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origini

Le :

Raks sharqi,è

La danza del ventre, in lingua originale un'arte antica le cui origini pare risalgano ai culti religiosi

della "madre terra" praticati nelle antiche società matriarcali della Mesopotamia. Le sacerdotesse onoravano la

dea madre con danze sacre entrando in relazione con i ritmi della natura e talvolta imitandola (molti

movimenti ricordano elementi naturali quali: le onde del mare, la forma della luna, il serpente, il cammello e

ancora l’atto sessuale e il parto.).

Danze di Iside

Le fanno parte delle danze sacre di tipo esoterico - cerimoniale. Nell'antico Egitto le cerimonie si

compievano nei templi dedicati a Iside, a lei si offrivano fiori di loto, incensi, essenze, acqua e frutta.

canale spirituale

Mentre i sacerdoti compivano il rito, le sacerdotesse erano responsabili dell'apertura di un

attraverso la danza affinché l'energia si potesse manifestare. Iniziavano la danza coperte da un velo e quando

lo toglievano, portavano luce e saggezza, entrando in armonia con l'energia cosmica raggiungevano lo stato di

estasi.

Gli insegnamenti delle danze di Iside furono tramandati fino alla caduta dell'impero Egizio, quando la danza

perse il suo significato originario subendo l'influenza di altri popoli che aggiunsero altri ritmi e movimenti.

funerario

Nell’impero egizio non c’erano danze propizie solo alla fertilità, ma anche quelle di carattere (tra i

bellico

personaggi di questo culto vi erano i Muu, che eseguivano danze per ricevere il defunto nell'aldilà.),

agricole,

(rappresentante la vittoria.) Era anche l'elemento essenziale delle festività infatti, con la danza si

chiedeva agli dei il buon esito del raccolto.

Solo in seguito, nel Medioevo, si arrivò alla danza come intrattenimento. Donne bellissime venivano comprate

al mercato come schiave, e rinchiuse nei palazzi di sultani e califfi; venivano istruite su innumerevoli discipline

harem

per poter intrattenere gli ospiti con la danza ed il canto e poi si ritiravano nei loro (il cui accesso non era

consentito agli uomini, infatti harem significa proibito)quando i primi viaggiatori europei che si accinsero a

visitare questi luoghi così diversi dalla loro realtà, si trovarono a osservare per la prima volta movenze

particolari di bacino e associarono a questa danza un significato poco edificante.

Il termine danza del ventre ha il potere tutt’oggi di scatenare le più sfrenate fantasie legate alla sessualità,

considerando la danzatrice esperta di grandi qualità amatorie e nell’immaginario maschile solitamente la

scena più ricorrente è un harem in cui a un solo uomo sono destinate le attenzioni di queste bellissime

odalische, niente di più lontano dalla realtà, poiché la danza del ventre non ha nulla di più deduttivo rispetto a

una qualsiasi altra danza, ed ha come unico scopo la ricerca della qualità tecnica e interpretativa

nell’esecuzione di un brano, l’eleganza e l’espressività di un movimento la sensualità è celata, impalpabile,

sfuggente. Euripide

Il terzo grande tragediografo ateniese, dopo Eschilo e Sofocle fu

Euripide. Egli nacque a Salamina intorno alla metà del decennio tra il

490 e il 480.

Un’ invenzione è certamente la notizia che sarebbe nato il giorno

stesso della battaglia di Salamina.

Molti gli aneddoti e le maldicenze sulla sua origine e sulla sua vita,

maldicenze dovute in gran parte alla commedia Attica.

Ricevette un’educazione scrupolosa, che ebbe larga conoscenza

della cultura contemporanea, del pensiero filosofico di Anassagora,

di Socrate, della sofistica. Spirito solitario ed inquieto , non partecipò

alla vita Pubblica , pur alludendo spesso nei suoi drammi a fatti della

vita contemporanea. Per la singolarità della sua posizione

e delle sue idee non incontrò il consenso del pubblico: conseguì

infatti solo quattro vittorie.

Nel 408 Euripide, probabilmente disperando della salvezza di Atene,

sconvolta dalla rissa interna e dal disfacimento morale precorritore

dell’ imminente catastrofe, si recò a Pella in Macedonia,presso la

corte di Archelao, dove morì due anni dopo.

