I materiali pubblicati sul sito costituiscono rielaborazioni personali del Publisher di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni e lo studio autonomo di eventuali testi di riferimento in preparazione all’esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell’università attribuibile al docente del corso.
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Appunti degli studenti per corsi ed esami del Prof. Riverditi Maurizio

Con il presente lavoro si vuole sottolineare come il processo di globalizzazione stia portando ad un incontro sempre più frequente di popoli e soprattutto di culture differenti. Nella nostra società le forti immigrazioni degli ultimi decenni hanno causato numerosi problemi sia sociali sia giuridici per quanto riguarda la convivenza dei gruppi etnico-culturali: ciò è stato causato anche dal ritardo, da parte dell’ordinamento italiano, nella ricerca di soluzioni legislative adeguate alla nuova ondata di flussi immigratori, adeguate altresì al fenomeno della clandestinità e alla necessità d’inserimento dei soggetti stranieri all’interno del tessuto sociale. In questo contesto di forte instabilità e poca chiarezza legislativa, si inseriscono i “reati culturalmente motivati”, centro dell’analisi della nostra ricerca. Tali reati sono causati principalmente da uno scontro tra norme culturali: la compresenza sul medesimo territorio di un numero sempre crescente di persone appartenenti ai più svariati gruppi etnici, linguistici e religiosi provoca, dal punto di vista penale, uno scontro normo-culturale consistente in situazioni di antinomia tra il sistema giuridico del Paese ospitante e quello del gruppo d’appartenenza del soggetto immigrato. Le norme culturali e giuridiche dei due gruppi, essendo profondamente differenti nell’affrontare i principi valoriali di cui sono portatrici, causano il cosiddetto “conflitto culturale” favorendo così l’insorgere del “reato culturalmente motivato”. Dopo aver inquadrato il concetto di “cultura” e la definizione di tali reati, si vuole cercare di analizzare nel prosieguo di questo lavoro, la struttura di questi ultimi e le soluzioni che il legislatore italiano ha adottato nel difficile bilanciamento tra diritto alla cultura e diritti costituzionalmente tutelati. Si deve tener conto tuttavia, del fatto che i reati culturalmente motivati costituiscano una delle sfide più recenti che il sistema penale si trova ad affrontare, in quanto la società italiana sino a pochi decenni fa era una società culturalmente coesa e priva di gruppi minoritari di rilievo. Infatti mentre Paesi come l’Inghilterra o gli Stati Uniti affrontano la tematica del multiculturalismo ormai da tempo, l’Italia solamente da pochi decenni si è trovata a dover prendere in considerazione le implicazioni dovute alla convivenza di diversi gruppi etnici all’interno del proprio territorio. Si vedrà che il nostro Paese si trova in una situazione ibrida, in bilico tra assimilazionismo e multiculturalismo: nonostante le norme poste a tutela del pluralismo culturale come quelle presenti nel T.U. sull’ immigrazione, l’atteggiamento dell’Italia può essere considerato prevalentemente di tipo assimilazionista. La giurisprudenza italiana infatti, nella risoluzione del caso concreto, si pone in modo sfavorevole di fronte alla valutazione del fattore culturale, come si nota dalla forte valenza punitiva che acquistano le norme riguardanti le mutilazioni genitali femminili e il reato di impiego di minori nell’accattonaggio. Le linee guida da seguire dunque, in un panorama così confuso, rimangono i principi costituzionali, i quali servono al bilanciamento tra il diritto “alla propria cultura” e gli altri diritti fondamentali potenzialmente in contrasto con il primo. Per affrontare tutti gli aspetti problematici di tale tipologia di reati, il presente lavoro è strutturato in più parti: nella prima sezione affronteremo l’analisi dei concetti generali e antropologici che hanno portato alla definizione del concetto di reato culturalmente motivato, ossia il concetto di cultura e di conflitto culturale. Nella seconda parte verrà posto il rilievo il principio di tolleranza e le strategie che possono essere d’aiuto nel cercare di raggiungere una convivenza pacifica e rispettosa delle culture differenti dalla nostra. In seguito, dopo aver analizzato il panorama europeo di fronte ai reati culturalmente motivati, si passerà ad un’analisi più specifica del caso italiano attraverso la descrizione dei reati concernenti l’abbigliamento rituale, il delitto di mutilazioni genitali femminili, il delitto di impiego di minori nell’accattonaggio e infine le violenze in famiglia. Infine nell'ultima sezione verrà preso in considerazione il reato culturalmente motivato all’interno della struttura quadripartita del reato: si analizzerà quindi la valenza assunta dalla motivazione culturale nel sistema giuridico a livello di tipicità, antigiuridicità, colpevolezza e punibilità. Tutto ciò per vedere se sia possibile concedere un’effettiva protezione al “diritto alla propria cultura” o se esso debba essere messo da parte di fronte alla lesione di beni giuridici considerati di valore fondamentale dalla maggioranza degli italiani.
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Dal corso del Prof. M. Riverditi

