Concetti Chiave
- Giulio Cesare fu assassinato il 15 marzo del 44 a.C., un evento noto come le Idi di marzo, causato dal malcontento tra il popolo e i senatori per la sua nomina a dittatore a vita.
- Cesare rifiutò il titolo di rex, ma accettò la dittatura a vita per riformare lo stato, aumentando il numero di senatori e includendo figure delle province per ridurre il potere dell'oligarchia tradizionale.
- L'omicidio di Cesare avvenne nella Curia Pompeia, dove fu accoltellato da ventitré pugnalate; il suo testamento designava Ottaviano come successore, lasciando trecento sesterzi ai cittadini romani.
- La morte di Cesare portò alla formazione del Secondo Triumvirato tra Ottaviano, Marco Antonio e Lepido, ma culminò in un conflitto tra Ottaviano e Marco Antonio.
- Dopo la sconfitta di Marco Antonio ad Azio nel 31 a.C., Ottaviano prese il potere, avviando l'era dell'impero romano sotto il suo nome, Augusto, e promuovendo la Pax Romana.

Indice
Le cause della sua fine: Cesare diviene dittatore
Dal rumoreggiare della folla Cesare, dopo un attimo di sospensione, capì che non era il caso di accettare il titolo di rex, tanto era inviso al popolo ed ai soldati, così rifiutò la corona per tre volte; seppur ciò, assunse la dittatura a vita, che rispetto al titolo di rex era legato dalla figura di Silla Felix.
Quindi accolse l’idea che essere dittatore a vita potesse comunque dargli poteri per riorganizzare lo Stato senza provocare eccessivi risentimenti nell’ambito della classe dirigente.
Sentiva però una profonda incertezza istituzionale che nasceva dal fatto che Cesare era perfettamente conscio che lo Stato potesse essere riformato e che doveva essere riformato sostituendo all’oligarchia tradizionale un ago della bilancia, una figura che avrebbe potuto essere un dictator, un rex, o comunque una figura ormai necessitata dai tempi, dall’esercito (dal rapporto stretto fra soldati e generale), ma ancora né Cesare, né i suoi consiglieri capivano bene come si sarebbe dovuto raffigurare istituzionalmente. Questa fu, in un certo senso, la causa della sua fine; egli assunse la dittatura e procedette ad una serie di riforme che dimostrano chiaramente la sua percezione politica della necessità di cambiamenti, ma alla fine fu assassinato da un gruppo di cospiratori, peraltro senza idee. Le riforma che Cesare progettò ed attuò come dictator prevedevano anzitutto l’aumento del numero di senatori da seicento a novecento: una riforma di stampo sillano per attaccare l’oligarchia senatoria, banalmente con i numeri, perché ampliandone dall’esterno il numero l’oligarchia tradizionale perdeva potere. Rispetto a Silla, Cesare non solo mise i suoi seguaci, cioè i generali più valorosi delle sue legioni, ma molti personaggi dalle provinciae. E fece ciò per mostrare chiaramente come il difetto principale dell’oligarchia repubblicana fosse stato quello di chiudere Roma ed il suo governo agli appoggi esterni, mentre ormai Roma avrebbe dovuto considerare il suo impero, le sue provinciae e i principali ceti che queste provinciae esprimevano. Inoltre, una volta dittatore Cesare concentrò nelle proprie mani tutti i poteri, si fece Princeps Senatus e unico responsabile nel dichiarare guerra.
Volle anche portare Cleopatra a Roma, nel 46 a.C., episodio che accese ancora di più il timore che Cesare volesse reintrodurre la monarchia a Roma.
