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Appunti di Lettere e filosofia - Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana tenuto dal professor Letterio Cassata. La canzone "Amor voglio blasmare" si trova in tre codici trecenteschi, è un adespoto, ossia non porta il nome dell'autore, è stata attribuita a Federico II in base ad argomenti interni (lo stile) ed esterni. Anche "servuto" al v. 6 potrebbe essere indizio di attribuzione a Federico II. Secondo Panvini, invece, "servuto" potrebbe essere un errore del copista per "feruto".
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Esame Filologia della letteratura italiana

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana, mod. A, tenuto dal professor Letterio Cassata. Isabella di Morra, donna nobile del '500, petrarchista meridionale, è autrice di 13 componimenti (10 sonetti e 3 canzoni). Analisi dei sonetti Rime 1 e Rime 5. Nell'ultimo verso di Rime 5 vi è un'immagine ardita, "rompere i marmi", che fa parte di una serie di immagini medievali, come 'far piangere i sassi'. Benedetto Croce indagò sulla biografia di questa poetessa.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. A tenuto dal professor Letterio Cassata. "Maggi" di Pietro Feriani è un'opera letteraria in in quartine di ottonari a rima baciata, che riprende le opere popolari e i poemi cavallereschi. Ci è tramandata da due manoscritti. Il verso "ora a morte ogniuno è dato" è tramandato dai manoscritti "ora morte a ogniuno è dato". Secondo la curatrice Gabriella Mazzei il verso tradito dai manoscritti presenta un errore di archetipo per la mancata concordanza tra morte e dato, ma nella lingua antica la sconcordanza di genere è frequente.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. A tenuto dal professor Letterio Cassata. Carlo Michelstaedter poeta di Gorizia, è autore di "Poesie". In "Risveglio", v. 4, nell'autografo si legge "e sfiorano del capo i fiori e l'erbe". Chiavacci e Arangioluiz hanno corretto il v. 4 con una loro congettura: "e sfiorano del capo i fiori l'erbe". L'ultimo verso "pur amando ascolti, non però m'intendi" è ipermetro, forse l'autore aveva scritto "quando".
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Una metafora di un sonetto di Guinizzelli, tratta dall'ambito tecnico dell'uccellagione, è stata interpretata come un invito a soggiacere alla signoria altrui: un uccello catturato nella pania non deve divincolarsi, perché più si divincola più è preso ("un uccello preso al laccio ha difficile il dibattersi"). Contini ha suggerito una nuova interpretazione: la volontà sarebbe quella di Dio, la regola quella monastica, e il sonetto un'esortazione devota. Ma il principio del Cristianesimo è il libero arbitrio, dunque bisogna interpretare il sonetto nel contesto cronologico coevo. Il dio che esige la sottomissione della volontà nei testi coevi è il dio Amore.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Petrarca, RVF XXII è un componimento composto di soli endecasillabi. Nelle sestine tornano, sebbene con ordine diverso, le stesse parole-rima. L'ordine delle parole-rima è ferreo, vincolante, ABCDEF FEDCBA. I legami sono interstrofici, tra l'ultima rima della sestina precedente e la prima rima della sestina successiva.
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Esame Filologia della letteratura italiana mod. B

