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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Perrone Giovanni

Gli appunti del corso di Industrial organization and strategy dell'Università degli Studi di Palermo - Unipa sono relativi all'introduzione alla competizione di Cournot, uno dei concetti principali del corso.
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Questo documento contiene gli appunti del corso di Industrial organization and strategy presso l'Università degli Studi di Palermo - Unipa focalizzato sull'elaborazione delle strategie di differenziazione.
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Gli appunti del corso di Industrial organization and strategy dell'Università degli Studi di Palermo - Unipa sono relativi all'introduzione ai Dynamic Games, che rappresenta uno dei concetti principali del corso.
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Gli appunti del corso di Industrial organization and strategy dell'Università degli Studi di Palermo - Unipa sono relativi all'introduzione alla competizione di Bertrand, uno dei concetti principali del corso.
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Gli appunti del corso di Industrial organization and strategy dell'Università degli Studi di Palermo - Unipa sono relativi all'introduzione al tema degli 'Static Games' uno dei concetti principali del corso.
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Gli appunti del corso di Industrial organization and strategy dell'Università degli Studi di Palermo - Unipa sono relativi all'introduzione al corso, all'introduzione del concetto di Market Power e al concetto di Dominant Firms.
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Il seguente testo espone alcune teorie, tendenze, caratteristiche dei mercati e delle informazioni moderne fondamentali per la strategia delle imprese. Le principali fonti sono le slide e i paper scientifici citati in bibliografia, oltre a verifiche e approfondimenti sul web. Quanto segue è strutturato in sette parti: 1. Open Innovation: la prima parte parla di Open Innovation, a partire dalla distinzione con il vecchio paradigma di closed innovation, passando per le principali caratteristiche e definizioni date dai diversi autori, e concludendo con meccanismi di commercializzazione e implicazioni del nuovo paradigma di innovazione. 2. Corporate Venture Capital: la parte seconda analizza, a partire dalla sua definizione, la nuova forma d’investimento chiamata VC. In particolare viene spiegato come le imprese si approcciano ai VC, ovvero come tentano di sfruttarle e di implementarle all’interno delle proprie organizzazioni. 3. Moderation e Mediation nelle regressioni statistiche: la parte terza è molto piùtecnica ed utile a colui che vuole vestire i panni del ricercatore. In particolare viene esposto come introdurre variabili di tipo moderatore o mediatore all’interno delle regressioni statistiche, con un particolare focus sulla teorizzazione di relazioni ad U. 4. Social Network Analysis: questa parte è dedicata all’esposizione delle teorie di analisi delle reti sociali. In particolare vengono esposte le caratteristiche e proprietà misurabili di un network di relazioni, le tecniche le tecniche usate per misurarle ed, infine, viene spiegato come farlo sul software UCINET. 5. Alliance Social Capital: la parte quinta adatta le teorie di Social Network Analysis nell’ambito delle organizzazioni, analizzando l’influenza che il Social Capital di un’impresa può avere sulle sue performance, sia in termini di vantaggi che svantaggi. 6. New Ventures e Network Position: dopo aver parlato del ruolo del Social Capital nelle organizzazioni strutturate, nella parte sesta viene spostato il focus sulle New Ventures di cui si è parlato nella seconda parte. 7. Big Data e Big Data Analysis: l’ultima parte approfondisce il tema dei Big Data, chiarendone il significato e la portata, specificandone l’importanza per le nuove imprese. Più il business di un’azienda è legato alle informazioni che riceve e più, al giorno d’oggi, è costretta ad affacciarsi con una innumerevole mole di dati. Inevitabilmente, questo comporta differenti tecniche di analisi e ampiezza consistente dei database. Per questo motivo anche questo tema è considerato uno dei concetti più moderni e discussi nell’ambito della strategia delle imprese. Si augura una buona lettura.
