_stan
Ominide
8 min. di lettura
Vota

In questo appunto di matematica descriviamo un particolare sistema di coordinate, le coordinate polari. Utili per individuare la posizione di un punto P nello spazio a tre dimensioni. Vedremo inoltre come passare da un sistema all'altro attraverso apposite equazioni della trasformazione, utilizzando le funzioni goniometriche seno e coseno. Coordinate polari nel piano articolo

Indice

  1. Sistemi di coordinate nello spazio, dalle cartesiane alle polari
  2. Trasformazione delle coordinate polari in coordinate cartesiane
  3. Grafici in coordinate polari, la spirale

Sistemi di coordinate nello spazio, dalle cartesiane alle polari

Per individuare un sistema di coordinate polari nel piano, bisogna fissare tre elementi: un punto d’origine, una semiretta orientata e una unità

[math]u[/math]

.

Il punto di origine si chiama polo, e la semiretta orientata si chiama asse polare. Ad ogni punto P del piano vengono associati due numeri: il modulo

[math]\rho[/math]

è l’argomento o anomalia

[math]\theta[/math]

.
Il modulo

[math]\rho[/math]

è la misura di OP rispetto all’unità fissata.
L’anomalia

[math]\theta[/math]

è la misura in radianti, dell’angolo orientato, formato dal segmento OP con l’asse polare

[math]x[/math]

, e preso in senso antiorario.

Coordinate polari nel piano: modulo e anomaliaEsempio di spirale

Diremo allora che un punto P ha coordinate polari:

[math]P\big [\rho; \theta\big][/math]

Per indicare il polo O, scriviamo:

[math]O\big [0; \theta\big][/math]

In modo analogo a quanto avviene nella trigonometria, il segno dell'angolo indica il verso in cui esso è misurato:
se l'angolo è positivo, allora esso è misurato in senso antiorario;
se l’angolo è negativo, allora è misurato in senso orario.
Possiamo quindi affermare che un angolo associato ad un dato punto non è unico, in quanto ogni angolo può essere espresso prendendolo in senso orario o antiorario.
Per esempio il punto P di modulo 1 e anomalia

[math]\theta={\pi \over 4}[/math]

, è anche individuato dalle coordinate polari

[math]\rho=1, \ \ \theta=-{7\pi \over 4}[/math]

, in generale, scriveremo:

[math]\rho=1[/math]

[math]\theta={\pi \over 4}+2k\pi \wedge k\in Z[/math]

Tuttavia, considerando un angolo

[math]\theta[/math]

compreso tra

[math]0[/math]

e

[math]2\pi[/math]

, ad ogni punto P resta associata la coppia di numeri reali

[math]\big [\rho; \theta\big][/math]

che esprimono le sue coordinate, e viceversa, ogni coppia di numeri reali

[math]\big [\rho; \theta\big][/math]

con

[math]0\leq \theta \leq 2\pi[/math]

individua nel piano un solo punto

[math]P[/math]

.
Tale punto può essere individuato come intersezione tra la circonferenza di centro

[math]O[/math]

e raggio

[math]\rho[/math]

e la semiretta avente origine

[math]O[/math]

e formante con l'asse

[math]x[/math]

l'angolo

[math]\theta[/math]

.

Per ulteriori approfondimenti sulle trasformazioni nel piano vedi qua

Trasformazione delle coordinate polari in coordinate cartesiane

È sempre possibile effettuare un cambio di coordinate nel piano cartesiano ovvero si può passare dalle coordinate polari a quelle cartesiane e viceversa mediante opportune equazioni di trasformazione.
Trasformazione di coordinate polari in coordinate cartesiane
Se il polo

[math]O[/math]

coincide con l'origine del sistema di riferimento cartesiano

[math]xOy[/math]

, e se l'asse polare

[math]x[/math]

coincide con il semiasse positivo delle ascisse, e le unità di misura dei due sistemi coincidono, possiamo individuare un metodo per passare dalle coordinate cartesiane a quelle polari, e viceversa.

