Concetti Chiave
- Il componimento "San Martino" di Giosuè Carducci descrive un paesaggio autunnale della Maremma, ricco di sensazioni visive, uditive e olfattive, che trasportano il lettore nella scena.
- La poesia è caratterizzata da una contrapposizione tra la malinconia del paesaggio naturale, con nebbia e pioggia, e la vivacità del borgo in festa per la vendemmia.
- Carducci utilizza un linguaggio semplice e diretto, con un uso predominante di tempi verbali al presente, gerundio e infinito, che conferiscono un senso di immobilità e immediatezza.
- Le figure retoriche, come allitterazione, anastrofe e sinestesia, arricchiscono il testo e ne accentuano la musicalità, mentre il simbolismo degli uccelli neri suggerisce la fugacità della vita.
- La struttura metrica anacreontica delle quartine di settenari, con uno schema rimico specifico, contribuisce al ritmo incalzante e melodioso del componimento.

Indice
Testo della poesia San Martino, Giosuè Carducci
La nebbia a gl'irti colli
Piovigginando sale,
E sotto il maestrale
Urla e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Sta il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stormi d'uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.
Parafrasi del testo di San Martino
La nebbia sale, lasciando una pioggia lieve, verso i colli ricolmi di alberi spogli, mentre il mare è in tempesta, pieno di onde e di schiuma, a causa del Maestrale.
Ma nelle vie del paese c’è festa e fermenta il mosto nei tini, diffondendo un odore aspro di vino, che rallegra gli animi degli abitanti. Sulla brace accesa e scoppiettante gira lo spiedo mentre il cacciatore sta fermo sulla soglia di casa a guardare tra le nuvole rosse al tramonto, uno stormo di uccelli neri che, come i pensieri vagabondi (che vagano nella mente), si allontanano verso la notte.
per un ulteriore approfondimento su come svolgere la parafrasi vedi anche qua
San Martino Giosuè Carducci
Il componimento San Martino è contenuto nel terzo libro della raccolta poetica di Carducci intitolata Rime Nuove. In quest’opera sono presenti alcuni termini identici a quelli presenti in un componimento scritto da Ippolito Nievo nel 1858, per questo motivo molti studiosi hanno ritenuto che l’autore si sia ispirato al suo collega poeta. Questo componimento è quasi senza dubbio il più noto di Giosuè Carducci, sappiamo con assoluta certezza il momento in cui la poesia è stata scritta, questo perché in calce al manoscritto autografo troviamo la data e l’ora, precisamente l’8 dicembre 1883 e finita alle ore 3 pomeridiane. Questo componimento riporta un vero e proprio ritratto del paesaggio della maremma, luogo natio del poeta, qui attraverso la descrizione delle sensazioni dell’autore dovute a ciò che vede, ciò che sente e ai profumi tipici del luogo possiamo immedesimarci direttamente in quell’ambiente, come se fossimo anche noi con lui.
per un ulteriore approfondimento sul verismo vedi anche qua
Analisi del testo San Martino
Riguardo all’analisi tematica, in questa poesia di Giosuè Carducci possiamo trovare alcune delle tematiche ricorrenti delle sue opere: prima tra tutte quella del paesaggio, quello descritto dal poeta è un paesaggio che presenta una nota di malinconia, caratterizzata dalla nebbia, dalla pioggia e dal maestrale, a questa malinconia però si contrappone il paese in festa introdotta dal “Ma” nella seconda quartina. Il secondo tema è quello per cui si descrive uno scenario domestico e familiare, più intimo e raccolto rispetto alla vastità del paesaggio naturale. Importante sottolineare il simbolismo legato allo stormo di uccelli neri, questi indicano un presagio di morte, la condizione effimera della vita viene resa dall’autore proprio attraverso lo stormo di uccelli. per quanto concerne invece l’analisi metrica il componimento risulta particolarmente musicale e incalzante, la poesia è composta da quattro quartine di settenari, in cui i primi tre piani e il terzo tronco, lo schema rimico è ABBC DEEC FGGC HIIC, quindi il primo verso è libero, il secondo è il terzo rimano tra di loro e il quarto rima col verso finale di tutte le altre strofe, in questo caso la desinenza-ar, questo schema è detto anacreontico.. Sono presenti all’interno dell’intero componimento alcune figure retoriche, come l’allitterazione che troviamo nella ripetizione della lettera R, è presente poi l’anastrofe, con un inversione delle parole nella sintassi, la sinestesia è invece presente nel verso “urla e biancheggia il mar” in cui il termine urla è accostato al mare. E infine abbiamo la similitudine per esprimere la vaghezza dei pensieri attraverso gli uccelli che se ne vanno. Il linguaggio utilizzato dal poeta è semplice e molto diretto. La schiettezza del linguaggio è resa principalmente dalla scelta dei tempi verbali utilizzati dall’autore, Carducci infatti predilige utilizzare tempi al presente, a gerundio e all’infinito. All’interno del componimento a livello sintattico, non troviamo frasi coordinate. L’insieme di tutti questi fattori fa sì che il poeta trasmetta al lettore un senso di immobilità, come se stesse osservando un quadro.
per un ulteriore approfondimento sulle figure retoriche vedi anche qua
Commento della poesia San Martino
Il componimento San Martino scritto da Giosuè Carducci alla fine dell’Ottocento riprende uno dei temi ricorrenti di quel tempo: l’estate di San Martino, quel periodo dell’anno, di solito intorno al mese di novembre in cui dopo i primi freddi le temperature si alzano nuovamente, a questo periodo sono legate molte tradizioni popolari, riguardanti principalmente l’agricoltura, il vino e la raccolta delle castagne, che variano da regione a regione nella penisola, anche Pascoli e Pavese dedicano dei componimenti a questo tema. Nel caso di Carducci abbiamo proprio la contrapposizione tra il paesaggio autunnale, caratterizzato dalle piogge e dai venti, e il momento di festa che vive il borgo durante la festa di San Martino. Questa contrapposizione è resa dalla descrizione dettagliata dell’autore che si serve di ogni sfera sensoriale, la vista in primis, poi l’udito e l’olfatto.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del componimento "San Martino" di Giosuè Carducci?
- Quali sono le figure retoriche utilizzate da Carducci nel componimento?
- In che modo il componimento "San Martino" riflette il paesaggio della Maremma?
- Qual è lo schema metrico della poesia "San Martino"?
- Come viene rappresentata la condizione effimera della vita nel componimento?
Il tema principale è la contrapposizione tra il paesaggio autunnale malinconico e il clima di festa del borgo durante l'estate di San Martino.
Carducci utilizza figure retoriche come l'allitterazione, l'anastrofe, la sinestesia e la similitudine per arricchire il testo.
Il componimento offre un ritratto del paesaggio della Maremma attraverso descrizioni sensoriali che evocano la vista, l'udito e l'olfatto.
La poesia è composta da quattro quartine di settenari con uno schema rimico ABBC DEEC FGGC HIIC, noto come schema anacreontico.
La condizione effimera della vita è rappresentata simbolicamente dallo stormo di uccelli neri, che suggerisce un presagio di morte.