Giulia.Onofri
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Maturità 2021: cosa succede se vengo bocciato all'esame

In queste ore si stanno svolgendo i maxi orali di Maturità 2021 che proprio dalle ore 8:30 di oggi hanno avuto inizio. La tensione e l’ansia sono molto alte fra i maturandi soprattutto fra quelli che presentano situazioni al limite della sufficienza. È opportuno sottolineare infatti che l’ammissione all’Esame di Stato non determina necessariamente la promozione poiché in ogni caso è obbligatorio ottenere almeno 60 punti, ovvero la sufficienza, per superare la prova e conseguire quindi il diploma di Maturità.
Il voto finale è il risultato tra i crediti ottenuti nel triennio (fino a 60) e i punti assegnati al maxi colloquio (fino a 40). Il massimo dei voti è dunque pari a 100 e si ottiene dalla somma di questi due fattori.
Per superare l’Esame ed essere idonei alla promozione sarà necessario ottenere quindi almeno 60/100.

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Maturità 2021: che succede se non si raggiunge almeno 60/100?

Al di sotto della soglia minima di sufficienza fissata a 60/100, la commissione può decidere di bocciare il candidato anche se il voto sfiora il 60.
Non esiste infatti un documento del MI che stabilisce l’obbligo per la commissione di dare la promozione una volta ammessi all’Esame di Maturità. E se si viene bocciati cosa succede? Come accade per qualsiasi ordinaria bocciatura, anche per l’Esame di Stato la conseguenza rimane sempre la stessa, ovvero ripetere l’anno e non solo la singola prova. Se dunque uno studente non viene ritenuto idoneo ad ottenere il diploma, dovrà ripetere per intero l’ultimo anno e ovviamente anche la Maturità successiva.

Maturità 2021: quando si può fare ricorso?

Se si ritiene ingiusta la bocciatura, è possibile intraprendere la strada del ricorso presso il Tar. Poiché si tratta di un’azione legale, è opportuno valutare bene la situazione poiché è un iter dispendioso che può avere un lieto fine solo se si è in grado di dimostrare l’ingiustizia o le irregolarità amministrative o formali presenti durante la prova o nella formulazione del giudizio finale.
A dirimere ogni dubbio è intervenuto il Tar del Lazio che in una sentenza del 2008 ha chiarito quali situazioni sono contestabili durante gli Esami, per mezzo di vie legali: “Le valutazioni sulla preparazione degli studenti sono espressione di valutazioni di natura tecnico/didattica non sindacabili nel merito, se non in caso di manifeste contraddizioni o illogicità nel procedimento. Nel caso di impugnazione di valutazioni provenienti da Commissione di maturità, non è sufficiente contestare vizi di natura formale della valutazione negativa espressa potendo questa risultare illegittima solo qualora si possa dimostrare che, a causa dei lamentati vizi della specie su riferita, la determinazione e/o il giudizio finale risultassero irrimediabilmente informati per erroneità dei presupposti, per travisamento dei fatti, per manifeste contraddizioni, per disparità di trattamento tra candidati ovvero, ancora, per illogicità manifesta”.
In sintesi, i casi in cui è possibile fare ricorso per gli Esami di Maturità sono quindi i seguenti:

    Irregolarità amministrative e/o formali
    Ingiustizia evidente nella valutazione
    Mancanza di oggettività nella valutazione rispetto agli altri candidati

Maturità 2021: quanto costa fare ricorso

In ogni caso, se si ritiene opportuno fare ricorso, l’istanza deve essere necessariamente inoltrata entro il termine tassativo di 60 giorni successivi alla pubblicazione dei risultati.
Il costo non è fisso ma variabile in base alla richiesta dell'avvocato specializzato in diritto amministrativo che se ne occupa: la media si aggira comunque tra i 3500 e i 4000 euro complessivi.

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