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Assassinio di Cesare: le Idi di Marzo
Così, dato il malcontento generale, il 15 marzo del 44 a.C. Giulio Cesare cadde vittima di una congiura da parte di alcuni senatori della Repubblica. Si trovavano nella Curia Pompeia, quando il generale venne ucciso da ventitré coltellate e cadde ai piedi della statua del suo storico nemico, Pompeo, davanti ai congiurati, tra cui c’erano anche alcuni suoi fedeli come Gaio Cassio e Marco Bruto. A seguito dell’omicidio i senatori fuggirono in preda al panico e la voce della morte di Cesare pian piano si diffuse tra il popolo. Il corpo di Giulio Cesare rimase inerme alcune ore prima di essere trasportato alla Domus Publica e preparato per il funerale. I servi lo lavarono e vestirono con la toga praetexta, dopodiché venne coperto e posto tra le immagini dei suoi avi nel letto funebre. Rimase lì durante i giorni successivi mentre venne letto il suo testamento: Ottaviano era stato designato come suo successore e ogni cittadino di Roma aveva ottenuto trecento sesterzi. Il Senato si riunì per decidere le sorti di Roma e i congiurati ottennero l’amnistia. Il giorno dei funerali il corteo funebre partì dalla Domus Publica e percorse la Via Sacra fino ai Rostri nel Foro. Lì, Marco Antonio tenne il discorso funebre e raccontò al popolo il potere di Cesare, quanto egli aveva accresciuto il prestigio di Roma. Mostrò anche i pugnali con i quali egli era stato brutalmente ucciso e il popolo insorse. Il giorno dopo le ceneri del dittatore vennero raccolte e poste in un’urna d’oro che venne poi posizionata sulla sommità dell’obelisco nel Circo di Nerone sul Colle Vaticano.
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Le conseguenze della morte di Cesare
Gli ex alleati di Cesare, all’indomani della sua morte, si dividono tra i vecchi compagni del dittatore, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido. In questo clima di incertezza, tornò a Roma il figlio adottivo di Cesare, Ottaviano Augusto, che, come abbiamo visto, era stato designato come suo successore nel testamento del dittatore, i tre inizialmente strinsero un accordo, il Secondo Triumvirato. Ottaviano prese seriamente però il suo incarico di erede e promise vendetta per la morte del padre adottivo. Il Senato inizialmente però gli negò il potere, e così egli marciò con la forza su Roma e si prese il consolato. Da questo momento inizierà il lungo conflitto tra Ottaviano e Marco Antonio, che verrà poi sconfitto definitivamente dal primo ad Azio, nel 31 a.C. A seguito della sconfitta, Marco Antonio si suicidò in Egitto insieme all’amante Cleopatra, che prima era stata amante di Cesare. Da questo momento prenderà il potere Ottaviano Augusto, che darà vita al suo impero caratterizzato dalla Pax di cui egli si fece promotore.
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Domande da interrogazione
- Quali furono le cause che portarono alla fine di Giulio Cesare?
- Cosa accadde durante le Idi di Marzo?
- Quali furono le immediate conseguenze della morte di Cesare?
- Come si sviluppò la situazione politica dopo la morte di Cesare?
- Quali furono le conseguenze a lungo termine della morte di Cesare?
Giulio Cesare divenne dittatore a vita, una mossa che suscitò malcontento tra il popolo e i senatori. Nonostante avesse rifiutato il titolo di rex, la sua dittatura e le riforme attuate per riorganizzare lo Stato furono viste come una minaccia dall'oligarchia tradizionale, portando alla sua congiura e assassinio.
Il 15 marzo del 44 a.C., Giulio Cesare fu assassinato da un gruppo di senatori nella Curia Pompeia. Fu colpito da ventitré coltellate e cadde ai piedi della statua di Pompeo. Tra i congiurati c'erano anche alcuni suoi fedeli, come Gaio Cassio e Marco Bruto.
Dopo l'assassinio, il corpo di Cesare fu preparato per il funerale e il suo testamento fu letto, designando Ottaviano come successore. Il Senato concesse l'amnistia ai congiurati, ma il popolo insorse dopo il discorso funebre di Marco Antonio, che mostrò i pugnali usati per uccidere Cesare.
Gli ex alleati di Cesare, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido, si divisero. Ottaviano Augusto, figlio adottivo di Cesare, tornò a Roma e formò il Secondo Triumvirato con loro. Tuttavia, Ottaviano prese il potere con la forza e iniziò un conflitto con Marco Antonio, che culminò nella battaglia di Azio.
Dopo la sconfitta e il suicidio di Marco Antonio, Ottaviano Augusto prese il potere, inaugurando un nuovo impero caratterizzato dalla Pax Romana. Questo segnò la fine della Repubblica Romana e l'inizio dell'Impero Romano sotto il governo di Augusto.