Concetti Chiave
- L'attacco a Pearl Harbor fu una risposta giapponese agli embarghi economici, spingendo gli Stati Uniti a entrare nella Seconda guerra mondiale.
- La decisione di lanciare le bombe nucleari su Hiroshima e Nagasaki fu motivata dal desiderio di accelerare la fine della guerra e mostrare forza all'Unione Sovietica.
- Hiroshima e Nagasaki furono scelte come obiettivi per la loro importanza militare e la presenza di strutture facilmente infiammabili.
- Il lancio della bomba su Hiroshima il 6 agosto 1945 causò una devastazione immediata e un numero elevato di vittime a causa delle radiazioni.
- Il bombardamento di Nagasaki il 9 agosto 1945 portò a una distruzione significativa, spingendo il Giappone ad accettare una resa incondizionata il 15 agosto.
In questo appunto di Storia Contemporanea tratteremo delle cause che portarono al lancio delle due bombe atomiche e le conseguenze disastrose di tale atto.
Indice
Antefatti e Pearl Harbor
Nel luglio 1941, con l'obiettivo di creare nella zona una coalizione di nazioni asiatiche libere dall'influenza europea e guidate dal Giappone, i nipponici decisero di dirigere l'esercito verso il sud dell'Indocina, territorio controllato dalla Francia.Davanti a questo atto di belligeranza la risposta di alcuni Paesi europei, così come degli Stati Uniti, che avevano interessi economici nella zona, non si fece attendere. Il risultato fu una serie di embarghi commerciali e un calo del 90% nelle forniture di petrolio al Paese del Sol Levante.
La situazione in cui versava il Giappone in seguito agli embarghi fu una delle ragioni che spinsero l'esercito imperiale giapponese ad attaccare la base navale statunitense di Pearl Harbor il 7 dicembre 1941.

La decisione di lanciare le bombe nucleari
Nel luglio del 1945, la Seconda guerra mondiale era ormai agli sgoccioli: la Germania si era arresa e Berlino era stata occupata dai carri armati sovietici. Soltanto il Giappone rimaneva fermo nelle sue posizioni e voleva continuare i combattimenti sul fronte del pacifico, scontrandosi così con gli Stati Uniti. Era una guerra logorante, che si combatteva tra le giungle orientali e gli atolli del Pacifico, in un lento scontro che stava provocando vittime sia tra gli eserciti ma soprattutto tra i civili. Fu in questo clima che i tre leader delle potenze vincitrici si incontrarono tra il 17 luglio e il 2 agosto nel castello di Cecilienhof, a Potsdam, in Germania. Erano presenti Clement Attlee per il Regno Unito, Harry Truman per gli USA e Joseph Stalin per l’Unione Sovietica, tutti accompagnati dai rispettivi ministri degli esteri. Tra le molte decisioni che furono prese (l’ammontare dei risarcimenti dovuti dagli sconfitti per i danni della guerra, la gestione e il governo del territorio tedesco e la conduzione della guerra del Pacifico), il presidente Truman lanciò il suo ultimatum al Giappone: la richiesta era semplice, una resa immediata altrimenti il Giappone sarebbe andato incontro a una rapida e totale distruzione (Dichiarazione di Potsdam).Se per molti la decisione di lanciare le due bombe nucleari fu portata avanti dagli Stati Uniti con l’obiettivo di accorciare i tempi di durata del conflitto in atto, altri hanno sostenuto delle tesi differenti. Tra le ipotesi soggette a dibattito, ha molto credito quella che sosteneva che le due bombe nucleari furono lanciate dagli Stati Uniti per una dimostrazione di forza verso l’Unione Sovietica, che in quel periodo è in piena fase di espansione. La Russia teneva sotto controllo mezza Europa e aveva mire non troppo velate in Asia, destando la preoccupazione di americani e inglesi. Prima ancora che la seconda guerra mondiale fosse finita era già iniziata la Guerra fredda.
In ultimo, c’era chi sosteneva che per gli Stati Uniti il lancio della bomba nucleare sarebbe servito per testare la sua potenza e il suo impatto nel corso di un conflitto. Quello che ad oggi è certo è che le conseguenze furono così catastrofiche, che un evento simile non si è più ripetuto.
Per approfondimenti sulla situazione europea dopo la caduta della Germania vedi qua
La scelta di Hiroshima e Nagasaki quali obiettivi da colpire
Dopo intense riunioni e colloqui si decise di lanciare le bombe atomiche, a distanza di pochi giorni, su due distinte città: Hiroshima e Nagasaki. Nel 1945 la città di Hiroshima rappresentava un importante centro per le comunicazioni, per l'approvvigionamento militare e lo smistamento delle truppe dell’esercito giapponese. Ma soprattutto, per gli americani, era l’obiettivo ideale in quanto priva di campi di prigionieri di guerra; inoltre, molte abitazioni ed edifici presenti erano in legno e facilmente preda di un incendio di vastissima portata. La città contava in quell’anno circa 250.000 abitanti.Nagasaki invece era un’importante città portuale del Giappone meridionale; tra le sue attività c’era la produzione di munizioni, equipaggiamenti militari e altro materiale bellico e navi che erano di vitale importanza per l’esercito giapponese. Anche qua tantissimi edifici erano costruiti in legno e quindi erano facilmente infiammabili in vista di un lancio nucleare.