Consideriamo un punto

[math]P[/math]

del piano che ha coordinate cartesiane

[math](x; y)[/math]

e coordinate polari

[math]\big [\rho; \theta\big][/math]

Facciamo riferimento alla figura in alto.
Osserviamo il triangolo rettangolo

[math]OPH[/math]

, possiamo ricavare il valore di

[math]x[/math]

ed

[math]y[/math]

in funzione delle coordinate polari. Ascissa e ordinata del punto P sono i due cateti del triangolo rettangolo, valgono perciò le seguenti relazioni:

[math]OH=x=\rho \cdot cos \theta \ \ e \ \ PH=y=\rho \cdot sin \theta[/math]

Queste formule rappresentano la relazione tra le coordinate polari e le coordinate cartesiane.
Con questi due formulette se è nota la anomalia e il modulo del punto P è possibile calcolare le sue coordinate cartesiane.
Vediamo ora come si trovano modulo e anomalia conoscendo le coordinate cartesiane del punto.
Sviluppiamo alcuni passaggi algebrici.
Eleviamo al quadrato le formule viste in precedenza:

[math]x^2 = \rho^2 cos^2 \theta[/math]

[math]y^2 = \rho^2 sin^2 \theta[/math]

ora sommiamo membro a membro:

[math]x^2 +y^2= \rho^2 \big (cos^2 \theta +sin^2 \theta \big)[/math]

Per la prima relazione fondamentale della goniometria tra seno e coseno sappiamo che:

[math]cos^2 \theta +sin^2 \theta =1[/math]

Perciò possiamo scrivere:

[math]\rho^2 =x^2+y^2[/math]

Da cui ricaviamo il modulo estraendo la radice quadrata di entrambi i membri:

[math]\rho=\sqrt{x^2+y^2}[/math]

Una volta trovata l’espressione del modulo possiamo scrivere anche le funzioni coseno e seno:

[math]cos \theta={x\over \rho}=\frac{x}{\sqrt{x^2+y^2}}[/math]

[math]sin \theta={y\over \rho}=\frac{y}{\sqrt{x^2+y^2}}[/math]

Coordinate polari nel piano articolo

Queste equazioni consentono di passare dalle coordinate cartesiane alle coordinate polari.
Per ulteriori approfondimenti sulle formule goniometriche vedi qua

Grafici in coordinate polari, la spirale

Consideriamo una curva di equazione

[math]y = mx + q[/math]

; sappiamo che, in un riferimento cartesiano, tale equazione rappresenta una retta.
Esempio di spirale
In un riferimento polare, questa equazione lineare, scritta come:

[math]\rho =\theta +1 \wedge \theta \geq 0[/math]

rappresenta una spirale, una curva simile a una molla d’orologio sganciata dai suoi cardini, la spirale ha “origine” nel polo e si avvolge intorno ad un asse perpendicolare al piano x y, in senso antiorario.
In generale, una curva di equazione:

[math]\rho=m \theta +q[/math]

in base al valore di

[math]m[/math]

può rappresentare:

  • una circonferenza con centro nel polo e raggio
    [math]q[/math]
    , con
    [math]\rho\geq p[/math]
    se
    [math]m=0[/math]
    ;
  • una spirale se
    [math]m\neq 0[/math]

In particolare, distinguiamo i casi in cui m sia maggiore o minore di zero.

  • se
    [math]m>0[/math]
    , si ha una spirale che esce dal punto A(q ; 0) e al crescere di
    [math]\theta[/math]
    da zero a
    [math]+\infty[/math]
    si allarga ruotando nel verso antiorario via via più rapidamente a seconda della grandezza di
    [math]m[/math]
    ;
  • se
    [math]m>0[/math]
    , si ha una spirale che esce dal punto A(q ; 0) e al decrescere di
    [math]\theta[/math]
    da zero a
    [math]-\infty[/math]
    si allarga ruotando in senso orario, più rapidamente a seconda della grandezza di
    [math]m[/math]
    .

Per ulteriori approfondimenti sui sistemi di coordinate vedi qua

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community