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**Attenzione: il presente documento è un estratto del documento completo di Organizzazione Industriale e Strategie dove si trova anche la seconda sezione contenente esercitazioni e formulario*** Il presente testo costituisce una documentazione completa del corso di Organizzazione Industriale e Strategie, di G. Perrone, ed è diviso in due sezioni: Teorie di Organizzazione Industriale e Strategie e Case Study ed esercitazioni. Le fonti sono appunti presi a lezione, il libro Ingegneria dei mercati & Strategie (G.Perrone), slide e altro materiale didattico fornito dal professore e, dove necessario, approfondimenti sul web. La prima sezione del documento tratta la materia nel suo complesso, ma con particolare riguardo alla descrizione dei modelli teorici di riferimento. Pertanto, costituisce una raccolta completa delle teorie di ingegneria dei mercati e strategie d’impresa per la competizione. La prima parte riprende i concetti di base di microeconomia (i.e. massimizzazione del profitto, surplus, elasticità) e le forme base di mercato (monopolio, concorrenza perfetta): in sostanza tutto ciò di cui il lettore deve avere una conoscenza solida per apprendere quanto troverà in seguito. La seconda parte riguarda la teoria dei giochi. I modelli che verranno poi presentati si fondano infatti su concetti come Nash equilibrium (per i giochi statici) e Subgame Perfect Nash Equilibrium (per i giochi dinamici). I giochi esposti in questa parte rappresentano infatti le fondamenta su cui costruiamo i modelli di competizione d’impresa. La terza parte espone le due forme base di competizione oligopolistica: la competizione di Cournot e di Bertrand. In particolare, verrà analizzato a fondo ciascun modello, studiandone ipotesi e possibili scostamenti dallo stesso. La quarta parte introduce i modelli dinamici di oligopolio. Con essi entrano in gioco strategie collusive e vedremo in quali condizioni queste possono rappresentare un equilibrio (modello di Stigler). La quinta parte approfondisce uno dei temi fondamentali del marketing: la differenziazione. Attraverso il modello di Hotelling, viene studiato come la differenziazione rappresenta una strategia di mercato, capace di innalzare barriere di entrata o fornire potere di mercato. Nella sesta parte troviamo le strategie di discriminazione del prezzo, distinguendo le varie tipologie e analizzandone alcune in modo approfondito (i.e. market segmentation, two-part tariff, tying, bundling). La settima parte si configura come il più importante del documento. In questo, attraverso una serie di modelli a due stadi viene analizzato il comportamento strategico di una impresa quando si trova a dover prendere una decisione che impatterà sulla competizione futura, i.e. quantità (Stackelberg), capacità produttiva da installare (Dixit), investimenti di tipo sunk (Fuderberg e Tirole). Una attenzione particolare è rivolta poi agli investimenti strategici e al framework di Fuderberg e Tirole per valutarli. La parte ottava tratta due variabili strategiche: la qualità e gli investimenti in advertising. I primi due paragrafi spiegano come sfruttare la prima nel caso di search goods e experience goods (attraverso i modelli di Shapiro, Nelson e delle garanzie). La restante parte è dedicata agli effetti della pubblicità nella competizione e nei mercati: in particolare troviamo come determinare il livello ottimo di investimenti in advertising e come utilizzarli quale barriera d’entrata, poi quali sono gli effetti della pubblicità predatoria. La parte nona è dedicata al tema della ricerca, sviluppo e innovazione. Pertanto, verranno approfonditi temi come: investimenti strategici in R&D, strategie di licensing, gli effetti dell’innovazione sui consumatori e sulle imprese (modello di Arrow), la competizione dei brevetti (modello di Gilbert e Newberry), patenting strategies, etc. Sebbene le strategie di entry deterrance vengono prese in considerazione già dalla parte settima, nella parte decima vengono esposte delle strategie mirate proprio all’esclusione del rivale dal mercato (innalzamento dei costi del rivale, input preemption, vertical integration). Attraverso i giochi bayesiani, nella parte numero 11 viene spiegato cosa sono i famosi prezzi predatori, tema ancora oggi in discussione. Infine, nell’ultima parte parliamo di fusioni e acquisizioni. In un manuale di ingegneria dei mercati non può mancare un approfondimento sulle strategie di M&A, ad oggi diffusissime tra le grandi imprese oligopolistiche.
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Sezione di supporto per il corso di Organizzazione Industriale e Strategie di G. Perrone. Il presente testo contiene: - Case study empirici. Attraverso una breve descrizione di 10 casi di studio scelti appositamente dal The Economist, vengono presentate evidenze reali di quanto viene studiato nella parte teorica dal solo punto di vista teorico. - Esercitazioni pratiche. Attraverso lo svolgimento dettagliato di alcuni esercizi (numerici e non) è possibile affrontare da un punto di vista pratico le teorie viste in precedenza. Alcuni esercizi non numerici svolgono invece la funzione di dimostrare alcuni risultati dei modelli. - Formulario. Tutte le formule di maggior interesse per lo svolgimento di applicazioni pratiche sono infine riportate ordinatamente in questa ultima sezione. Si tratta delle formule di base per i casi canonici (i.e. Cournot con simmetria nei costi) e risultati ottenuti dagli autori per casi più complessi (i.e. Cournot con N imprese e diverse strutture di costo). Per quanto detto, il presente testo è utile per coloro i quali conoscono già la teoria di Organizzazione Industriale e Strategie (in quanto viene in questa sede dato per scontato che il lettore conosca i modelli di riferimento) ma hanno difficoltà nella applicazione pratica degli esercizi o che intendano apprendere più a fondo quanto studiato in merito all'Ingegneria dei mercati studiandone esercitazioni e case study empirici.
