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Appunti di Lettere e filosofia - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. La reazione di sostrato consiste nella presenza di elementi linguistici della lingua di una popolazione che è stata sottomessa nella lingua della popolazione che l'ha sottomessa. La prova corografica di Ascoli consiste nel tentativo di ricondurre le caratteristiche dei dialetti italiani attuali agli elementi di sostrato, cioè alle caratteristiche delle lingue precedenti alla diffusione del latino.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. L'area geolinguistica italiana presenta una frammentazione che rispecchia quella precedente la romanizzazione. Le aree linguistiche pre-romane sono sovrapponibili alle aree dialettali odierne: - l'area dei dialetti italiani settentrionali presentava una facies linguistica celtica; - l'area dei dialetti toscani coincideva con l'area di lingua etrusca; - l'area dei dialetti centrali coincideva con il latino e le lingue italiche; - in Puglia si parlava Messapico; - in Sicilia si parlavano Siculo e Sicano.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Caratteristiche dei dialetti dell'area linguistica laziale dedotti dalle norme areali. Consonantismo: - rafforzamento della consonante iniziale nei monosillabi; - trattamento di b- latina iniziale di parola come v-. Si tratta di fenomeni propri dei dialetti italiani centro-meidionali.
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Esame Storia e geografia linguistica dell'Europa

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. L'allotropia è un fenomeno per cui in una lingua sono compresenti più parole che hanno la stessa origine, una per via popolare, l'altra per via dotta, ciascuna con la propria specializzazione semantica. Ad esempio, in napoletano varva, allotropo popolare, significa mento, barba, allotropo dotto, significa barba. Già in latino vi erano fenomeni di allotropia, ad esempio nell'oscillazione g-/c- iniziale di parola continuata nelle lingue romanze.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Secondo il criterio delle norme areali, all'interno di un'area linguistica dal cui centro si irradiano le innovazioni è probabile che un fenomeno presente in due aree laterali rappresenti lo stadio precedente. Tuttavia potrebbe trattarsi anche di innovazioni autonome e indipendenti l'una dall'altra.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Tratti linguistici dei dialetti italiani centro-meridionali: - lat. j- > j-: es. lat. iocum, it. gioco, giocare, napoletano [juka]; - lat. l- > j-: es. lat. luna > juna nel dialetto di Sora. Quest'ultimo fenomeno tuttavia è attestato anche in Italia settentrionale, sebbene in modo indipendente. Si tratta di un fenomeno di palatalizzazione.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. In area italiana le labiovelari perdono l'elemento labiale davanti a <o> e a vocale palatale, tendono a mantenerlo davanti a <a>, quando <a> è accentata. Vi sono tuttavia delle divergenze nei dialetti italiani e dei casi irregolari nello stesso italiano standard.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Tra le caratteristiche dei dialetti italiani centro-meridionali di sostrato osco vi sono: - la palatalizzazione di s- iniziale latina, che è un fenomeno episodico nell'italiano standard, sporadico in toscano e concentrato di area campana; - in passaggio -nd- > -nn- in tutto il centro-sud (fenomeno di assimilazione); Nei dialetti meridionali inoltre vi è la tendenza alla sonorizzazione delle occlusive sorde.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Caratteristiche del dialetto romano del 1300: - dittongazione di i,e in sillaba chiusa, di tipo meridionale; - passaggio e > i in iato; - assimilazione -ld- > -ll-; - passaggio br- > vr-.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Il gruppo latino 'l davanti a consonante' in area italiana presta esiti differenziati a seconda delle aree: - <l> si conserva in area toscana e in italiano standard; - <l> si trasforma in <u> sporadicamente in Toscana settentrionale e nel sud davanti a consonante dentale o palatale; - <l> si trasforma in <r> talvolta a sud davanti a consonante labiale o velare; - <l> si trasforma in <i> sporadicamente in Toscana e nell'Italia centrale (Lazio, Marche, Abbruzzo).
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. La filologia slava nasce nell'800 in ambiente romantico, quando era importante la riscoperta delle origini nazionali dei popoli slavi. In quel periodo infatti gli slavi erano sudditi di realtà statali estranee. Furono avanzate rivendicazioni identitarie di tipo nazionale, culturale, linguistico, politico, e riscoperte antiche tradizioni. La filologia slava nasce con l'intento di riscoprire la storia e le tradizioni di questi popoli e con uno spettro vasto di interessi: storico, etnografico, culturale, folklorico, linguistico, non solo critico-testuale.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Gli Slavi oggi si dividono in: - slavi orientali: Russi, Ucraini, Bielorussi; - slavi occidentali: Polacchi, Cechi, Slovacchi; - slavi meridionali: Sloveni, Serbi, Croati, Bulgari, Macedoni, Bosniaci, Erzegovini, Montenegrini.
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Esame Filologia slava

