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Sintesi
tesina che descrive la danza


Sintesi Tesina sulla danza


Nella seguente tesina di maturità viene presentato il tema della danza. Si tratta inoltre di una tesina multidisciplinare che descrive la danza nei suoi molteplici aspetti. Nietzsche sottolinea come la danza sia un'arte nobile e antica, connettendo l'atto del danzare al suo concetto di superuomo e alla sua proposta di un nuovo comportamento umano nei confronti della vita. Nietzsche afferma che la danza è l'espressione di un elemento dionisiaco oscuro che ha garantito la nascita della tragedia. Verga presenta invece il tema della danza attraverso una sua opera letteraria, "Eva", in cui la protagonista è una ballerina che sarà la causa dell'infelice passione di Enrico Lanti che si innamora di lei. Eva lo ricambia, dividendosi tra lui e la sua professione. Accortasi di aver perso il suo fascino nel tempo nei confronti del suo amato, la donna decide di lasciarlo, causando in lui infelicità. Nel momento in cui Enrico vuole riconquistarla, la donna ha già un'altra relazione: Enrico sfida l'uomo al duello per poi morire.
Jane Austen, grande scrittrice inglese, ama la danza e spesso nei suoi romanzi rappresenta scene in cui si ballano danze del suo periodo. Ritornando indietro con il tempo, Apuleio nell'Asino d'oro rappresenta, come apertura di una sua opera teatrale, la "danza pirrica", perché la sua invenzione sarebbe attribuita a Pirro. In ambito artistico invece la danza viene rappresentata attraverso le opere impressioniste realizzate da Edgar Dégas. Nelle opere del pittore ricorrente è il tema della danza. Nell'opera "Prova di balletto" l'artista rappresenta le prove di danza effettuate dietro le quinte dell'Opéra di Parigi dalle giovani ballerine che vengono osservate dal loro anziano insegnante. La scena sembra essere stata rappresentata nell'immediatezza da Dégas. Mata Hari è una delle ballerine più note del XX secolo, per il suo fascino nel danzare viene invitata in tutti i salotti dell'epoca. Nella prima parte del 1900 diventa tra l'altro una spia, ed è per questo motivo che verrà fucilata.
Inoltre viene presentata la Prima guerra mondiale che è stata causata dall'assassinio dell'Arciduca Francesco Ferdinando d'Austria-Ungheria. Il conflitto è iniziato nel 1914 e è terminato nel 1918 con i Trattati di pace, che hanno causato gravi conseguenze a Germania e Austria che hanno riportato una pesante sconfitta. Viene presentata anche una grande invenzione, la radio che è nata dall'idea di Guglielmo Marconi. La radio viene usata come mezzo di propaganda elettorale dal partito fascista e viene anche utilizzata dai partigiani per comunicare durante la Resistenza. La radio è inoltre considerata come uno strumento legato allo svago, perché trasmette musica.Inoltre vengono anche scoperte anche le onde elettromagnetiche, grazie alle quali è stato possibile anche lo sviluppo di una disciplina chiamata radioastronomia.
Infine viene fatta una presentazione anche del movimento di rotazione terrestre, del movimento di rivoluzione terrestre e delle zone astronomiche.



Collegamenti

Tesina sulla danza

Filosofia: La danza in Nietzsche.
Italiano: "Eva" di Giovanni Verga.
Latino: Apuleio e la danza pirrica.
Storia dell'arte: Le ballerine di Dégas.
Storia: La Prima guerra mondiale e la figura di Mata Hari.
Inglese: La danza in Jane Austen.
Musica: La radio.
Fisica: Le onde elettromagnetiche.
Geografia astronomica: I moti terrestri e le zone astronomiche.

