Il mondo delle aziende in questi ultimi anni sta rivolgendo sempre più attenzione alle Risorse Umane, poiché la qualità e le competenze di queste ultime costituiscono un reale
vantaggio competitivo per le società operanti in tutti i settori.
Nell’ultimo decennio, in particolare, le imprese si sono trovate ad affrontare una realtà
caratterizzata da profonde rivoluzioni tecnologiche, apportando conseguentemente dei
mutamenti nelle professioni.
L’importanza delle competenze, delle conoscenze e delle
capacità di apprendimento continuo si è rivelata fondamentale per le imprese, dimostrando
dunque interesse nell’ procacciare e fissare le persone con maggior talento.
La funzione “Risorse Umane” ha iniziato così ad occupare un ruolo sempre più centrale all’interno di ogni organizzazione economica e non: si è manifestato conseguentemente il bisogno di mettere in atto nuove prassi per la gestione delle Risorse Umane, basato sulla coltivazione di talenti e sulla creazione di condizioni di lavoro in grado di attrarli e mantenerli all’interno dell’impresa.
In questa direzione è necessaria un evoluzione tecnica che aiuti a gestire, nel tempo e nello spazio, il rapporto su scala con i collaboratori, in modo tale da ottimizzare e rendere più efficiente ogni processo.
Le persone che lavorano felici fanno vincere le aziende. E’ curioso notare che i due terzi delle aziende presenti sul mercato, non diano la giusta importanza a quest’elemento nodale, infatti la felicità dei propri collaboratori non viene considerata nemmeno come elemento marginale.
Questa pecca può derivare da una mera mancanza di interessi da parte dei manger, o da strumenti tecnologici obsoleti che non permettono di coordinare, gestire ed interagire con i collaboratori.
Con uno sguardo meno specifico, si può affermare che gli elementi fondamentali per il benessere di un dipendente si possono raggruppare in tre punti cardinali:
- Lavorare in autonomia, all’interno di dettami ben precisi, ma con la possibilità di scegliere, luogo, modalità e tipologia di svolgimento del proprio lavoro, permettendo di esprimersi in piena libertà
- Disporre di poteri e di responsabilità, riuscendo a farsi valere come parte attiva di un processo, e non a essere concepito come una mera pedina di una scacchiera.
- Avere un senso, una percezione ben definita, così da vivere a pieno la “mission” aziendale.
Le aziende capaci di attrarre e di trattenere i collaboratori migliori e più brillanti
dureranno nel tempo, mentre quelle che continueranno a fare “business asusual” finiranno
quasi sicuramente per declinare. Il valore per gli azionisti è strettamente legato all’impegno
della forza lavoro e agli obiettivi strategici dell’azienda.
Le organizzazioni in gradi di sfruttare la creatività e l’energia dei loro collaboratori potranno fornire i prodotti e i servizi richiesti dai nuovi mercati.
Si sta dunque espandendo la convinzione che una gestione funzionale del “Capitale Umano” possa aiutare alla determinazione del successo del proprio business, o, anzi, possa costituire un elemento fondamentale da tenere in considerazione per la formulazione della strategia dell’organizzazione.
Inserire le persone nell’ambito delle variabili strategiche ha, in effetti,
due implicazioni.
La prima, di stampo qualitativo-strategico, è che si deve avere una chiara comprensione su come operare sulle “Risorse Umane” al fine di favorire l’ attuazione degli obiettivi strategici di impresa.
La seconda è che si possano determinare indicatori, mediante i quali sia possibile effettuare le misurazioni sulle variabili inerenti le persone. Una gestione strategica delle “Risorse Umane” deve mettere a punto procedimenti per rinnovare valori e competenze con lo scopo di ottimizzare la performance economica.
Perché le aziende possano mantenersi competitive a livello internazionale e nel tempo, diventa necessario considerare la rilevanza strategica della gestione delle “Risorse Umane” nell’attuale contesto economico, caratterizzato sempre più da un elevato livello tecnologico e da nuovi sistemi gestionali.
Per ottenere, quindi, una gestione efficiente in questo contesto, le organizzazioni devono saper sfruttare al massimo le potenzialità dei propri dipendenti, dato che l’apporto e la produttività che il capitale umano è in grado di dare all’azienda costituiscono il perno attorno al quale ruota il suo successo.
Per raggiungere tale obiettivo, risulta di fondamentale
importanza l’utilizzo di soluzioni tecnologicamente avanzate e innovative, tali da permettere
la gestione integrata dei processi di business. Ciò implica che le funzionalità delle “Risorse
Umane” devono subire un processo di trasformazione, per delineare un programma
completo e integrato di gestione delle Risorse Umane, ovvero integrare informazioni e
pratiche relative ai collaboratori con processi e strategie aziendali.
Per consentire e agevolare tali operazioni, le aziende dovranno dotarsi di efficaci tool mirati
all’implementazione di programmi dedicati alla gestione delle “Risorse Umane” e allo stesso
tempo integrati con i processi di business dell’impresa, in modo da incrementare la
produttività del proprio personale. Senza l’utilizzo di tali strumenti risulterebbe alquanto
difficile essere e rimanere competitivi nell’attuale sistema economico, caratterizzato da una
costante evoluzione e da continui cambiamenti.
L’obiettivo della tesi è quello di presentare come l’elemento umano, nonostante i repentini avanzamenti tecnologici, rimane una risorsa principale di qualsiasi impresa, e come la qualità del benessere aziendale influisca in modo determinante sui risultati a breve, medio e lungo termine delle aziende stesse, e infine di come le Risorse Umane debbano essere considerate meno “risorse” e più “umane”.
...continua