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Concetti Chiave

  • Eugenio Montale, nato nel 1896 a Genova, è stato una figura centrale del movimento Ermetico, noto per la sua visione pessimistica della vita e il suo plurilinguismo poetico.
  • La poetica di Montale è caratterizzata dal "male di vivere", con un focus sulla "divina indifferenza" e un'attenzione alla vita quotidiana e ai paesaggi liguri.
  • Montale e Ungaretti, sebbene entrambi influenzati dal Simbolismo, differiscono radicalmente: Montale è più critico verso le Avanguardie e utilizza il "correlativo oggettivo".
  • Le opere principali di Montale includono "Ossi di seppia", "Le Occasioni", "La bufera e altro", e "Satura", con tematiche che vanno dalla vita quotidiana alla riflessione sulla guerra e sulla morte.
  • Il poeta ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975, ed è stato Senatore a vita, riflettendo il suo impatto culturale significativo.
Questo appunto di italiano tratta sinteticamente gli elementi principali della vita, delle opere e delle caratteristiche della poetica di Eugenio Montale, che è stato uno dei principali esponenti del movimento Ermetico, assieme a Giuseppe Ungaretti. A tal proposito, vengono brevemente confrontate le poetiche dei due autori. In aggiunta anche un paragrafo dedicato alle frasi più celebri pronunciate da Eugenio Montale.
Poetica, biografia ed opere di Eugenio Montale articolo

Indice

  1. Biografia sintetica di Eugenio Montale
  2. Le peculiarità della poetica di Montale: il pessimismo e il plurilinguismo
  3. Il confronto tra la poetica di Eugenio Montale e la poetica di Giuseppe Ungaretti
  4. Breve panoramica sulle opere di Eugenio Montale
  5. Frasi, poesie e citazioni celebri di Giuseppe Ungaretti

Biografia sintetica di Eugenio Montale

Di seguito è trattato in forma di mappa concettuale Montale e la sua biografia.

  • Eugenio Montale è nato nel 1896 a Genova in una famiglia borghese.
  • Conseguì il diploma da ragioniere e non si laureò.
  • Prese lezioni di canto, senza però abbandonare la letteratura classica e dei simbolisti francesi.
  • Collaborò con varie riviste, su cui pubblicò le prime opere.
  • A Genova conobbe Anna degli Uberti, che frequentò per quasi due anni, cantandola nelle sue liriche come Annetta-Arletta.
  • Nel 1917 prese attivamente parte alla Prima Guerra Mondiale e in seguito si unì ai Gobettiani, un gruppo di intellettuali torinesi.
  • Firmò, nel 1925, il Manifesto antifascista redatto da Benedetto Croce.
  • Nel 1927 si trasferì a Firenze, dove frequentò Irma Brandeis, che cantò col nome di Clizia.
  • Nel 1948 si trasferì definitivamente a Milano, dove diresse il Corriere della Sera e dove conobbe Drusilla Tanzi, che sposò nel 1962, dopo circa vent’anni di convivenza e che morì dopo soltanto un anno di matrimonio. La donna venne ricordata col nomignolo di Mosca, nelle poesia di Xenia, una delle principali raccolte di Montale.
  • Eugenio Montale ottenne numerosi riconoscimenti in vita: tre prestigiosissime lauree honoris causa, dall'Università di Milano nel 1961, dall’Università di Cambridge nel 1967 e da La Sapienza nel 1974. Nel 1967 fu nominato Senatore a vita e nel 1975 vinse il premo Nobel per la Letteratura.
  • Morì nel 1981 a Milano e ai funerali di Stato parteciparono, tra gli altri, il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica.
Per approfondimenti sulla vita di Eugenio Montale vedi anche qua