Facoltà Lettere e filosofia

Dal corso del Prof. F. Iovine

Università Università degli Studi di Roma Tor Vergata

Appunto
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. In Petrarca, RVF XXX, l'immagine della donna penetra attraverso gli occhi nel cuore del poeta, che è la sede della memoria (dottrina dell'innamoramento). Neanche l'evento della morte può separare il poeta dall'amata. La donna amata è cantata come epifania del divino. Vi è anche il tema della poesia che vince il tempo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. La memoria letteraria consiste in un confronto con l'episteme letteraria, ossia l'esperienza poetica viene filtrata attraverso il bagaglio di letture con cui il poeta si confronta e da cui trasceglie. Il problema è il concetto di imitazione. Nell'arte allusiva l'operazione che si impone al lettore è quella di indagare il percorso che l'autore ha compiuto per arrivare all'esito finale del prodotto poetico. Ad aver parlato di arte allusiva è G. Pasquali.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Dalla lettera di Petrarca a Boccaccio emerge la figura dell'intellettuale appartato, dedito agli studi, che disdegna ciò che piace al volgo. Vi è anche il tema dell'imitazione. L'imitatore deve essere simile, non uguale, come il figlio somiglia al padre. La fonte classica è Seneca, Lettere a Lucilio. Petrarca stesso cita l'immagine delle api di Seneca.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Paolo Cortese fu nel '400 fautore del ciceronianesimo. Nella lettera di Poliziano a Paolo Cortese, Poliziano dissente da Paolo Cortese riguardo allo stile. Ritiene infatti che non bisogna apprezzare solo quelli che scrivono seguendo il modello di Cicerone, ma piuttosto quelli che scrivono secondo un proprio stile. Non propone in alternativa un'imitazione eclettica, ma un ampliemento delle proprie letture e della propria consuetudine con i classici.
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Questo appunto si riferisce al corso di Filologia della letteratura italiana mod. B tenuto dal professor Francesco Iovine. Il titolo Orlando Furioso è un ossimoro: Orlando nella tradizione infatti è il paladino saggio, che rinuncia alla vita per la fede. Riprende l'Ercules furens di Seneca e l'Orlando innamorato di Boiardo. Si danno numerosi esempi di arte allusiva nell'Orlando Furioso, ripresi da Dante, Petrarca, Poliziano, Boiardo, Pulci e dai classici latini, soprattutto Virgilio, Seneca, Ovidio, Catullo, Orazio.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Le lingue si possono studiare da un punto di vista sincronico e da un punto di vista diacronico. Dal punto di vista sincronico, la lingua si studia nel suo contesto sociale e cronologico, come ergon (Aristotele). Dal punto di vista diacronico, la lingua si studia nel suo divenire, come energeia (Aristotele). La linguistica interna studia la lingua in sé e per sé. La linguistica esterna studia i cambiamenti originati da cause extra-linguistiche (spazio-temporali).
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Il mutamento fonetico consiste nel mutamento di una serie di elementi. Una legge fonetica consiste nella constatazione della regolarità del mutamento fonetico tra due stadi di lingua a parità di condizioni fonosintattiche e prosodiche. Un fono è quanto prodotto fisicamente dall'apparato fonatorio. Un fonema è quanto ha rilevanza funzionale all'interno dei foni. La distinzione tra fono e fonema si ha con la commutazione delle coppie minime. Un allofono è una variante comninatoria dello stesso fonema, priva di valore distintivo.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. La legge di Grimm e la legge di Verner interessano le lingue germaniche. Si tratta di mutazioni consonantiche regolari e omorganiche. Secondo la legge di Grimm, nelle lingue germaniche le occlusive sorde diventano fricative sorde, le occlusive sonore diventano occlusive sorde e le occlusive sonore aspirate diventano occlusive sonore in posizione iniziale e preconsonantica, fricative sonore in posizione intervocalica. Secondo la legge di Verner, nelle lingue germaniche una occlusiva sorda in contesto sonoro e con accento che non cade sulla sillaba precedente diventa non fricativa sorda ma fricativa sonora.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Rispetto alla lingua madre le lingue si modificano per interferenza linguistica, ossia contatti con lingue diverse. Un esempio di interferenza tra sistemi fonologici non sovrapponibili di lingue geneticamente diverse è l'interferenza tra lingue indo-europee e lingue mediterranee pre-indoeuropee.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Un esempio di mutamento fonologico è l'induzione di fonemi da parte delle lingue di sostrato. Questo è il caso del fonema celtico [y] nel francese e nei dialetti dell'Italia settentrionale. Questa isoglossa tuttavia è scomparsa dall'area iberica. Le spiegazioni possono essere diverse. Si può notare che nelle lingue in cui è presente questo fonema [y] è presente tutta una serie di vocali arrotondate.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Un esempio di mutamento morfologico consiste nel trattamento dell'apofonia. L'apofonia è l'alternanza quantitativa o qualitativa di una vocale, finalizzata alla creazione di temi funzionalmente differenziati. Si tratta di un fenomeno che può abbracciare classi lessicali diverse. In inglese vi è una classe residuale di origine antica di verbi forti caratterizzati da apofonia, non più produttrice di lessico, i verbi introdotti oggi in inglese sono trattati come verbi deboli.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Un esempio di mutamento lessicale consiste nell'innovazione lessicale: luca bos, la più antica definizione di "elefante" in latino, è stato in un primo momento interpretato come "bue lucano" o "vacca lucana", con riferimento alla battaglia di Eraclea lucana contro Pirro, quando i Romani vennero per la prima volta in contatto con gli elefanti. potrebbe forse derivare dal sanscrito lusabhah. Bisognerebbe quindi considerare luca bos come un unico lessema, lucabos. E infatti il mercato privilegiato dai Greci per l'importazione di elefanti era proprio quello indiano.
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Esame Storia e geografia linguistica dell'Europa

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Per prestito linguistico si intende l'introduzione di una parola da una lingua cosiddetta di partenza a una lingua cosiddetta di arrivo. La parola presa in prestito viene poi adattata dal punto di vista fonetico e morfologico alle caratteristiche della lingua di arrivo. Un esempio di prestito è 'bubrec' in albanese, che può essere inteso come prestito dal greco 'myrmex' "formica". Nel lessico inglese vi è un 25-30% di lessico preso in prestito dalle lingue romanze.
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Questo appunto si riferisce al corso di Storia e geografia linguistica dell'Europa tenuto dal professor Antonio Filippin. Il latino dell'impero romano aveva caratteristiche diverse a seconda delle regioni in cui era parlato. Vari sono i fattori che stanno alla base della diversificazione del latino nelle varie aree dell'impero, e quindi della diversificazione delle lingue romanze: - cronologia: il latino si diffuse in tempi diversi e con livelli di evoluzione diversi nelle varie aree dell'impero; - consistenza etnica dei colonizzatori: il latino dei colonizzatori era diverso a seconda della loro estrazione sociale; - reazione di sostrato: influenza esercitata dalle lingue delle popolazioni colonizzate sul latino.
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