
La prima e la seconda prova cambieranno, è vero, ed è una delle tragedie della nuova maturità 2019. Ma il vero dramma viene qualche giorno dopo. Si tratta della prova d'esame orale, su cui ancora aleggia buio e mistero.
I dubbi, infatti, sono tanti: ciò che è certo è che non ci sarà la tesina - tradizionale salvagente del maturando in crisi - e, al suo, posto, ci sarà il metodo delle famose "buste". Non è sicuramente consigliabile fare facile ironia in sede d'esame, del tipo "No, Maria, io esco" o "Maria chiudiamo la busta" davanti ai commissari esterni. E a proposito dei commissari esterni (grande disgrazia di generazioni di maturandi), che ruolo avranno per quanto riguarda le buste, e che ruolo avranno in generale? Ve lo spieghiamo noi in pochi e brevi punti, grazie alle Faq pubblicate dal Miur sulla prova orale.
Le buste per la prova orale vengono preparate dai commissari esterni o interni?
Sarà l'intera Commissione, quindi sia i commissari interni sia i commissari esterni, a prepararle. Nelle buste vi saranno materiali utili per poter avviare il colloquio.
Quando saranno preparate le buste per la prova orale?
A quanto pare, questa "preparazione" delle buste ci sarà in un giorno preciso, un’apposita sessione di lavoro che coinvolge l'intera commissione (interna ed esterna). Non si sa ancora se questa giornata sarà fissata prima delle prove scritte, o subito dopo. Ciò che è sicuro, è che i commissari esterni dovranno prendere parte ad essa, quindi la commissione dovrà essere stata ufficialmente nominata. Questo succede di norma tra fine maggio e i primi di giugno.
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Come fanno i commissari esterni ed interni a scegliere le buste?
Durante la sessione di lavoro, i commissari interni ed esterni proporranno dei materiali (testi, documenti, progetti, problemi) da inserire all'interno delle buste. Ma la scelta non può essere casuale o limitata agli interessi dei singoli professori: sarà effettuata invece tenendo conto della specificità dell’indirizzo e del programma effettivamente svolto in classe. Come faranno? Semplice, dovranno attenersi alle indicazioni fornite dal Consiglio di Classe nel documento del 15 maggio, una specie di "riassunto" che elenca tutto ciò che è stato fatto dalla classe fino a quel momento, dalle diverse materie all'alternanza scuola lavoro, fino alle attività di Cittadinanza e costituzione.
Cosa ci sarà dentro le buste dell'orale?
Fino ad adesso, parlando delle buste, si è sempre parlato genericamente di "testi, documenti, progetti, problemi" riguardo ai contenuti. Ma il Miur, nelle Fq recentemente pubblicate, ha dato qualche indizio in più su ciò che si troverà dentro le famigerate buste. Secondo quanto scrive il Ministero, "Ci saranno materiali che forniranno uno spunto per l’avvio del colloquio. Un testo poetico o in prosa, un quadro, una fotografia, un’immagine tratta da libri, un articolo di giornale, una tabella con dei dati da commentare, un grafico, uno spunto progettuale, una situazione problematica da affrontare", per esempio.
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Ci saranno esempi e simulazioni della prova orale?
Non vi preoccupate, comunque. Se queste informazioni vi sembrano ancora poco pratiche, sappiate che il Ministero pubblicherà simulazioni dell'orale, con materiali simili a quelli che potrebbero essere proposti dalle singole commissioni durante gli esami.
Ci saranno sempre tre buste tra cui scegliere?
Sì, ogni studente, sedendosi davanti alla commissione, si troverà davanti tre buste estratte a sorte, tra le quali ne sceglierà una. Quindi, anche l'ultimo a sostenere l'esame potrà scegliere tra tre opzioni. Questo perché i commissari prepareranno un numero di buste pari al numero dei candidati, più due, proprio per dare a tutti le medesime possibilità.
Può capitare la stessa busta o lo stesso argomento a più studenti?
Di sicuro, non è possibile che la stessa busta sia proposta a più studenti, o che più buste contengano lo stesso documento. Su questo, la circolare del Miur è chiara: "Le modalità di sorteggio saranno previste in modo da evitare la riproposizione degli stessi materiali a diversi candidati". Questo però non vuol dire che la commissione non possa proporre argomenti simili, trattandoli però da altri punti di vista, usando materiali diversi.
Che domande possono fare i commissari esterni all'orale?
Secondo quanto stabilisce il Miur nell'apposita circolare, "La commissione cura
l'equilibrata articolazione e durata delle fasi del colloquio e il coinvolgimento delle diverse
discipline, evitando però una rigida distinzione tra le stesse". In pratica, le domande della commissione dovranno assicurare uguale spazio per tutte le discipline, ma il tipo di quesiti dovrà essere di stampo multidisciplinare e poco nozionistico. "Affinché tale coinvolgimento sia
quanto più possibile ampio - continua la circolare - i commissari interni ed esterni conducono l'esame in tutte le discipline per le quali hanno titolo secondo la normativa vigente, anche relativamente alla discussione degli elaborati relativi alle prove scritte". Quindi, se ad esempio il commissario esterno di Italiano è abilitato anche all'insegnamento delle lingue classiche, potrà esporre domande o spunti anche in latino e greco, eventualmente riferendosi anche al commento e alla correzione della seconda prova scritta, e viceversa.
Quanto contano le buste nella valutazione del colloquio orale?
Le buste, così come avveniva con la tesina, non attribuiscono di per sé un punteggio al candidato. Lo stesso vale per la relazione sull'alternanza scuola lavoro e l'esposizione delle attività su Cittadinanza e costituzione. Il voto per la prova orale é complessivo. La commissione dispone di venti punti complessivi, e procede all'attribuzione del punteggio nello stesso giorno del colloquio in maniera collettiva. In parole povere, il punteggio deve essere assegnato con l'accordo dell'intera commissione, compreso il presidente, secondo i criteri stabiliti in precedenza.