Daniele
Genius
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Concetti Chiave

  • Torquato Tasso was an influential Italian poet and playwright from the 16th century, best known for his epic poem "Gerusalemme Liberata".
  • Tasso's life was marked by his mental instability, leading to periods of confinement, notably seven years in the Sant'Anna hospital.
  • His early education was at Jesuit schools in Naples, and he later studied philosophy and law at the University of Padova.
  • Tasso's works, including "Rinaldo," "Aminta," and "Gerusalemme Liberata," reflect themes of love, heroism, and internal moral conflict.
  • Despite his personal struggles, Tasso's literary contributions have left a lasting impact on Italian literature, exemplified by the emotional depth and moral complexities in his narratives.
Torquato Tasso era un poeta, drammaturgo e scrittore italiano vissuto nel Cinquecento. Egli nacque nella città campana di Sorrento nel 1544. Sua madre era toscana e di nobile origini, mentre il padre apparteneva a una famiglia sempre nobile proveniente dall'area bergamasca. Il giovane Torquato Tasso studiò a Napoli, ricevendo un'educazione gesuita. L'intellettuale italiano scrisse numerose opere molto importanti come per esempio la Gerusalemme liberata, l'Aminta, Le rime.

Indice

  1. Vita e opere di Torquato Tasso
  2. Biografia e opere di Torquato Tasso
  3. Torquato Tasso, riassunto
  4. Torquato Tasso, vita e poetica
  5. Torquato Tasso, analisi
  6. Pensiero di Tasso
    1. Torquato Tasso, spiegazione
  7. Tasso, descrizione
  8. Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso

Vita e opere di Torquato Tasso

Torquato Tasso nacque a Sorrento nel 1544.
Nel 1554, Tasso raggiunse il padre a Roma. Nel 1560 andò a Padova, città principale dell’aristotelismo in Italia, Tasso gettò le basi della sua cultura filosofica. Nella metà del Cinquecento, scrisse un poema cavalleresco, il Rinaldo, e cominciò a comporre rime d’amore per delle dame conosciute. vita e opere di Torquato TassoNel 1573 per gli ozi festosi della corte compose un dramma pastorale, l’Aminta. Tre anni dopo, compose anche un’Allegoria, con cui tentava di giustificare gli episodi amorosi. A Ferrara, non trovando l’accoglienza calorosa che si aspettava, impazzì e il duca lo fece rinchiudere nell’ospedale di Sant’Anna per 7 anni. A Sant’Anna scrisse la Gerusalemme Liberata ma fu pubblicata senza il suo assenso, in un’edizione incompiuta. Il poeta ne fu amareggiato, e scrisse un’Apologia della “Gerusalemme liberata”.
Alcune opere di Torquato Tasso:
Epistolario: Le lettere ritrovate rappresentano la straziata vicenda interiore del poeta; tuttavia, l’esperienza vissuta è sempre filtrata attraverso dignitosi moduli letterari e retorici. L’ambiente di risonanza del discorso è la corte presente come realtà culturale, estetica e morale: il solo luogo che possa assicurare gloria e immortalità.
Dietro il velo culturale di queste lettere si fa strada l’umana sofferenza del poeta, causata dalla sua condizione di perpetuo bisogno che si manifesta nelle continue suppliche.
Il Rinaldo: Tasso nel 1562 pubblicò il Rinaldo, che raccontano le gesta in giovinezza del famoso paladino. È un’opera priva di originalità, ma vi si possono trovare temi e toni che anticipano la Gerusalemme.

