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Habilis
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Concetti Chiave

  • Il Governo italiano esercita la funzione esecutiva e collabora con il Parlamento per la funzione legislativa attraverso decreti e disegni di legge.
  • Il Presidente del Consiglio coordina la politica generale del Governo, mentre i ministri gestiscono i rispettivi dicasteri con budget annuali stabiliti.
  • Il Consiglio dei ministri, organo collegiale, delibera su leggi e nomine di alti funzionari statali e include anche ministri senza portafoglio e sottosegretari.
  • La formazione del Governo avviene attraverso consultazioni del Presidente della Repubblica, che conferisce l'incarico a una persona capace di ottenere la fiducia parlamentare.
  • Il Governo risponde al Parlamento e può incorrere in responsabilità politica, civile e penale a seconda delle azioni dei suoi membri.

Il Governo costituisce il vertice dell’amministrazione statale. Ha il compito di dare attuazione alle leggi e di risolvere i molteplici problemi della società.

È titolare della funzione esecutiva, ovvero del potere di realizzare concretamente le disposizioni contenute nelle leggi. Inoltre partecipa con il Parlamento al potere legislativo e alla funzione di indirizzo politico, attraverso l’emanazione dei decreti legislativi e dei decreti legge, e sottoponendo i disegni di legge con i quali intende realizzare il proprio programma.

  • I decreti legislativi sono norme emanate dal Governo su delega del Parlamento mediante un’apposita legge delega che indica i criteri da seguire.
  • I decreti legge sono norme emanate dal Governo in casi di urgenza, e devono essere convertiti in legge dalle Camere entro 60 giorni dalla pubblicazione.
  • I disegni di legge sono le proposte di legge sottoposte dal Governo al Parlamento.
Composizione e poteri

Il Governo è un organo composto da 3 distinti organi costituzionali, ciascuno dotato di specifiche funzioni.

  • Il Presidente del Consiglio (o Capo del Governo) dirige la politica generale del Governo e ne mantiene l’unità di indirizzo politico. Nei confronti dei ministri non ha una preminenza gerarchica, ma svolge una funzione di direzione e coordinamento: egli è responsabile della politica del Governo e la sua dimissione comporta il decadimento di tutti i ministri (crisi di Governo).
  • I ministri (o Segretari di Stato), come membri del Governo, contribuiscono collegialmente alla formazione e all’attuazione del suo programma politico. Contemporaneamente sono a capo dei singoli ministeri (o dicasteri), di struttura gerarchica piramidale e con sede in Roma. Ogni ministero dispone di ingenti somme di denaro, per sostenere le spese relative al settore di sua competenza (personale, materiali di consumo, ...). L’ammontare dei capitali riconosciuti ad ogni ministero viene determinato annualmente con la legge finanziaria, la quale prevede anche gli strumenti fiscali per riempire le casse dello Stato.
  • Il Consiglio dei ministri, formato dal Presidente del Consiglio, che lo presiede, e dai ministri, è un organo collegiale. Delibera sui disegni di legge che il Governo intende presentare al Parlamento, sui decreti legislativi, sui decreti legge, e sulle nomine di alti funzionari dello Stato (ambasciatori, prefetti, alte cariche militari, ...).
  • Del Consiglio dei ministri fanno parte anche i cosiddetti ministri senza portafoglio, che non sono titolari di un ministero ma svolgono incarichi di studio e coordinamento.
    I sottosegretari non sono riconosciuti come organo costituzionale.
    Aiutano i ministri nell’adempimento dei propri incarichi, comprese le relazioni con il Parlamento.

    Sia il Presidente del Consiglio sia i ministri prestano giuramento davanti al Presidente della Repubblica all’inizio del loro incarico (art. 93).

    Formazione del Governo

    Nell’ordinamento italiano il Governo è di forma parlamentare, ovvero riceve il potere direttamente dalle Camere, è responsabile del proprio operato di fronte ad esse e deve dimettersi quando non gode più della loro fiducia (mozione di sfiducia).

    Con le dimissioni del Governo in carica si apre la crisi di Governo.

