LauraMara
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Concetti Chiave

  • Il 15 marzo del 44 a.C., noto come le Idi di marzo, Giulio Cesare fu assassinato in Senato con ventitré pugnalate orchestrate dal figlio adottivo Marco Giunio Bruto e Caio Cassio.
  • Dopo la morte di Cesare, il Senato non riuscì a ristabilire la Repubblica romana, mentre Marco Antonio cercava di affermarsi come erede politico di Cesare.
  • Il testamento di Cesare, letto da Marco Antonio, designava Ottaviano come principale erede, escludendo Marco Antonio e provocando tensioni tra i due.
  • Il Secondo Triumvirato fu formato da Marco Antonio, Ottaviano e Marco Lepido per amministrare i territori romani e vendicare la morte di Cesare.
  • La rivalità tra Ottaviano e Marco Antonio culminò nella battaglia di Azio, portando alla sconfitta di Marco Antonio e al consolidamento di Ottaviano come primo Imperatore di Roma.
Il calendario romano definiva “idi” i giorni che segnavano la metà del mese. Nel 44 a.C. le Idi di marzo sono destinate a passare alla storia per un evento tragico che segnerà profondamente gli anni successivi dell’Impero Romano. Muore Giulio Cesare, assassinato in una congiura.
descrizione della vita e delle opere di Giulio Cesare

Indice

  1. Assassinio di Cesare: le Idi di marzo
  2. Dai funerali alla situazione politica: il dopo Cesare
  3. Il testamento di Cesare: il ruolo di Ottaviano
  4. Il Secondo Triumvirato: la spartizione dei territori romani e la vendetta

Assassinio di Cesare: le Idi di marzo

Giulio Cesare morì il 15 marzo (idi di marzo) del 44 a.C.

Venne assassinato in Senato con ventitré pugnalate, da un gruppo di congiurati. Gli assassini, sessanta uomini, erano capeggiati da suo figlio adottivo, Marco Giunio Bruto, e da Caio Cassio. Come sappiamo da Svetonio e Cassio Dione, Cesare era totalmente ignaro del complotto che si tramava alle sue spalle. E, con queste storiche parole si rivolse al figlio in punto di morte: “Tu quoque, Brute, fili mi!” (proprio tu, Bruto, figlio mio).
Il tragico episodio fu il momento culminante di un complotto a cui non era estraneo il Senato. Infatti, negli anni che seguirono la Guerra civile (49 a.C. - 45 a.C.) e la vittoria su Pompeo, Giulio Cesare stava concentrando su di sé sempre più poteri. Si era fatto nominare dittatore a vita e il Senato aveva percepito il pericolo per la Repubblica romana, temendo che si arrivasse ad una dittatura monarchica. L'oligarchia senatoria, quindi, era mandataria e complice del complotto che portò all’uccisione di Cesare.
Per ulteriori approfondimenti sulle Idi di marzo vedi qui

Dai funerali alla situazione politica: il dopo Cesare

L'assassinio di Cesare avrebbe dovuto comportare il ripristino della Repubblica romana, ma in realtà l'oligarchia senatoria si dimostrò incapace di controllare la situazione. Marco Antonio (un generale fedelissimo a Cesare e un suo collega nel consolato del 44 a.C.) chiese al Senato che per Cesare venissero celebrati dei funerali solenni.
Il suo atteggiamento però era ambiguo, poiché, nonostante l’amicizia che lo legava a Cesare, aveva appoggiato in Senato la concessione di amnistia ai cesaricidi. E aveva anche appoggiato la proposta di abolizione della dittatura, ma chiedeva anche che fossero confermate tutte le deliberazioni cesariane (compreso il testamento). Marco Antonio tentava in questo modo di proporsi come erede di Cesare, per fare ciò si avvicinò a Marco Emilio Lepido (ex console fedele a Cesare).
Per ulteriori approfondimenti su Giulio Cesare vedi qui

