Concetti Chiave
- Il racconto di Dino Buzzati esplora il contrasto tra realtà e mito attraverso la città misteriosa di Anagoor, non segnata su alcuna mappa.
- La narrazione si sviluppa nel deserto del Tibesti, un luogo dove il surreale e l'indefinito si fondono, rendendo Anagoor una presenza enigmatica ma tangibile.
- I personaggi principali, il turista e la guida Magalon, incarnano la razionalità e l'irrazionalità, riflettendo le tensioni tra logica e leggenda.
- Anagoor diventa simbolo della ricerca di significato e felicità, con le sue mura che rappresentano l'aspirazione verso qualcosa di trascendente.
- Buzzati lascia aperto il dibattito tra razionalità e speranza, invitando il lettore a trovare la propria interpretazione riguardo alla felicità e all'illusione.
In questo racconto di Dino Buzzati (Belluno 1906 - Milano 1972; p. 273) un turista è condotto dalla propria guida a vedere le imponenti mura di Anagoor, misteriosa città del Tibesti africano che non è riportata su nessuna carta geografica. Che cosa rappresenta Anagoor? Qual è il segreto del viaggio per raggiungere le sue mura? E come si può farvi ingresso?
Indice
Contrapposizioni tra realtà e leggenda
Buzzati contrappone realtà e irrealtà, razionalità e leggenda, logica e speranza, costruendo intorno a questi opposti l'intreccio del racconto e il suo significato.
Descrizione dei luoghi e personaggi
Troviamo tali contrapposizioni innanzitutto nella descrizione dei luoghi: il deserto e la città. La città di Anagoor si trova nel lontano e misterioso Tibesti, e non è segnata sulle carte geografiche.
Per raggiungerla, il turista e la guida devono attraversare il deserto, un ambiente in cui prevale il senso dell'indefinito e del surreale, a causa dei miraggi che si verificano tra la concretezza materiale della sabbia e dei sassi. Ci sarebbe da sospettare che anche la città sia un'illusione, ma in realtà essa esiste, come dimostrano le sue imponenti e solide mura. La città però è muta, chiusa in se stessa, e le prove che al suo interno ci sia vita, come i sottili «fumi» che ogni tanto si levano verso il cielo, sono inconsistenti e potrebbero essere interpretate più verosimilmente come segni di incendi o della presenza di predoni.
Troviamo il gioco delle opposizioni anche nei personaggi. I due protagonisti hanno personalità e ruoli ben definiti, che si influenzano reciprocamente e che per certi versi fanno pensare alle sfere d'azione dei personaggi delle fiabe:
› il turista, voce narrante, rappresenta la logicae la razionalità, proviene dal nostro mondo ed è un estraneo nel deserto; la guida Magalon incarna l'irrazionalità della leggenda, del mito, dell'esotico.
Simbolismo di Anagoor e accampamento
Nel racconto, infine, si contrappongono due luoghi simbolici che esistono l'uno in funzione dell'altro: l'accampamento e Anagoor.
• Nell'accampamento si consuma la vita dell'uomo, una vita fatta di attesa, in cui ogni tanto si bussa alla porta della città per rinnovare la speranza che si apra.
• Anagoor, con le sue alte mura, diventa la metafora dell'aspirazione verso qualcosa capace di dare significato all'esistenza di ognuno. La città è vista come condizione di felicità, perché «il fatto che nessuno ne sia mai uscito non significa forse che vi si vive felici?». O, forse, sembra suggerire l'autore, solo come illusione, che la felicità esista.
Conclusione e riflessione finale
Anche il turista, che all'inizio del viaggio è incredulo, quasi cinico, viene irretito dal fascino della città e vi rimane per ventiquattro anni; quando decide di rinunciare e tornarsene al suo paese, gli altri gli dicono che pretende «troppo dalla vita».
Chi ha ragione? Chi si affida alla razionalità o chi continua a sperare che si aprano le porte della felicità? Buzzati non lo dice lasciando al lettore il compito di cercare una propria e personale risposta.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato simbolico di Anagoor nel racconto di Buzzati?
- Come si contrappongono realtà e leggenda nel racconto?
- Qual è il ruolo del turista e della guida nel racconto?
- Cosa simboleggia l'accampamento nel racconto?
- Qual è la riflessione finale proposta da Buzzati?
Anagoor rappresenta l'aspirazione verso qualcosa che possa dare significato all'esistenza, una condizione di felicità o forse un'illusione che tale felicità esista.
Buzzati contrappone realtà e leggenda attraverso la descrizione dei luoghi e dei personaggi, con il deserto e la città di Anagoor che incarnano l'indefinito e il surreale, e i protagonisti che rappresentano logica e irrazionalità.
Il turista rappresenta la logica e la razionalità, mentre la guida Magalon incarna l'irrazionalità della leggenda e del mito, influenzandosi reciprocamente come personaggi delle fiabe.
L'accampamento simboleggia la vita dell'uomo fatta di attesa e speranza, in contrapposizione ad Anagoor, che rappresenta l'aspirazione verso la felicità.
Buzzati lascia al lettore il compito di decidere se sia meglio affidarsi alla razionalità o continuare a sperare nell'apertura delle porte della felicità, senza fornire una risposta definitiva.