simoncina
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Concetti Chiave

  • Italo Calvino nacque a Cuba nel 1923 e crebbe in Liguria in una famiglia amante della scienza; partecipò alla Resistenza e si laureò in lettere a Torino.
  • Dopo essersi distaccato dal PCI nel 1956, si dedicò alla produzione letteraria, pubblicando opere come la trilogia "I nostri antenati" e "Le fiabe italiane".
  • Visse a Parigi dal 1964 al 1980, influenzato dalla cultura francese, e pubblicò opere significative come "Le città invisibili" e "Se una notte d'inverno un viaggiatore".
  • Nell'ultimo periodo della sua vita, Calvino pubblicò saggi e raccolte di prose, tra cui "Una pietra sopra" e "Palomar", continuando a esplorare la letteratura e la società.
  • Calvino mantenne una costante ricerca di semplicità espressiva, combinando tradizione e modernità, e utilizzò tecniche narrative innovative che coinvolgevano il lettore.
In questo appunto viene descritta in modo dettagliato la biografia dello scrittore Italo Calvino. Di seguito vengono riportate informazioni riguardanti gli anni giovanili dello scrittore, la sua attività letteraria, l’ultimo periodo della sua vita e il pensiero letterario.
La vita e l'opera di Italo Calvino: un viaggio tra letteratura e società articolo

Indice

  1. Anni giovanili di Italo Calvino
  2. Attività letteraria di Italo Calvino
  3. Ultima periodo della vita di Italo calvino
  4. Pensiero letterario di Italo Calvino

Anni giovanili di Italo Calvino

Italo Calvino nacque nel 1923 nell'isola di Cuba da genitori insegnanti universitari di materie scientifiche.

Visse in Liguria a Sanremo in un clima familiare amante della scienza e dei valori laici. Durante la guerra decise di interrompere gli studi e partecipò attivamente alla Resistenza. Dopo la Liberazione si laureò in lettere a Torino e proprio lì incontrò Vittorini e Pavese. Il suo esordio narrativo fu nel 1947 in seguito alla pubblicazione de “Il sentiero dei nidi di ragno”, un’opera vicina al Neorealismo.
Per ulteriori approfondimenti sulla biografia di Italo Calvino vedi anche qua

Attività letteraria di Italo Calvino

Nel 1956, dopo i fatti di Ungheria, si distacco dal PCI e si dedicò intensamente all'attività letteraria, come scrittore (trilogia I nostri antenati del 1952-59 e Le fiabe italiane del 1956) e collaboratore della casa editrice Einaudi. Attento alla politica e alla società e soprattutto al dibattito sul ruolo degli scrittori, testimone dei problemi causati da rapidi mutamenti sociali, collaborò a varie riviste. Diresse con Vittorini Il Menabò sul quale pubblico diversi saggi, tra cui “La sfida al labirinto” del 1962. Si ricorda inoltre, in una fase successiva, l'impegno di Calvino ad un'analisi più diretta e precisa della società e del ruolo dell'intellettuale nella cosiddetta "trilogia industriale": La formica argentina del 1952, La speculazione edilizia del 1957, La nuvola di smog del 1958 e La giornata di uno scrutatore del 1963.
Grazie ad un lungo e paziente lavoro di raccolta delle fiabe popolari italiane, si orientò verso il romanzo filosofico-allegorico e pubblicò Il visconte dimezzato ('52), Il barone rampante ('56), Il cavaliere inesistente ('59), un racconto surreale come Marcovaldo ovvero le stagioni in città ('60) e racconti fantascientifici (Le cosmicomiche nel '65 e Ti con zero nel '67).
Dal 1964 al 1980 vive a Parigi, dove intrecciò stretti rapporti con la cultura francese ed è sensibile alla produzione europea, coltivando anche interessi scientifici, filosofici e antropologici. Risalgono a questo periodo romanzi come “Il castello dei destini incrociati” del 1969, Le città invisibili del 1972 e “Se una notte d'inverno un viaggiatore” del 1979 in cui emerge in modo chiaro il divertito pessimismo di Calvino rappresentato qui da figure della apocalittica e impossibile città moderna.
Per ulteriori approfondimenti sulla biografia di Italo Calvino vedi anche qua

Ultima periodo della vita di Italo calvino

Nel 1980 si trasferisce a Roma e raccoglie una serie di interventi sul dibattito letterario nel saggio Una pietra sopra, Discorsi di letteratura e società. Nel 1983 raccoglie con Palomar una serie di prose autobiografiche e un anno dopo pubblicò anche una raccolta di prose: Collezione di sabbia. Morì all’improvviso senza poterle tenere (Siena 1985) e verrà pubblicato postumo, tre anni dopo, Lezioni americane. Postumi uscirono anche “Sotto il sole giaguaro” del 1986, “Sulla fiaba” del 1988 e “Perché leggere i classici” del 1991.
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Pensiero letterario di Italo Calvino

