Concetti Chiave
- Tommaso Moro era un umanista e politico inglese che pubblicò "Utopia" nel 1516, un'opera che critica la società europea e inglese dell'epoca.
- Il termine "Utopia" deriva dal greco e significa "luogo che non è", utilizzato per descrivere ideali irrealizzabili o progetti inattuabili.
- L'opera di Moro è un dialogo filosofico che descrive un'isola ideale dove la proprietà privata è abolita e la comunità vive in armonia.
- In Utopia, la società è organizzata con leggi semplici, un sistema di rotazione agricola, e un'attenzione alla cultura e all'istruzione.
- Gli Utopiensi sono pacifisti e religiosamente tolleranti, con magistrati eletti che formano un'aristocrazia intellettuale per guidare la comunità.
Indice
Tommaso Moro e la sua carriera
Nel 1516, uno scrittore inglese, Tommaso Moro, pubblica la sua Utopia. Thomas More era un umanista erudito e raffinato. Dedicatosi alla vita politica, divenne membro del Parlamento e ottenne incarichi via via più prestigiosi fino a divenire, nel 1529, cancelliere del regno. Nel 1532 abbandonò questa carica non condividendo la politica di Enrico VIII che pretendeva di assumere il controllo della Chiesa d'Inghilterra. Convinto del ruolo del papato nel garantire l'universalità e l'unità del cristianesimo, Moro si rifiutò di riconoscere lo scisma anglicano.
Per questo fu imprigionato e il 6 luglio 1535 venne decapitato. Nel quarto centenario della sua morte è stato canonizzato.
Il significato di Utopia
L'Utopia di Moro è una sorta di dialogo filosofico: contiene la descrizione che un navigatore-filosofo, Raffaele Itlodeo, tiene degli ordinamenti di un'isola fino ad allora sconosciuta, appunto Utopia. Il termine deriva dal greco ou ("non") e tòpos ("luogo"): significa letteralmente "luogo che non è". Da allora la parola è usata per indicare un ideale irrealizzabile o un progetto inattuabile in campo politico o sociale.
Critica alla società europea
Il dialogo è diviso in due libri. Nel primo, Moro denuncia le contraddizioni della società europea e in particolare di quella inglese. Per l'intellettuale è impossibile illuminare le scelte dei regnanti, poiché "presso i prìncipi non c'è posto per la filosofia". Le leggi sono ingiuste perché puniscono con la morte chi ruba senza preoccuparsi di rimuovere le cause. Infatti, è proprio la contraddizione tra il lusso sfrenato degli aristocratici oziosi e la profonda miseria delle plebi che incita al furto.
L'organizzazione dell'isola di Utopia
A tutto ciò Moro contrappone l'organizzazione dell'isola di Utopia, dove la proprietà privata è abolita e la terra è coltivata da tutti gli abitanti secondo un sistema di rotazione. Tutti lavorano sei ora al giorno. Il tempo libero viene utilizzato in attività intellettuali, quali conferenze e giochi educativi. Gli Utopiensi sono pacifisti e tolleranti sul piano religioso. Le leggi sono poche e semplici. I magistrati che hanno il compito di regolare la vita della comunità sono eletti e costituiscono una sorta di aristocrazia intellettuale. Il ruolo di questi magistrati esprime l'aspirazione, profondamente radicata negli umanisti, a veder riconosciuta alla cultura una funzione di direzione politica.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato del termine "Utopia" e come viene utilizzato nel contesto dell'opera di Tommaso Moro?
- Quali sono le principali critiche di Tommaso Moro alla società europea del suo tempo?
- Come è organizzata la società nell'isola di Utopia secondo Tommaso Moro?
Il termine "Utopia" deriva dal greco ou ("non") e tòpos ("luogo"), significando letteralmente "luogo che non è". Nell'opera di Tommaso Moro, Utopia rappresenta un ideale irrealizzabile o un progetto inattuabile in campo politico o sociale.
Tommaso Moro critica le contraddizioni della società europea, in particolare quella inglese, evidenziando l'impossibilità di influenzare le scelte dei regnanti e l'ingiustizia delle leggi che puniscono il furto senza affrontarne le cause, come il lusso degli aristocratici e la miseria delle plebi.
Nell'isola di Utopia, la proprietà privata è abolita, la terra è coltivata da tutti secondo un sistema di rotazione, e tutti lavorano sei ore al giorno. Il tempo libero è dedicato ad attività intellettuali. Gli Utopiensi sono pacifisti e tolleranti, con poche leggi semplici, e i magistrati eletti formano un'aristocrazia intellettuale.