La drammaturgia:Le peculiarità che distinguono le

tragedie euripidee da quelle degli altri due drammaturghi sono da un lato la ricerca di sperimentazione

tecnica attuata e la maggiore attenzione che egli pone nella descrizione dei sentimenti, di cui analizza

l'evoluzione .

La struttura è molto più variegata e ricca di novità rispetto al passato, per un maggiore utilizzo del deus ex

macchina e per la tendenza del coro ad assumere una funzione di pausa nell'azione. Anche lo stile risente

della ricerca euripidea di rompere con la tradizione, mediante l'inserimento di parti dialettiche per allentare la

tensione drammatica e l'alternanza delle modalità narrative.La novità assoluta del teatro euripideo è il

realismo. Euripide

Le Baccanti furono composte da Euripide nel periodo del

soggiorno in Macedonia, alla corte di Archelao, tra il 408

E il 406 . Furono rappresentate postume dal figlio del poeta.

Un dramma ricco di antinomie, ma artisticamente compatto e

fusa da un’ altissima ispirazione e da una potente

Fantasia. Tema della tragedia è il contrasto tra la ragione, tra

lo spirito raziocinante impersonato da Penteo, e l’estasi

mistico-dionisiaca delle Menadi , invasate da Dionisio.

Le Baccanti che costituiscono il coro, levano il loro canto di

gioiosa esaltazione nell’ epodo della parodos, celebrano le

danze orgiastiche sui monti, la lacerazione del bestiame,

di cui poi mangiano le carni crude, imbevendosi così dello

spirito divino. Euripide prostrato da tante traversie, sentì

certamente il fascino dell’estasi dionisiaca, avvertì i limiti

della ragione, l’incapacità di quest’ultima a squarciare il velo

del mistero dell’universo e dello stesso animo umano.

L’abbandono artistico è pieno e sincero , ma l’adesione resta

sospesa: esiste una forza impervia alla mente umana, che

la ragione non può penetrare, che travolge e distrugge ed

opera in un modo che alla fine desta solo orrore, provocando

la condanna morale da parte dell’inquieto poeta.

Sant’Agostino

Vita. Tagaste

Agostino nacque a , in Numidia, nel

354: il padre era pagano, la madre invece

molto devota alla religione cattolica. Ebbe la

sua prima istruzione in Africa, prima a Madaura

poi a Cartagine. Nel 374 ottenne un primo

riconoscimento per la sua cultura: gli fu affidata

la cattedra di retorica a Tagaste. Per seguire i

consigli della madre si diede alla lettura dei

testi della Bibbia, ma vi trovò contraddizioni e

fu un po’ stizzito dallo stile, poiché abituato allo

stile perfetto ed elegante di cicerone. Tra il 373

e il 383 s’interessò alla setta dei Manichei, che

faceva intravedere il raggiungimento della

verità senza piegarsi all’autorità della

Rivelazione. Nel 386, si convertì alla fede

cristiana e nel 387 ricevette il battesimo dal

vescovo Ambrogio. Subito dopo si mise in

viaggio per ritornare in patria, ma durante il

viaggio si dovette fermare a Ostia poiché morì

la madre. Si fermò a Roma fino al 388. Nel 391,

dopo anni dedicati allo studio della teologia e

della Bibbia, il vescovo d’Ippona lo consacrò

sacerdote. Nel 430 mentre i vandali di

Genserico assediavano la città di Ippona,

Agostino moriva. Sant’Agostino

• Disciplinarum libri : in cui Agostino parla di ritmo, dei metri e dei

versi. Qui afferma che la danza è il mezzo per comprendere l’armonia

eterna della creazione. infatti è proprio questo il libro che ci rivela il

diverso approccio nei confronti della danza da parte di un Padre della

Chiesa rispetto ad esempio a Tertulliano. I Patristi aderenti al pensiero

platonico considerano la danza come una disciplina pericolosa, nata

nelle feste pagane, questo perché i Padri della Chiesa hanno sempre

considerato la musica qualcosa di potenzialmente pericoloso, a causa

della sua capacità di distrarre e di agganciarsi alla sensualità. ma

mentre la musica in qualche modo può essere purificata dalle pulsioni

viscerali e carnali che è atta a produrre, con la danza è certo molto più

difficile farlo. La danza è inevitabilmente fisicità, è rendere note

passioni da cui un buon cristiano dovrebbe tenersi lontano.