    • Il Presidente della Repubblica avvia la procedura per la formazione di un nuovo Governo con le consultazioni: riceve gli ex titolari delle massime cariche dello Stato (presidenti del Consiglio e della Repubblica) e le delegazioni dei partiti, di solito composte dai rispettivi segretari o capigruppo.
    • In questa fase il Presidente della Repubblica conferisce l’incarico di formare il nuovo Governo ad una persona che a suo giudizio può ottenere il consenso della maggioranza parlamentare.
    • L’incaricato, dopo aver accettato con riserva, consulta le forze politiche con cui intende formare il Governo. Se il suo progetto gode del consenso della maggioranza parlamentare conferma senza condizioni la propria nomina a Presidente del Consiglio, e presta giuramento dinanzi al Capo dello Stato.
    • A quest’ultimo poi sottopone la lista dei ministri che intende nominare, i quali dovranno a loro volta prestare giuramento.
    • Durante la prima riunione del nuovo Consiglio dei ministri vengono designati i sottosegretari ai vari ministeri.
    Entro 10 giorni dalla sua nomina il nuovo Governo deve presentarsi alle Camere per ottenerne la fiducia (art. 94). Il nuovo Presidente del Consiglio illustra il programma del Governo, il quale viene poi dibattuto dall’Assemblea. Quindi si procede alla votazione: se il nuovo Governo ottiene il consenso del Parlamento entra pienamente in vigore, in caso contrario deve dimettersi. Il Presidente della Repubblica prosegue le consultazioni finché un Governo non ottiene il consenso del Parlamento.
    Se però in Parlamento non esiste una maggioranza tale da sostenere un qualsiasi Governo, il Capo dello Stato è costretto a sciogliere le Camere, anticipando l’elezione di una nuova Assemblea.
    Se il Parlamento esprime voto contrario ad una proposta di legge del Governo, questo non è obbligato a dimettersi, a meno che non sia il Governo stesso ad attribuire particolare importanza alla legge respinta. Spesso è proprio il Governo a richiedere l’approvazione del Parlamento (questione di legge) circa provvedimenti che teme non condivisi.

    La crisi di Governo si differenzia dal rimpasto ministeriale, che consiste nella sostituzione di uno o più ministri senza che con ciò sia messo in discussione il rapporto tra Governo e Parlamento.

    Responsabilità

    Nell’esercizio delle loro funzioni il Presidente del Consiglio e i ministri possono incorrere in diversi tipi di responsabilità.

    • Responsabilità politica: si realizza nei confronti del Parlamento e può sfociare in una mozione di sfiducia.
    • Responsabilità civile: se i membri del Governo producono danni a privati o allo Stato nell’adempimento del proprio incarico sono tenuti al risarcimento. Il giudizio del caso spetta alla Magistratura ordinaria.
    • Responsabilità penale: incorre se un membro del Governo commette un reato. Il giudizio spetta, anche in questo caso, alla Magistratura ordinaria, previa autorizzazione della Camera a cui il ministro appartiene (se il ministro in questione non è un parlamentare l’autorizzazione è votata in Senato).

    Domande da interrogazione

    1. Qual è il ruolo principale del Governo nell'amministrazione statale?
    2. Il Governo costituisce il vertice dell’amministrazione statale, con il compito di attuare le leggi e risolvere i problemi della società, esercitando la funzione esecutiva.

    3. Come si compone il Governo e quali sono le sue funzioni principali?
    4. Il Governo è composto dal Presidente del Consiglio, dai ministri e dal Consiglio dei ministri, ognuno con specifiche funzioni, come dirigere la politica generale e coordinare l'attuazione del programma politico.

    5. Qual è la procedura per la formazione di un nuovo Governo in Italia?
    6. La formazione di un nuovo Governo avviene tramite consultazioni avviate dal Presidente della Repubblica, che conferisce l'incarico a una persona in grado di ottenere il consenso della maggioranza parlamentare.

    7. Quali sono i tipi di responsabilità a cui possono andare incontro i membri del Governo?
    8. I membri del Governo possono incorrere in responsabilità politica, civile e penale, con conseguenze che vanno dalla mozione di sfiducia al risarcimento danni e al giudizio penale.

    9. Cosa accade se il Parlamento non approva una proposta di legge del Governo?
    10. Se il Parlamento respinge una proposta di legge del Governo, quest'ultimo non è obbligato a dimettersi, a meno che non attribuisca particolare importanza alla legge respinta.

    Domande e risposte

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