Università Università degli studi di Torino

Appunto
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Riassunto di parte speciale di diritto penale, redatti in maniera schematica. Analisi dettagliata dei reati previsti dal codice penale italiano, raggruppati per "argomento". Appunto basato su appunti personali del publisher presi alle lezioni del prof. Riverditi.
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Dal corso del Prof. M. Riverditi

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Appunto
Riassunto di diritto penale di parte generale, redatti in maniera molto schematica. Finalizzata all'analisi dei principali istituti di parte generale del codice penale italiano. Appunto basato su appunti personali del publisher presi alle lezioni del prof. Riverditi.
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Dal corso del Prof. M. Riverditi

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Tesi
Tesi di laurea in diritto penale, incentrata sul reato di tortura in Italia. Si sottolinea la mancanza di un'apposita normativa interna, nonostante gli impegni internazionali presi, a partire dal 1984. Un capitolo è dedicato alle associazioni che si sono occupate dell'argomento.
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Dal corso del Prof. M. Riverditi

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Appunto
Capitolo della mia tesi dedicato alla storia della tortura. Ho iniziato descrivendo cosa si intende per tortura, proseguendo con una carrellata storica sulla tortura e sui vari metodi utilizzati nel tempo.Appunti basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni del prof. Riverditi.
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Appunti di diritto penale su Amnesty International: la posizione sulla tortura basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni del prof. Riverditi dell’università degli Studi di Torino - Unito, facoltà di Giurisprudenza. Scarica il file in formato PDF!
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Dal corso del Prof. M. Riverditi

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Appunto
Appunti di diritto penale sul Museo della tortura di Volterra basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni del prof. Riverditi dell’università degli Studi di Torino - Unito, della facoltà di Giurisprudenza. Scarica il file in formato PDF!
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Dal corso del Prof. M. Riverditi

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Appunto
Appunti di Diritto penale basati su appunti personali del publisher presi alle lezioni del prof. Riverditi dell’università degli Studi di Torino - Unito, facoltà di Giurisprudenza, del Corso di laurea in giurisprudenza. Scarica il file in formato PDF!
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Appunti di Diritto penale dell'impresa per l'esame del professor Riverditi che affrontano i seguenti temi: 1- Premesse. - Fondamento, obbiettivi e limiti del diritto penale dell’impresa. – Il diritto penale dell’impresa nella moderna società del “rischio”. – La perdurante attualità del pensiero di Edwin Sutherland. 2- Parte generale. - Analisi di alcuni istituti del diritto penale “coinvolti” nella struttura dell’illecito penale d’impresa: criticità e tipicità dell’individuazione dei soggetti attivi (in generale e con particolare riferimento ai reati societari, ai reati bancari ed agli illeciti in tema di tutela della sicurezza sul lavoro). – La delega di funzioni. – La “posizione di garanzia” nelle “organizzazioni complesse” – La ricostruzione del dolo nelle “organizzazioni complesse” - I c.d. “reati collegiali”. 3- La responsabilità da reato degli enti (D.Lgs. 231/2001). – Profili generali della disciplina. – Ruolo e contenuti del Modello Organizzativo. – L’Organismo di Vigilanza: compiti e responsabilità. – Modello sanzionatorio. 4- Parte speciale. – Analisi di taluni reati “tipici” del diritto penale d’impresa: Reati societari (false comunicazioni sociali; insider trading; aggiotaggio); reati fallimentari (i reati di bancarotta); reati bancari (mendacio bancario); reati tributari (le ipotesi di dichiarazione omessa, fraudolenta e infedele).
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