Concetti Chiave
- La poesia "Il tuono" di Giovanni Pascoli esplora il contrasto tra il fragore spaventoso del tuono e la dolcezza protettiva della madre e del canto che calma il neonato.
- Fa parte della raccolta "Myricae" e prosegue tematicamente "Il lampo", condividendo con quest'ultima lo schema metrico e le rime.
- Si evidenziano differenze sensoriali tra le due liriche: "Il tuono" enfatizza le sensazioni uditive, mentre "Il lampo" si concentra su quelle visive.
- La struttura della poesia utilizza endecasillabi con lo schema metrico ABCBCCA e inizia con un verso isolato che introduce l'evento sonoro del tuono.
- Numerose figure retoriche arricchiscono il testo, tra cui onomatopee e allitterazioni, che evocano il rumore del tuono.
E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d'arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto,
e poi vanì. Soave allora un canto
s'udì di madre, e il moto di una culla.

E’ stata scritta dopo "Il lampo"e fa parte della raccolta di liriche molto nota con il nome di Myricae ed è inserita nell'ambito della sezione di componimenti chiamata "Tristezza".
Contrasti e simbolismi nella poesia
Il tuono rintrona nel cuore della notte, destando con il suo violento rumore un sentimento di paura e terrore tra la gente che vive nei luoghi circostanti all'evento accaduto. Ad esempio il tuono provoca il pianto di un neonato che per essere calmato viene cullato dalla sua mamma. Un contrasto evidente inoltre è riscontrabile nel mettere a confronto la culla del neonato che simboleggia la vita e il fragoroso e minaccioso rumore della culla che tende a simboleggiare qualcosa di spaventoso, di terribile e di minaccioso. La presenza però della madre e della culla tendono a simboleggiare l'innocenza, la protezione da un evento naturale così terribile e violento.
E' come se questa poesia sia il proseguimento vero e proprio dell'altra lirica poetica intitolata "Il lampo"; ciò ce lo fa capire la ripresa de Il tuono con queste parole: " nella notte nera". La struttura metrica della lirica così come anche lo schema delle rime sono identici a quello utilizzato ne "Il lampo".
Una differenza tra le due liriche si riscontra nel fatto che ne "Il tuono" prevalgono le sensazioni uditive, mentre ne "Il lampo" prevalgono nettamente quelle visive.
La lirica è stata composta in endecasillabi, con ripresa costituita da un solo verso, il primo, secondo lo schema ABCBCCA.
Il poeta identifica nel temporale la manifestazione più significativa del male universale che tiene asserragliata l’umanità. In chiusura, la presenza di un motivo pascoliano: l’immagine consolatoria della madre e della culla, simbolo di sicura protezione e di originaria innocenza come già accennato in precedenza.
Struttura e figure retoriche
La poesia si apre con un verso isolato, introdotto dalla congiunzione e, il secondo verso dà inizio a una descrizione sonora dell’improvviso scoppio del tuono. La lirica si chiude con l’immaginazione dolcissima di un canto materno.
Tra le altre figure retoriche sono presenti ad esempio tantissime onomatopee e allitterazioni come per esempio l'utilizzo ripetitivo della lettera r. (ceh serve per rievocare il fragore del tuono)
per approfondimenti, vedi anche:
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della poesia "Il tuono"?
- Come si collega "Il tuono" alla poesia "Il lampo"?
- Quali figure retoriche sono utilizzate nella poesia?
- Qual è il significato simbolico della madre e della culla nella poesia?
Il tema principale è il contrasto tra il fragore minaccioso del tuono e la dolcezza protettiva della madre che culla il neonato, simboleggiando la vita e l'innocenza.
"Il tuono" è considerato un proseguimento de "Il lampo", con una struttura metrica e uno schema di rime identici, ma con una prevalenza di sensazioni uditive rispetto a quelle visive de "Il lampo".
La poesia utilizza onomatopee e allitterazioni, come la ripetizione della lettera "r", per evocare il fragore del tuono e creare un effetto sonoro.
La madre e la culla simboleggiano la protezione e l'innocenza, offrendo un'immagine consolatoria di sicurezza di fronte al male universale rappresentato dal temporale.