Altre tesine sulla danza

Danza nell'800 - In punta di piedi - - Tesina multidisciplinare sulle origini della danza classica.
Danza: tra filosofia e scienza- Tesina per liceo scientifico sulla danza nell'arte, nella storia, nella letteratura e nella filosofia.
Danza: il lato oscuro- Tesina che descrive la danza classica.
Danza: storia, dinamica e colori- Tesina che tratta del tema della danza.
Danza classica e Isadora Duncan - Tesina sulla danza e su Isadora Duncan.
Musica e danza- Tesina per liceo scientifico che tratta dei temi della musica e della danza.
Danza del ventre: processo culturale fra sacro e profano.- Tesina che tratta del tema della danza del ventre.
Stili di danza - Tesina per liceo linguistico che tratta degli stili di danza.
Estratto del documento

V E

ERGA E VA

Eccovi una narrazione - sogno o storia poco importa -

ma vera, com'è stata e come potrebbe essere, senza

retorica e senza ipocrisie. Voi ci troverete qualcosa di

voi, che vi appartiene, che è frutto delle vostre passioni,

e se sentite di dover chiudere il libro allorché si avvicina

vostra figlia - voi che non osate scoprirvi il seno dinanzi

a lei se non alla presenza di duemila spettatori e alla

luce del gas, o voi che, pur lacerando i guanti

nell'applaudire le ballerine, avete il buon senso di

supporre che ella non scorga scintillare l'ardore dei

vostri desideri nelle lenti del vostro occhialetto - tanto meglio per voi, che rispettate ancora

qualche cosa […]

[…] Si chiamava Eva, o almeno si faceva chiamare così, e quel nome era forse un

epigramma. Tutti conoscevano la sua vita un po' più in là del palcoscenico della Pergola, e,

forse meglio di tutti, le dame del gran mondo che parlavano di lei celandosi dietro il

ventaglio. Nessuno ne sapeva più di un altro. Era l'apparizione di un astro in mezzo alla

splendida società fiorentina, una febbre di giovanotto fatta donna. L'avevo incontrata due

volte, e non mi era sembrata la stessa donna, forse per le diverse disposizioni d'animo in cui

mi ero […].

[…] e in mezzo ad un nembo di fiori, di luce elettrica, e di applausi apparve una donna

splendida di bellezza e di nudità, corruscante febbrili desideri dal sorriso impudico, dagli

occhi arditi, dai veli che gettavano ombre irritanti sulle forme seminude, dai procaci pudori,

dagli omeri sparsi dei biondi capelli […] [tutti i brani sono tratti da Eva] 9

Sarà l’amore – passione come forza capace di consumare inesorabilmente l’esistenza dei

personaggi quello che muoverà il meccanismo narrativo dei romanzi di questa fase di

rappresentazione e studio della vita borghese.

Eva è una donna bella e fascinosa, destinata a causare un'infelice passione. Essa guadagna col

suo lavoro di ballerina il lusso che è indispensabile cornice al suo fascino. Un povero pittore, Enrico

Lanti, si innamora di lei, ed essa, curiosa e presa dallo strano carattere dell'artista, lo ricambia,

dividendosi tra lui e le sue attività professionali: soluzione che, al suo spregiudicato buon senso,

sembra la migliore. Però, quando lo vede tormentato dalla gelosia, giunge a dargli la gran prova

d'amore di dividere con lui la miseria. Lungi dagli splendori tra cui Enrico l'ha conosciuta, Eva

s'accorge presto d'aver perduto ogni fascino per l'amante, e allora lo lascia. Lanti soffre solo, nella

miseria, finché trova la sua strada e si conquista gloria e agiatezza. Allora lo riprende la passione

per Eva, e poiché non può riaverla, provoca il suo amante, si batte in duello e va a morire, povero e

segnato dalla malattia, nel paesello natale,tra la sua famiglia disperata.

Ad Eva, figura della ballerina, si incarna la seduzione femminile, quello della donna fatale, della

dominatrice che emana un fascino distruttivo. La seduzione femminile è associata ad un particolare

stato sociale (aristocratico) o a un particolare ruolo (ballerina); si tratta in ogni caso di una donna di

lusso. L’attributo fondamentale della sua bellezza è l’artificio, relativo alla persona (trucco,

abbigliamento) e all’ambiente in cui ella si muove (festa, ballo, teatro). E’ avvertibile in questi

romanzi l’opposizione tra natura e artificio, il rifiuto della naturalezza, considerata materialità opaca

e volgare. Il corpo femminile non è più sublimato come simbolo della divina armonia della natura.