Nonostante la continua evoluzione nella sua produzione, Calvino rimase sempre fedele all'idea della letteratura derivata dall'Illuminismo, che fondò le sue radici in una ricerca razionale laica che faceva parte di un più grande progetto di conoscenza teso ad una precisa volontà di cambiamento. In questa cornice ideale si collocano le tre fasi della sua crescita come scrittore, senza passaggi bruschi né imprevedibili.
Nella prima fase presenta una certa attitudine alla fiaba. Come si nota nella “Resistenza nel Sentiero di nidi di ragno” vista da un bambino che sogna un modo fraterno nonostante gli sia offerto solamente il comportamento violento degli adulti.
La vita e l'opera di Italo Calvino: un viaggio tra letteratura e società articolo
Allo stesso modo le narrazioni fiabesche non sono semplice fantasia perché forte è il legame con la realtà. Realtà che si fonde alla comicità. Egli affrontò più volte la crisi del presente: l'uomo alienato contemporaneo e la distinzione fra bene e male ne Il visconte dimezzato, i problemi della città moderna con il candore di Marcovaldo o l'uomo-robot che perde la sua umanità e simboleggia il fallimento di chi si accosta al mondo solo con la ragione ne Il cavaliere inesistente.
Invece nella terza fase, Calvino si concentra solamente alla scrittura intesa come abilità combinatoria come se il romanzo fosse formato dalle tessere di un enorme mosaico e le possibilità di combinazione fossero infinite.
La tendenza attuata da Calvino è chiara ed elegante con la ricerca costante di trasparenza e semplicità espressiva. Anche l'utilizzo del dialetto per adattarsi meglio alle storie raccontate non ostacola la lettura che scorre pulita e lineare in tutta la sua semplicità.
Importante è ricordare la particolare tecnica narrativa usata dall'autore nelle opere che vanno dalle Cosmicomiche a Palomar, in cui il racconto diventa oggetto di se stesso in un ottimo virtuosismo e il lettore è coinvolto in una sorta di gioco di scatole cinesi.
In conclusione, si può affermare che Italo Calvino è un esempio di grande mediazione culturale tra la tradizione e il moderno e che il motivo dell'infanzia, la comicità, la fiaba e la narrazione agile tipiche della novella italiana, si fondono senza problemi con le esigenze della migliore cultura internazionale del tempo e dei giorni nostri.
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Domande da interrogazione

  1. Quali sono stati gli anni giovanili di Italo Calvino e come hanno influenzato la sua carriera?
  2. Italo Calvino nacque nel 1923 a Cuba e crebbe in Liguria in un ambiente familiare amante della scienza e dei valori laici. Durante la guerra, partecipò alla Resistenza e, dopo la Liberazione, si laureò in lettere a Torino, dove incontrò Vittorini e Pavese. Il suo esordio narrativo avvenne nel 1947 con "Il sentiero dei nidi di ragno", vicino al Neorealismo.

  3. Come si è evoluta l'attività letteraria di Italo Calvino nel corso degli anni?
  4. Dopo essersi distaccato dal PCI nel 1956, Calvino si dedicò intensamente alla scrittura e alla collaborazione con Einaudi. Pubblicò opere come la trilogia "I nostri antenati" e "Le fiabe italiane", e si impegnò in un'analisi della società con la "trilogia industriale". Visse a Parigi dal 1964 al 1980, influenzato dalla cultura francese e europea.

  5. Quali sono le opere principali dell'ultimo periodo della vita di Italo Calvino?
  6. Nell'ultimo periodo della sua vita, Calvino pubblicò "Una pietra sopra" e "Palomar". Morì nel 1985, e postumi furono pubblicati "Lezioni americane", "Sotto il sole giaguaro", "Sulla fiaba" e "Perché leggere i classici".

  7. Qual è il pensiero letterario di Italo Calvino e come si riflette nelle sue opere?
  8. Calvino rimase fedele all'idea di una letteratura derivata dall'Illuminismo, con una ricerca razionale laica. Le sue opere mostrano una fusione tra realtà e comicità, affrontando temi come l'alienazione e la modernità. Nella terza fase, si concentrò sulla scrittura come abilità combinatoria, con una narrazione chiara e semplice.

  9. In che modo Italo Calvino ha contribuito alla mediazione culturale tra tradizione e modernità?
  10. Calvino è un esempio di mediazione culturale tra tradizione e modernità, fondendo l'infanzia, la comicità, la fiaba e la narrazione tipiche della novella italiana con le esigenze della cultura internazionale. Le sue opere, come "Le cosmicomiche" e "Palomar", coinvolgono il lettore in un gioco di scatole cinesi, dimostrando la sua abilità narrativa.

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