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Estratto del documento

L'OCSE conta 35 paesi membri e ha sede a Parigi, nello Château de la Muette.

3 Il return on investment (o ROI, tradotto come indice di redditività del capitale investito o ritorno sugli

investimenti) è un indice di bilancio che indica la redditività e l'efficienza economica della gestione

caratteristica a prescindere dalle fonti utilizzate: esprime, cioè, quanto rende il capitale investito in

quell'azienda 47

• Gestione non proattiva e propositiva delle relazioni verso clienti e altri soggetti d’interesse:

principalmente causata da una mancata cultura di attenzione o sensibilità verso le esigenze

del cliente e verso i cambiamenti di mercato.

• Mancanza di capacità di innovazione per prodotti e servizi come conseguenza diretta della

carenza di specifiche competenze del personale interno o dipendente dalla non conoscenza

della tecnologica espressa dai competitor diretti.

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3.3 – “Colori” e “processi” del HR

Un valido punto di partenza della strategia che punta a valorizzare le risorse Umane

consiste nella divulgazione di una piattaforma comune di valori che possano essere una guida

per le azioni e le decisioni a seguire. Questa piattaforma è costituita da 5 aree equivalenti e

solitamente indicate con i cinque cerchi olimpici:

• Giallo, indica la visione: identifica ciò che si desidera diventare in futuro, gli obiettivi da

raggiungere.

• Blu, indica la missione: l’insieme delle attività che si mettono in atto per realizzare la

Visione.

• Nero, riguarda i valori: costituiscono la vera essenza dell’organizzazione e la loro

realizzazione influenza i comportamenti aziendali verso tutti gli stakeholders. Solitamente

in un sistema che valorizza il capitale umano assumono particolare importanza la

leadership, l’integrità, la coerenza, la responsabilità, il desiderio di vincere e la fiducia.

• Verde, denota il posizionamento dell’azienda rispetto ai competitor espressa secondo le

cinque forze: rivalità tra concorrenti esistenti, la minaccia di prodotti o servizi sostitutivi, la

4

HR dall'inglese Human Resource Management è La gestione delle risorse umaneè una funzione aziendale che

riguarda la gestione del personale nel suo più vasto significato.

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minaccia di nuovi concorrenti, il potere contrattuale dei fornitori, il potere contrattuale degli

acquirenti (fonte Michael E. Porter n.d.r.).

• Rosso, specifica l’offerta che l’organizzazione offre ai suoi clienti, mettendoli al centro

della propria strategia.

Si deve successivamente porre attenzione ai 4 processi che storicamente riguardano le

risorse umane: Recruitment (reclutamento), Retain (mantenimento), Reward (ricompensa),

Review (revisione). Devono tutti essere sviluppati e migliorati in relazione alla delega

decisionale indicata come Empowerment.

• In ambito Recruitment relativo al Reperimento delle Risorse e trasmissione del sapere il

focus è relativo alle relazioni fra impresa e mercato del lavoro. Quando si eccede nel

turnover di personale il rischio è di consumare il “capitale del sapere” prima del tempo

fisiologico impiegato dal personale per la diffusione, incremento e condivisione delle

conoscenze che invece devono essere trasmesse in modo per realizzare un “continuum di

sapere”. Il reperimento di nuove risorse ha anche un cospicuo costo legato al maggior valore

delle figure altamente qualificate con competenze istintive.

• Il Retain punta a gestire, trattenere e sviluppare il sapere dell’organizzazione e solitamente

costituisce una vera sfida per tutte le aziende rispetto alla perenne instabilità del mercato.

Diventano quindi fattori chiave sia l’adattabilità sia la dinamicità con cui l’impresa si

adegua. Entrambe si realizzano attraverso una coesione interna basata su relazioni coerenti

di stima e di fiducia e l’attuazione di sistemi di comunicazione evoluti. Cruciale anche la

fidelizzazione non solo del cliente esterno che è ovvio, ma soprattutto dei “clienti interni”.

Per questo è necessario attuare un programma di crescita professionale con una partenza

basata su obiettivi di semplice realizzazione, che evolva con una verifica dei risultati per

stimolare la motivazione e il coinvolgimento delle risorse. Per migliorare la comunicazione

fra manager-collaboratore si possono implementare delle checklist, che stimolino il

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confronto e la relazione, la reciproca fiducia e assunzione del rischio, il desiderio di

migliorare, e permettano di ottenere un feedback in termini di problemi, ascolto attivo.

• Con il termine Reward si intende il metodo per riconoscere e ricompensare i successi. Le

organizzazioni considerate eccellenti premiano il contributo dei propri collaboratori, con

sistemi non necessariamente basati sui rimborsi economici, ma anche con interventi allineati

alla cultura aziendale. Opportuni riconoscimenti e premi in qualsiasi forma supportano il

coinvolgimento e la responsabilizzazione di individui e team che a loro volta, concorrono a

sostenere lo sviluppo dell’azienda.

• Nella fase di Review infine, si effettua una revisione degli approcci nelle tre fasi precedenti

per valutare e migliorare l’approccio applicato e la sua applicazione.