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Il presente testo costituisce una documentazione completa del corso di Organizzazione Industriale e Strategie, di G. Perrone, ed è diviso in due sezioni: Teorie di Organizzazione Industriale e Strategie e Case Study ed esercitazioni. Le fonti sono appunti presi a lezione, il libro Ingegneria dei mercati & Strategie (G.Perrone), slide e altro materiale didattico fornito dal professore e, dove necessario, approfondimenti sul web. La prima sezione del documento tratta la materia nel suo complesso, ma con particolare riguardo alla descrizione dei modelli teorici di riferimento. Pertanto, costituisce una raccolta completa delle teorie di ingegneria dei mercati e strategie d’impresa per la competizione. La prima parte riprende i concetti di base di microeconomia (i.e. massimizzazione del profitto, surplus, elasticità) e le forme base di mercato (monopolio, concorrenza perfetta): in sostanza tutto ciò di cui il lettore deve avere una conoscenza solida per apprendere quanto troverà in seguito. La seconda parte riguarda la teoria dei giochi. I modelli che verranno poi presentati si fondano infatti su concetti come Nash equilibrium (per i giochi statici) e Subgame Perfect Nash Equilibrium (per i giochi dinamici). I giochi esposti in questa parte rappresentano infatti le fondamenta su cui costruiamo i modelli di competizione d’impresa. La terza parte espone le due forme base di competizione oligopolistica: la competizione di Cournot e di Bertrand. In particolare, verrà analizzato a fondo ciascun modello, studiandone ipotesi e possibili scostamenti dallo stesso. La quarta parte introduce i modelli dinamici di oligopolio. Con essi entrano in gioco strategie collusive e vedremo in quali condizioni queste possono rappresentare un equilibrio (modello di Stigler). La quinta parte approfondisce uno dei temi fondamentali del marketing: la differenziazione. Attraverso il modello di Hotelling, viene studiato come la differenziazione rappresenta una strategia di mercato, capace di innalzare barriere di entrata o fornire potere di mercato. Nella sesta parte troviamo le strategie di discriminazione del prezzo, distinguendo le varie tipologie e analizzandone alcune in modo approfondito (i.e. market segmentation, two-part tariff, tying, bundling). La settima parte si configura come il più importante del documento. In questo, attraverso una serie di modelli a due stadi viene analizzato il comportamento strategico di una impresa quando si trova a dover prendere una decisione che impatterà sulla competizione futura, i.e. quantità (Stackelberg), capacità produttiva da installare (Dixit), investimenti di tipo sunk (Fuderberg e Tirole). Una attenzione particolare è rivolta poi agli investimenti strategici e al framework di Fuderberg e Tirole per valutarli. La parte ottava tratta due variabili strategiche: la qualità e gli investimenti in advertising. I primi due paragrafi spiegano come sfruttare la prima nel caso di search goods e experience goods (attraverso i modelli di Shapiro, Nelson e delle garanzie). La restante parte è dedicata agli effetti della pubblicità nella competizione e nei mercati: in particolare troviamo come determinare il livello ottimo di investimenti in advertising e come utilizzarli quale barriera d’entrata, poi quali sono gli effetti della pubblicità predatoria. La parte nona è dedicata al tema della ricerca, sviluppo e innovazione. Pertanto, verranno approfonditi temi come: investimenti strategici in R&D, strategie di licensing, gli effetti dell’innovazione sui consumatori e sulle imprese (modello di Arrow), la competizione dei brevetti (modello di Gilbert e Newberry), patenting strategies, etc. Sebbene le strategie di entry deterrance vengono prese in considerazione già dalla parte settima, nella parte decima vengono esposte delle strategie mirate proprio all’esclusione del rivale dal mercato (innalzamento dei costi del rivale, input preemption, vertical integration). Attraverso i giochi bayesiani, nella parte numero 11 viene spiegato cosa sono i famosi prezzi predatori, tema ancora oggi in discussione. Infine, nell’ultima parte parliamo di fusioni e acquisizioni. In un manuale di ingegneria dei mercati non può mancare un approfondimento sulle strategie di M&A, ad oggi diffusissime tra le grandi imprese oligopolistiche. Passiamo alla seconda sezione. Questa rappresenta principalmente una sezione di supporto alla prima, attraverso: - Case study empirici. Attraverso una breve descrizione di 10 casi di studio scelti appositamente dal The Economist, vengono presentate evidenze reali di quanto viene studiato nella prima sezione dal solo punto di vista teorico. - Esercitazioni pratiche. Attraverso lo svolgimento dettagliato di alcuni esercizi (numerici e non) è possibile affrontare da un punto di vista pratico le teorie viste in precedenza. Alcuni esercizi non numerici svolgono invece la funzione di dimostrare alcuni risultati presentati della prima sezione, la cui dimostrazione è stata delegata per non appesantire la lettura. - Formulario. Tutte le formule di maggior interesse per lo svolgimento di applicazioni pratiche sono infine riportate ordinatamente in questa ultima sezione. Si tratta delle formule di base per i casi canonici (i.e. Cournot con simmetria nei costi) e risultati ottenuti dagli autori per casi più complessi (i.e. Cournot con N imprese e diverse strutture di costo).