Le peculiarità della poetica di Montale: il pessimismo e il plurilinguismo

La poetica di Eugenio Montale si basa su una concezione pessimistica e desolata della vita, riconoscibile nel titolo della sua prima raccolta, Ossi di seppia. Il titolo fa riferimento ad una poetica arida, che viene paragonata agli ossi della seppia che vengono consumati dal mare e dal sole.
Secondo Eugenio Montale, nessuna fede politica o religiosa può salvare l’uomo dal “male di vivere”, né può farlo la poesia, contrariamente al pensiero di altri poeti. Di fronte a questa condizione l’unica salvezza può essere rappresentata dalla “divina indifferenza” rispetto alla realtà. Tuttavia, il poeta si concede a volte una speranza, oscillando tra la divina indifferenza e il vano tentativo di superare questo “male”.
La prima fase della poetica di Eugenio Montale è definita “Poetica delle cose”, in riferimento alle piccole cose della vita quotidiana descritte nelle sue poesie, come il paesaggio, arido e spoglio, quale era quello ligure, fatto di scogli, sole, sospeso tra mare e monti.
Nella poetica di Montale, la donna ha un valore molto importante ed emblematico, perché rappresenta il tramite di cui il poeta aveva bisogno per compiere un percorso spirituale.
Nonostante la semplicità dei termini utilizzati e dei temi trattati, la poesia di Montale risulta di difficile interpretazione della quantità e densità delle tematiche affrontate. Questo aspetto della poetica di Montale è noto come plurilinguismo. Nonostante la presenza di questo elemento criptico, il poeta riusciva a creare un “colloquio” con il lettore.

Il confronto tra la poetica di Eugenio Montale e la poetica di Giuseppe Ungaretti

Solitamente, Eugenio Montale viene paragonato a Giuseppe Ungaretti.
In una prima, superficiale analisi, i due poeti sembrano simili, ma in realtà, se si escludono pochi aspetti, sono quasi agli antipodi. Infatti, alla base della poetica ungarettiana ci sono le Avanguardie, molte delle quali non vengono accettate da Montale, che, invece, utilizza sia il verso tradizionale (endecasillabo) sia il verso libero.
Nella Poetica dell’attimo, la parola ha un valore centrale che l’autore genovese non riconosce, ritenendola sì importante, ma priva di significato se non associata ad un oggetto. Questa soluzione “simbolica” prende il nome di correlativo oggettivo, adottato per la prima volta dal poeta di origine statunitense Thomas Stearns Eliot.
L’analogia non è presente in Montale, che comunque fece largo uso del Simbolismo, come Ungaretti, anche nei titoli delle poesie.
Un’altra differenza tra i due poeti è l’utilizzo dell’allusione, presente soltanto nella poetica di Ungaretti, mentre Montale esprimeva nelle sue opere il suo pensiero in modo preciso e completo.
Per approfondimenti sul poeta ermetico Giuseppe Ungaretti vedi anche qua
Poetica, biografia ed opere di Eugenio Montale articolo

Breve panoramica sulle opere di Eugenio Montale

Eugenio Montale ha composto quattro raccolte di liriche, delle traduzioni di poesie e prose, dei volumi di critica letteraria, degli articoli pubblicati sul Corriere della Sera e alcune raccolte di prosa (tra cui va ricordata Farfalla di Dinard, composto da brevi racconti colloquiali di fatti vissuti dall’autore).
La prima raccolta di liriche composta dall’autore è “Ossi di seppia”, pubblicata nel 1925 e costituita da 23 poesie. Il titolo stesso è una metafora che rappresenta la vita dell’uomo, logorata dalla natura, come gli ossi delle seppie portati dal mare sulla spiaggia, che vengono consumati dal sole e dal mare, inariditi e ridotti al minimo, così come la poetica semplice ed essenziale dell’autore.
Nel 1939, Montale pubblica “Le Occasioni”, poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Questa raccolta è dedicata ad Irma Brandeis (Clizia), la giovane studentessa americana che aveva frequentato a Firenze. Nella raccolta sono presenti anche altre figure femminili, raffigurate come “angeli”. La poetica diviene più filosofica: il poeta indaga le ragioni della vita e della morte, l’impossibilità di dare una spiegazione all’esistenza e allo scorrere inesorabile del tempo.
La raccolta “La bufera e altro”, pubblicata nel 1956, vede nuovamente protagoniste le donne. In quest’opera, per la prima volta emerge il tema della politica nella poesia di Montale, nel periodo fascista, durante il quale il resto della letteratura si era quasi totalmente allontanato da questa tematica. Il poeta era profondamente pessimista nei confronti della storia, pur riconoscendone il valore. La poesia perde il suo valore pedagogico e lo fa riflettere sulla guerra, nuova occasione di meditazione.
Dopo circa un decennio di inattività, nel 1971 viene pubblicata la raccolta “Satura”, in cui il poeta approfondisce la propria filosofia di vita, con quasi una sensazione di vicinanza della morte. Quest’opera comprende “Xenia”, una serie di “colloqui” con la moglie defunta, Drusilla Tanzi, soprannominata “Mosca”. Il titolo richiama Xenia, che nell'antica Grecia erano i doni fatti all'ospite, e che ora dunque costituirebbero il dono alla propria moglie.
Per approfondimenti sulle opere di Eugenio Montale vedi anche qua