3.4 - Condizioni e ostacoli

L'Empowerment è stato spesso associato all'idea di mettere le persone nelle condizioni di

fare qualcosa che prima non potevano fare, a partire da particolari categorie che più di altre

necessitavano di essere "empowered".

Questo concetto applicato al mondo del lavoro implica che chiunque all'interno

dell'azienda debba essere messo nelle condizioni di svolgere il proprio lavoro al meglio delle

proprie possibilità, poiché è il lavoratore stesso che probabilmente sa meglio di chiunque altro

cosa gli sia necessario per rendere al massimo.

Il punto nodale è che di questa parola si è abusato, facendola diventare uno di quei termini

triti che col tempo perdono significato.

Una domanda sorge spontanea: come è possibile applicare l'empowerment in un contesto

aziendale, trasformandolo in un un concetto reale che porti valore aggiunto all'intera

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organizzazione? Il passo logico per un manager è domandarsi come fare a creare le

condizioni di crescita per i propri dipendenti. La risposta rischia di essere sorprendente.

Come scrisse Marshall Goldsmith nel 2010 sul blog dell'Harvard Business Review ,non è

possibile per un leader mettere le persone nelle condizioni di essere responsabili e assumere

buone decisioni. Questa è una cosa che le persone devono fare da sole".

Il manager dovrebbe fare un passo indietro e riflettere se il suo impulso ad agire non debba

invece essere accantonato per lasciare che i dipendenti elaborino una soluzione e decidano da

soli. L'azienda definire dei confini che aiutino a sapere entro quale limite ciascuno può

prendere decisioni autonomamente senza interpellare un superiore.

Quali sono le condizioni per il successo di un progetto di empowerment? La risposta a

questa domanda risulta più semplice se esaminiamo quali sono i modi migliori per fallire

nell'empowerment di un team:

1. Assenza di limiti: se le persone non sanno fino a che punto possono prendere

decisioni prima di essere incolpati, sicuramente non ne prenderanno alcuna.

2. Micromanagement: se un manager sminuisce una decisione presa da un suo

sottoposto, sicuramente distrugge ogni tipo di motivazione. Se la decisione è

sbagliata, il manager dovrebbe semplicemente spiegare come fare a non sbagliare

la volta successiva.

3. Mancanza di spiegazioni e formazione: se lo staff non ha ben chiari i termini

della strategia di empowerment, si sentirà insicuro e avrà paura di prendere

decisioni. O si prenderà troppa libertà col rischio di compiere errori.

4. Mancanza di seguito: è chiaramente tra i compiti di un manager istruire e seguire

il suo team, rivederne le decisioni e aiutarlo a raggiungere una maggiore

autonomia, con adeguati feedback da entrambe le parti.

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5. Mancanza di responsabilità: se il manager non fa proprie le decisioni prese dai

suoi uomini, questi si sentiranno abbandonati e non supportati, perdendo fiducia

nel proprio manager.

Questi ostacoli possono naturalmente essere gestiti con la definizione di misure appropriate

da parte del management e delle Risorse Umane:

• Chiara definizione della strategia, con obiettivi e compiti espressi per ciascun

lavoratore.

• Formazione del management, per insegnare ai manager di linea come lasciare

camminare i membri del team con le proprie gambe e fidarsi di loro.

• Uso di mezzi appropriati (ad esempio, social network aziendali), per aiutare a

costruire comunità, tenere traccia degli incarichi e incoraggiare il networking.

• Sviluppo di sistemi di revisione e valutazione a 360 gradi, per incoraggiare il

dialogo tra un manager e la sua squadra e sviluppare strategie di formazione

legate alle performance.

• Definizione di KPI idonei (Key Performance Indicator), per misurare i risultati della

policy: evoluzione del turnover, trattenimento del personale successivamente

all'onboarding, premi "miglior posto di lavoro", ecc. In conclusione, è chiaro che,

come scrive Scott Williams della Wright State University, "l'empowerment comporta

un aumento della fiducia e delle competenze del personale, comunicando visione e

obiettivi chiari. Un efficace empowerment dello staff può portare a livelli più elevati

di innovazione e reattività alle richieste dei clienti, di motivazione e di soddisfazione

del personale (con conseguente riduzione dello stress), a un maggiore sviluppo delle

capacità e a una migliore gestione del tempo da parte dei manager."

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Capitolo 4

CSR, programmazione ed analisi dei risultati

“Nell’elaborare una strategia è importante riuscire a vedere le cose che sono ancora distanti

come se fossero vicine ed avere una visione distaccata delle cose che, invece, sono più

prossime” 1

Miamoto Musashi

4.1 Definizione di CSR

Per CSR, acronimo di responsabilità sociale d'impresa (o corporate social responsibility)

si intende l'integrazione di preoccupazioni di natura etica all'interno della visione strategica

d'impresa: è una manifestazione della volontà delle grandi, piccole e medie imprese di gestire

efficacemente le problematiche d'impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone di

attività. Si tratta di un concetto innovativo e molto discusso, espresso per la prima volta nel

1984 da R. Edward Freeman nel suo saggio "Strategic Management: a Stakeholder

Approach", Pitman, London 1984. Ma già nel 1968, in "Strutture integ

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Publisher
A.A. 2017-2018
78 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/10 Organizzazione aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 8Danny8 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Testa Francesco.