24 segni. Si trattava di una scrittura epigrafica. La definizione di sequenza alfabetica per le rune è impropria perché le prime rune compongono la sequenza futhark. L'a serie runica, diffusa tra tutte le tribù germaniche, fu introdotta in Inghilterra dove divenne di 28 segni per adattarsi al sistema fonologico dell'inglese. Tuttavia per veicolare la cultura inglese e per scrivere su manoscritti gli Anglosassoni hanno adottato l'alfabeto latino: l'alfabeto inglese è dunque un adattamento dell'alfabeto latino. Diversi sono i tipi di grafia latina, a seconda del tempo e del luogo: i primi codici manoscritti inglesi sono nella cosiddetta grafia insulare. Gli Inglesi incontrarono problemi nella resa della loro lingua per mezzo di una grafia ideata per una lingua diversa: di qui aggiustamenti e compromessi.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. I Normanni portarono in Inghilterra la lingua e la cultura francese. Il francese divenne lingua di cultura, e ciò comportò l'introduzione di prestiti francesi in inglese, soprattutto nella terminologia giuridica ed ecclesiastica. Ma l'influenza francese fu indiscriminata: i prestiti superarono le 10000 unità, il 75% persiste ancora oggi nell'inglese. Il lessico inglese è dunque fortemente francesizzato.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. I Danesi, con i loro tentativi di colonizzazione dell'Inghilterra, che portarono alla creazione di uno stato chiamato Danelow, esercitarono un'azione di superstrato nordico sull'inglese: - nomi di località nordici; - nomi di terminologia marinara; - pronomi personali; - preposizione till; - presente indicativo plurale del verbo essere.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. La lingua inglese si presenta fortemente stratificata: il sostrato celtico è presente nella toponomastica e in poche voci riguardanti oggetti di uso comune e di ambiente contadino. Pochi sono anche gli elementi si superstrato nordico, dovuti ai popoli nordici che si insediarono in Inghilterra senza imporsi. Gli elementi di sostrato latino si spiegano invece con il peso della tradizione latina, con l'influenza della cultura classica: si tratta di prestiti che riguardano tutti gli ambiti culturali. Due sono i tipi di prestiti latini: prestiti di cultura materiale, portati dai Romani con la colonizzazione, e prestiti dotti, dovuti soprattutto alla diffusione del Cristianesimo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. La lingua inglese si articola in tre fasi cronologiche: - antico inglese (dalle origini al XII sec.); - medio inglese (XII-XVI sec.); - inglese moderno (XVI-sec.). Si pensa che la data di nascita dell'inglese antico sia il 450 d.C. circa, con l'avvento delle tribù germaniche, ma i primi documenti risalgono all'VIII sec. Dunque dal V all'VIII sec. la cultura era orale. Quando parliamo di inglese antico la lingua di cui descriviamo la grammatica è il sassone occidentale di re Alfredo il Grande, divenuto una koiné letteraria. Ma dopo il 1150 il potere politico passò da Winchester a Londra e si affermò il dialetto mercico di Londra, di cui l'inglese moderno è la continuazione.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Le tribù germaniche di Angli, Sassoni e Juti diedero vita in Inghilterra a un'eptarchia di sette regni: Kent, Essex, Wessex, Mercia, Northumbia, East Gallia. A questa frammentazione politica corrisponde una frammentazione dialettale: dialetto kentico nel Kent, dialetto sassone occidentale nei tre regni sassoni, dialetto mercico e northumbrico nella zona anglica. L'inglese antico si può considerare una lingua unitaria ma solcata da varianti dialettali che non inficiavano la mutua comprensione tra i parlanti.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia Germanica, modulo B, tenuto dalla professoressa Anna Maria Guerrieri. Il sincretismo inglese-latino consiste nell'aver impiegato una forma germanica per un contenuto cristiano grazie al tramite del popolo romano. Per forma germanica si intendono le modalità retoriche della poesia inglese. L'inglese da lingua orale divenne lingua scritta per mezzo di interpreti latini, i quali leggevano e traducevano, mentre altri creavano poesia rielaborando gli stessi contenuti secondo gli schemi della poesia inglese. Per le esigenze dell'evangelizzazione i monaci avevano bisogno di testi scritti in lingua locale: formule battesimali, di confessione, preghiere, omelie sono i primi documenti in volgare inglese.
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