Assemblea costituente - Lavori

La formazione dell'Assemblea Costituente

L'Assemblea Costituente (composta da 556 membri appartenenti all'area cattolica, socialista-comunista e laica-liberale) iniziò i lavori il 25 giugno 1946. Poiché era difficile per un'assemblea così numerosa elaborare un testo, venne istituita, a partire dal 15 luglio 1946, una commissione composta da 75 membri con il compito di predisporre il progetto di Costituzione.

La struttura della Commissione e le sottocommissioni

La Commissione dei 75 si articolò in tre sottocommissioni aventi per oggetto di discussione: diritti e doveri dei cittadini, organizzazione costituzionale, diritti e doveri in campo economico e sociale.

Il dibattito in aula e l'approvazione della Costituzione

Il dibattito in aula, alla presenza di tutti i membri della Costituente, iniziò il 4 marzo 1947 e durò fino al dicembre 1947. Il Governo non partecipò mai alle sedute nel rispetto di una rigorosa separazione tra azione di governo e azione costituente. L'assemblea approvò il testo definitivo della Costituzione il 22 dicembre 1947.

La promulgazione e l'entrata in vigore della Costituzione

Cinque giorni dopo, il testo fu promulgato ed entrò in vigore il 1° gennaio 1948. Per la prima volta in Italia, la Costituzione era votata da un'assemblea democraticamente eletta dal popolo.

L'unione delle forze politiche per l'interesse collettivo

Tutto ciò fu possibile grazie alla capacità delle diverse forze politiche di superare le divisioni ideologiche in nome dell'interesse collettivo, un atteggiamento favorito dal fatto che l'assemblea lavorava indipendentemente dalle vicende politiche quotidiane, senza porsi il problema di chi nel futuro sarebbe stato danneggiato o favorito da questa o quella regola costituzionale.

Il contesto storico e l'impatto sociale della Costituzione

Nel contesto post-bellico, l'Italia si trovava di fronte alla sfida di ricostruire non solo le città distrutte, ma anche il tessuto sociale e politico del paese. L'Assemblea Costituente rappresentò un momento cruciale in questo processo, offrendo un'opportunità unica per ridefinire l'identità nazionale e i valori fondamentali della Repubblica Italiana. La Costituzione del 1948, frutto di questo sforzo collettivo, si distingue per il suo forte impegno nei confronti dei diritti umani, dell'eguaglianza e della giustizia sociale, principi che rispecchiavano le aspirazioni e le speranze di un'intera nazione desiderosa di voltare pagina dopo gli anni bui della guerra e del fascismo. Questo documento, con la sua enfasi sui diritti del lavoro, sull'istruzione e sulla salute, non solo delineò il quadro giuridico della nuova Italia ma influenzò profondamente la società italiana, promuovendo una maggiore inclusione e partecipazione civica.

La rilevanza internazionale della Costituzione italiana

La Costituzione italiana del 1948 non solo ha avuto un impatto significativo a livello nazionale, ma ha anche guadagnato riconoscimento internazionale come uno dei testi costituzionali più avanzati e umanistici del XX secolo. Le sue disposizioni innovative, in particolare quelle relative ai diritti e doveri economici e sociali, hanno ispirato legislazioni e riforme in altri paesi, contribuendo al dialogo globale sui diritti umani e sulla democrazia. Inoltre, la Costituzione italiana ha consolidato il ruolo dell'Italia nella comunità internazionale come un paese impegnato nella promozione della pace, della cooperazione e del rispetto dei diritti umani, principi che continuano a guidare la politica estera italiana fino ai giorni nostri. La sua influenza si estende oltre i confini nazionali, servendo da esempio e punto di riferimento per le nazioni che cercano di costruire società basate sul rispetto della dignità umana e sulla giustizia sociale.