Concetti Chiave
- Il Nazismo, guidato da Adolf Hitler, instaurò un regime dittatoriale in Germania negli anni '30, sopprimendo i diritti democratici e perseguitando gli ebrei con le leggi di Norimberga.
- L'ideologia nazista si basava sulla supremazia della razza ariana e sull'antisemitismo, portando all'Olocausto e alla morte di milioni di ebrei durante la Seconda guerra mondiale.
- Hitler mirava a unificare i territori germanofoni sotto il concetto di Pangermanesimo, creando un impero unico con il motto "Un solo popolo, un solo stato, un'unica guida politica".
- Il Terzo Reich, secondo Hitler, doveva avere continuità storica e territoriale, con un'ideologia fondata sulla razza e una solida base militare per diventare una grande potenza.
- La politica di espansione territoriale di Hitler, basata sul concetto di "spazio vitale", fu una delle cause principali dello scoppio della Seconda guerra mondiale.

Il Nazismo: l’antisemitismo
Nel 1933, in Germania, salì al potere il partito nazionalsocialista o nazista con a capo Adolf Hitler, che instaurò un regime dittatoriale: tutti i diritti democratici vennero soppressi, i partiti e libertà di stampa aboliti.
Nel 1935 vennero poi emanate le [email=https://www.skuola.net/storia-contemporanea/leggi-norimberga.html]leggi di Norimberga[/email]: in nome del mito della razza ariana vennero aboliti i diritti civili degli ebrei e di altre etnie e di gruppi invisi al regime, come gli zingari e gli omosessuali. Era l’inizio di una persecuzione che avrebbe portato nel giro di dieci anni allo sterminio di circa sei milioni di ebrei in tutta Europa. Durante la seconda guerra mondiale, infatti, in tutti i territori occupati dai nazisti gli ebrei vennero catturati e inviati nei lager, dove chi era impossibilitato a lavorare veniva immediatamente eliminato. Coloro che erano in grado di lavorare morivano facilmente a causa delle disumane condizioni di lavoro e di vita, oppure si ammalavano. Anche In Italia, in cui era presente il regime fascista, gli ebrei cominciarono ad essere perseguitati quando Mussolini, imitando Hitler, emanò le leggi razziali. Con le leggi razziali gli ebrei non possono più sposare cittadini ariani e vengono esclusi da tutte le scuole statali, non prestano più servizio militare né possono apparire sull’elenco telefonico. Gli ebrei, per i nazisti, erano l’incarnazione del male assoluto. L’Europa del nuovo ordine poteva nascere solo con il loro sterminio fisico, con la sopravvivenza di un’unica razza pura, quella ariana. Fu allora che iniziò l’attività dei famigerati (gruppi militari destinati all’annientamento fisico degli ebrei) e che le prime camere a gas cominciarono a funzionare nei lager. Questi potevano essere campi di concentramento o di sterminio. Nel corso della guerra, la rete dei lager si ampliò e si diffuse con l’afflusso di nuovi deportati fino a configurarsi come un gigantesco sistema di sfruttamento del lavoro forzato. I campi di sterminio vennero istituiti nei territori dell’Est europeo, con elusiva finalità l’eliminazione fisica di ebrei e zingari. Circa 6 milioni e mezzo furono sterminati dai nazisti durante la guerra. Intere comunità-come quelle ebraiche dell’Europa centrale-furono cancellate per sempre. Nessuno riuscì a resistere: fu un orrore senza precedenti nella storia. Le quattro grandi fabbriche della morte vere e proprie entrano in funzione tra il marzo e il giugno del 1943:ogni unità era fornita di stanze per la vestizione dei deportati, di vani in cui avveniva l’esecuzione (tramite l’immissione di ossido di carbonio o acido cianidrico), di fornaci per l’incenerimento dei cadaveri. Dopo le esecuzioni, si azionavano i ventilatori per aerare le camere, si toglieva il catenaccio dalla porta e le squadre degli addetti entravano per innaffiare i cadaveri con spruzzi d’acqua e poi trascinarli fuori. I corpi non giacevano sparpagliati, ma accatastati l’uno sull’altro. Il gas fatto penetrare dall’esterno, infatti, era letale prima all’altezza del suolo e raggiungeva gli strati d’aria superiori solo poco alla volta. Quando i morti erano stati trasformati in cenere, le camere a gas e le stanze di vestizione venivano ripulite per ospitare i componenti della tradotta successiva. Le vittime erano state uccise e dopo essere state bruciate, le loro ceneri venivano sminuzzate, triturate fino a ridursi a una polvere impalpabile. I nazisti s’impegnavano a non lasciare nessuna traccia delle loro vittime. Per questo c'è la giornata della memoria. Non basta “non dimenticare” bisogna prendere coscienza che l'abbandono dei valori portanti della nostra civiltà (libertà individuale, uguaglianza, solidarietà) unita alla diffusione di idee razziste e violente può - in certi momenti storici - portare a forme simili di sterminio di massa.
