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Concetti Chiave

  • Il periodo dello stalinismo in Unione Sovietica va dal 1927 al 1953, segnato dalla figura di Stalin come dittatore assoluto e trasformazione del paese in un regime totalitario.
  • Stalin salì al potere dopo una lotta interna al Partito Comunista contro Trotsky, sostenendo il socialismo in un solo paese e ottenendo supporto attraverso promesse e minacce.
  • La dittatura staliniana fu caratterizzata dalle Grandi purghe, con arresti di massa e campi di concentramento (Gulag) per eliminare gli oppositori politici e costruire un culto della personalità.
  • Stalin implementò piani quinquennali per industrializzare l'Unione Sovietica, focalizzandosi sull'industria pesante a discapito del miglioramento delle condizioni di vita della popolazione.
  • La collettivizzazione forzata delle terre causò rivolte contadine e repressioni violente, ma non riuscì a creare un sistema economico efficiente, caratterizzato da sprechi e oppressione.
Questo appunto di Storia Contemporanea descrive lo stalinismo, quel periodo della storia dell'Unione Sovietica che va dal 1927 al 1953 e che prende il nome dalla figura politica di Stalin. Egli, proprio come gli altri grandi dittatori del 900, fu un’autorità politica assoluta, trasformando a tutti gli effetti l'Unione Sovietica in un vero e proprio regime totalitario.
URSS

Indice

  1. Ascesa al potere di Stalin
  2. Dittatura staliniana: le Grandi purghe
  3. Rilancio dell’Unione Sovietica attraverso i piani quinquennali

Ascesa al potere di Stalin

Nel 1922 viene proclamata l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, anche abbreviata in Unione Sovietica. Era uno Stato federale, cioè una federazione di più Stati in un unico grande Stato. Non ne faceva parte solo la Russia, ma anche altre nazioni, come l'attuale Ucraina, la Georgia, l'Armenia. Il governo di questo nuovo Stato era saldamente nelle mani del Partito Comunista, arrivato al potere a seguito delle rivoluzioni e poi della guerra civile tra armate rosse e armate bianche. Il protagonista della rivoluzione russa non era stato però Stalin, bensì Lenin (uno dei Presidenti URSS), che aprì la dura lotta all'interno del Partito Comunista per scegliere il successore del capo della rivoluzione. Il leader più prestigioso in quel momento era Trotsky, che aveva guidato l'armata rossa alla vittoria, nella guerra civile. Meno noto, però molto popolare all'interno del Partito Comunista, era Stalin, che era proprio il segretario generale del Comitato centrale, quindi dell'organismo che dirigeva l’intero Partito Comunista russo. Tra questi due personaggi si apre una vera e propria lotta per il potere. Hanno anche delle posizioni politiche diverse. Trotsky, infatti, credeva in una rivoluzione permanente, cioè la rivoluzione, secondo lui, doveva essere esportata anche negli altri paesi, consolidando i risultati ottenuti in Russia. Stalin, invece, sosteneva la teoria del socialismo in un solo paese, cioè puntava a consolidare e rafforzare la rivoluzione all'interno dell'Unione Sovietica. La sua posizione, importante all'interno del partito, gli permise, attraverso promesse e minacce, di ottenere l'appoggio degli esponenti più importanti del partito stesso. La posizione di Stalin, tra l'altro, creava anche meno problemi a livello di politica estera. Quindi, per vari motivi, la politica di Stalin si afferma su quella di Trotskij, tanto che quest’ultimo fu costretto a scappare. Egli arrivò addirittura in Messico, dove fu ucciso da dei sicari di Stalin stesso, nel 1940.

Dittatura staliniana: le Grandi purghe

Dal 1927 comincia ufficialmente la dittatura staliniana, che diventò una feroce dittatura personale, proprio come tante altre dell'Europa di questi anni. Non era prevista nessuna forma di critica nei confronti del potere e nessuna forma di libertà d'espressione. Prima di tutto, per Stalin, è importante reprimere gli oppositori politici: centinaia di migliaia di persone, tra il 1936 e il 1938, vennero coinvolti nelle Grandi purghe, cioè un insieme di arresti e condanne, per i propri oppositori politici. Nel raccogliere ed isolare i nemici politici, cominciò a crearsi una fitta rete di campi di concentramento, chiamati Gulag, dove c'erano milioni di detenuti, obbligati ai lavori forzati. Proprio come successe nella Germania di Hitler e nell’Italia di Mussolini si avvia una grande macchina propagandistica, che si concentra sul culto della personalità del dittatore: la persona viene saltata in ogni occasione per le sue grandi doti politiche e militari e viene in qualche modo osannata e seguita quasi alla pari di una divinità.
Per ulteriori approfondimenti sulla dittatura staliniana vedi anche qua
Dittatura di Stalin: ascesa al potere e politica articolo

