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Concetti Chiave

  • I Normanni conquistarono la Sicilia sfruttando la crisi degli Arabi, iniziata con l'assedio di Messina nel 1061, guidato da Roberto il Guiscardo.
  • Ruggero I d'Altavilla espanse il dominio normanno in Sicilia con una serie di conquiste tra il 1063 e il 1086, stabilendo un'alleanza con Papa Urbano II per consolidare il suo potere.
  • Sotto Ruggero II, il regno di Sicilia si modernizzò con l'istituzione di un parlamento e una società tollerante verso diverse etnie e religioni.
  • La Sicilia normanna si distinse come una società multietnica, integrando culture latina, greco-bizantina, araba e, marginalmente, ebraica.
  • Palermo, capitale normanna, divenne un centro culturale e commerciale, mantenendo la sua fisionomia islamica e promuovendo l'immigrazione di latini-cristiani.

Indice

  1. L'arrivo dei normanni in Sicilia
  2. Conquista e consolidamento normanno
  3. Ruggero II e il regno di Sicilia
  4. Sicilia: crocevia di culture
  5. Palermo, capitale multietnica

L'arrivo dei normanni in Sicilia

In questo appunto di storia per le scuole viene spiegata e descritta la società siciliana durante il periodo dei normanni, che inizia con la conquista dell’isola da parte di Ruggero I d’Altavilla nel 1061.

La Sicilia normanna: un crocevia di culture e potere nel Mediterraneo articolo

Conquista e consolidamento normanno

Nel 1061 i normanni giunsero in Sicilia, in quel momento la Sicilia era una delle provincie più importanti tra quelle arabe, nonostante ciò, già da una ventina d’anni la Sicilia araba era in crisi, questa crisi si accentuò nel momento in cui gli arabi non riuscirono a conquistare anche i territori della Calabria.

In quegli anni i bizantini tentarono di conquistare vari territori del sud Italia, gli arabi per difendersi chiesero aiuto proprio ai normanni che si trovavano in Puglia e in Calabria, e fu grazie a ciò che i Normanni entrarono nell’isola e si impadronirono dei territori siculi. I normanni furono abili nell’approfittarsi di questo periodo di crisi, in cui gli arabi non riuscivano a trovare un fronte comuni sul territorio siciliano, ma vivevano divisi in più famiglie. Fu Roberto il Guiscardo ad assediare la città di Messina nel 1061, da li studiò tutte le mosse per poter conquistare l’intera isola, la prima cosa che fece fu costruire delle fortificazioni per difendersi. Dopo due anni nel 1063 Ruggero I d'Altavilla combatté la battaglia di Cerami in cui sconfisse l’esercito arabo. Da li nel corso di un anno aveva già preso possesso di tutta la Sicilia nord-orientale. Ruggero riuscì a conquistare Catania nel 1071 e Palermo e Mazzara nel 1072, nel 1077 Trapani e nel 1086 anche Agrigento e Siracusa. Ruggero decide, dopo la conquista dei territori, di porre alcuni vescovi francesi, inoltre instaurò un’alleanza con Papa Urbano II, che gli fece guadagnare non pochi privilegi. Una delle politiche attuate da Ruggero fu quella di ripopolamento, attirò infatti nell’isola, oltre ai normanni, diversi gruppi di persona provenienti dalla Provenza, dalla Britannia e dalle regioni settentrionali dell’Italia. Nel 1101 Ruggero muore, la moglie Adelaide del Vasto assume la reggenza a nome del figlio Ruggero II, durante la reggenza di Adelaide la capitale si sposta ufficialmente a Palermo.

per un ulteriore approfondimento sulla conquista normanna della Sicilia e dell'Italia meridionale vedi anche qua

Ruggero II e il regno di Sicilia

Ruggero II salito ufficialmente al trono sottrae i territori dell’Italia Meridionale ai suoi parenti normanni, dopo aver conquistato questi territori, nella capitale dell’Isola: Palermo veniva incoronato Re di Sicilia. Il nuovo stato si presentava moderno nella struttura, poiché presentava un parlamento, con i vertici amministrativi e un catasto che stabiliva i feudi. Ma il regno di Sicilia era moderno anche dal punto di vista sociale e culturale, Ruggero II infatti tollerava nel suo regno uomini e donne di ogni etnia e religione.

per un ulteriore approfondimento sulla formazione del regno di Sicilia vedi anche qua