Biografia e opere di Torquato Tasso

Torquato Tasso nacque nel 1544 a Sorrento da Bernardo di Bergamo e una nobildonna pistoiese, Porzia de Rossi. Il padre era costretto a spostarsi spesso per la sua attività di cortigiano e militare e nel 1552 seguì il suo signore, Ferrante di Salerno, in Francia. Fino a quel momento Tasso visse con la madre e la sorella Cornelia prima a Sorrento, poi a Salerno e a Napoli, frequentando le scuole dei gesuiti, ma nel 1554 quando poté ricongiungersi al padre si dovette separare dalla madre che, a causa della sua morte nel ‘56, non avrebbe mai più rivisto.
Nel 1562 stampa un poema Rinaldo, in cui forte compare l’influenza del modello paterno che qualche anno prima aveva composto l’Amadigi. Lo scrittore iniziò in questo periodo la composizione della Gerusalemme, un poema sulla prima crociata che rimase incompiuto. Si trasferì a Padova dove studia diritto, filosofia ed eloquenza, poi viene espulso dall’università di Bologna, perché autore di alcune satire contro i docenti e gli studenti. Nel frattempo, compose le prime liriche d’amore, dedicate a Lucrezia Bendidio, dama di Eleonora d’Este, e Laura Peperara. Nel 1565 entrò a servizio del cardinale Luigi d’Este, trasferendosi a Ferrara, dove viene travolto dall’ambiente della corte. Riprese il progetto della composizione di un poema che intitolò Goffredo, ma che sarebbe diventato la Gerusalemme liberata.
Per ulteriori approfondimenti su Tasso vedi anche qua

Torquato Tasso, riassunto

Vita di Torquato Tasso:
  • 1544: Torquato Tasso nasce a Sorrento da Bernardo, intellettuale e letterato. A otto anni è costretto a lasciare la madre, che non rivede più, per seguire il padre nelle sue peregrinazioni di esiliato.
  • 1560: Tasso all'università di Padova inizia a studiare legge, filosofia ed eloquenza.
    È ossessionato dal problema dell’ortodossia religiosa e si sottopone volontariamente all'esame dell’Inquisizione, nonostante sia perfettamente in linea con la dottrina cattolica.
Cominciano le manie di persecuzione: durante un incontro con la principessa Lucrezia, pensando di essere spiato da un servitore, lo aggredisce con un coltello. In seguito a questo episodio viene rinchiuso in un convento da fugge.
Si allontana dapprima da Ferrara, poi ritorna e ha una nuova violenta manifestazione di aggressività: inveisce contro il duca mentre a corte si fanno i preparativi per un matrimonio. Viene rinchiuso sette anni nell'ospedale di Sant'Anna e trattato come un pazzo da tenere incatenato.
  • 1586: il duca permette a Tasso di lasciare l’ospedale e di trasferirsi a Mantova, dove pensa a un’ulteriore revisione della Gerusalemme. Inizia nuovamente a vagare per l’Italia.
  • 1595. Tasso muore a Roma, mentre è in corso un procedimento per incoronarlo poeta in Campidoglio.

Torquato Tasso, vita e poetica

Nasce a Sorrento nel 1544. Studia a Napoli, in seguito si trasferisce a Roma presso la corte papale per raggiungere suo padre. Intraprende gli studi universitari a Padova. Lavora per un periodo a Ferrara presso la corte degli Estensi. Fugge da San Francesco e giunge a Sorrento e si reca dalla sorella fingendo di essere un altro e le riferisce la sua morte perché vuole vedere la reazione della sorella, a questo punto rivela la sua vera identità. Torna a Sorrento dalla sorella. Rimane con lei ma per poco. Nel 1579 torna a Ferrara quando si stavano preparando le nozze, non viene accolto come sperava e va in escandescenza e viene fatto arrestare in un ospedale per 7 anni. In un primo momento è in totale segregazione poi gli viene concessa una relativa libertà minima.
Alfonso lo fa rinchiudere in questo modo perché teme che sulla corte siano gettati aspetti di eresia, teme che certi atteggiamenti siano sospettati.
Il periodo della segregazione è un periodo in cui scrive delle lettere a tutti coloro che lo conoscono. Da un lato si sente un perseguitato, dall'altra esprime una tendenza all'autopunizione. Vive degli incubi che racconta nelle lettere ed è convinto che sia un folletto che gli scompiglia tutti gli scritti e che ci sia un mago che lo perseguita con dei sortilegi. Durante gli anni della segregazione viene anche pubblicata la Gerusalemme liberata, naturalmente questo suscita la reazione del poeta che scrive un'apologia. Nel 1586 viene liberato per l'intervento del duca di Mantova, che si assume la responsabilità di accoglierlo presso la propria corte, si trasferisce a Mantova dove rimane ben poco. Durante questo periodo porta avanti il lavoro di ricomposizione della Gerusalemme liberata che verrà poi intitolata Gerusalemme conquistata. Il papa clemente 8 gli promette nel 1594 l'incoronazione poetica in campidoglio a Roma, si preparano festeggiamenti per questo ma muore prima. Muore nel 1595 nel convento dove si era trasferita.
Si tratta di una personalità complessa, contraddittoria: da un lato c'è il suo desiderio di affermarsi, ma è intriso dal fatto che non può realizzare questo sogno.
E’ un personaggio sensibile e non riesce ad adeguarsi alla realtà, realtà con la quale spesso si scontra . è attento a tutto quello che succede nel suo tempo. Percepisce lo spirito del suo tempo e lui le vive dentro di se in maniera assolutamente esagerata ed esasperata. Vive i conflitti spirituali del suo tempo dentro di se in modo esasperato e vive i dibattiti di tipo culturale e quindi questo lo porta ad esprimere atteggiamenti così contraddittori. È una sorta di genio incompreso che ha dei comportamenti insoliti strani. La contraddizione è proprio un tratto distintivo di tutta la produzione letteraria di Tasso.
Riformismo è un termine utilizzato per sottolineare la contraddittorietà degli scritti di Tasso.
Per ulteriori approfondimenti su Tasso vedi anche qua

