Marcello G.
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Iscritto il 9 Maggio 2016
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Videogiochi, fumetti, libri, serie tv, giochi in scatola, di carte e di ruolo: sono le passioni dei più giovani che, nel 79% dei casi, ne condividono almeno una con i genitori. Ma quali sono le abitudini, i gusti e le modalità di fruizione delle generazioni Zeta e Alpha?
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Per la Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole torna al centro della discussione lo stato di salute dei nostri istituti. I crolli si moltiplicano. Tra edifici vecchi, certificati di agibilità o di prevenzioni incendi assenti, inadeguatezza rispetto a rischi sismici
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La Generazione Z ama e usa frequentemente termini di derivazione anglosassone. Tuttavia sui temi ambientali si riscopre tradizionalista. Anche perché spesso il significato delle parole straniere, abusate dal dibattito pubblico, è oscuro
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Entra nel vivo la stagione degli acquisti natalizi, che inizia simbolicamente con il Black Friday di fine novembre. Ma c’è una fetta della potenziale clientela che, più di altre, potrebbe rinnovare il guardaroba o la propria dotazione tecnologica in maniera alternativa: è la Generazione Z
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La maggior parte degli studenti universitari ammette di accusare una qualche forma di pressione sociale legata al proprio percorso verso la laurea. La causa di tanta pressione? Per 6 su 10 sono le aspettative della famiglia. In tanti accusano gli organi di informazione di incensare modelli lontani dal quotidiano
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Ultracinquantenni e soprattutto di sesso maschile: questo l’identikit dei professori universitari, tra i più “attempati” in Europa. Per i giovani e per le donne, quello dell’insegnamento nei nostri atenei è ancora un mondo poco accessibile, nonostante un ampliamento di più del 6% delle cattedre negli ultimi 10 anni.
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Università e ricerca, l’Italia investe meno delle altre big d’Europa: il resto lo pagano le famiglie
Il nostro Paese è fanalino di coda europeo per risorse pubbliche destinate all’istruzione, anche a livello terziario. Nel 2019 il rapporto tra il PIL e gli investimenti nel settore universitario era pari allo 0,90%. Laddove i principali Paesi dell’UE sono tutti al di sopra dell’un per cento. Il contributo dei privati ha però percentuali ben al di sopra di quanto si registra tra i nostri “vicini di casa”
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Studiare Ingegneria può levare il sonno, chi si iscrive a Medicina sia pronto a dire addio alla vita sociale. Sono solo luoghi comuni tra universitari? Non proprio: un’elaborazione di Skuola.net su dati AlmaLaurea mette a confronto l’esperienza dei neolaureati nei vari gruppi disciplinari. Quali ex studenti hanno avuto voti più bassi? E dove si registrano più fuori corso? Ebbene, spesso la leggenda trova riscontro nella realtà
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Gli atenei online stanno contribuendo in maniera significativa a far aumentare il numero dei laureati: ormai il 10% consegue il titolo in una telematica. Ciò è dovuto a un’offerta formativa ampliata e raddoppiata in una decina di anni e ad un sistema che ben si adatta alle esigenze degli “over”
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Solo in altri quattro paesi europei i giovani lasciano la casa dei genitori più tardi che in Italia. Nel nostro Paese si “cresce” tardi soprattutto al Sud, spesso per via di percorsi di studio lunghi e di una stabilità lavorativa che stenta ad arrivare. Così è sempre più raro sposarsi e fare figli prima dei 35 anni
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