Concetti Chiave
- Le poesie Temporale, Lampo e Tuono di Giovanni Pascoli fanno parte della raccolta Myricae, caratterizzata da 156 componimenti che esplorano temi di nostalgia e natura.
- Queste liriche riflettono l'opposizione tra esterno ed interno, con immagini naturali che rappresentano la tristezza e la perdita, evocando il concetto di nido e rifugio.
- In Temporale, l'uso di colori contrastanti e analogie pascoliane esprime il doppio sentimento del poeta, mentre la struttura metrica utilizza rime e settenari per rafforzare l'effetto visivo e sonoro.
- Lampo presenta un'antitesi tra il nero del cielo e il bianco del casolare, con un climax che amplifica l'angoscia e la consapevolezza della mortalità, rappresentata dalla luce intermittente del lampo.
- Tuono si concentra sul suono e conclude con un tono più rasserenante, dove il canto della madre e il movimento della culla offrono stabilità, nonostante le figure retoriche che aggiungono mistero e tensione.

Indice
Giovanni Pascoli - Temporale, Lampo e Tuono
Le tre liriche Temporale, Lampo e Tuono sono presenti nella famosissima raccolta pascoliana Myricae.
La raccolta fu la prima scritta da Pascoli, costituita da 156 componimenti. Per questo i temi appaiono spesso ricondurre il poeta al passato, al luogo di nascita, alla dimensione del nido e della casa, agli affetti come il mancato padre e la madre con la culla. L'ambientazione è ovviamente la natura, maligna e benigna allo stesso tempo che riprende le immagini bucoliche di Virgilio e della sua arte poetica, ma anche i luoghi infernali della Divina Commedia in cui ci si aspetta sempre che il peggio stia per arrivare. Il titolo significa "un arbusto che non si eleva tanto da terra" esattamente come questo insieme di poesie: ancorate al suolo e al passato.
Queste tre poesie in particolare hanno un tema atmosferico rappresentato attraverso effetti visivi ed uditivi, che richiamano un avvenimento interiore e soggettivo: la tristezza dell'esistenza e della perdita del nido (e del padre). L’angoscia del poeta implica un’opposizione tra esterno ed interno, tra mondo e nido, una casa in cui vi è protezione, calore e salvezza. Tutte e tre le liriche ricorrono ad un’antitesi fra il nero della notte e il bianco della casa espressa anche dal canto della madre e dal moto di una culla.
Temporale: poesia
Un bubbolìo lontano...
Rosseggia l’orizzonte,
come affocato, a mare:
nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare:
tra il nero un casolare:
un’ala di gabbiano.
Parafrasi: Temporale
In lontananza un brontolio...
Nell'orizzonte si vede il mare tinto di rosso,
come se fosse infuocato dal sole al tramonto:
il monte è nero come la pece
le nuvole chiare lasciano degli stralci:
tra il nero di una casa
si intravede un'ala di gabbiano
Analisi: Temporale
La prima strofa contiene un'onomatopea ma è anche la tipica espressione del toscano parlato (dialettale). La seconda contiene una similitudine "come affogato". La terza con il termine "infuocato" rimanda all'Inferno dantesco. Il nero della pece e il colore bianco come stracci sono metafore che trasformano la poesia quasi un'opera pittorica, con il correlativo oggettivo che simboleggia proprio i colori dell'arte in relazione a quelli della vita: il nero e le nuvole chiare sono il doppio sentimento del poeta, angoscia e aspettativa.
Infine il casolare e l'ala di gabbiano sono le tipiche analogie pascoliane più che presenti nelle sue opere: siamo di fronte a due immagini che non sono legate da nessuna espressione tipo "come".
Il verso tipico di questa poesia è la rima ballata piccola BCBCCA. Inoltre ogni parola non è legata da nient'altro che il significato: la natura (monte, nuvole, cielo, mare, animale) e ognuna contiene sette sillabe, così come sette sono i versi.
Poesia: Lampo
E cielo e terra si mostrò qual era:
la terra ansante, livida, in sussulto;
il cielo ingombro, tragico, disfatto:
bianca bianca nel tacito tumulto
una casa apparì sparì d’un tratto;
come un occhio, che, largo, esterrefatto,
s’aprì si chiuse, nella notte nera.
Parafrasi: Lampo
Il cielo e la terra si mostrano per quello che erano:
la terra ansimante, ferita e angosciata;
il cielo pieno di nuvole, oscuro e diviso:
bianca invece una casa che appare e scompare velocemente nel silenzioso tumulto del cielo;
come un occhio che agitato si apre e si chiude nel buio della notte.