Torquato Tasso, analisi

L’infanzia e la giovinezza "erranti": Torquato Tasso, nella sua infanzia egli visse a Salerno e poi a Napoli, dove frequentò le scuole dei gesuiti.
Nel 1554 poté ricongiungersi al padre, che fino ad allora era stato lontano, in missioni e viaggi al servizio del principe di Salerno Ferrante di Sanseverino. A Roma, due anni dopo, fu raggiunto dalla notizia della morte della madre e della confisca dei beni di famiglia. Fu così affidato dapprima ai parenti paterni, a Bergamo, e poi di nuovo al padre, con il quale visse ad Urbino e a Venezia.
I primi tentativi letterari: Tra il 1560 e il 1565, Torquato si dedicò agli studi presso l’Università di Padova e di Bologna, da cui fu espulso per aver scritto una satira sui professori, ed ebbe le sue prime esperienze amorose, che lo indussero a comporre numerose liriche d’amore, dedicate a Lucrezia Bendidio, damigella di Eleonora d’Este, e a Laura Perperara, che egli conobbe a Mantova.
L’ingresso alla corte di Ferrara e il successo letterario: Questi furono gli anni più intensi e più sereni per Tasso, che compose l’Aminta, una favola pastorale in versi rappresentata nel 1573, e cominciò la stesura del Goffredo, il poema al quale lavorerà per più di un decennio e che poi darà origine alla Gerusalemme liberata.
La reclusione e la pazzia: In questo periodo, tuttavia, egli manifestò i primi segni di quello squilibrio psicologico che lo avrebbe portato fino alla pazzia: nel 1577 un episodio piuttosto violento (il poeta lanciò un coltello contro un servitore da cui si sentiva spiato) indusse il duca Alfonso II ad allontanarlo dalla corte.
Tasso iniziò così un viaggio attraverso i luoghi più simbolici della sua infanzia.
Nel 1579 fu riammesso alla corte estense, ma ne fu ben preso allontanato di nuovo a causa di alcune violente liti con il duca, che lo fece rinchiudere nell’Ospedale di Sant’Anna, dove rimase per sette anni.
Qui, alternando momenti di disperata follia e di lucidità, Tasso scrisse molto lettere, compose e rielaborò gran parte dei suoi Dialoghi e soprattutto il suo poema, che ebbe un grande successo di pubblico e venne stampato senza il suo consenso con il titolo di Gerusalemme liberata.
Le ultime peregrinazioni e la vita a Roma presso Clemente VIII: Sotto la protezione del papa Clemente VIII, si dedicò alla stesura di numerose opere di argomento religioso, tra cui i poemetti in ottave Le lacrime di Maria e Le lacrime di Gesù Cristo, e il poema in endecasillabi sciolti Il mondo creato, ispirato ai primi capitoli della Genesi, ma soprattutto elaborò il totale rifacimento del poema.
Colpito da una grave malattia e ritiratosi nel convento di Sant’Onofrio al Gianicolo, Tasso morì nel 1595.
Tra le sue principali opere, oltre al poema che costituisce il duo capolavoro, ricordiamo:
  • - L’Aminta (1573), un dramma pastorale in cinque atti, sull’amore a lieto fine tra il pastore Aminta e la ninfa Silvia;
  • Le Lettere, circa duemila, che ci offrono un ritratto autentico e privo di ipocrisie del poeta;
  • I Dialoghi (1578 – 1595), 26 dialoghi su temi filosofici, morali, letterari o autobiografici;
  • Le Rime, circa duemila componimenti, in una grande varietà di forme e di generi, tra cui numerosi madrigali.

