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Concetti Chiave

  • Giovanni Boccaccio, nato a Firenze nel 1313, visse tra Firenze e Napoli, seguendo il padre mercante e dedicandosi agli studi umanistici anziché al commercio.
  • Il Decameron, scritto tra il 1349 e il 1351, è un'opera corale composta di 100 novelle raccontate da sette donne e tre uomini che si rifugiano in campagna per sfuggire alla peste.
  • L'opera è organizzata in 10 giornate, ciascuna con un tema deciso da un re o una regina, e si concentra su temi come l'amore, l'ingegno e la fortuna.
  • Boccaccio utilizza un linguaggio vicino alla lingua parlata del tempo, includendo elementi dialettali, per rendere le novelle accessibili e coinvolgenti.
  • Il Decameron esplora la dinamica sociale del tempo, spesso ribaltando le gerarchie sociali, e riflette le esperienze di vita dell'autore tra la corte di Napoli e la borghesia fiorentina.
In questo appunto verrà descritta la biografia dell’autore umanista Giovanni Boccaccio, con riferimento alla sua più importante opera: il Decameron. Verranno evidenziate le tappe principali della sua vita come la sua formazione, e i suoi spostamenti al seguito del padre mercante. Verrà poi fatta un’analisi del Decameron, la sua opera più importante.
Giovanni Boccaccio: la vita e il Decameron articolo

Indice

  1. La vita di Giovanni Boccaccio umanista e letterato del 1300
  2. Il Decameron: un’opera corale
  3. Temi principali e organizzazione del Decameron

La vita di Giovanni Boccaccio umanista e letterato del 1300

Giovanni Boccaccio nasce tra il giugno e il luglio del1313 a Firenze, il padre era però originario di Certaldo, si trasferisce a Firenze poiché agente mercantile della compagnia dei Bardi.

Intorno al 1325 segue il padre a Napoli per fare pratica nel campo bancario e mercantile, qui impara a conoscere la vita di questa città, frequentando gli ambienti di corte. Boccaccio non è portato per la pratica mercantile, il padre lo indirizza quindi agli studi di diritto canonico, ma non prosegue nemmeno questi. Si dedica quindi alla letteratura e agli studi umanistici, scrivendo in latino, ma soprattutto in volgare. Rientrato a Firenze si inserisce nella vita culturale cittadina e compone diverse opere: la commedia delle ninfe e l’amorosa visione. Nel 1349 inizia a scrivere il Decameron e nel 1350 conosce Petrarca, il poeta lo porta ad avere maggiori interessi umanistici. Nonostante il comune di Firenze gli affidi incarichi prestigiosi torna a stabilirsi a Napoli. Per un colpo di stato tra il 1360-61 essendo sospettato poiché coinvolti parecchi suoi amici, è costretto a ritirarsi a Certaldo. Rincontra Petrarca e influenzato da lui continua la stesura delle opere umanistiche scritte prevalentemente in latino. Dopo aver ripreso posto nella repubblica fiorentina inizia una serie di viaggi, cura un’edizione delle opere di Dante, viene poi incaricato dalla signoria fiorentina di leggere pubblicamente la Commedia ma la lettura viene interrotta poiché la sua salute peggiora. Boccaccio si ritira a Certaldo dove muore il 21 dicembre 1375.
Nella produzione letteraria di Boccaccio possiamo individuare tre livelli:

  • Tragico-epico
  • Mezzano: caratterizzato dalla materia amorosa e dal destinatario femminile;
  • Fabuloso: semplice, per le leggende e le favole

Il 2° è il genere che utilizza nel Decameron proprio perché la funzione principale dell’opera è quella di dilettare le donne e istruirle. Il linguaggio che utilizza è spesso vicino alla lingua parlata, non manca però la caratterizzazione geolinguistica, sono quindi presentati altri dialetti oltre al fiorentino.
per un approfondimento sui generi letterari vedi qui

Il Decameron: un’opera corale

Tra il 1349 e il 1351 inizia la stesura del Decameron, l’opera più nota di Boccaccio. In una Firenze colpita dalla pestesette donne e tre uomini decidono di abbandonare la citta per rifugiarsi nelle campagne fiorentine. Per trascorrere il tempo i giovani decidono di raccontare a turno una novella. Nel Proemio il poeta si rivolge alle donne per dedicare loro l’opera. L’opera si suddivide in 10 giornate, in ogni giornata ognuno dei 10 novellatori racconta la propria novella. All’inizio di ogni giornata viene eletto un re o una regina che decide il tema del giorno su cui dovranno essere le novelle narrate, solo la prima e la nona giornata hanno un tema libero, poiché Dioneo si sottrae alla scelta del tema e decide di raccontare la sua novella sempre per ultimo. Il narratore principale, ovvero Boccaccio costituisce la Super-cornice, egli parla direttamente solo nel proemio e nell’introduzione alla quarta giornata. I narratori secondari ovvero i 10 novellatori, costituiscono la Cornice che ha funzione di collegamento tra una novella e l’altra. È nel proemio che viene presentata la vicenda che ha permesso ai 10 giovani d’incontrarsi: i 10 decidono di passare alcuni giorni fuori dalla città colpita dalla peste. La decisione è delle sette donne incontratesi nella chiesa di S.Maria Novella, Pampinea, Ellissa, Lauretta, Neifile, Fiammetta, Filomena e Emilia a cui si aggiungono tre amici Panfilo, Filostrato e Dioneo. I ragazzi appartengono all’agiata borghesia cittadina. Un mercoledì si recano in un bel palazzo da cui si sposteranno la domenica dopo essere arrivati, rimangono fuori città per due settimane. Con loro portano qualche servitore, il venerdì e il sabato si riposano.
per approfondimenti sulla peste del 1300 vedi qui