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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Tre sono le tesi sull'origine degli slavi: - gli slavi sarebbero originari delle zone marginali dell'Europa orientale, al confine tra Ucraina e Bielorussia; - gli slavi sarebbero originari dell'attuale Polonia; - gli slavi sarebbero originari del bacino del Danubio.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. In alcune fonti storiche antiche si possono rinvenire notizie sugli slavi: - Erodoto; - Plinio il Vecchio; - Giordano; - Pomponio Mela; - Tacito; - Claudio Tolomeo; - tabula peutingeriana; - Prisco di Pania; - Procopio di Cesarea; - Giovanni di Efeso; - Maurizio.
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Esame Filologia slava

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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Il nome "slavi" in origine era l'etnonimo di una tribù. Due sono le diverse etimologie di "slavo": - dalla radice i.e. *k'leu-, il cui significato è legato all'ascolto, per cui "slavi" significherebbe "persone che parlano e che dicono cose comprensibili", ma questa radice ha anche un secondo significato legato all'acqua, per cui gli slavi sarebbero "gli acquatici, quelli delle paludi"; - da "slava", gloria, per cui "slavi" significherebbe "gloriosi".
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Si ritiene che gli slavi siano un popolo di origine i.e., ma alcuni hanno ipotizzato che Tre sono le ipotesi sulla patria originaria degli slavi: - secondo Dvornik la patria degli slavi sarebbe stata la Polonia; - secondo Vasmer la patria degli slavi sarebbe stata a est dei Carpazi, tra Ucraina e Bielorussia; - secondo Niederle la patria degli slavi sarebbe stata la zona tra il Dnestr e la Vistola.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. I Goti scendendo da nord lungo la Vistola e il Dnestr avrebbero spinto gli slavi verso nord-est e sud-est in una prima fase di espansione. In una seconda fase l'arrivo degli Unni avrebbe trascinato con sé gli Slavi a ovest oltre i Carpazi, in parte a nord e in parte a sud. In una terza fase gli slavi premuti dai Germani e dagli Avari arrivano fino al Baltico e all'Elba.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
4,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Nel IX sec. a nord si ebbe una cristianizzazione forzata degli slavi, al centro la Carantania era cristianizzata, al sud la Bulgaria era pagana. La Carantania fu il primo caso di richiesta di conversione da parte degli Slavi. La Carantania era diventata protettorato franco, e la chiesa franca intraprese opera missionaria tra gli slavi. La cristianizzazione degli slavi del nord fu condotta con metodi brutali dai Sassoni. La Moravia chiese un vescovo a Bisanzio nel 862.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Quando la Moravia chiese a Bisanzio un vescovo nell'862, Michele III inviò Costantino e Metodio. In questo modo veniva realizzata una chiesa con una gerarchia ecclesiastica locale morava sotto la protezione del patriarca di Costantinopoli. Costantino prima di morire prese i voti e si fece chiamare Cirillo. La missione di Cirillo e Metodio fu cruciale per la cristianizzazione degli slavi. Nel 1980 essi sono stati riconosciuti patroni d'Europa. Le due fonti più importanti per la ricostruzione della loro attività sono le loro vite, la Vita Constantini e la Vita Metodi.
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Esame Filologia slava

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia slava tenuto dalla professoressa Nicoletta Marcialis. Due sono gli alfabeti slavi antichi, il glagolitico e il cirillico. Si tratta di denominazioni non originarie ma stabilite a posteriori. Dal cirillico antico deriva l'alfabeto cirillico delle lingue slave moderne in seguito alla riforma di Pietro il grande. Da questo cirillico modificato, e in seguito a un'altra riforma di Lenin che eliminò cinque grafemi, deriva il cirillico moderno.
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