Pensiero di Tasso

Nel pensiero di Tasso vi sono delle forti contraddizioni: da un lato egli celebra la corte ma prova anche una segreta avversione che si manifestano nel suo agitato girovagare da una corte a un’altra.
Il Rinaldo: Nella prefazione Tasso afferma di voler imitare gli antichi e i moderni e rifiuta la molteplicità dei personaggi e azioni, concentrandosi su un unico protagonista e assumendo un tono serio e elevato in cui manca il gioco ironico tipico di Ariosto.
Le rime: La composizione delle rime abbracciò l’intera attività del poeta.
  • prima parte delle rime: rime amorose che riprendono la tradizione e soprattutto Petrarca dal punto di vista linguistico. I temi sono convenzionali e le immagini femminili tendono a confrontarsi con la natura e quest’ultima a volte assume una fisionomia femminile.
  • seconda parte delle rime: soprattutto encomiastiche, riprendono la lirica classica del greco Pindaro e del latino Orazio. In queste compaiono accenti più sofferti e autobiografici, e riflessioni sulla fugacità del tempo e sulla morte. I signori vengono visti come coloro che possono offrire rifugio, sicurezza e consolazione al poeta.
  • Liriche sacre: hanno accenti meno profondi e oscillano tra un’ornamentazione lussuosa e la riflessione sulla precarietà e vanità delle cose e sul peccato. Si collocano nella sfera etica e autobiografica.
Ultime opere: -il monte oliveto: Poema in ottave encomiastico rimasto incompiuto. Il tema principale è la fuga dal mondo e la solitudine che è vista come un rifugio in cui il poeta può trovare riposo. Riprende il tema edonistico poiché esalta l’abbandono dei sensi alla natura.
  • Le lacrime di Maria vergine – le lacrime di Gesù
  • Le sette giornate del mondo creato: Poema in endecasillabi che descrive la creazione del mondo.
Per ulteriori approfondimenti su Tasso vedi anche qua

Torquato Tasso, spiegazione

Tasso nasce a Sorrento nel 1544, da madre toscana e padre proveniente da una famiglia nobile. Quest’ultimo, Bernardo, era stato anche autore di un poema cavalleresco. Tasso, dopo avere studiato a Napoli presso i Gesuiti, si trasferisce a Roma dal padre ed in seguito alla corte di Urbino, dove regnavano i Della Rovere. Trascorre anche una piccola parte della sua vita a Venezia: qui viene influenzato dall’aria di guerra per via dei Saraceni, e scrive quindi a soli 15 anni l’inizio del poema “Gerusalemme”, che rimane però incompiuto. A Padova inizia a studiare filosofia e diritto e compone delle rime, la cui dimensione preannuncia i temi del romanticismo. Le sue rime sono dedicate a Lucrezia Bendidio, damigella di Eleonora D’Este. Oltre ad inserirsi in diverse corti, passa anche del tempo nelle accademie, centro culturale degli intellettuali. Nel 1565 viene assunto dal Cardinale Luigi D’Este e si trasferisce a Ferrara: qui viene colpito dalla bellezza della città e trascorre gli anni più sereni della sua vita. Qui viene stimolato a lavorare su un poema cavalleresco per via del fatto che Boiardo e Ariosto erano cresciuti lì; pertanto, ricomincia a lavorare sul poema interrotto “Gerusalemme”. Tasso è però costantemente insoddisfatto, e tormentato da una serie di scrupoli di carattere letterario e religioso. Nel 1575 sottopose la sua opera ad alcuni letterati e vescovi e la difese dalle loro critiche, aumentando la propria insicurezza.
È questo il periodo in cui il suo atteggiamento diventa instabile: comincia ad avere una serie di manie ed un giorno, dopo avere lanciato un coltello a un servitore, viene rinchiuso in un convento. Da qui scappa e si reca dalla sorella, ma pensando che la sorella non lo riconosca, si presenta a lei comunicandole che suo fratello è morto. Dopo avere visto il dolore della donna, si rivela e capisce che è vero affetto quello provato da lei. Dopo qualche giorno, trascorso con la sorella torna a Ferrara durante la celebrazione del terzo matrimonio del duca Alfonso II con Margherita Gonzaga. Non sentendosi calcolato, impazzisce nuovamente e viene rinchiuso nell’ospedale di Sant’Anna. Dopo un anno e mezzo di totale segregazione gli viene concessa un po’ di libertà: può studiare e ricevere visite. Comincia a inviare lettere a cortigiani e prelati per ricevere aiuto.
La curia pontificia voleva che alla morte di Alfonso la casa D’Este tornasse di sua proprietà, pertanto, essendo le opere di Tasso giudicate negativamente dalla chiesa, il Duca lo teneva in cella perché con lui alla corte di Ferrara avrebbe dato al Papa il pretesto per riprendere la casata. L’opera della Gerusalemme Liberata venne pubblicata senza il consenso di Tasso in un modo molto diverso. Nonostante il successo riscosso, l’autore si indignò e scrisse l’Apologia della Gerusalemme Liberata. Nel 1586 termina la segregazione, e dopo un breve soggiorno a Mantova si concentra nel 1593 sulla Gerusalemme, pubblicando “Gerusalemme Conquistata”.

