Ora legale: cos’è, quando è nata e perché si applica

L’ora legale è una convenzione dettata da uno Stato che regola l’orologio un’ora avanti rispetto all’ora solare per far si che le giornate siano più lunghe.

Ora solare e ora legale: qual è la differenza?

In Italia, come negli altri Paesi del mondo, esistono l'ora solare e l'ora legale. L'ora solare, che corrisponde al tempo regolato senza orario legale, si riferisce al passaggio del sole per il Meridiano locale. È differente in ogni paese, poiché il sole tocca i punti della terra in modo diverso e in Italia e in Europa si cambia generalmente nel corso della stagione autunnale (l'ultima domenica di ottobre). L'ora legale invece è la convenzione segnata da uno Stato che stabilisce di portare la lancetta dell'orologio un’ora avanti, a partire dal mese di marzo di ogni anno (questo soprattutto in Europa), più precisamente l'ultima domenica del mese. Poiché si tratta di una misurazione convenzionale, gli Stati, autonomamente e ciascuno singolarmente, possono decidere se utilizzare l'ora legale o meno. La scelta verte principalmente su due vantaggi legati all’utilizzo dell'ora legale: l'allungarsi delle giornate e il risparmio sull'energia elettrica.
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La storia: quando si è stabilita l’ora legale?

È certamente possibile ripercorrere la storia e la nascita dell'utilizzo dell’ora legale. In epoca antica, quando non esistevano gli orologi, i contadini, che erano la maggioranza della popolazione, regolavano la propria attività giornaliera e lavorativa sulla presenza o meno di luce solare. Infatti, si alzavano all'alba seguendo in maniera del tutto casuale l'anticipo del sorgere del sole nel corso della stagione primaverile e il ritardo nel corso della stagione autunnale.
In età contemporanea, invece, viene introdotta l'ora legale, ma fondamentalmente si continua a seguire lo spostamento dei bioritmi degli esseri umani in legame alle varie stagioni dell'anno. L'obiettivo principale con il quale si è deciso di optare per questa convenzione è quello di far fronte a esigenze di tipo economico legate agli elevati costi dell'energia elettrica.
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L’ora legale in Italia

L'adozione dell'ora legale in Italia, per esempio, è stata decisa nel corso della Grande guerra, nel 1916. La decisione è stata presa attraverso il decreto legislativo 631 del 25 maggio e rimasto in vigore fino al 1920. Nel corso degli anni Quaranta è stata sospesa, per poi essere nuovamente ripristinata nel corso della Seconda Guerra mondiale. Nonostante questa continua interruzione, attraverso la legge 503 del 1965 è stata definitivamente ripristinata per far fronte a una grave crisi energetica. Attraverso la legge 1144/1966 il Presidente della Repubblica ha ottenuto la delega per potere assumersi la responsabilità di decidere anno per anno l'inizio e la fine dell'ora legale.
Con altri decreti successivi si è stabilita come possibile inizio dell'ora legale il 28 marzo e come possibile fine di quest'ultima l'ultima domenica del mese di ottobre.
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Il caso della Spagna: una questione politica

Curioso è il caso della questione sull’ora legale della Spagna, che si trova posizionata in un fuso orario “sbagliato” rispetto a quello che geograficamente le spetterebbe. Di conseguenza, anche l’ora legale, che la Spagna adotta, è “sbagliata”. La conseguenza è che nei mesi invernali il sorgere del sole avviene molto tardi, in alcune zone addirittura dopo le 9 di mattina. E, di conseguenza, in alcune zone della spagna fa buio tardissimo, quasi verso la mezzanotte. Questo determina anche i comportamenti della popolazione spagnola, pranzi e cene in orari avanzati, inizio lento della giornata lavorativa. Ma come si spiega questa decisione? Teoricamente la Spagna, che condivide gli orari con l’Italia, dovrebbe invece trovarsi nel fuso orario di Portogallo, Irlanda e Regno Unito (e cioè un’ora indietro rispetto all’Italia). Il motivo è presto detto, negli anni Quaranta, il dittatore Francisco Franco scelse di allineare la Spagna all’orario di Berlino, per motivi sicuramente di ideologia politica. Tutt’ora, quindi, non è stata cambiata la norma e questo ha influito grandemente anche sullo stile di vita degli spagnoli.
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Fuso orario: quando cambia e come funziona

In Inghilterra e in altri paesi d’Europa, l'ora legale è impostata in modo differente rispetto all'Italia. Il fuso orario in Italia è impostato a +1 rispetto all'Inghilterra perché per calcolarlo si parte dal Meridiano di Greenwich. Questo meridiano, che attraversa la cittadina inglese, è il circolo massimo che ha per convenzione longitudine zero. A partire da questo quindi, la terra, tagliata longitudinalmente in porzione di meridiano, segna porzioni di terra e determina i diversi fusi orari dei paesi. Questo avviene in tutto il mondo in base a quello che viene chiamato l’UTC, ovvero il Tempo Coordinato Universale. A partire dall’orario di Londra quindi, ora 0, andando verso i paesi orientali si dovranno aggiungere le ore. L’Italia ci detta l’esempio, per cui se a Roma sono le 10 del mattino, a Londra sono le 9. In Cina, rispetto all’Inghilterra, sono nove ore avanti. I paesi ad occidente di Greenwich invece, segnano ore in meno. A New York si trovano cinque ore indietro rispetto a Londra, a Los Angeles otto. Questa regola convenzionale è dovuta alla rotazione terrestre e alla posizione della terra rispetto al sole, che fa sì che quest’ultimo non la illumini tutta contemporaneamente.
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