Concetti Chiave
- "Utopia" di Thomas More è un'opera scritta tra il 1515 e il 1516 in latino, che analizza e critica la società britannica del quindicesimo secolo attraverso una struttura dialogica.
- L'opera è composta da due parti: la prima critica le ingiustizie sociali dell'Inghilterra, mentre la seconda presenta una società ideale e utopica, priva di proprietà privata e basata sull'equità delle risorse.
- More utilizza un dialogo immaginario con Raphael Hythloday per esporre le sue idee, creando un confronto tra il mondo reale e quello ideale.
- Utopia è presentata come un'isola a mezzaluna con un clima temperato, dove la condivisione delle risorse è centrale e la proprietà privata è abolita, anticipando concetti proto comunisti.
- Nel sistema giuridico di Utopia, la giustizia è amministrata da magistrati eletti annualmente, e mentre la pena di morte è rara, la schiavitù è una punizione comune per i crimini gravi.

Indice
Le principali caratteristiche dell’opera “Utopia” di Thomas More
Il libro più noto di Thomas More (spesso conosciuto anche nella sua forma italianizzata Tommaso Moro) è “Utopia”, il cui titolo originale è “Libellus vere aureus, nec minus salutaris quam festivus de optimo rei publicae statu, deque nova insula Utopia”. Il libro è stato scritto tra il 1515 e il 1516, per essere pubblicato nel 1516. È scritto in latino, allo scopo di poter essere accessibile ad un pubblico più vasto.
Alcuni critici collocano il libro “Utopia” di Thomas More in una triade di opere, che includono anche “La nuova Atlantide” di Francis Bacon (spesso italianizzato come Francesco Bacone), che è stata pubblicata nel 1627, e “La città del sole” di Tommaso Campanella, nel 1602. Queste tre opere sono accumunate dalla descrizione di una società utopica e ideale.
Un’importante influenza per l’opera di Thomas More deriva probabilmente dal dialogo “La Repubblica” (anche nota come “Politéia”) del noto filosofo grecoPlatone, che è stata realizzata tra il 370 e il 380 a.C.
Il libro “Utopia” è scritto utilizzando la forma dialogica ma combina differenti elementi, quali: la lettera, l’autobiografia, il diario, la satira e il saggio. L’opera è costituita da due sezioni, che vanno a creare una contrapposizione tra il mondo reale, delineato nella prima parte, e il mondo ideale, presentato nella seconda parte.
Per approfondimenti sull'opera "Utopia" di Thomas More vedi anche qua
La prima parte di “Utopia” di Thomas More: la critica alla società
La prima parte del libro “Utopia” in realtà è stata scritta successivamente alla seconda parte. In questa prima sezione, Thomas More analizza la situazione sociale e politica dell’Inghilterra tra il quindicesimo e il sedicesimo secolo. L’obiettivo dell’autore non è quello di proporre un nuovo sistema filosofico, bensì quello di criticare le ingiustizie sociali e analizzare le motivazioni sottese all’allontanamento dai reali valori del Cristianesimo. Per raggiungere questi obiettivi, lo scrittore utilizza sia personaggi immaginari, sia personaggi esistenti. Nello specifico, questa prima parte si presenta come un dialogo filosofico immaginario tra Thomas More e un suo amico Raphael Hythloday (spesso italianizzato come Raffaele Itlodeo), che ha avuto la possibilità di visitare l’isola di Utopia.
La seconda parte di “Utopia” di Thomas More: la presentazione di una società ideale
La seconda parte del libro “Utopia” è a sua volta suddivisa in otto capitoli. È stata scritta per prima e, in questa sezione, Thomas More delinea un mondo ideale e utopico. Con il termine “Utopia” si intende un luogo ideale inesistente, che però potrebbe esistere. In effetti, il significato letterale del termine potrebbe essere sia “eu-topos” (cioè luogo felice) sia “ou-topos” (cioè non-luogo).
In questa seconda parte, l’amico di Thomas More, Raphael Hythloday, racconta nello specifico il proprio viaggio immaginario nell’isola di Utopia e nella sua capitale, Amaurot.
Utopia è un’isola a forma di mezzaluna e con un clima temperato. L’organizzazione sociale è basata sull’equità delle risorse e delle mansioni. Nell’isola di Utopia, non esiste la proprietà privata: le risorse in eccesso vengono condivise con chi ne ha di meno, in modo tale che tutti gli abitanti abbiano la stessa quantità di risorse. Per queste idee, l’opera di Thomas More è considerata in parte proto comunista, nel senso che presenta degli ideali precursori del comunismo successivamente teorizzato da Karl Marx e Friedrich Engels.
Presumibilmente, il concetto di abolizione della proprietà privata, che costituisce un caposaldo della società ideale immaginata da Thomas More, ha una derivazione dai valori cristiani. In effetti, molti ordini monastici del tempo si basavano sulla rinuncia ai propri beni e alla condivisione delle risorse.
Inoltre, tutti gli abitanti di Utopia lavorano, contribuiscono alla produzione di risorse e utilizzano il proprio tempo libero in maniera produttiva e a loro piacimento.
Raphael Hythloday racconta che il sistema di giustizia di Utopia si basa sulla scelta annuale, effettuata da trenta famiglie, di un magistrato, denominato Syphogrant. I Syphogrant designano un principe sulla base delle opzioni fornite dagli abitanti.
Dal punto di vista legislativo, raramente è prevista la pena di morte, tuttavia, molto spesso i criminali vengono puniti con la schiavitù. Notiamo che alcuni crimini vengono puniti duramente in Utopia, coerentemente con i valori presenti in questa società. Ad esempio, viene presentata una concezione negativa dell’ozio: nella società ideale, secondo Thomas More, le persone non oziano, bensì si rendono utili al bene comune. In effetti, gli abitanti di Utopia che si spostano da una provincia all’altra senza il permesso del principe o che non contribuiscono al lavoro, possono essere puniti con la schiavitù.
Per quanto riguarda le credenze religiose, Raphael Hythloday racconta che gli abitanti di Utopia credono nell’immortalità dell’anima e identificano la felicità nell’amore e nella ragione.
Per approfondimenti sulla vita e le opere di Thomas More vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali caratteristiche dell'opera "Utopia" di Thomas More?
- Qual è l'obiettivo della prima parte di "Utopia"?
- Come viene descritta la società ideale nella seconda parte di "Utopia"?
- Quali sono le punizioni previste nel sistema di giustizia di Utopia?
- Quali sono le credenze religiose degli abitanti di Utopia?
"Utopia" è un'opera scritta tra il 1515 e il 1516, pubblicata nel 1516, in latino per raggiungere un pubblico ampio. È parte di una triade di opere utopiche e combina elementi di dialogo, lettera, autobiografia, satira e saggio.
La prima parte critica la società britannica del XV e XVI secolo, analizzando le ingiustizie sociali e l'allontanamento dai valori cristiani, attraverso un dialogo immaginario tra Thomas More e Raphael Hythloday.
La società ideale è caratterizzata dall'equità delle risorse, l'assenza di proprietà privata, e un sistema di giustizia basato su magistrati eletti. Gli abitanti lavorano e condividono le risorse, riflettendo valori proto comunisti e cristiani.
In Utopia, la pena di morte è rara, ma la schiavitù è una punizione comune per i crimini. L'ozio è visto negativamente, e chi non contribuisce al bene comune può essere punito con la schiavitù.
Gli abitanti di Utopia credono nell'immortalità dell'anima e identificano la felicità nell'amore e nella ragione, riflettendo una concezione spirituale e razionale della vita.