Il lancio delle bombe
I giorni precedenti al 6 agosto 1945, data di lancio della bomba a Hiroshima, l’operazione militare era stata studiata nel dettaglio dalle forze alleate, che fece tutti gli accertamenti e le valutazioni del caso, compresa la situazione del meteo, poiché l’atomica doveva essere sganciata a vista. Circa un'ora prima del rilascio della bomba, la rete radar giapponese lanciò un allarme immediato, rilevando l’avvicinamento di velivoli statunitensi diretti nella zona meridionale del Giappone. Il segnale di pericolo venne diffuso anche attraverso trasmissioni radio in moltissime città nipponiche e fra queste anche la stessa Hiroshima. Gli aerei si avvicinarono alle coste dell'arcipelago a una quota molto elevata. Poco prima delle 08:00 la stazione radar di Hiroshima stabilì che il numero di velivoli entrati nello spazio aereo giapponese era basso, probabilmente non più di tre, e perciò l'allarme aereo venne ridimensionato.
L’esplosione della bomba atomica avvenne a meno di 600 metri dal suolo, così da rendere massima la sua potenza distruttiva. Nel giro di pochi secondi il 90 % degli edifici furono rasi al suolo e circa 70.000-80.000 persone erano già morte. Hiroshima non esisteva più. Quando l’esercito giapponese ebbe modo di entrare nella città la scena che si trovò davanti fu di enorme desolazione e drammaticità, considerando gli effetti che il bombardamento nucleare aveva causato. Una grande nuvola di fumo provocata dal lancio era visibile da chilometri di distanza. Molte persone sopravvissute furono avvelenate a causa della radiazione e altre furono colpite dalle necrosi che evolsero in malattie e morti. A causa delle radiazioni nucleari morirono ben 200.000 persone.
Il 9 agosto, poco dopo le 11 del mattino, un secondo ordigno nucleare venne sganciato sopra la zona industriale di Nagasaki; quasi la metà della città venne distrutta, tuttavia la struttura collinare ridusse i danni. Come a Hiroshima, la situazione era drammatica e caotica: moltissimi ospedali non esistevano più ed era impossibile curare i feriti; case, chiese scuole era scomparse. Il conto delle vittime rimase drammaticamente elevato. Secondo la maggior parte delle valutazioni, circa 40.000 dei 240.000 residenti a Nagasaki esposti al calore dello scoppio vennero uccisi all'istante, e oltre 55.000 rimasero feriti o morirono a seguito delle radiazioni. Il numero totale degli abitanti uccisi viene comunque valutato intorno alle 80.000 persone.
I lanci delle due bombe atomiche non solo furono eventi devastanti che causarono la morte di centinaia di migliaia di persone, ma furono anche un atto di forza per far capire al Giappone che il momento della resa definitiva era arrivato. Il 15 agosto accetta la resa incondizionata, la più umiliante della sua vita.
Domande da interrogazione
- Quali furono le cause principali che portarono all'attacco di Pearl Harbor?
- Quali furono le motivazioni dietro la decisione di lanciare le bombe atomiche sul Giappone?
- Perché furono scelte Hiroshima e Nagasaki come obiettivi per le bombe atomiche?
- Quali furono le conseguenze immediate del lancio delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki?
- Quale fu l'impatto a lungo termine del lancio delle bombe atomiche sul Giappone?
Le cause principali furono gli embarghi commerciali imposti al Giappone, che portarono a un calo del 90% nelle forniture di petrolio, spingendo il Giappone ad attaccare Pearl Harbor per evitare l'intervento della flotta statunitense del Pacifico.
Le motivazioni includevano l'intento di accorciare la durata del conflitto, una dimostrazione di forza verso l'Unione Sovietica e il desiderio di testare l'impatto delle bombe nucleari durante un conflitto.
Hiroshima era un importante centro per le comunicazioni e lo smistamento delle truppe, mentre Nagasaki era un'importante città portuale con attività belliche. Entrambe le città avevano molti edifici in legno, rendendole vulnerabili agli incendi.
Le conseguenze immediate furono la distruzione del 90% degli edifici a Hiroshima e la morte di circa 70.000-80.000 persone. A Nagasaki, quasi la metà della città fu distrutta, con circa 40.000 morti istantanei e un totale di circa 80.000 vittime.
L'impatto a lungo termine includeva la morte di circa 200.000 persone a causa delle radiazioni, la devastazione delle città e la resa incondizionata del Giappone il 15 agosto, segnando la fine della sua partecipazione alla guerra.