Il suo fascino ora dipende solo dall’artificio, dal mascheramento estetico. Il profumo, i veli, i

velluti, i gioielli, la danza trasformano la donna in fata, maga, «fiore delicato», «farfalla». Il topos

medievale dell’apparizione miracolosa della donna si trasforma, nella civiltà delle banche e delle

imprese industriali, nel mito della forma che compare sul palcoscenico e trionfa su un pubblico

pagante e plaudente, da cui in realtà dipende. Se cadono gli orpelli, la realtà della donna si rivela in

tutta la sua miseria, essa diventa «bruco», «verme» e suscita repulsione. L’arte si oppone al piacere,

diviene coscienza di ebbrezze amare e dolori sconosciuti.

Verga fu essenzialmente un romanziere, e la sua formazione non

avvenne sui classici, ma sui romanzi francesi moderni. Questa

formazione gli fece acquistare un metodo narrativo basato sulla

rappresentazione del vero. Esordì col romanzo storico e proseguì col

romanzo sentimentale drammatico: le vicende erano ambientate in ceti

medio – elevati. Erano incentrati su passioni tragiche, i personaggi 10

appaiono già come dei vinti ossia predestinati alla sconfitta. Voleva compiere un’analisi della

società borghese: è presente il realismo ma manca il distacco scientifico proprio del naturalismo e

del verismo. Aderisce dunque al verismo per l’esigenza di realismo: la sua adesione al verismo si

realizzò tramite la rappresentazione fedele della realtà contemporanea. La rappresentazione del

reale avveniva con la massima attendibilità, senza che il letterato la inquinasse con risvolti

autobiografici o giudizi soggettivi. Il punto di partenza della narrativa verista di Verga fu la novella

“Nedda” del 1874 anche se non è ancora ben definito il criterio dell’impersonalità, fondamento

della poetica del verismo. Verga aderì alla fede del progresso, ma ciò comportò un duro prezzo,

ovvero la sconfitta dei singoli, in quanto il destino dell’umanità non và di pari passo con loro: i

singoli pertanto sono travolti dal progresso e ciò determinava la loro infelicità e la loro sconfitta.

Un’altra importante differenza è il cosiddetto regionalismo: la maggior parte dei romanzi e delle

novelle è ambientato in Sicilia, ed i protagonisti sono contadini e pescatori che vivevano una vita di

stenti. La scelta del regionalismo serviva per denunciare l’arretratezza del mezzogiorno.

In Italia esisteva una lingua nazionale solo in ambito letterario, la scelta verista imponeva di

adeguare il linguaggio alla materia della narrazione; scegliere però il dialetto significava

condannare la produzione di Verga ad una marginalità letteraria. Scegliere la lingua letteraria era

improponibile perché avrebbe contraddetto la scelta verista. Bisognava trovare una soluzione: Verga

adotto una lingua «italiana» ma modellata sul parlato. Questa scelta permetteva di sparire dietro i

personaggi. Realizzò un’architettura narrativa che doveva rappresentare la lotta per la vita, analizzò

il meccanismo delle passioni attuato dalla voglia degli uomini di migliorare sia sul piano

economico, sia sul piano sociale. Tale progetto prende il nome di “ciclo dei vinti”, che comprendeva

cinque romanzi: “I Malavoglia”; “Mastro don Gesualdo”; “La duchessa di Leyra”; “L’onorevole

