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Concetti Chiave

  • Giorgio Caproni reinterprets the myth of Aeneas, setting it in the contemporary world, reflecting the horrors and despair of World War II.
  • The initial section, "Lamenti," uses sonnet-like texts to convey a hopeless situation questioning the pursuit of life in a violent world.
  • Subsequent texts depict a desublimated reality, where mythical names lose their grandeur, symbolizing a senseless and repetitive everyday life.
  • The imagery of smoke recurs, representing an undefined darkness where man moves aimlessly, leading to an inevitable encounter with death.
  • Caproni contrasts traditional metric and elaborate language with the emptied heroic essence of Aeneas, highlighting life's futility and lack of divine providence.

Indice

  1. Il Mito di Enea Rivisitato
  2. Enea: Eroe e Simbolo
  3. Lamenti e Guerra
  4. Realtà Desublimata e Dissacrata
  5. Contrasto tra Forma e Contenuto

Il Mito di Enea Rivisitato

Come altri poeti contemporanei, Giorgio Caproni riprende il mito di Enea e lo attualizza, ambientandolo nel mondo contemporaneo. Tra gli autori precedenti che hanno riutilizzato il mito di Enea si citano Pascoli e Ungaretti, che nel progetto originale di Terra promessa si era prefissato di trattare il viaggio di Enea ma alla fine si era limitato a riprendere i cori del lamento di Didone, lo stesso lamento che compare anche nel testo di Caproni.

Enea: Eroe e Simbolo

Nell’epica di Omero il personaggio di Enea non ricopriva grande importanza; tuttavia egli è l’eroe romano per eccellenza, il fondatore di Roma, di una città fondata sui valori della famiglia e della patria. Enea fugge da Troia con il padre in spalla e il figlio in braccio, simboli della famiglia: per questi suoi valori Enea è amato dagli dei e da essi viene favorito, in quanto gli consentono discendenti illustri,

Lamenti e Guerra

la prima parte dell’opera di Caproni, intitolata Lamenti, è costituita da testi simili a sonetti che comunicano una situazione senza speranza, in cui la voce narrante chiede all’altro personaggio (chiamato padre) perché si vuole avventurare nel mondo esterno, difficile e violento, nonostante la sua età avanzata. È una sezione di testi che riflettono il dramma della seconda guerra mondiale, che comunicano l’orrore e la morte di quegli anni.

poesie caproni

Realtà Desublimata e Dissacrata

I testi successivi si muovono sulla stessa scia, ma rappresentando questa volta una realtà desublimata: mancano gli ideali, ogni azione è scialba, la quotidianità vuota e ripetitiva, a riflettere una vita senza senso. Gli stessi nomi mitici, come Euridice e Proserpina, a contatto con la dura realtà della guerra perdono il loro alone di mitologia e vengono dissacrati. L’immagine del fumo ricorre spesso, a simboleggiare una oscurità indefinita che inghiotte tutto, all’interno della quale l’uomo si muove senza obiettivi e senza vedere, fino a incontrare la morte. Tutto il testo del Passaggio di Enea è immerso in un’atmosfera onirica, e ogni gesto eroico perde la propria sublimità nel momento in cui si scontra con la crudele realtà priva di senso e di provvidenzialità. Enea viene immerso nella realtà della guerra che però non promette né riscatto né lieto fine; contrariamente al mito greco in cui, dopo essere sfuggito alla distruzione di Troia, Enea fonda una nuova città, qui l’eroe si ritrova, dopo la rovina della patria, in un mondo altrettanto buio, senza protezione divina, senza predestinazione, senza speranza, con paesaggi desolati e il fumo che annebbia tutto. Se nel mito greco Enea era un eroe positivo, qui egli diventa un eroe incerto, incapace di azione, perché la realtà è troppo crudele per dare speranza di riuscita.

Contrasto tra Forma e Contenuto

Caproni riprende la metrica tradizionale e utilizza un linguaggio elaborato, mettendo in risalto specifiche parole; tuttavia, si può notare una forte spaccatura tra il contenuto e la forma: la vicenda di Enea, svuotata di ogni vena eroica e mitologica, cozza con il linguaggio aulico utilizzato. Il viaggio dell’eroe perde il suo significato e si rivela inutile, perché la realtà non è modificabile. Il punto centrale dell’opera sembra essere il passaggio della Funicolare, dove si riflette l’inutile girare a vuoto della vita, che si esaurisce poi nella morte/nebbia.

per approfondimenti vedi anche:

Caproni, Giorgio - Vita e opere

Caproni, Giorgio - Vita

Caproni, Giorgio - Biografia

Vita ed Opere di Giorgio Caproni

Caproni, Giorgio - Per lei

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'approccio di Giorgio Caproni al mito di Enea?
  2. Giorgio Caproni rivisita il mito di Enea ambientandolo nel mondo contemporaneo, seguendo l'esempio di poeti come Pascoli e Ungaretti, ma con un focus sulla desublimazione e dissacrazione della realtà.

  3. Qual è il significato simbolico di Enea nell'opera di Caproni?
  4. Enea è rappresentato come un eroe romano simbolo della famiglia e della patria, ma nel contesto di Caproni, diventa un eroe incerto, immerso in una realtà di guerra priva di speranza e protezione divina.

  5. Come viene rappresentata la guerra nell'opera di Caproni?
  6. La guerra è descritta attraverso testi simili a sonetti che comunicano disperazione e orrore, riflettendo il dramma della seconda guerra mondiale e una realtà desublimata e dissacrata.

  7. Qual è il contrasto tra forma e contenuto nell'opera di Caproni?
  8. Caproni utilizza una metrica tradizionale e un linguaggio elaborato, ma c'è una forte spaccatura tra il contenuto, che svuota Enea di eroismo, e la forma aulica, evidenziando l'inutilità del viaggio dell'eroe.

  9. Qual è il significato del "Passaggio di Enea" nell'opera di Caproni?
  10. Il "Passaggio di Enea" rappresenta un viaggio onirico e inutile, dove ogni gesto eroico perde significato di fronte a una realtà crudele e priva di senso, simboleggiata dal fumo e dalla nebbia che avvolgono tutto.

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