Marcello G.
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Iscritto il 9 Maggio 2016
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Insulti, commenti non graditi e sgradevoli, pettegolezzi, scherzi di cattivo gusto, fino alle molestie e alla violenza fisica vera e propria. Le nuove generazioni sembrano immerse in una “giungla” da cui è difficile venire fuori senza almeno qualche “graffio”. Ciò accade perché spesso la vessazione non è riconosciuta come tale
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Il 44% dei ragazzi tra i 9 e i 19 è iscritto a tre social network e li utilizza per due o tre ore al giorno. Il 73% li usa soprattutto per guardare i contenuti altrui, il 34% ha creato profili fake per controllare chi li ha bloccati o per fare nuove conoscenze senza mostrare la propria identità. Ma il dato che più deve far riflettere è che il 75% del campione ha confrontato il proprio corpo con quello degli influencer e per il 46% di loro questo ha influito sul loro comportamento alimentare
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Videogiochi, fumetti, libri, serie tv, giochi in scatola, di carte e di ruolo: sono le passioni dei più giovani che, nel 79% dei casi, ne condividono almeno una con i genitori. Ma quali sono le abitudini, i gusti e le modalità di fruizione delle generazioni Zeta e Alpha?
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Per la Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole torna al centro della discussione lo stato di salute dei nostri istituti. I crolli si moltiplicano. Tra edifici vecchi, certificati di agibilità o di prevenzioni incendi assenti, inadeguatezza rispetto a rischi sismici
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La Generazione Z ama e usa frequentemente termini di derivazione anglosassone. Tuttavia sui temi ambientali si riscopre tradizionalista. Anche perché spesso il significato delle parole straniere, abusate dal dibattito pubblico, è oscuro
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Entra nel vivo la stagione degli acquisti natalizi, che inizia simbolicamente con il Black Friday di fine novembre. Ma c’è una fetta della potenziale clientela che, più di altre, potrebbe rinnovare il guardaroba o la propria dotazione tecnologica in maniera alternativa: è la Generazione Z
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La maggior parte degli studenti universitari ammette di accusare una qualche forma di pressione sociale legata al proprio percorso verso la laurea. La causa di tanta pressione? Per 6 su 10 sono le aspettative della famiglia. In tanti accusano gli organi di informazione di incensare modelli lontani dal quotidiano
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Ultracinquantenni e soprattutto di sesso maschile: questo l’identikit dei professori universitari, tra i più “attempati” in Europa. Per i giovani e per le donne, quello dell’insegnamento nei nostri atenei è ancora un mondo poco accessibile, nonostante un ampliamento di più del 6% delle cattedre negli ultimi 10 anni.
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Università e ricerca, l’Italia investe meno delle altre big d’Europa: il resto lo pagano le famiglie
Il nostro Paese è fanalino di coda europeo per risorse pubbliche destinate all’istruzione, anche a livello terziario. Nel 2019 il rapporto tra il PIL e gli investimenti nel settore universitario era pari allo 0,90%. Laddove i principali Paesi dell’UE sono tutti al di sopra dell’un per cento. Il contributo dei privati ha però percentuali ben al di sopra di quanto si registra tra i nostri “vicini di casa”
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Studiare Ingegneria può levare il sonno, chi si iscrive a Medicina sia pronto a dire addio alla vita sociale. Sono solo luoghi comuni tra universitari? Non proprio: un’elaborazione di Skuola.net su dati AlmaLaurea mette a confronto l’esperienza dei neolaureati nei vari gruppi disciplinari. Quali ex studenti hanno avuto voti più bassi? E dove si registrano più fuori corso? Ebbene, spesso la leggenda trova riscontro nella realtà
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