Tasso, descrizione

Nasce nel 1544 a Sorrento da padre cortigiano. Il padre, per perseguire i suoi incarichi, abbandona la famiglia. Torquato Tasso stabilisce così un rapporto con la madre. Dieci anni dopo il padre lo richiama a sé per fargli proseguire il lavoro cortigiano. Si separa così dalla madre che non rivedrà mai più in quanto morirà a breve (1556). È in continuo viaggio e passa dalle più importanti città italiane ed estere. In quanto il padre era letterato e si cimentava nella composizione di poemi cavallereschi, anche Torquato si indirizza verso il genere cavalleresco di stampo religioso (conseguentemente al consiglio di Trento). Il primo poema è il "Rinaldo" legato a episodi sulla conquista di Gerusalemme (1562). Quest’opera gli porta fama e consenso, tanto da essere chiamato alla corte degli Estensi a Ferrara durante la metà degli anni '60. Per 10 anni trova fissa dimora e uno stipendio, prima lavorando al servizio del Card. Luigi d'Este e poi al servizio del signore Alfonso II d'Este. Trova in questo ambiente stabilità e pace psicologica dovuta alla gratificazione in un ambiente che lo soddisfa sul piano anche affettivo. Si dedica così all'attività letteraria senza travagli e con ispirazione. Le sue opere migliori sono composte in questo periodo: nei primi anni del '70 (1572) compone un dramma (messo in scena) pastorale, l'"Aminta" di ambientazione mitologica e fantastica e intanto si dedica alla composizione del suo miglior poema, riferito alla conquista del Santo Sepolcro e alle crociate. L'approvazione che ne deriva lo porta ad essere eletto storiografo di corte. A questo punto, a causa della tensione e dello sforzo emotivo, inizia il suo squilibrio mentale: da spesso in escandescenza, vede macchinazioni e persecuzioni ovunque, e inizia ad avere dubbi sulla corrispondenza della sua opera con i parametri dettati dal Concilio di Trento. Auto denunciandosi, chiede al S. Uffizio un controllo della sua opera. Il tribunale dell’inquisizione dopo una revisione trova l'opera consona ai parametri cristiani. Nonostante questo Tasso avrà sempre dei dubbi. I rapporti alla coorte degli Este si fanno sempre più tesi in quanto il Duca è contrario all'intervento politico del S. Uffizio in quanto gli esti vicini agli ambienti riformati. Nel 1576/77 contatta anche i Medici. In uno scatto d'ira accoltella un servitore della coorte d'Este accusandolo di spiarlo per ordine del duca stesso. Il duca gli concede un periodo di pausa. Il Tasso fugge dalla corte e vaga per l'Italia di corte in corte. Sul finire degli anni '70 (78-79) torna alla corte ma non riceve più le attenzioni che ricevette negli anni precedenti da parte del duca. Nuovamente da in escandescenza e il duca lo manda nel manicomio di S. Anna a Ferrara fino al 1586 dove ha comunque libertà di uscita e di svolgere le sue mansioni letterarie. Le sue comunicazioni con l'esterno sono piene di pessimismo antropologico (tipico di Lutero), di drammaticità e sono segnate dall'angoscia religiosa. A differenza di Lutero però non trova una soluzione teologica anche per il clima post concilio di Trento (concluso nel 1563). Le opere di questo periodo non hanno grande valore letterario ma sono utili per capire le inquietudini dell'artista. Muore a Roma nel 1595.
La biografia del Tasso è divisibile in 5 parti: una prima giovanile (1544-1565) di formazione, una seconda dei capolavori (1565-1575, compone in questi anni l'Aminta, Gerusalemme liberata), una terza di crisi (revisione del poema, esaurirsi della creatività), una quarta di reclusione nell'ospedale di S. Anna e l'ultima della morte in cui peregrina con inquietudine alla ricerca di una nuova sistemazione tranquilla, e di un riconoscimento umano e cortigiano oltre che poetico.
Torquato Tasso: riassunto sulla vita, la poetica e le opere articolo

Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso

La Gerusalemme liberata basa la propria struttura narrativa sui caratteri dei personaggi, tenendo conto delle interiorità, onestà e sofferenze. Questo significa che il tema che sta alla base del poema è formato dall’interiorità dei protagonisti presenti. Il poeta segue e rappresenta i loro pensieri e desideri. La dimensione della coscienza è lo spazio di una tensione tra forze e valori moralmente positivi e negativi.
È proprio in questa parte oscura dell’interiorità che si contrappone il coraggio delle battaglie. Per questo motivo gli eroi pagani hanno un sentimento doloroso e disperato che rappresenta il più cupo sfondo depressivo.
Poi il tema della stregoneria all’interno del poema ha una presenza e un’importanza eccezionali, poiché rappresenta il ricorso alla dimensione sovrannaturale.
Un'altra tematica parecchio importante è quella dell’amore, che rappresenta il reale motivo conduttore del poema, denso di significati e di contraddizioni. L’amore rappresenta anche il canale favorito seguito dalle forze oscure che dall’interno intimidiscono l’individuo allontanandolo dai doveri sociali e dai valori religiosi.
Per ulteriori approfondimenti su Tassi vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le opere principali di Torquato Tasso?
  2. Le opere principali di Torquato Tasso includono "Gerusalemme liberata", "Aminta", "Le rime" e "Rinaldo". Queste opere sono fondamentali per comprendere la sua produzione letteraria e il suo contributo alla letteratura italiana del Cinquecento.

  3. Quali eventi hanno influenzato la vita di Torquato Tasso?
  4. La vita di Torquato Tasso è stata influenzata da numerosi eventi, tra cui la morte della madre, la sua educazione gesuita, il suo soggiorno presso diverse corti italiane, e la sua reclusione nell'ospedale di Sant'Anna a causa di problemi psicologici.

  5. Come si manifesta la complessità della personalità di Tasso nelle sue opere?
  6. La complessità della personalità di Tasso si manifesta nelle sue opere attraverso temi di contraddizione, conflitti spirituali e tensioni interiori. Le sue opere riflettono il suo desiderio di affermazione e la sua sensibilità verso le problematiche del suo tempo.

  7. Qual è il significato del poema "Gerusalemme liberata"?
  8. "Gerusalemme liberata" è un poema che esplora temi di interiorità, onestà e sofferenza dei personaggi, con un focus sulla tensione tra forze morali positive e negative. Include anche elementi di stregoneria e amore, che rappresentano le forze oscure che influenzano gli individui.

  9. Quali furono le conseguenze della pubblicazione non autorizzata della "Gerusalemme liberata"?
  10. La pubblicazione non autorizzata della "Gerusalemme liberata" causò grande amarezza in Tasso, portandolo a scrivere un'Apologia per difendere la sua opera. Questo evento riflette le difficoltà che Tasso affrontò nel controllo della sua produzione letteraria.

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