Analisi: Lampo
In questo caso abbiamo l'antitesi tra il nero del cielo e il bianco del casolare, come precedentemente avevano le nubi chiare del cielo e le ali del gabbiano nere. La terra assume i connotati di un essere umano (livida, ansimante) come una donna di fronte al cielo che è uomo: dunque è un'altra analogia. Il bianco non è sempre e solo positivo: spesso, e in alcune culture come quelle orientali, simboleggia la morte. Infine il climax, nuova strategia pascoliana per rendere maggiormente questo crescendo e decrescendo di Lampo: la terra 1 ansante, 2 livida, 3 in sussulto; il cielo ingombro, tragico, disfatto.
Questa è una delle ballate più corte, con sei endecasillabi e rime A BCBCCA. Il tema è sempre la morte e l'angoscia del nero, dell'abisso e del silenzio. La luce che va e torna continuamente rappresenta questa paura e presa di coscienza che nella psiche dell'autore procura molta ambivalenza e tormento. La casa torna ad essere l'unico nido, rifugio dell'uomo di fronte alla crudeltà della natura, e dell'esistenza. L'ultima parte rappresenta in maniera visiva l'immagine angosciante di un occhio che sconvolto si apre e chiude di fronte all'intermittenza della luce del lampo, e della vita. Anche qui è presente la rondine che non trova modo di tornare nella casa bianca, luogo sicuro a cui Pascoli, ma in verità il padre, non farà più ritorno.
Poesia: Tuono
E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d’arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,
e poi vanì. Soave allora un canto
s’udì di madre, e il moto di una culla.
Parafrasi: Tuono
E nella notte nera come il nulla,
all’improvviso, con il boato di una rupe
che frana, il tuono risuonò di colpo:
rimbombò, riecheggiò a tratti, rotolò nel buio,
e tacque, e poi come fa l’onda che ritorna indietro dopo essersi infranta sugli scogli,
così il rumore procurato dal tuono che
poi svanì. Allora si udì il canto
di una madre, e il movimento di una culla.
Analisi: Tuono
Ovviamente il tuono è successivo al lampo, che precede il rumore che quest'ultimo porterà. Qui infatti, al contrario delle precedenti poesie, l'attenzione è più rivolta al suono che alla vista. Però, rispetto alla precedente (Lampo) la fine di questa poesia, e di questa storia, è maggiormente rasserenante: il canto della madre e il movimento della culla garantiscono stabilità e un minimo di serenità duratura, che invece è intermittente nella composizione precedente.
Ci sono numerose figure retoriche anche in questo caso come: l'allitterazione (nera come il nulla), la sinestesia (rimbombò, rimbalzò, rotolò). La similitudine: il nero della notte con il nero del nulla. Infine la rima nulla e culla, due immagini molto distanti tra loro che conferiscono mistero e angoscia e che vengono enfatizzate dall'enjambement finale.
Per ulteriori approfondimenti su Giovanni Pascoli vedi anche qua.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale delle poesie "Temporale", "Lampo" e "Tuono" di Giovanni Pascoli?
- Come viene rappresentata la natura nelle poesie di Pascoli?
- Quali figure retoriche sono utilizzate nella poesia "Temporale"?
- Qual è l'analogia presente nella poesia "Lampo"?
- Come si conclude la poesia "Tuono" e quale sensazione trasmette?
Il tema principale delle poesie è l'atmosfera, rappresentata attraverso effetti visivi e uditivi che richiamano un avvenimento interiore e soggettivo, come la tristezza dell'esistenza e la perdita del nido familiare.
La natura è rappresentata come un elemento sia maligno che benigno, con immagini bucoliche che richiamano Virgilio e luoghi infernali della Divina Commedia, simboleggiando l'angoscia e l'aspettativa del poeta.
Nella poesia "Temporale" sono utilizzate onomatopee, similitudini, metafore e analogie, che trasformano la poesia in un'opera pittorica con colori che simboleggiano i sentimenti del poeta.
Nella poesia "Lampo", l'analogia è tra il nero del cielo e il bianco del casolare, con la terra che assume connotati umani e il cielo che rappresenta un uomo, simboleggiando la morte e l'angoscia.
La poesia "Tuono" si conclude con il canto di una madre e il movimento di una culla, trasmettendo una sensazione di stabilità e serenità duratura, in contrasto con l'intermittenza della composizione precedente.