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Dal corso del Prof. G. Perrone

Università Università degli Studi di Palermo

Esercitazione
3,5 / 5
Il presente file raggruppa tre lavori di presentazione svolti per due differenti corsi: Organizzazione Industriale e Strategie (OIS) e Modellazione dei Processi d’Impresa (o anche Business Process Management BPM). Ognuno di questi è composto dalla presentazione richiesta (in PowerPoint) e da un testo guida per la fase di esposizione, naturalmente coerente con le slide della presentazione relativa. Si tratta dunque di un lavoro di rielaborazione critica e sintesi di articoli scientifici assegnati. Si trovano, nell’ordine, due case study per OIS e uno per BPM:  Presentazione del caso di studio “Sell foam like soap” (The Economist, 2011), di Claudio Scimeca. L’articolo parla dei trend del mercato della birra. La rielaborazione critica verte principalmente all’advertising.  Presentazione del caso di studio “Rigged” (The Economist, 2000), di Riccardo Scimeca. L’articolo, attraverso il racconto delle vicende relative alla fusione tra BP e ARCO, mette in luce gli aspetti conflittuali che nascono da azioni di M&A.  Presentazione del caso di studio “The case of the County of San Joaquin” (Future Strategies Inc., 2012), del gruppo studio Marc (A. Leone, E.Liga, C.Scimeca, R.Scimeca). L’articolo espone la strategia di BP Re-engineering intrapresa dalla Contea di San Joaquin per la riorganizzazione efficace di alcuni processi amministrativi. Si augura una buona lettura.
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Quanto segue costituisce un esempio pratico di lavoro di consulenza presso una grande azienda. Il documento contiene il discorso di presentazione del lavoro con le relative slide su PowerPoint. Si tratta del seguente business game (commissionato dal professore G. Perrone del corso di Organizzazione Industriale e Strategie dell’Università di Palermo): Viene simulata la situazione in cui voi siete un team di consulenti ed una top azienda del settore biofarmaceutico vi ha chiesto di valutare la strategia di M&A degli ultimi 10 anni messa in atto nel settore. Si richiede, in particolare, di preparare una analisi descrittiva di tale strategia per quanto riguarda quella di moda del settore e quella del vostro cliente in particolare. Tale analisi deve essere supportata da evidenze di tipo econometrico (breve e lungo periodo) in merito alle performance finanziarie del settore e alla strategia del vostro cliente. Infine presentare una proposta strategica di merger al cliente che sia coerente con quanto esposto nei punti precedenti. Per svolgere tale lavoro si hanno a disposizione: paper di analisi del settore biofarmaceutico e delle strategie di M&A, un panel dataset su foglio elettronico contenente i dati relativi ai deal degli ultimi 10 anni, con annesse informazioni sulle aziende che compongono il campione. Avete a disposizione 20 minuti per presentare in lingua inglese il lavoro di consulenza e convincere il top management dell’azienda committente ad accettare la vostra proposta ed ingaggiarvi. La presentazione, con relativo discorso, costituisce un’ottima linea guida per apprendere come deve essere svolto un lavoro di consulenza di questo tipo. La presentazione ed il discorso sono, come richiesto, in lingua inglese. Sia la presentazione che il discorso sono stati scritti con la collaborazione del Dott. M. Midili e della Dott.ssa E.G. Liga.
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Appunti Scienza delle finanze con breve descrizione del teorema di Coase tratto dal testo di Carocci, in cui nello specifico gli argomenti trattati sono i seguenti: il teorema di Coase come enunciato più famoso della teoria di Ronald Coase pubblicata nel 1960 e che gli valse successivamente il Premio Nobel per l’economia.
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