Il testamento di Cesare: il ruolo di Ottaviano

Come ci racconta Svetonio in “Vita di Cesare”, le ultime volontà di Cesare furono lette in pubblico, a casa di Marco Antonio, il 18 marzo del 44 a.C. Il documento era stato redatto sei mesi prima della morte di Giulio Cesare, e consegnato alla Grande Vergine Vestale. Presentava delle differenze rispetto ai testamenti precedenti. La lettura di questo nuovo testamento portò a diverse reazioni contrastanti: da una parte la commozione della plebe e dei suoi soldati ai quali aveva lasciato come eredità 300 sesterzi a testa. Il popolo infatti amava Cesare, era stato il loro protettore e aveva donato terre ai suoi legionari. Dall'altra, la delusione di Marco Antonio, poiché si vide escluso dall'eredità, dato che Cesare aveva lasciato tre quarti di quella restante al giovanissimo nipote diciottenne Ottaviano, mentre un quarto ad altri due nipoti. Da qui in poi nascerà quindi una rivalità tra i due uomini: Marco Antonio, il valoroso soldato escluso dall’eredità, Ottaviano, il nipote di Cesare e figlio adottivo. Tuttavia, mettono inizialmente a parte ogni rivalità e si alleano, costituendo il Secondo Triumvirato (43 a.C.- 33 a.C.), insieme al console Marco Emilio Lepido.
Per ulteriori approfondimenti sull’eredità di Cesare vedi qui
L'assassinio di Giulio Cesare e le conseguenze sull'Impero Romano articolo

Il Secondo Triumvirato: la spartizione dei territori romani e la vendetta

I tre uomini, Marco Antonio, Ottaviano e Marco Lepido, alla morte di Cesare quindi, acquisiscono le competenze sui territori romani. A Ottaviano spetta Roma e l’Occidente, a Marco Antonio l’Oriente, a Marco Lepido l’Africa. Inoltre, i tre alleati, affezionati ognuno per diversi motivi a Giulio Cesare, decisero di vendicarne la sua morte e si misero a caccia dei congiurati. Con la battaglia di Filippi del 42 a.C. sconfissero Marco Giunio Bruto e Caio Cassio in Grecia, dove si erano rifugiati a seguito dell’assassinio.
Negli anni successivi però la rivalità tra i due uomini, Marco Antonio e Ottaviano si fece sempre più evidente e con l’uscita di Marco Lepido dal Triumvirato lo scontro fu inevitabile. Si scontreranno ad Azio nel 31 a.C. in una celebre battaglia che si concluse con la sconfitta e il suicidio di Marco Antonio e di Cleopatra, sua amante.
Conquistato il potere, Ottaviano ottenne il titolo di Imperatore, il primo della nuova fase della storia romana. Con lui ebbe fine la Repubblica e iniziò l’ascesa di Roma e la storia dell’Impero (27 a.C.).
Per ulteriori approfondimenti su Antonio e Cleopatra vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'evento storico significativo associato alle Idi di marzo del 44 a.C.?
  2. Le Idi di marzo del 44 a.C. sono note per l'assassinio di Giulio Cesare, ucciso in Senato da un gruppo di congiurati guidati da Marco Giunio Bruto e Caio Cassio.

  3. Qual era l'intento degli assassini di Cesare e quale fu la reazione del Senato?
  4. Gli assassini intendevano ripristinare la Repubblica romana, temendo una dittatura monarchica sotto Cesare. Tuttavia, il Senato si dimostrò incapace di controllare la situazione politica successiva.

  5. Quali furono le conseguenze del testamento di Cesare per Marco Antonio e Ottaviano?
  6. Il testamento di Cesare lasciò la maggior parte dell'eredità a Ottaviano, escludendo Marco Antonio, il che portò a una rivalità tra i due, nonostante inizialmente si allearono nel Secondo Triumvirato.

  7. Come si sviluppò il Secondo Triumvirato e quali furono le sue azioni principali?
  8. Il Secondo Triumvirato, formato da Marco Antonio, Ottaviano e Marco Lepido, si spartì i territori romani e vendicò la morte di Cesare sconfiggendo i congiurati nella battaglia di Filippi.

  9. Quali furono le conseguenze della rivalità tra Marco Antonio e Ottaviano?
  10. La rivalità culminò nella battaglia di Azio nel 31 a.C., dove Ottaviano sconfisse Marco Antonio e Cleopatra, portando alla fine della Repubblica e all'inizio dell'Impero romano sotto Ottaviano.

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