per un ulteriore approfondimento sulla giornata della memoria vedi anche qua
Nazismo: ideologia
L’ideologia nazista però non sta solo nell’antisemitismo e nella supremazia della razza ariana. Adolf Hitler espone tutte le sue teorie in un libro dal titolo Mein Kampf. E qui che Hitler sviluppa ed espone tutte le sue teorie politiche. La base da cui parte Hitler è quella dell’impero Austro-ungarico, da cui lo stesso Hitler proveniva. L’obiettivo principale del dittatore era quello di riunificare tutti i territori germanofili sotto un unico impero, come: Alsazia, Lorena, Svizzera tedesca, Liechtenstein, Lussemburgo, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda, ma anche territori italiani come l’ Alto Adige, tra i territori che Hitler voleva unificare ce n’erano alcuni anche a est come la Polonia, la Cecoslovacchia, la Lituania e la Lettonia. Questi territori dovevano essere unificati sotto il nome di Pangermanesimo e il motto era : “Un solo popolo, un solo stato, un'unica guida politica!".
Hitler andava quindi contro ogni forma di democrazia, per lui, infatti, la democrazie creava instabilità, poiché permetteva a chiunque di avere accesso al potere, e ciò poteva portare a un indebolimento dello stato stesso. Il Terzo Reich fondato da Hitler doveva quindi avere una continuità storica ma soprattutto territoriale. Il cardine principale di tutta la politica Hitleriana era però il concetto di razza. Il concetto di razza si sviluppa dal fatto che Hitler sosteneva che le nazioni per divenire grandi potenze dovevano avere una base militare solida, per essere forte dal punto di vista militare, gli uomini dovevano avere determinate caratteristiche, dovevano essere prima di tutto di buona salute, intelligenti e coraggiosi, chi possedeva queste qualità faceva parte della razza eletta. È da questi presupposti che Hitler inizierà a conquistare i territori che riteneva “spazio vitale” portando così allo scoppio della Seconda guerra mondiale.
per un ulteriore approfondimento sulla vita di Hitler e sull'ascesa al potere vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Quali furono le conseguenze delle leggi di Norimberga emanate nel 1935?
- Come venivano trattati gli ebrei nei territori occupati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale?
- Qual era l'obiettivo principale dell'ideologia nazista secondo Adolf Hitler?
- Quali erano le caratteristiche richieste per far parte della "razza eletta" secondo Hitler?
- Perché è importante la giornata della memoria secondo il testo?
Le leggi di Norimberga abolirono i diritti civili degli ebrei e di altre etnie, segnando l'inizio di una persecuzione che portò allo sterminio di circa sei milioni di ebrei in Europa.
Gli ebrei venivano catturati e inviati nei lager, dove chi non poteva lavorare veniva eliminato immediatamente, mentre gli altri morivano a causa delle disumane condizioni di lavoro e di vita.
L'obiettivo principale era la riunificazione di tutti i territori germanofili sotto un unico impero, promuovendo il concetto di Pangermanesimo e la supremazia della razza ariana.
Gli uomini dovevano essere di buona salute, intelligenti e coraggiosi per essere considerati parte della razza eletta, essenziale per una nazione forte militarmente.
È importante per prendere coscienza che l'abbandono dei valori civili e la diffusione di idee razziste possono portare a stermini di massa simili a quelli del nazismo.