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Appunti di Geografia

Esame Geografia

Facoltà Lettere e filosofia

Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Il Sud Italia può essere trattato secondo il metodo sistemico, che considera le regioni meridionali come entità geografiche interconnesse. Il sud viene diviso in due archi: arco tirrenico (Campania, Calabria, Basilicata) e arco adriatico (Abbruzzo, Molise, Puglia). La nuova politica europea vuole vedere come le regioni sono unite in aree per poter vedere il sud integrato nella penisola e valutarne le possibilità di sviluppo. Primo cenno di sviluppo del sud riguarda il potenziamento di porti e aeroporti, a partire dal porto di Gioia Tauro. Si cerca di creare nel sud delle direttrici trasversali nei trasporti.
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Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. La carta topografica di Italia è derivata dalla proiezione universale trasversa di Mercatore, in cui tutto il mondo è stato diviso in sessanta fusi indicati con numeri e venti fasce indicate con lettere. L'Italia occupa le fasce T-S e i fusi 32-33-34. Il fuso 33 è stato ampliato per far rientrare anche il Salento. La carta topografica italiana è divisa in 285 fogli, ognuno diviso in quattro parti dette quadranti, ogni quadrante è diviso in quattro tavolette.
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Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Nella proiezione universale trasversa di Mercatore tutto il mondo è stato diviso in sessanta fusi indicati con numeri e venti fasce indicate con lettere. L'intersezione di fusi e fasce dà luogo a maglie trapezoidali, dette zone, individuate dal numero di fuso e dalla lettera di fascia. Le zone sono poi a loro volta divise in quadrati, ognuno di 100 km di lato, indicato da due lettere, una per la colonna e una per la riga. Ciascun quadrato è poi diviso in maglie più piccole, in un reticolato chilometrico fatto dall'intersezione di meridiani e paralleli, in cui le coordinate cartesiane individuano i punti.
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Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Il sistema grafico della rappresentazione dei rilievi si basa sulle isoipse o curve di livello, che seguono la forma del terreno e ne indicano la quota. Le isoipse sono linee ideali che uniscono tutti i punto di uguale quota rispetto al livello del mare. La distanza verticale o dislivello tra le isoipse si chiama equidistanza. La maggior densità di isoipse indica maggior pendenza e ripidità. Le isoipse possono essere direttrici, normali o ausiliarie.
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Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Per la rappresentazione della morfologia del terreno, fino al XVIII sec. si aveva una rappresentazione pittorica, poi subentrarono il sistema a spina di pesce o a bruco (consisteva in una doppia serie di trattini paralleli tra loro e ortogonali all'asse della catena montuosa), il tratto forte, lo sfumo, (ombreggiatura), il tratteggio e le tinte altimetriche. Attualmente si usa il sistema grafico della rappresentazione dei rilievi.
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Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Sulle carte geografiche vengono utilizzati dei simboli geografici geometrici, segni convenzionali che rappresentano gli elementi sul territorio: si tratta di quadrati, cerchi o sfere. La dimensione del simbolo e la grandezza del fenomeno sono proporzionali tra loro: il raggio del cerchio o il lato del quadrato devono essere proporzionali alla radice quadrata della quantità del fenomeno. Si parla di simbolismo cartografico: i simboli si riferiscono agli oggetti fisici o alle opere umane. Le modalità dei simboli sono: forma geometrica, dimensione, orientazione, colore, intensità.
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Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Le rappresentazioni sulle carte geografiche possono essere: - rappresentazioni dinamiche: rappresentazioni di fenomeni in movimento; - rappresentazioni statiche: rappresentazioni di fenomeni stabili; - rapresentazioni qualitative: rappresentazioni dei fenomeni secondo le caratteristiche; rappresentazioni puntiformi o lineari; - rappresentazioni quantitative: rappresentazioni dei fenomeni secondo la quantità; visualizzazione di rapporti tra lunghezze per mezzo di simboli geometrici.
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Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Le carte geografiche si possono classificare in base al contenuto in: - carte topografiche: rappresentazioni della superficie fisica (morfologia, idrografia, elementi fisici e umani); - carte tematiche: rappresentazioni di elementi visibili o non, di temi specifici, trasposizioni di istogrammi in base ai dati statistici.
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Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Sulla base della scala le carte si possono classificare in: - carte a grandissima scala da 1:100 a 1:10000 (piante, mappe); - carte a grande scala da 1:10000 a 1:100000 (carte topografiche); - carte a media scala da 1:100000 a 1:1000000 (carte corografiche); - carte a piccola scala da 1:1000000 in su (carte geografiche, planisferi).
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Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. La scala è il rapporto di riduzione che vige all'interno di una carta geografica. Una scala 1:10000 significa che una unità di misura sulla carta è 10000 volte l'unità di misura sulla terra. Per calcolare la misura nella realtà si moltiplica la misura sulla carta per 10000, per calcolare la misura sulla carta si divide la misura nella realtà per 10000. La misura sulla carta è uguale alla misura sulla terra fratto il denominatore della scala: C = T/N. Tanto più grande è il denominatore tanto più piccola è la scala.
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Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Le proiezioni sono il processo mediante il quale si proietta la superficie della terra su un reticolato. Ogni proiezione o rappresentazione della superficie terrestre deve rispettare: - equidistanza: il rapporto tra le lunghezze sulla carta e le lunghezze nella realtà deve essere inalterato; - equivalenza: il rapporto tra le aree sulla carta e le aree nella realtà deve essere inalterato; - isogonia: il rapporto tra gli angoli sulla carta e gli angoli nella realtà deve essere inalterato. Le proiezioni possono essere pure o vere, prospettiche, di sviluppo, cilindriche, modificate, convenzionali, di Gauss.
