silvia.vallenari
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Concetti Chiave

  • Il regime fascista era caratterizzato da autonomie locali dei capi fascisti, che contrastavano con i tentativi di Mussolini di imporre una disciplina centralizzata.
  • Mussolini diffidava dei capi fascisti e preferiva basare il suo potere sulle forze statali, ma durante la crisi Matteotti trovò supporto nello squadrismo.
  • Con il discorso del 3 gennaio 1925, Mussolini soppresse le libertà politiche, creando un regime dittatoriale e trasformando il partito fascista in un organo burocratico e propagandistico.
  • Le leggi fascistissime tra il 1925 e il 1926 consolidarono il potere di Mussolini, abolendo la libertà di stampa, sciogliendo i partiti politici avversari e instaurando uno stato di polizia.
  • Il regime totalitario ridusse la libertà individuale, imponendo una vocazione anti-liberale e negando i diritti umani fondamentali.

Indice

  1. Il potere di Mussolini
  2. Autonomie locali e squadrismo
  3. Mussolini e i capi fascisti
  4. Il discorso del 3 gennaio
  5. Leggi fasciatissime
  6. Lo Stato di polizia
  7. Trasformazioni nel PNF
  8. Propaganda e organizzazioni fasciste
  9. Un regime totalitario

Il potere di Mussolini

Fin dal primo momento Mussolini dittatore però

Libertà politiche formalmente in piedi, diritto di opposizioni non ufficialmente negato, il suo potere non era riuscito a domare le autonomie iniziative dei fascisti.

Autonomie locali e squadrismo

Nato su basi locali, sotto la guida dei capi, ras (lo squadrismo aveva mantenuto in ciascuna provincia autonomia, nonostante creazione di una milizia era irriducibile ai tentativi di imporre una disciplina dall'alto.

Questi poteri locali autonomi, erano desiderio di ottenere il proprio spazio di potere all'interno dello stato, che contrasta con i propositi di Mussolini.

Mussolini e il movimento fascista

Mussolini e i capi fascisti

Il quel diffidava dei capi fascisti.

Ne temeva il prestigio personale, preferiva costruite il suo potere sulle forze dello Stato piuttosto che su quelle del partito fascista, ma durante la crisi Matteotti, Mussolini aveva trovato il sostegno dallo squadrismo.

La partita tra Mussolini e i fascisti era aperta.

Il discorso del 3 gennaio 1925

Il discorso del 3 gennaio

Mussolini sfidava apertamente le opposizioni, si riconfermava duce del fascismo, dimostro l'impotenza di tutti i suoi avversari

Rafforzo il suo potere:

Soppresse libertà politiche, rese ogni dissenso illegale, estese i poteri del capo del governo fino a renderli assoluto, trasformazione dello stato liberale in dittatura (regime fascista)

Esautoro il partito fascista chiudendolo in una gerarchia imposta dall'alto.

Privo di ogni capacità di iniziativa autonoma

Soggetto a mortificante disciplina

Divenne macchina burocratica, organo di propaganda, al servizio di Mussolini

La tappa della trasformazione dello Stato verso una dittatura:

Leggi fasciatissime

Leggi fasciatissime:

-Legge del 24 dicembre 1925, sulle prerogative attribuzioni del capo del governo, nelle sue mani quasi ogni potere, (fare le leggi solo il governo no responsabile nei suoi confronti)

-legge sulla stampa del 31 dicembre 1925: fine della libertà di stampa sottoposta ogni pubblicazione al controllo politico. Anche i sindacati privati di ogni diritto di rappresentanza, monopolio sindacati fascisti.

-legge 25 novembre 1926: per la difesa dello stato

*illegale ogni manifestazione di dissenso

*per reati politici tribunale speciale

*ristabilita la pena di morte

*i partito politici venivano sciolti e dichiarati decaduti i deputati dell'Aventino.

Lo Stato di polizia

Lo Stato di polizia

Maggior artefice fu il ministro della giustizia, Alfredo Rocco, proveniente da quel l'associazione nazionalista che si era fusa con il partito fascista (febbraio 1923)

Trasformazioni nel PNF

Trasformazioni nel PNF

1925 nomina a segretario del partito F. Farinacci, uno dei più intransigenti esponenti dello squadrismo, poi sostituito da Augusto Turati, più docile.

Il nuovo statuto del partito, fine ad ogni iniziativa autonoma dei fasci e stabiliva che le nomine dei dirigenti nazionali e segretari provinciali dall'alto.

Il rappresentante del potere delle province era orami il prefetto e non il segretario federale fascista.

Propaganda e organizzazioni fasciste

Opera di propaganda:

Largo numero di organizzazioni

Opera nazionale balilla (onb) poi Goiventù italiana del Littorio (GIL), più inquadramento delle giovani generazioni.

Gruppi universitari fascisti (GUF). Massaie rurali più fasci femminili. Opera Nazionale ,dopolavoro (ond) per assicurare la rete delle attività assistenziali e ricreative, si avvicinò il più ostile dei ceti, quello operaio.

Un regime totalitario

Un regime totalitario

Dove la libertà dell'individuo si riduce a servire disciplinatamente quelli che vengono indicati dal governo come gli interessi della nazione.

Due i punti fermi:

Mussolini stabili via via a sua discrezione di quali contenuti specifici il fascismo dovesse farsi portavoce

Il comune denominatore tra il fascismo e Mussolini: profonda e radicale vocazione anti liberale cioè al rifiuto di riconoscere la dignità di ogni persone umana e conseguentemente di rispettarne i diritti.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'approccio di Mussolini nei confronti dei capi fascisti locali?
  2. Mussolini diffidava dei capi fascisti locali e temeva il loro prestigio personale, preferendo costruire il suo potere sulle forze dello Stato piuttosto che sul partito fascista.

  3. Come Mussolini ha consolidato il suo potere dopo il discorso del 3 gennaio 1925?
  4. Dopo il discorso del 3 gennaio 1925, Mussolini ha soppresso le libertà politiche, reso illegale ogni dissenso, esteso i poteri del capo del governo e trasformato lo stato liberale in una dittatura.

  5. Quali furono le leggi chiave che contribuirono alla trasformazione dello Stato in una dittatura fascista?
  6. Le leggi chiave furono la legge del 24 dicembre 1925 sulle prerogative del capo del governo, la legge sulla stampa del 31 dicembre 1925, e la legge del 25 novembre 1926 per la difesa dello stato.

  7. Qual era il ruolo del Partito Nazionale Fascista (PNF) sotto il regime di Mussolini?
  8. Il PNF divenne una macchina burocratica e un organo di propaganda al servizio di Mussolini, privo di capacità di iniziativa autonoma e soggetto a una disciplina mortificante.

  9. Quali erano i due punti fermi del regime fascista secondo Mussolini?
  10. I due punti fermi erano la discrezione di Mussolini nel determinare i contenuti del fascismo e la vocazione anti-liberale, che rifiutava di riconoscere la dignità e i diritti di ogni persona umana.

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