Rilancio dell’Unione Sovietica attraverso i piani quinquennali

Stalin, però, si trovava tra le mani un paese ancora estremamente arretrato e indebolito dalla guerra civile e, precedentemente, dalla rivoluzione. Avviò quindi un vero e proprio processo di industrializzazione dell'Unione Sovietica. Per rilanciare l'economia, venne avviato un complesso processo di industrializzazione, organizzato attraverso dei piani quinquennali, cioè piani che venivano stabiliti ogni cinque anni e che fissavano il livello di sviluppo produttivo che l'industria e l'agricoltura avrebbero dovuto raggiungere nei 5 anni successivi. Il primo piano quinquennale è del 1928. Far crescere l'industria significava sicuramente far uscire l'Unione Sovietica da uno stato di arretratezza. Tuttavia, invece di aumentare la produzione di tutti quei beni che avrebbero migliorato le condizioni di vita della popolazione, si preferì investire sull'industria pesante (quella siderurgica). Quindi, l'Unione Sovietica, da paese principalmente agricolo, diventa un Paese industriale (in particolare, industria pesante). I vantaggi reali per la popolazione furono pochi. Anche perché per trovare risorse e raggiungere questi obiettivi, Stalin colpì proprio le fasce più deboli della popolazione, come i contadini. Dal 1928 le terre della maggior parte dei contadini vennero espropriate e quindi essi furono costretti a lavorare nelle aziende cooperative o nelle aziende statali. Buona parte della produzione di queste aziende agricole doveva essere consegnata allo Stato, che poi ne ricavava i profitti necessari da reinvestire sull'industria. Questo processo di collettivizzazione causò delle vere e proprie rivolte da parte dei contadini e qui la storia dell'Unione Sovietica si fa molto triste, perchè di fronte a queste resistenze Stalin intervenne con la forza. Tanti di loro vennero portati nei Gulag. I kulaki, per esempio, erano quei contadini che pur di non consegnare i prodotti del loro lavoro allo Stato, perché avrebbero avuto guadagni troppo bassi, distruggevano i raccolti e macellavano il bestiame, proprio come forma di ribellione e di opposizione. Nonostante i piani quinquennali e il pugno duro nei confronti di coloro che si ribellavano, l'Unione Sovietica non riuscì a raggiungere un sistema economico efficiente. Questo governo repressivo non fu altro che un governo che si caratterizzò per gli sprechi e per la repressione. L'Unione Sovietica parteciperà alla seconda guerra mondiale e il regime di Stalin durerà oltre la guerra, arrivando fino al 1953, anno della sua morte.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali differenze tra le posizioni politiche di Stalin e Trotsky?
  2. Trotsky credeva in una rivoluzione permanente da esportare in altri paesi, mentre Stalin sosteneva il socialismo in un solo paese, puntando a consolidare la rivoluzione all'interno dell'Unione Sovietica.

  3. Cosa caratterizzò la dittatura staliniana e quali furono le conseguenze delle Grandi purghe?
  4. La dittatura staliniana fu una dittatura personale e totalitaria, caratterizzata dalla repressione degli oppositori politici attraverso le Grandi purghe, che portarono a arresti, condanne e la creazione di Gulag.

  5. Qual era l'obiettivo dei piani quinquennali avviati da Stalin e quali furono i loro effetti sull'Unione Sovietica?
  6. I piani quinquennali miravano a industrializzare l'Unione Sovietica, trasformandola da paese agricolo a industriale, ma i benefici per la popolazione furono limitati e colpirono duramente i contadini.

  7. Come reagì Stalin alle rivolte dei contadini contro la collettivizzazione delle terre?
  8. Stalin rispose con la forza alle rivolte dei contadini, molti dei quali furono deportati nei Gulag, mentre i kulaki distruggevano raccolti e bestiame in segno di ribellione.

  9. Quali furono le conseguenze economiche e sociali del governo di Stalin fino al 1953?
  10. Nonostante i piani quinquennali, l'Unione Sovietica non raggiunse un sistema economico efficiente, caratterizzandosi per sprechi e repressione, con un regime che durò fino alla morte di Stalin nel 1953.

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