Scipioni”; “L’uomo di lusso”. Il questi romanzi Verga cerca di analizzare con rigore scientifico il

congegno delle passioni che determina l’origine del genere umano. Questo congegno si complica

passando dai livelli più bassi ai più elevati della sfera sociale. L’intento verista si realizzò solo per i

primi due romanzi pubblicati il primo nel 1881 ed il secondo nel 1889. l’ispirazione artistica

consentì a Verga di analizzare i meccanismi solo sei ceti sociali più bassi. “I Malavoglia” doveva

essere il primo del ciclo dei vinti rivolto a ritrarre i perdenti della lotta per la vita, ossia i vinti. Qui

avrebbe analizzato il livello più basso di questa lotta, cioè quello per i bisogni materiali. In “Mastro

don Gesualdo” il protagonista è spinto dall’avidità di ricchezza. Tutti i protagonisti hanno in

comune la sconfitta nella lotta per la realizzare le loro ambizioni, da qui il nome. 11

J A D

ANE USTEN AND THE ANCE

Jane Austen was born in 1776 in a little village in

the Hampshire. She lives for most of her life in

that area and never married. She was encouraged

to reed and write by her father, a country parish.

In general, she received an education superior to

that given to girl of the time. Her life was a

singularly uneventful one and tranquil and happy.

In 1801 she moved to Beth, setting of many

episodes in her work. After the dead of her father in 1805 she moved to Chawton. She died in 1817.

Jane Austin’s novel are set in provincial upper-middle class England. They are novels of manners,

examine the behaviour and opinions of ordinary people. She never moralises, her literary strength

lies in the delineation of characters, especially of women, her characters are so precise and

significant in details that they retain their individuality throughout the whole novel.

When Jane Austen was young she was an enthusiastic dancer, and also in the heroine’s lives of her

novels, dancing is a recurrent aspect.

Austen never describes a specific dance, but her use of dance in the novels tell us how dance, in

middle class life, in the late eighteenth and early nineteenth centuries, were conducted: so that the

six novels are often used from the dance historians to learn more about the characteristics or

conventions of the dance of this period.

Some Aspects of Dance in the late Eighteenth Century

In eighteenth-century fiction, as well as in life, there was a lot of places for dancing and an

appropriate type of dance and social behaviour for each. Perhaps the highest was at Almack’s of

London, which Austen never described and probably never attended. Instead, Austen shows us

private London parties and balls, public dances at the Bath Assembly Rooms, a gentleman’s private

country house ball (such as that given by Mr. Bingley in Pride and Prejudice) and also informal

family dances given after dinner while one amateur musician plays. Certain dances was performed

more frequently at one event than another, and certain behaviours were more or less desirable at

each of these events, yet the same individual feel comfortable dancing at each of them.

In Austen's youth a ball continued to be opened by one minuet and Austen’s heroines didn’t know it

was antiquated for that period. Instead, they enjoyed the more social country: this was a dance, with

12

a peculiarly English character more lively and relaxed than the complex French dances like the

minuet, for two, three, four or more couples at a time. In the late eighteenth century, most country

dances were performed in a "longways" set for five to eight couples, with partners standing

opposite each other.

Because so many couples stood waiting passively the others during the dance, they used this time as

a welcome opportunity to talk and flirt. The dance continued until the original first couple had

returned to the beginning if they didn’t want to be considered selfish and disrespectful.

Austen demonstrated a precept that many times gentlemanly behaviour and style were expressed in

dancing: it was known that the skill of a person’s dancing expressed the quality of his or her soul or

spirit. Today we do not measure our leaders of government or industry by their ability to dance, but

a precept of the Renaissance was this concept that a way to know if a man was really a gentleman,

was by his ability to dance with confidence, to stand well, to move easily without calling attention

to himself, to enter a room gracefully.

Usually, however, the dance were chosen from the most fashionable dances for any given year. This

practice was facilitated, by the custom of annual collections of dances. These popular books were in

fact a necessity: starting in about 1730, country dances became less and less original. From 1730 to

1830 over twenty-seven thousand country dances with their tunes were published in England. The

dances had increasingly become combinations and recombinations of a small number of figures so

that the dances were not very easily differentiated from each other. Only towards the end of George

III’s life, even the country dances were finally going out of fashion and people were ready for

something innovative.

There were also several other major categories of dance in the English ballrooms: the so-called

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