Temi principali e organizzazione del Decameron

  1. I giornata: Regina Pampinea tema: libero, motivo religioso dominante
  2. II giornata: Regina Filomena tema: il potere della fortuna con avventure a lieto fine
  3. III giornata: Regina Neifile tema: il potere dell'ingegno
  4. IV giornata: Re Filostrato tema: amori infelici
  5. V giornata: Regina Fiammetta tema: amori felici
  6. VI giornata: Regina Ellissa tema: l'efficacia motti di spirito e argute risposte
  7. VII giornata: Re Dioneo tema: beffe ai mariti
  8. VIII giornata: Regina Lauretta tema: altre beffe
  9. IX giornata: Regina Emilia tema libero motivo dominante la gioia di vivere
  10. X giornata: Re Panfilo tema: esempi di liberalità e magnificenza
Giovanni Boccaccio: la vita e il Decameron articolo

Nell’introduzione alla IV giornata Boccaccio prende la parola per difendersi dalle accuse di badar troppo alle donne nonostante l’età non più giovanile, l’accusa è rivolta a coloro che ipocritamente censurano il Decamerone, non ammettendo le pulsioni naturali, e cadendone vittime primarie. L’autore vuole, infatti, mettere al centro dell’opera ciò che di solito è oggetto di censura: il mondo comico del corpo e del sesso, e far trasparire la natura di ogni personaggio, diversa da quella descritta dalla società rigidamente classica.
L’organizzazione delle novelle non è casuale infatti da un esempio negativo si arriva ad uno positivo, in un certo senso Boccaccio vuole conferire all’opera una funzione educativa, assicurando una graduale evoluzione dei novellatori verso l’alto.
Da umanista affermato Boccaccio riesce a distinguere il passato dal presente, preferendo il presente e associandovi la Toscana, quasi unico spazio nel quale si svolgono le azioni, insieme al paesaggio mediterraneo. I personaggi appartengono a differenti classi sociali, ma spesso si assiste ad un ribaltamento della situazione, per il quale l’esponente di una classe sociale minore riesce a farsi beffa del padrone. In ogni personaggio incidono la fortuna e l’ingegno che giustamente equilibrati dalla natura del personaggio stesso ne definiscono le caratteristiche. La presenza prevalente è di personaggi appartenenti alla classe borghese mercantile o cortigiana, proprio perché l’autore vuole conciliare le sue due principali esperienze di vita: la giovinezza cortigiana a Napoli, l’infanzia e la maturità fiorentina come aiutante del padre.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le tappe principali della vita di Giovanni Boccaccio?
  2. Giovanni Boccaccio nacque a Firenze nel 1313, seguì il padre a Napoli per praticare nel campo bancario e mercantile, ma si dedicò alla letteratura e agli studi umanistici. Tornò a Firenze, dove si inserì nella vita culturale e scrisse diverse opere. Conobbe Petrarca nel 1350, che influenzò i suoi interessi umanistici. Dopo vari incarichi a Firenze, si ritirò a Certaldo, dove morì nel 1375.

  3. Qual è la struttura del Decameron e come si organizza?
  4. Il Decameron è suddiviso in 10 giornate, ognuna con un tema deciso da un re o una regina eletti tra i 10 novellatori. Ogni giornata prevede che ciascun novellatore racconti una novella. Solo la prima e la nona giornata hanno un tema libero. Boccaccio funge da narratore principale, mentre i novellatori costituiscono la cornice narrativa.

  5. Quali sono i temi principali trattati nel Decameron?
  6. I temi principali del Decameron includono il potere della fortuna, l'ingegno, amori felici e infelici, motti di spirito, beffe, e la gioia di vivere. L'opera esplora anche la natura umana e le dinamiche sociali, spesso con un ribaltamento delle classi sociali.

  7. Come Boccaccio difende il Decameron dalle critiche?
  8. Nell'introduzione alla quarta giornata, Boccaccio si difende dalle accuse di eccessiva attenzione alle donne, criticando l'ipocrisia di chi censura il Decameron. Sostiene che l'opera mette al centro il mondo comico del corpo e del sesso, sfidando le convenzioni sociali classiche.

  9. Qual è l'importanza del contesto sociale e geografico nel Decameron?
  10. Il Decameron è ambientato principalmente in Toscana e nel paesaggio mediterraneo, riflettendo le esperienze di vita di Boccaccio. I personaggi appartengono a diverse classi sociali, con frequenti ribaltamenti di ruoli, evidenziando l'importanza della fortuna e dell'ingegno. L'opera concilia le esperienze cortigiane e mercantili dell'autore.

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