De Officiis
Versioni di latino con traduzione del De Officiis di Marco Tullio Cicerone, articolato in tre libri, e dedicato al figlio dell'autore Marco che si trovava in Grecia. L'opera è stata scritta nel periodo di ripresa dell'attività politica da parte di Cicerone dopo la morte di Cesare. Si tratta di un componimento di carattere politico-filosofico in cui vengono esposti i doveri dell'uomo in qualità di membro dello stato. E' possibile leggere nell'opera un tentativo di delineare una sorta di morale per la classe dirigente romana. Forte è l'influenza della filosofia greca, dello Stoicismo medio in particolare, su quest'opera di Cicerone.
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De Oratore
Traduzione delle versioni di latino dell'opera De Oratore di Marco Tullio Cicerone. Si tratta di un trattato di tipo filosofico in cui si discute di filosofia, oratoria e retorica. L'autore analizza gli aspetti componenti l'arte oratoria e retorica: l'inventio, o l'invenzione; la dispositio, ovvero l'articolazione degli argomenti; l'elocutio, lo stile; la memoria, l'abilità di ricordare; l'actio, la recitazione del discorso. La formazione culturale è per Cicerone un elemento di fondamentale importanza per la riuscita dell'oratore. All'interno del trattato l'autore evidenzia la centralità rivestita dall'actio per i politici che devono sostenere le loro posizioni davanti al Senato.
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De Republica
Versioni di latino tradotte dell'opera De re publica dell'autore Marco Tullio Cicerone, rientrante nel genere del trattato filosofico e diviso in sei libri.
Il dialogo, scritto tra il 55 a.C. e il 51 a.C., ha come protagonisti Scipione Emiliano e altri amici di Cicerone, fra cui Manio Manilio, Quinto Tuberone, Lucio Furio Filo. I partecipanti al dialogo analizzano le diverse forme di governo e le lo degenerazioni, ad esempio la monarchia in tirannide. In De re publica è rintracciabile la teoria costituzionale di Roma antica, secondo cui esiste un legame tra la morale del mondo politico e i comportamenti individuali.
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Epistulae - Ad Atticum
Versioni di latino con traduzione delle Epistulae - Ad Atticum di Marco Tullio Cicerone e indirizzate all'amico Tito Pomponio Attico tra il 68 e il 44 a. C.
La raccolta contiene 396 lettere facenti parte delle Epistulae ad familiares. Per compiacere Attico al loro interno introduce brani in greco, mostrando di fatto il suo bilinguismo.
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Epistulae - Ad Brutum
Traduzione delle versioni di latino delle Epistulae ad Brutum, una raccolta di lettere che Marco Tullio Cicerone scrisse all'amico Marco Bruto. Le Epistulae risalgono al periodo in cui il destinatario si trovava in Illiria e in Epiro. A causa della morte di Cicerone, le lettere contenute in questi due libri furono pubblicate nella forma originale, a differenza delle altre che sono state passate in rassegna prima della loro diffusione.
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Epistulae - Ad familiares
Versioni di latino con traduzione delle Epistulae - Ad Familiares dell'autore Marco Tullio Cicerone che sono inviate a vari personaggi della vita pubblica. Tra questi troviamo destinatari illustri come Gneo Pompeo Magno, Gaio Giulio Cesare e Asinio Pollione, ma anche personaggi legati alla sua vita privata, ad esempio la moglie Terenzia e il liberto Tirone. La corrispondenza privata di Cicerone offre un ritratto completo dell'autore, ma demitizzante. Consente inoltre di avere una rappresentazione dettagliata di Roma nel periodo del tramonto della Repubblica.
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Filippiche
Versioni di latino e traduzione delle Filippiche, le quattordici orazioni scritte da Marco Tullio Cicerone contro Marco Antonio che prendono come modello di riferimento quelle di Demostene. Da quest'ultimo riprende il tono polemico e l'ardore con cui porta avanti la sue accuse. La campagna denigratoria contro Antonio, all'interno della quale l'opera si colloca, è il risultato dell'opposizione di Cicerone alla sua crescente presa di potere. Tali attacchi vennero puniti con la morte in seguito all'alleanza tra Antonio e Marco Emilio Lepido (secondo triumvirato).
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In Catilinam
Versioni di latino e traduzione delle orazioni In Catilinam (Catilinarie) dell'autore Marco Tullio Cicerone che erano state rivolte contro Lucio Catilina.
I componimenti vennero pronunciati nel 63 a.C. in seguito alla scoperta della congiura. Nella prima orazione Cicerone si rivolge direttamente a Catilina accusandolo di avere complottato contro lo Stato e gli ordinamenti repubblicani. Nella seconda, l'autore mostra il suo entusiasmo per la partenza di Catilina definendola come una vittoria. Nel terzo componimento, Cicerone narra della cattura dei complici che hanno preso parte alla congiura. Infine, nella quarta orazione affronta il tema delle sorti dei colpevoli invitando i senatori a pronunciarsi per il bene di Roma.
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In Verrem
Versioni di latino e traduzione dell'opera In Verrem ( Verrine) dell'autore Marco Tullio Cicerone a sostegno dell'accusa contro Gaio Licinio Verre, pretore della Sicilia. Delle sette orazioni che compongono l'opera solo due furono pronunciate da Cicerone, poiché l'accusato scelse prematuramente l'esilio. Nella prima l'oratore dimostra l'errore della scelta di Quinto Cecilio Nigro come accusatore, a causa del suo coinvolgimento con Verre. Nella seconda, Cicerone mostra come questo ostacolò le sue indagini in Sicilia tentando di ritardare l'avvio del processo. Nelle ultime cinque la disonestà di Verre viene presentata e analizzata nel dettaglio dall'autore.
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