Concetti Chiave
- Il regime fascista era caratterizzato da autonomie locali dei capi fascisti, che contrastavano con i tentativi di Mussolini di imporre una disciplina centralizzata.
- Mussolini diffidava dei capi fascisti e preferiva basare il suo potere sulle forze statali, ma durante la crisi Matteotti trovò supporto nello squadrismo.
- Con il discorso del 3 gennaio 1925, Mussolini soppresse le libertà politiche, creando un regime dittatoriale e trasformando il partito fascista in un organo burocratico e propagandistico.
- Le leggi fascistissime tra il 1925 e il 1926 consolidarono il potere di Mussolini, abolendo la libertà di stampa, sciogliendo i partiti politici avversari e instaurando uno stato di polizia.
- Il regime totalitario ridusse la libertà individuale, imponendo una vocazione anti-liberale e negando i diritti umani fondamentali.
Indice
Il potere di Mussolini
Fin dal primo momento Mussolini dittatore però
Libertà politiche formalmente in piedi, diritto di opposizioni non ufficialmente negato, il suo potere non era riuscito a domare le autonomie iniziative dei fascisti.
Autonomie locali e squadrismo
Nato su basi locali, sotto la guida dei capi, ras (lo squadrismo aveva mantenuto in ciascuna provincia autonomia, nonostante creazione di una milizia era irriducibile ai tentativi di imporre una disciplina dall'alto.
Questi poteri locali autonomi, erano desiderio di ottenere il proprio spazio di potere all'interno dello stato, che contrasta con i propositi di Mussolini.
Mussolini e il movimento fascista
Mussolini e i capi fascisti
Il quel diffidava dei capi fascisti.
Ne temeva il prestigio personale, preferiva costruite il suo potere sulle forze dello Stato piuttosto che su quelle del partito fascista, ma durante la crisi Matteotti, Mussolini aveva trovato il sostegno dallo squadrismo.
La partita tra Mussolini e i fascisti era aperta.
Il discorso del 3 gennaio 1925
Il discorso del 3 gennaio
Mussolini sfidava apertamente le opposizioni, si riconfermava duce del fascismo, dimostro l'impotenza di tutti i suoi avversari
Rafforzo il suo potere:
Soppresse libertà politiche, rese ogni dissenso illegale, estese i poteri del capo del governo fino a renderli assoluto, trasformazione dello stato liberale in dittatura (regime fascista)
Esautoro il partito fascista chiudendolo in una gerarchia imposta dall'alto.
Privo di ogni capacità di iniziativa autonoma
Soggetto a mortificante disciplina
Divenne macchina burocratica, organo di propaganda, al servizio di Mussolini
La tappa della trasformazione dello Stato verso una dittatura:
Leggi fasciatissime
Leggi fasciatissime:
-Legge del 24 dicembre 1925, sulle prerogative attribuzioni del capo del governo, nelle sue mani quasi ogni potere, (fare le leggi solo il governo no responsabile nei suoi confronti)
-legge sulla stampa del 31 dicembre 1925: fine della libertà di stampa sottoposta ogni pubblicazione al controllo politico. Anche i sindacati privati di ogni diritto di rappresentanza, monopolio sindacati fascisti.
-legge 25 novembre 1926: per la difesa dello stato
*illegale ogni manifestazione di dissenso
*per reati politici tribunale speciale
*ristabilita la pena di morte
*i partito politici venivano sciolti e dichiarati decaduti i deputati dell'Aventino.
Lo Stato di polizia
Lo Stato di polizia
Maggior artefice fu il ministro della giustizia, Alfredo Rocco, proveniente da quel l'associazione nazionalista che si era fusa con il partito fascista (febbraio 1923)
Trasformazioni nel PNF
Trasformazioni nel PNF
1925 nomina a segretario del partito F. Farinacci, uno dei più intransigenti esponenti dello squadrismo, poi sostituito da Augusto Turati, più docile.
Il nuovo statuto del partito, fine ad ogni iniziativa autonoma dei fasci e stabiliva che le nomine dei dirigenti nazionali e segretari provinciali dall'alto.
Il rappresentante del potere delle province era orami il prefetto e non il segretario federale fascista.
Propaganda e organizzazioni fasciste
Opera di propaganda:
Largo numero di organizzazioni
Opera nazionale balilla (onb) poi Goiventù italiana del Littorio (GIL), più inquadramento delle giovani generazioni.
Gruppi universitari fascisti (GUF). Massaie rurali più fasci femminili. Opera Nazionale ,dopolavoro (ond) per assicurare la rete delle attività assistenziali e ricreative, si avvicinò il più ostile dei ceti, quello operaio.
Un regime totalitario
Un regime totalitario
Dove la libertà dell'individuo si riduce a servire disciplinatamente quelli che vengono indicati dal governo come gli interessi della nazione.
Due i punti fermi:
Mussolini stabili via via a sua discrezione di quali contenuti specifici il fascismo dovesse farsi portavoce
Il comune denominatore tra il fascismo e Mussolini: profonda e radicale vocazione anti liberale cioè al rifiuto di riconoscere la dignità di ogni persone umana e conseguentemente di rispettarne i diritti.
Domande da interrogazione
- Qual era l'approccio di Mussolini nei confronti dei capi fascisti locali?
- Come Mussolini ha consolidato il suo potere dopo il discorso del 3 gennaio 1925?
- Quali furono le leggi chiave che contribuirono alla trasformazione dello Stato in una dittatura fascista?
- Qual era il ruolo del Partito Nazionale Fascista (PNF) sotto il regime di Mussolini?
- Quali erano i due punti fermi del regime fascista secondo Mussolini?
Mussolini diffidava dei capi fascisti locali e temeva il loro prestigio personale, preferendo costruire il suo potere sulle forze dello Stato piuttosto che sul partito fascista.
Dopo il discorso del 3 gennaio 1925, Mussolini ha soppresso le libertà politiche, reso illegale ogni dissenso, esteso i poteri del capo del governo e trasformato lo stato liberale in una dittatura.
Le leggi chiave furono la legge del 24 dicembre 1925 sulle prerogative del capo del governo, la legge sulla stampa del 31 dicembre 1925, e la legge del 25 novembre 1926 per la difesa dello stato.
Il PNF divenne una macchina burocratica e un organo di propaganda al servizio di Mussolini, privo di capacità di iniziativa autonoma e soggetto a una disciplina mortificante.
I due punti fermi erano la discrezione di Mussolini nel determinare i contenuti del fascismo e la vocazione anti-liberale, che rifiutava di riconoscere la dignità e i diritti di ogni persona umana.