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Appunto
3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Una carta geografica è una rappresentazione ridotta, simbolica e approssimata. La riduzione si basa su un rapporto di riduzione chiamato scala che può essere numerico o grafico (segmentato). La simbolicità è dettata dalla necessità di rappresentare gli elementi in modo convenzionale. L'approssimazione è data dall'esigenza di riportare sul piano la superficie sferica terrestre.
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Appunto
4 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Il primo esempio di cartografia è una tavoletta di argilla di 2500 anni fa della zona della Mesopotamia. I Greci avevano una cartografia pratica, finalizzata alla navigazione, e una cartografia filosofica. I Romani avevano una cartografia pratica legata all'agrimensura e alla tattica militare. In età medievale la chiesa continua la concezione della terra piatta tripartita di età romana. Si diffondono itinerari e portolani. Con le grandi scoperte geografiche dell'età moderna cominciano a circolare nuove carte e stampe, ma anche piante topografiche. Solo alla fine del '700 la cartografia inizia a produrre carte su basi geodetiche.
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Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. La rete è una categoria interpretativa che esprime le connessioni tra elementi diversi che costituiscono un sistema. I grafi sono segmenti di retta che congiungono più nodi funzionali e che esprimono visivamente le connessioni funzionali all'interno del sistema. Tali segmenti rappresentano l'intensità dei flussi da un nodo all'altro. La rete di un centro urbano è una spirale che si estende sul territorio: è un grande polo con segmenti che si dipartono dal centro in senso stellare, ma anche con segmenti paralleli. Le reti possono essere: reti ortogonali, reti globali, reti locali.
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Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Il concetto di sistema consente di leggere il territorio come un insieme di unità territoriali o regioni (si parla di regione sistemica). In Italia si avviano forme nuove di assetti produttivi: l'urbanizzazione e la produzione si diffondono non più secondo la logica della polarizzazione e della gerarchia, ma secondo la logica sitemica: il sistema fornisce un modello di interpretazione di procedimenti imprevedibili. L'ottica sistemica vuole leggere il territorio scomponendo gli elementi che lo costituiscono fino a vedere le relazioni che determinano l'organizzazione territoriale. Esempi di regioni sistemiche: il sistema area urbana e il sistema area metropolitana.
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Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. La polarizzazione di Christaller è la teoria delle località centrali. Essa si basa sullo studio di alcune città tedesche e su schemi geometrici che mostrano la predominanza funzionale di alcune città. La città è intesa come luogo di attrazione, località centrale, polo di funzioni che interessano il territorio circostante. Nella gerarchia delle funzioni della città, e anche delle città stesse, si creano delle reti che mettono in relazione le varie città del territorio. Nel rapporto centro-periferia vi sono due tipi di spostamento, centripeto (verso l'interno) e centrifugo (verso l'esterno): la città offre servizi al territorio circostante, il territorio circostante fornisce alla città risorse.
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Appunto
3,5 / 5
Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. L'organizzazione del territorio è data da tre tipi di territorio: il territorio insediativo (prodotti e attività tecniche), il territorio utilizzato (modalità e forme d'uso del territorio) e il territorio relazionale (gli insiemi di flussi, visibili e invisibili, materiali e immateriali). Sull'organizzazione del territorio influisce la comunità umana attraverso la tecnologia e la cultura, La regione è data dall'unione diun substrato fisico e di una comunità umana. Uno stesso substrato fisico può essere la base per diverse regioni umanizzate, perché diverse comunità umane possono influire su di esso. Una stessa comunità invece crea la stessa regione in substrati fisici diversi.
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Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. Un'area metropolitana è l'area di influenza e gravitazione di una città, centro di immigrazione che si espande inglobando il territorio circostante. L'area metropolitana è esempio di una regione polarizzata. Una megalopoli è un'agglomerazione di aree metropolitane individuabile in paesi altamente sviluppati. La prima megalopoli è quella costituira dall'agglomerazione delle aree metropolitane di New York, Washington, Boston, Baltimora, Philadelphia. Un'altra megalopoli è quella del Giappone che fa capo a Tokyo. In Europa l'asse parallelo al Relo da Rotterdam a Zurigo, che si estende fino a Milano può essere considerato la megalopoli europea.
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Appunto
Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. La regione geografica è un'unità di studio e di intervento operativo per l'orgaizazione del territorio. La regione geografica è all'origine dell'analisi geografica: la superficie terrestre va divisa in unità regionali aventi al loro interno caratteri organici ed interrelate tra loro. Studiando le interrelazioni tra le regioni si arriva a considerare delle unità sovraregionali e a studiare l'organizzazione del territorio fino a ricomporre infine l'unità della superficie terrestre.
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Questo appunto si riferisce al corso di Geografia tenuto dal professor Franco Salvatori. La storia della regione geografica ha seguito l'evoluzione del pensiero geografico e si è divisa in due fasi: - una prima fase deterministico-possibilistica, che definisce la regione come un'area internamente omogenea e con caratteri organici; - una seconda fase funzionalista, secondo cui la regione non è omogenea, ma discontinua, basata su grandi squilibri e costruita attorno alle forze che vi agiscono (centro urbano, industriale, ecc.), e tuttavia è, di volta in volta, un'area fisicamente delimitabile, sebbene in continuo mutamento.
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