Sant’Agostino invece, aderente al neo-platonismo, analizza la danza

sotto un altro punto di vista:

“La danza è un tramite fra mondo

terreno e il mondo divino: è il

mezzo con il quale si può

comprendere l’armonia eterna

della creazione”

Nietzsche

La vita:

W.F.Nietzche nasce a Röcken il 15 ottobre 1844, nella famiglia di

un pastore protestante, ma rimane presto orfano del padre.

Studiò filologia classica a Bonn e a Lipsia sotto la guida di

Friedrich Ritschl, che gli procura una cattedra di lingua e

letteratura greca all’Università di Basilea, dove insegnò per dieci

anni, fino al 1879( qui conosce Wagner diventandone presto

amico).

Nel 1872 Nietzsche pubblica il suo primo libro, “La nascita della

tragedia” ( respinto dall’ambiente accademico) e tre il ‘73 ed il

‘76 le “Considerazioni inattuali”.

Nel frattempo i rapporti con Wagner andarono deteriorando

perché Nietzsche vede nei suoi ultimi lavori un ritorno

mascherato al Cristianesimo e in “Umano, troppo umano”

pubblicato nel 1878, scrive il suo distacco da Wagner e

Schopenhauer. Dal 1879, costretto a lasciare la cattedra per

motivi di salute, vive con una pensione datagli dall’università,

tra la costiera francese e quella italiana, ma anche in Svizzera.

Nel 1880 esce la seconda parte di “Umano,troppo umano”, che

porta il titolo di “ il viaggiatore e la sua ombra”; nel 1881

“Aurora” e nel 1882 “ la gaia scienza” dove si legge la speranza

del filosofo di insegnare all’umanità la strada verso un nuovo

destino. Tra il 1883 e il 1884 scrisse “Così parlò Zarathustra”. E

negli anni successivi scrisse numerosi altri libri.

Nel 1889 a Torino viene colto da un attacco improvviso di pazzia,

sopravvive a se stesso per più di dieci anni e poi muore il 25

agosto del 1900 a Weimar dopo una lenta agonia durata anni.

Nietzsche

… e la danza:

Negli ultimi scritti e in particolare negli appunti inediti, Nietzsche riprende alcuni aspetti riguardanti il discorso

sull’arte e soprattutto che l’arte serva come “ giustificazione estetica dell’esistenza”; l’arte è infatti attività di

menzogna, ma di menzogna necessaria e positiva, da contrapporre alla passività, perché si basa sulle facoltà

creative degli individui. L’arte quindi non è più catarsi, non ha lo scopo di acquietare momentaneamente le

passioni attraverso uno sfogo momentaneo, piuttosto, attraverso un dolore stimolante, che permetta di

esternare senza riserve il piacere di esistere, l’uomo mostra tutta la sua volontà di potenza e il corpo mostra

tutta la sua capacità organizzatrice. Lontano dalla sottomissione agli inganni della metafisica, che costringono

il corpo ad un movimento meccanico, il corpo di Zarathustra, fiero, entusiasta nella percezione di sé, libero

dalla “malattia delle catene” esprime se stesso artisticamente nella danza.

In questa si realizzano: eccitamento, manifestazione di

forza, sensazione di potenza, abbellimento e

semplificazione delle forme. Il corpo in breve raggiunge la

bellezza e l’apice creativo. Il Cristianesimo ha sempre

condannato la danza perché fonte di peccato, Nietzsche

invece dice che Dio è un peso che l’uomo ha dovuto

sopportare per troppo tempo e che impedisce all’anima di

elevarsi danzando.

“ credere

Potrei

solo ad un Dio

che sapesse

Mata Hari

La futura Mata Hari ,pseudonimo di Margaretha Geertruida

Zelle, era nata nella Frisia olandese, nel villaggio di

Leeuwarden, il 7 agosto del 1876, figlia di un uomo d’affari

olandese e di una donna di Java. Aveva studiato per fare

l’insegnante, ma non riuscì nei suoi progetti, trasferendosi, dopo

un matrimonio fallimentare, a Parigi.

Dopo aver tentato molti lavori, dalla modella per i pittori

all'insegnante, scelse di provare con il ballo. Margaretha adorava

da sempre ballare, amore alimentato durante il suo soggiorno a

Java, dove era rimasta colpita dai sinuosi balli esotici delle donne

dell'isola. A Parigi iniziò quindi la sua nuova carriera come

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