Frasi, poesie e citazioni celebri di Giuseppe Ungaretti

Ecco alcune frasi, poesie e citazione celebri del poeta Eugenio Montale:
“Bisogna andare in Oriente per capire cos'è la religione. Ho inteso veramente il sentimento religioso solo laggiù; la vera sede delle religioni è l'Oriente. E, dopo tutto, il cattolicesimo è una religione orientale, che si è diffusa dovunque, ma che forse solo lo spirito di quei paesi può assimilare e accettare totalmente.”
“Tutto fa pensare che l'uomo d'oggi sia più che mai estraneo vivente tra estranei, e che l'apparente comunicazione della vita odierna − una comunicazione che non ha precedenti − avvenga non tra uomini veri ma tra i loro duplicati.”
“La vita deve essere vissuta, non pensata, perché la vita pensata nega se stessa e si mostra come un guscio vuoto. Bisogna mettere qualche cosa dentro questo guscio, non importa che cosa.”
“L'uomo d'oggi ha ereditato un sistema nervoso che non sopporta le attuali condizioni di vita. In attesa che si formi l'uomo di domani, l'uomo d'oggi reagisce alle mutate condizioni non opponendosi agli urti bensì facendo massa, massificandosi.”
Sotto l'azzurro fitto del cielo qualche uccello di mare se ne va; né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto "più in là".
Eppure resta che qualcosa è accaduto, forse un niente che è tutto.
L'uomo dell'avvenire dovrà nascere fornito di un cervello e di un sistema nervoso del tutto diversi da quelli di cui disponiamo noi, esseri ancora tradizionali, copernicani, classici.
Nei tempi più gloriosi dell'arte, gli artisti si esprimevano imitando i grandi artisti del passato, e imitando trovavano se stessi. Un capolavoro era un'imitazione mal riuscita.
L'idea di una poesia "europea musicale e colorita" era stata in Campana, oltre che istinto, un fatto di cultura; ma certo era stata accompagnata o preceduta, in lui, da una pratica ancora un po' inerte e passiva dei nuovi ismi trovati in aria. Anche il futurismo ufficiale aveva preteso, come già i novatori di fine secolo, di "rompere i vetri", di rinnovare l'aria. Campana s'era però scelto maestri più fini di quelli seguiti dai suoi provvisori iniziatori. Ripudiò d'istinto la parte più meccanica, più elencativa del liberismo di moda; andò, si può affermarlo anche con sicurezza di fatto, verso le sorgenti più certe di quel movimento, da Whitman a Rimbaud. Riportò per conto suo, nell'arte e nella vita, un fatto di stile a un fatto di coscienza e fu consapevole di rappresentare, nel suo tempo e nel suo ambiente, una voce nuova, diversa.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono gli elementi principali della biografia di Eugenio Montale?
  2. Eugenio Montale nacque nel 1896 a Genova, partecipò alla Prima Guerra Mondiale, si trasferì a Firenze e poi a Milano, dove diresse il Corriere della Sera. Fu nominato Senatore a vita e vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975. Morì nel 1981 a Milano.

  3. Quali sono le caratteristiche principali della poetica di Eugenio Montale?
  4. La poetica di Montale è caratterizzata da un pessimismo profondo e dall'uso del plurilinguismo. Egli credeva che nessuna fede potesse salvare l'uomo dal "male di vivere" e utilizzava il "correlativo oggettivo" per esprimere il suo pensiero.

  5. In che modo la poetica di Montale si differenzia da quella di Giuseppe Ungaretti?
  6. Montale e Ungaretti, pur essendo entrambi associati al movimento Ermetico, differiscono in quanto Montale non accettava le Avanguardie e utilizzava il verso tradizionale e libero, mentre Ungaretti dava un valore centrale alla parola e utilizzava l'allusione.

  7. Quali sono le opere principali di Eugenio Montale e i loro temi?
  8. Le opere principali di Montale includono "Ossi di seppia", "Le Occasioni", "La bufera e altro" e "Satura". I temi trattati spaziano dal pessimismo esistenziale, alla riflessione sulla vita e la morte, fino alla meditazione sulla guerra e la politica.

  9. Quali sono alcune delle frasi celebri di Eugenio Montale?
  10. Tra le frasi celebri di Montale vi sono riflessioni sulla religione, la comunicazione moderna, la vita vissuta e pensata, e l'evoluzione dell'uomo. Un esempio è: "La vita deve essere vissuta, non pensata, perché la vita pensata nega se stessa e si mostra come un guscio vuoto."

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