Sicilia: crocevia di culture

Anche per la sua collocazione al centro del Mediterraneo e per le numerose popolazioni che si erano avvicendate sull’isola, la Sicilia rappresentava un vero e proprio punto di incontro tra Oriente e Occidente, un luogo in cui convivevano diverse culture: quella latino - occidentale da cui provenivano i Normanni, quella greco - bizantina, che aveva posto lì le sue radici fin dall’VIII secolo a.C., e quella arabo - islamica, che aveva profondamente mutato le condizioni culturali ed economiche dell’isola. I Normanni seppero far tesoro degli apporti di tutte queste tradizioni culturali, cui si andava ad aggiungere una quarta, quella ebraica, che rimase un po’ ai margini rispetto alle altre, ma non fu mai discriminata né oppressa come avvenne in epoca medievale in altri luoghi d’Europa, specialmente in occasione delle crociate. Gli storici dell’arte, riferendosi all’architettura normanna di Sicilia, parlano di una grammatica e di una sintassi occidentali e di un vocabolario arabo e bizantino. Il centro della Sicilia normanna era la sua capitale, Palermo, una vera e propria metropoli islamica. Gli Arabi l’avevano scelta per la sua posizione geograficamente e culturalmente più vicina al mondo maghrebino rispetto alle città della costa orientale, come Messina o Siracusa, che avevano avuto invece un ruolo di primo piano sotto il dominio bizantino. All’inizio dell’epoca normanna Palermo, che contava parecchie moschee (oltre trecento secondo il viaggiatore arabo Ibn Hauqal) e una popolazione prospera e numerosa (tra i ventimila e i centomila abitanti, comunque ben al di sopra delle altre metropoli europee, inferiore solo a Costantinopoli, Cordoba e Baghdad), occupava il centro della rete commerciale marittima dell’area mediterranea.

La Sicilia normanna: un crocevia di culture e potere nel Mediterraneo articolo

Palermo, capitale multietnica

I Normanni non mutarono molto la fisionomia della città: si limitarono a riportare l’antica cattedrale, che era stata trasformata in moschea, al culto originario. Il gruppo minoritario della componente latino-cristana della città fu incrementato dai due Ruggeri, favorendo l’immigrazione di gruppi provenienti dalla penisola, e in particolare dall’Italia del Nord; Arabi, Ebrei e Greci erano tollerati, ma non dovevano rimanere l’elemento dominante. Soprattutto per i quadri dirigenti, sia nell’amministrazione pubblica che in quella ecclesiastica, furono chiamati influenti e colti personaggi d’Oltralpe: inglesi e francesi, soprattutto, ottennero incarichi di rilievo alla corte normanna di Palermo e nelle sedi vescovili del Sud. Iscrizioni plurilingui, anche funerarie, dimostrano che la Palermo normanna era una capitale veramente multietnica. Gli Arabi vennero integrati nel sistema militare: i fenomenali arcieri musulmani risultarono determinanti in più di una battaglia. Le loro conoscenze in ambito scientifico, e in particolare geografico, furono particolarmente apprezzate da Ruggiero II, che incaricò l’arabo al-Idrisi di redigere una descrizione del mondo, corredata di una carta della Terra: ne nacque, dopo 15 anni di ricerche, il libro di Ruggiero, importantissima testimonianza delle conoscenze geografiche dell’epoca

per un ulteriore approfondimento sull'arte normanna in Sicilia vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le circostanze che portarono i Normanni a conquistare la Sicilia?
  2. I Normanni approfittarono della crisi interna tra gli Arabi in Sicilia e delle divisioni tra le famiglie arabe. Furono inizialmente chiamati dagli Arabi stessi per difendersi dai Bizantini, ma poi conquistarono l'isola a partire dal 1061.

  3. Come si sviluppò il regno di Sicilia sotto Ruggero II?
  4. Ruggero II consolidò il regno di Sicilia, sottraendo territori ai suoi parenti normanni e creando uno stato moderno con un parlamento e un catasto. Tollerava diverse etnie e religioni, rendendo il regno socialmente e culturalmente avanzato.

  5. In che modo la Sicilia normanna rappresentava una società multietnica?
  6. La Sicilia normanna era un crocevia di culture latino-occidentali, greco-bizantine, arabo-islamiche ed ebraiche. Palermo, la capitale, era una metropoli islamica con una popolazione prospera e una rete commerciale attiva, dove diverse culture convivevano e contribuivano alla società.

  7. Quali furono le politiche di Ruggero I per consolidare il suo dominio in Sicilia?
  8. Ruggero I attuò politiche di ripopolamento, attirando normanni e altri gruppi dall'Europa, e instaurò alleanze con il Papa per ottenere privilegi. Inoltre, pose vescovi francesi nei territori conquistati per rafforzare il controllo.

  9. Quale ruolo ebbero gli Arabi nella Sicilia normanna?
  10. Gli Arabi furono integrati nel sistema militare normanno, con i loro arcieri musulmani che risultarono determinanti in battaglia. Le loro conoscenze scientifiche e geografiche furono apprezzate, come dimostra l'incarico dato a al-Idrisi di redigere una descrizione del mondo per Ruggero II.

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