Giulia.Onofri
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La prova orale rappresenta l’ultima salita prima dell’arrivo al traguardo, la tappa finale prima della conclusione dell’Esame di Stato.
Anche il colloquio comunque non è stato risparmiato dalle riforme che hanno attraversato e trasformato la nuova maturità 2019 dato che si tratterà di una prova strutturata in modo ben diverso rispetto agli anni scorsi. Vediamo quindi com'è cambiato l'esame orale e quali saranno invece le regole che dovranno seguire tutti i ragazzi con DSA quando affronteranno l'ultimo step della Maturità 2019, il colloquio appunto.

Maturità 2019: come si svolge la prova orale

La più grande innovazione è sicuramente da rintracciarsi nella cancellazione della tradizionale tesina e nell'introduzione del sorteggio di una tra tre buste che conterranno materiali e documenti in grado di fornire spunti su possibili percorsi interdisciplinari.
Il colloquio che avrà una durata compresa fra i 45-60 minuti e come chiarisce la nota Miur del 6 maggio 2019, per questa maturità 2019 sarà pertanto così articolato:
    Sorteggio di una busta e discussione del relativo percorso interdisciplinare che da essa si sviluppa coerentemente con il materiale proposto (testi, documenti, problemi): “A tal fine, la commissione propone al candidato di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi per verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera ”;
    • Esposizione dell’esperienza di alternanza scuola-lavoro attraverso un elaborato multimediale (preferibilmente in power point) che sappia evidenziare le competenze acquisite: “Nell’ambito del colloquio il candidato espone, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale, l’esperienza svolta relativamente ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”;
    • Domande su nozioni di ‘Cittadinanza e Costituzione’ attinenti al programma svolto;
    Discussione delle due prove scritte svolte.

Orale Maturità 2019: uno sguardo alle buste

Il numero delle buste ricordiamo che è pari al numero degli studenti aumentato di due unità per garantire le stesse opportunità di sorteggio anche all’ultimo candidato e il contenuto di ognuna non sarà discordante dal programma effettivamente svolto durante l’anno scolastico.
La nota del Miur citata stabilisce inoltre che fra i documenti proposti nelle buste, non saranno compresi in alcun modo quesiti di alcun genere proprio per favorire la trasversalità di un discorso integrato e pluridisciplinare; verrà tuttavia lasciata libertà alla commissione di inserirsi con domande esterne alle buste, qualora il collegamento trasversale non sia possibile: “Il materiale non potrà essere costituito da domande o serie di domande, ma dovrà consentire al candidato, sulla base delle conoscenze e abilità acquisite nel percorso di studi, di condurre il colloquio in modo personale, attraverso l’analisi e il commento del materiale stesso. E’ chiaro, altresì, che non tutte le aree disciplinari potranno trovare una stretta attinenza al materiale proposto, per cui i commissari di tutte le discipline si inseriranno progressivamente nello svolgimento del colloquio al fine di verificare le competenze acquisite in tutti gli ambiti disciplinari”.

Maturità 2019, prova orale: no al sorteggio per alunni con disabilità e DSA

La nota del 6 maggio 2019, oltre a specificare e ordinare le modalità di svolgimento del nuovo Esame di Stato, chiarisce anche un altro punto fondamentale del colloquio, ovvero quello che coinvolge tutti gli studenti con disabilità e con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), i quali saranno esonerati dal sorteggio delle tre buste: “In particolare, per lo svolgimento del colloquio trovano applicazione, rispettivamente, l’art. 20, comma 7, e l’art. 21, comma 5, dell’ordinanza ministeriale i quali prevedono che le commissioni d’esame sottopongano ai candidati con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento i materiali di cui all’art. 19, comma 1, predisposti in coerenza con il PEI o il PDP di ciascuno. Pertanto, non trova applicazione per i candidati con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento la procedura di cui all’art. 19, comma 5, dell’O.M. n.205 del 2019”.
La “procedura” a cui fa riferimento l’articolo di legge è appunto quella che prevede il sorteggio delle buste.
Ovviamente la commissione deve considerare le situazioni specifiche di ogni studente, documentate da certificati, e quindi i relativi piani educativi personalizzati; anche nelle prove scritte dunque potrebbero essere ammessi strumenti compensativi se questi siano stati già adottati nel corso dell’anno nel PDP o essere concessi tempi di svolgimento delle prove più lunghi rispetto a quelli stabiliti.
Non sono escluse infine prove dispensative, sia per lo scritto che per l’orale, se anche il percorso didattico svolto durante l’anno sia stato di tipo differenziato.

Data pubblicazione 9 Maggio 2019, Ore 14:35
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