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Concetti Chiave

  • Il principato è una forma di governo guidata da un singolo principe, evolutasi dalla Roma di Augusto fino all'epoca moderna.
  • Ottaviano Augusto instaurò il principato, accumulando poteri e titoli che lo resero primo tra pari, evitando il ritorno alla monarchia.
  • Nel Medioevo, i principi ottennero autonomia, sfidando l'autorità reale e decentrando il potere con alleanze e territori fortificati.
  • In Italia, le signorie evolvettero in principati e stati regionali, che furono poi unificati nel Regno d'Italia nel 1861, segnando la fine dei principati.
  • Machiavelli, nel suo capolavoro "Il Principe", sottolinea l'importanza dell'accentramento del potere e del consiglio del popolo per un governo efficace.

Indice

  1. L'evoluzione del principato romano
  2. Il principato nel Medioevo
  3. Machiavelli e il potere del principe

L'evoluzione del principato romano

Nella storia dell’uomo si sono susseguiti vari regni, domini, imperi ognuno dei quali è stato guidato in diversi modi, secondo l’organizzazione politica. Tra questi il principato ha storicamente avuto grande successo, basti pensare all’impero creato da Augusto, princeps di Roma. Il principato è il governo esercitato da un singolo, un principe.

La figura del principe ha avuto un'evoluzione da Augusto fino all’epoca moderna. In epoca romana il principato rappresenta la prima forma di governo dell’Impero che va da Augusto fino a Diocleziano.

Fu Ottaviano Augusto, figlio adottivo di Cesare, ad instaurare il principato ricevendo il titolo di Princeps. Dopo la morte di Cesare e lo scontro con Marco Antonio, Ottaviano si fece assegnare l’imperium proconsulare di Spagna, Gallia, Siria e gli venne conferito il titolo di Augustus. Iniziò così ad acquisire cariche prestigiose. Acquisì prima la nomina di primo dei senatori (princeps senatus), successivamente il potere dei tribuni della plebe (tribunicia potestas) e pubblico potere (Imperium). Ottenne inoltre la precedenza nel presentare proposte in senato (ius primae relationis) e il diritto di convocazione di quest’ultimo (ius agendi cum senatu). Il suo imperium proconsulare venne riconosciuto superiore a quello dei proconsoli (maius et infinitum) e alla morte di Lepido la carica di pontefice massimo. In questo modo Ottaviano aveva di fatto acquisito tutti i poteri come un dictator, ma imparando dalle azioni di Cesare, Ottaviano voleva essere considerato primo tra pari (primus inter pares): Princeps. In questo modo evita di creare scompiglio nell’opinione pubblica, che temeva un ritorno alla monarchia e alla dittatura dopo gli ultimi esempi che si erano verificati. Così venne instaurato a Roma il principato, guidato dal princeps. Tiberio, poi, riuscì abilmente a mantenere ereditaria questa carica.

L'evoluzione storica e letteraria del principato: da Augusto a Machiavelli articolo

Il principato nel Medioevo

Nel Medioevo il principe era un titolo conferito dal re, che sanciva un complesso rapporto feudo-vassallo. Nonostante ciò i principi ottennero una certa autonomia e fortificando i propri territori crearono gravi problemi all’autorità reale, decentrando di fatto il potere assoluto. In Germania i principi, che erano molti, formarono tra loro alleanze, tanto che venne meno l’autorità del re. Era difficile per il re governare i vari particolarismi. Il potere dei principi consisteva nella somma di poteri signorili radunati nelle loro mani. Erano pertanto d’intralcio ai re, che tentavano di formare Stati moderni unificando il regno, accentrando il potere. I vari principi, infatti, lottavano per mantenere i loro poteri. In Italia, nel Medioevo, sorsero prima i comuni, in quei centri contraddistinti per le loro forti attività economiche, che grazie all’opera della borghesia, affidarono il regno a dei “signori”. Sorsero così le signorie, le più forti divennero principati e poi stati regionali, simili a principati, derivati dal prevalere degli stati più forti sui più deboli. Alcuni Stati regionali abbandonarono l’organizzazione del principato, diventarono repubbliche, ducati e granducati. L’Italia fu a lungo frammentata tra questi Stati in lotta tra loro fino all’avvento della famiglia dei Medici, della Repubblica di Firenze, i quali riuscirono a portare la pace per un lungo periodo. I principati italiani e gli altri Stati regionali furono annessi al Regno d’Italia nel 1861, sotto il Ducato di Savoia, che sancì la fine dei principati in Italia.

Machiavelli e il potere del principe

Per quanto riguarda la letteratura, Machiavelli scrisse il suo capolavoro: “Il Principe”. In quest’opera descrive e consiglia la gestione di un dominio attraverso la figura di un principe. Uno dei punti di forza del principato è l’accentramento del potere, unito al consiglio del popolo. Proprio Machiavelli afferma che il principe deve regnare mantenendo il potere a sé, ottenendo la fiducia e il favore del proprio popolo. Questo è proprio il tratto distintivo del principato, in tutte le sue evoluzioni storico-sociali.

per approfondimenti, vedi anche:

Principe e principato

Roma - Principato

Nascita del principato - La natura giuridica

Roma - Augusto, La nascita del Principato

Principato di Ottaviano

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del principato e chi lo ha instaurato?
  2. Il principato è stato instaurato da Ottaviano Augusto, figlio adottivo di Cesare, che ricevette il titolo di Princeps dopo la morte di Cesare e lo scontro con Marco Antonio.

  3. Come Ottaviano Augusto ha consolidato il suo potere?
  4. Ottaviano Augusto ha consolidato il suo potere acquisendo cariche prestigiose come il titolo di Augustus, princeps senatus, tribunicium potestas, e imperium proconsulare, tra gli altri, evitando di apparire come un dittatore.

  5. Qual è stata l'evoluzione del principato durante il Medioevo?
  6. Durante il Medioevo, il principato si è evoluto in un titolo conferito dal re, con i principi che ottennero autonomia e crearono problemi all'autorità reale, decentrando il potere assoluto.

  7. Come si è sviluppato il concetto di principato in Italia nel Medioevo?
  8. In Italia, il principato si è sviluppato attraverso la nascita di comuni e signorie, che divennero principati e stati regionali, fino all'unificazione sotto il Regno d'Italia nel 1861.

  9. Qual è il contributo di Machiavelli al concetto di principato?
  10. Machiavelli ha contribuito al concetto di principato con il suo capolavoro "Il Principe", dove consiglia la gestione di un dominio attraverso l'accentramento del potere e il favore del popolo.

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